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Deanario con Colonna Minucia di Tiberius


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Nel 439 furono eletti i consoli (sebbene invec e dal 444 al 367 si sia ricorso, prevalentemente, ai tribuni militari), Tito Quinzio Capitolino ed Agrippa Menenio Lanato, che nominarono un prefetto dell’annona, Lucio Minucio, per risolvere una grave crisi negli approvvigionamenti (normalmente curati dagli edili). Minucio denunciò le distribuzioni irregolari di Spurio Melio. In seguito (si ignora esattamente se alla sua morte o tempo dopo) fu eretta (per voto del Senato, secondo Dione di Alicarnasso; per volontà poporale, secondo Plinio) una colonna, detta Minucia, extra portam Trigeminam, recante una sua statua. Durante la Repubblica, sotto i portici di questa gens (Porticus Minucia vetus) avvenivano le frumentationes, ovvero la vendita, a prezzo politico, del grano.

Le leggere differenze di questo denario rispetto al Cr. 242/1 ( http://www.lamoneta.it/topic/99845-denario-con-colonna-miniucia-di-gaius/ ) possono essere imputate, secondo Belloni, sia alla volontà del monetario di far distinguere la sua moneta a colpo d’occhio (per quanto riguarda, in particolare, la legenda, che reca anche il nomen) sia all’elaborazione a fantasia dei particolari architettonici (il capitello, che sembra dorico, e la mancanza delle campane e dei leoni) che facevano gli incisori, forse greci. La scena al R/ rappresenta anche qui, come nell’altro denario, la Colonna Minucia; il soggetto che distribuisce pane è Publio o Marco Minucio, rispettivamente console nel 492 e 491, quando avvennero grandi distribuzioni di grano; l’altra figura, con il lituo, è Marco Minucio Feso, uno dei primi auguri plebei del 300

Modificato da L. Licinio Lucullo

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