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IGNORED

Denario di L. Marcius Philippus


L. Licinio Lucullo

Risposte migliori

Al D/, l’uso di corna di capra era tipico dei re macedoni, come attesta Plutarco a proposito di Pirro. Inoltre, il carattere fortemente fisiognomico della raffigurazione ha fatto ritenere che sia un ritratto, e non un’immagine stereotipata. Per questo, è stato attribuito, stante la presenza della lettera greca Φ, a Filippo V di Macedonia, che con Lucio Marcio Filippo, figlio di Quinto, ambasciatore alla corte macedone, stabilì un trattato di amicizia nei termini del privatum hospitium. Perseo, figlio del macedone, ricorderà questo trattato a Quinto, figlio di Lucio, inviato in missione alla sua corte nel 171, che tuttavia gli risponderà freddamente. Per Belloni, che data l’emissione al 129, sarebbe il primo caso di raaffiguraizone di uno straniero su una moneta romana. Sarebbe anche un’allusione al cognomen del monetario. Tuttavia non sussiste alcuna somiglianza tra questo ritratto romano e quello dei tetradrammi macedoni coniati da Filippo V, ove appare con barba e baffi e privo del lungo naso. Cesano e Bernareggi (Eventi e personaggi sul denario della Repubblica Romana) non vede per quale motivo Roma dovesse riprodurre nelle sue monete il ritratto di un sovrano con cui aveva intrattenuto relazioni spesso ostili. Crede piuttosto che riproducendo un ritratto verosimile di razza macedone e conferendogli gli attributi regali, il monetario abbia inteso mettere in luce la funzione di esperti in questioni macedoni che i suoi antenati (la gens Marcia), da quasi un secolo, andavano svolgendo nell'ambito della politica estera romana. Belloni (La moneta romana) concorda sull’attribuzione della lettera Φ a Filippo V, ma ritiene che il monetario abbia preferito ricorrere a un volto che, pur essendo un ritratto, alluda genericamente alla monarchia macedone.

Il monogramma di ROMA è un tipico esempio di forme paleografiche legate ad una buona dose di fantasia ed alla propensione ad abbreviare il più possibile la scrittura traendo una tendenza dal corsivo a far prevalere l'importanza dei segni verticali sugli orizzontali e a limitare lo spazio lineare occupato, il tutto anche con uno spiccato gusto artistico.

Al R/ l'epigrafe alla base ci dà il nome del monetario, ma non può escludersi che designi anche il cavaliere, se omonimo. Il monumento è stato quindi attribuito a Lucio Marcio Filippo; Babelon l’attribuisce invece a suo figlio Quinto che, dopo la missione in Macedonia, fu uno dei comandanti che sconfissero Perseo. Mommsen vuole riconoscervi la statua di Q. Marcius Tremulus, eretta nel Foro davanti al tempio di Castore e Polluce per le sue vittorie sugli Ernici nel 306. Crawford, vedendo un ramo di alloro nella mano del cavaliere (Babelon e Grueber non specificano di che ramo si tratti) concorda sull’identificazione in Q. Marcius Tremulus. Il rametto alla base del cavallo potrebbe essere o anch’esso di alloro, oppure di rosa: il flos Martialis che fecondò Giunone, facendole concepire Marte (Amisano)

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  • 3 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...

Lucullo, sai qualcosa in più su questo singolare copricapo con corna di capra?? Era un elmo o un cappello?

Inoltre mi sembra di avere letto che il ritratto di questo denario assomiglia più a Pirro che a Filippo. In effetti Pirro non ha molto senso su un denario romano, ma è bello ugualmente immaginarlo.

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Non conosco conferme archeologiche od epigrafiche per l'anomalo copricapo, che a me sembra più un "cappello", meglio un attributo regale (una specie di corona) che un elmo - ma è una mia idea.

Indiscutibilmente, manca ogni somiglianza con Filippo. Secondo me, il ritratto su questa moneta deve ancora trovare una spiegazione soddisfacente. Potrebbe anche essere Pirro, perché no? Nella storiografia romana è dipinto come un nemico onorevole, a differenza di Annibale, perché ha sempre ingaggiato "leali" battaglie campali, senza ricorrere a imboscate o stratagemmi. Se questo pensavano di lui, potrebbero anche averlo riprodotto su una moneta; ma resta allora da spiegare il significato della lettera phi e, soprattutto, occorrerebbe identificare un collegamento tra lui e la gens Marcia ...

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Certo che di stranezze sulle monete repubblicane ce ne sono a iosa.... è per questo che la trovo una monetazione irresistibile, forse ineguagliabile per l'interesse storico che suscita.

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