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IGNORED

Obolo di M. Aemilius Lepidus


L. Licinio Lucullo

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Cabellio era una colonia romana in Gallia Narbonense. L'emissione è attribuita alla gens Aemilia dal Morel; Mionnet dissentiva, ritenendo la colonia fondata in periodo augusteo. Da ultimo Rogers ha confermato l'attribuzione al periodo di governatorato di Lepido (44-42), deducendone un'eventuale fondazione della colonia ad opera del magistrato. Le sue monete sono peraltro spesso caratterizzate (come nel caso del secondo esemplare illustrato) da uno stile un po' grezzo, a volte addirittura poco trascurato. La funzione di queste emissioni triumvirali dovrebbe essere stata quella di fornire al sistema quei piccoli nominali che, fino alla caduta di Marsiglia, erano componente fondamentale del sistema monetario locale. Questo nominale in questione è ponderalmente equiparabile all'obolo massaliota (peso medio di circa 0,46 g) ed è lecito pensare che le esigenze che portarono alla sua coniazione fossero proprio quelle di creare un nominale atto a sostituire quella frazione così massicciamente utilizzata fino a pochi anni prima. Lo stesso dicasi per i piccoli bronzi che furono localmente emessi nel medesimo periodo ed in quello immediatamente successivo, anche provvisti di segno di valore romano (del semisse e del quadrante), ma ponderalmente equiparabili a quelli circolanti in precedenza.

Da un punto di vista romano, questa moneta potrebbe essere anche stata considerata un dupondio (come viene dubitativamente qualificata sul catalogo d'asta Bru Sale 6 del 2011, lotto n. 11), ma è verosimile che sia stata intenzionalmente dimensionata, sul piano ponderale, per sostituire l'obolo, piuttosto che per rappresentare una frazione del denario. Dal punto di vista metrologico è quindi da ritenere una coniazione locale, non sottoposta alla verifica di Roma

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Salve.

Riguardo la figura di Lepido e le sue monete consiglio la lettura dell'articolo apparso su "Monete Antiche", anno XI, n. 62, Marzo/Aprile 2012 dal titolo "Lepido, un uomo relegato ai margini della storia" a firma di R. Iula. Alla pagina 19 di detto articolo viene presentato questo obolo, inserito in un quadro più generale che abbraccia quasi tutta la monetazione a nome di Lepido.

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