L. Licinio Lucullo Inviato 24 Dicembre, 2012 Condividi #1 Inviato 24 Dicembre, 2012 (modificato) Discussione su questa serie: http://www.lamoneta.it/topic/82991-attribuzione-zecca/ Modificato 30 Gennaio, 2013 da L. Licinio Lucullo Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
L. Licinio Lucullo Inviato 24 Dicembre, 2012 Autore Condividi #2 Inviato 24 Dicembre, 2012 La Sicilia fu costituita in provincia alla fine della Prima Guerra Punica, nel 241. Lilibaeum divenne sede del propretore governatore romano. Durante la Seconda Guerra Punica, fra il 212 e il 210, furono assoggettate Segesta, Siracusa e Agrigento; la capitale fu spostata a Siracusa; due questori, uno per ciascuna pars, furono insediati a Siracusa e a Lilibaeum (Erice, secondo Mommsen). Nella Sicilia orientale circolarono soprattutto nominali romani riconiati, specialmente a Catania, sopra vecchie monete siracusane. Siracusa, conquistata da Roma nel 212 e privata del diritto di coniare oro e argento, continuò le emissioni in bronzo. Anche Segesta e Agrigento continuarono a battere moneta, principalmente bronzi. Le emissioni di Agrigento continuarono sino al I secolo d.C. Nella Sicilia orientale circolarono invece i bronzi della cosiddetta monetazione romano-siciliana, comprendenti le serie Demetra velata, Giano/corona, Giove/guerriero, Apollo/lira Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
L. Licinio Lucullo Inviato 24 Dicembre, 2012 Autore Condividi #3 Inviato 24 Dicembre, 2012 La serie Giano/corona in particolare, studiata da Bahrfeldt nel 1904 (ripreso da Calciati nel 1983), comprende monete enee, comunemente ritenute assi, recanti Giano/corona con monogrammi o altre scene, nonché frazionali (soprattutto semissi). L'emissione è molto articolata, con non poche varianti e una notevole variabilità stilistica. Gli assi hanno peso addensante sui 5 g (riscontrati in asta da 4,5 a 11,5), compatibile con i bronzi di piede quartunciale della fine II - inizio I secolo (piede teorico di circa 6,5 g). Furono emissioni romane locali, battute a supporto del nuovo status politico romano, laddove la moneta propriamente romana, che pure vi si trova spesso associata, non era sufficiente per la situazione contingente nel periodo conclusivo della seconda II guerra punica, e circolarono quasi solo nella Sicilia occidentale (già sotto il diretto dominio cartaginese). I monogrammi potrebbero essere dei magistrati romani che dovevano controllare le emissioni. Per quanto concerne la zecca, Bahrfeldt, Minì (Monete di bronzo della Sicilia antica, Palermo 1979) e Calciati propendono per Panormus, dato che una delle emissioni più comuni reca il monogramma ΠOR (Panormus). L'area dei ritrovamenti, tuttavia, rende probabile Lilibaeum o zecca limitrofa (Frey Kupper ha ipotizzato Agrigentum); nel senso, uno dei monogrammi è stato sciolto (dubitativamente) in ΛΙΛ. Per quanto concerne la datazione, Puglisi propone il 215-150, come la serie Giove/guerriero (le cui aree di circolazione si sovrappongono). Questa datazione è confermata da ritrovamenti associati ai bronzi Apollo/lira (200-150). Alcuni assi mostrano al D/ facce glabre, con sembianze di Pompeo Magno; ciò ha fatto supporre un'emissione a Lilibaeum, da parte di Sesto Pompeo (39-37). Esiste tuttavia una netta distinzione metrologica: gli assi pompeiani pesano intorno ai 22 g. I casi di tratteggi con sembianze pompeiane potrebbero essere causati da stile trascurato e modesto, ma non si può escludere che gli ultimi esemplari della serie, molto articolata, siano stati coniati da Sesto Pompeo. Le emissioni con POR (Calciati, ?) e con NASO (Calciati 78; SNG ANS 600-601; SNG Cop. 1040-1041) sono le più numerose. Il monogramma POR è stato sciolto in PanORmus, a conferma della tradizionale attribuzione a questa zecca.. Un altro "asse" (Calciati 71; SNG ANS 599; BMC 126) presenta al retro MAN (in monogramma) ACILI Q ed è quindi direttamente attribuibile al magistrato romano (Man. Acilius, quaestor) Una emissione (Bahrfeldt 20; Minì 87; Cohen, Baebia 4) reca QB. Minì scioglie QB in Quintus Baebius (così anche Cohen) e censisce 10 esemplari di peso da 6,25 a 8,55 g. Inasta 43 (lotto 352) attribuisce invece la moneta a Ma. Acilius Balbus e la data al 125. Un'altra emissione (Calciati 108; SNG ANS 594-596) al R/ presenta una punta di lancia ed una mandibola di cinghiale; quest' ultimo singolare oggetto compare anche su monete greche. Non si sa perchè sia associato alla punta di lancia. Una mandibola di animale veniva brandita come clava da un personaggio biblico; può darsi che queste ossa si usassero come armi, nell'antichità Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
L. Licinio Lucullo Inviato 24 Dicembre, 2012 Autore Condividi #4 Inviato 24 Dicembre, 2012 (modificato) Discussioni sugli "assi":http://www.lamoneta.it/topic/36458-altro-giano-bifronte-palermitano/http://www.lamoneta.it/topic/36446-panormum/ Discussioni sui frazionali: http://www.lamoneta.it/topic/126836-bronzo-di-panarmos/ Modificato 2 Febbraio, 2015 da L. Licinio Lucullo Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
gpittini Inviato 26 Dicembre, 2012 Condividi #5 Inviato 26 Dicembre, 2012 DE GREGE EPICURI Visto che hai linkato due discussioni che avevo aperto, aggiungo anche questa moneta del tipo POR. Sfortunatamente, non ho peso e diametro. Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
gpittini Inviato 26 Dicembre, 2012 Condividi #6 Inviato 26 Dicembre, 2012 Rovescio. Link al commento Condividi su altri siti Più opzioni...
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