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Inviato

A fine anno si lanciano sempre messaggi di speranza, un pò è anche giusto, in questo post voglio riflettere su un ulteriore aspetto del collezionista italiano, forse un pò dimenticato, ma che in alcuni di noi è ancora presente.

Ricordo ancora quanto di virtuoso ha fatto e fa il collezionista : preserva le monete, le conserva con attenzione e cura, le cataloga, le fornisce agli addetti ai lavori per pubblicazioni e libri, le impresta per mostre ed esposizioni, fornisce dati, notizie, immagini, alcuni collaborano come volontari in progetti di catalogazione pubbliche, sul nostro forum il collezionista fornisce e dona " il suo sapere " a tutti.

Molti del forum, che conosco personalmente, hanno fatto o stanno facendo qualcosa di quanto detto, ma c'è ancora di più da parte del collezionista, nonostante tutto, c'è anche oggi un altro aspetto che molti pensano non esista più, invece.......

L'ho sempre stimato come uomo e numismatico, però normalmente con lui mi fermavo agli aspetti puramente tecnici, scientifici di questa scienza, non entrava nel personale, forse era giusto anche così, ma ogni tanto ci provavo lo stesso.

Un giorno passeggiando insieme parlavamo di monete in collezione, il discorso scivola sui pezzi importanti che aveva, a un certo punto si ferma, mi guarda, io avrei un grosso desiderio, mi dice, ma sono combattuto, eppure lo vorrei fare lo stesso, mi sento di farlo.

Il numismatico si apriva a uomo, uscivano i sentimenti, le passioni, il cuore, il voler donare, gli ideali.....

Mi dice, ho due monete molto importanti, vorrei donarle al museo della mia città, con queste completerebbero una serie numismatica importante per l'identità cittadina, sarebbe fantastico !

Negli occhi si vedeva la passione per tutto questo, erano occhi da innamorato della numismatica e della sua città.

Gli faccio presente le problematiche e i rischi di tutto questo, lo so lui mi dice, ovviamente chiederò garanzie precise per l'esposizione, magari il nome, voglio avere carta bianca nel curare il tutto, ma lo voglio fare, mi sento di farlo, correrò i rischi....

L'uomo si era aperto completamente, gli faccio i complimenti per il gesto virtuoso, un collezionista importante ancora oggi donatore.

Sono a conoscenza di fatti analoghi accaduti in piccole realtà museali italiane, hanno avuto garanzie i collezionisti, i pezzi sono stati esposti e valorizzati.

E allora ricordiamoci che, nonostante tutto nel 2012 ci sono ancora collezionisti italiani, che oltre a tutto quanto già detto, donano ancora le loro monete, e oggi ancora di più dei loro predecessori del passato, questo risulta un atto di amore, un grande dono, un gesto di grandi ideali rivolto a tutti quanti, alla fine un atto di speranza, io direi quasi di fede....

Grazie collezionista dal cuore grande, mi auguro che tu abbia le soddisfazioni e le gratifiche che giustamente meriti, grazie da parte di tutti noi, spero che qualcuno tenga conto anche di questo aspetto, in fondo anche io sono un inguaribile idealista come lo sei tu, gli ultimi forse rimasti oggi.....

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Inviato

Caro Mario, la tua è una bellissima discussiona, nel contempo devo dirti che il tema è scottante e potrebbe innescare forti polemiche sul fatto che molti musei trattano la numismatica come arte minore, pensa che nel Museo di San Martino c'è la famosa collezione Ricciardi, donata decenni fà da Eduardo Ricciardi, dove le pregevoli monete e medaglie sono esposte nelle bacheche alla carlona, e completamente LUCIDATE CON IL SIDOL!

Una persona si lamentò anni fà con un responsabile del museo, il quale rispose con aria da esperto che i ragazzi della sovrintendenza avevano fatto invece un ottimo lavoro e che avevano utilizzato prodotti di marca per lucidarle (No comment!).

Oggigiorno il pericolo delle monete e medaglie donate ai musei non è tanto il malintenzionato esterno che di notte sfonda le vetrine per trafugare, il vero pericolo è dentro i musei.

Andate a visitare il Museo archeologico di Capua e rendetevi conto come nelle vetrine vengono scaraventate le nostre monete. Ovviamente non è mia intenzione generalizzare perchè ci sono anche dei numismatici all'interno dello staff di musei che trattano con i guanti i nostri gioielli, però prima di donare una collezione, dove ogni singolo pezzo rappresenta un sacrificio economico e morale encomiabile, è bene sottoscrivere non con un documento, ma mille documenti di garanzia e foto ad alta risoluzione le condizioni a tempo illimitato che stabiliscono modalità e luoghi di esposizione ....... ed una postilla a caretteri cubici "LE MONETE E LE MEDAGLIE NON DEVONO ESSERE LUCIDATE"!!!

Detto questo, una volta accertate tutte le garanzie, penso che ognuno di noi che vive in una situazione economica agiata e che non ha eredi interessati alla nostra passione deve assolutamente donare la propria collezione ad un ente o museo affinchè i nostri discendenti beneficino del panorama numismatico, il non disperdere una collezione tematica è un dovere morale verso la storia e la cultura.

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Inviato

Grazie Francesco di avermi risposto intanto, le mie storie partono partendo sempre da qualcosa di reale, che è mi è vicino, ma dentro la storia c'è sempre una tematica, questa volta è l'aspetto delle donazioni nel'anno 2012.

Si dona ancora, si dona meno? qualcuno che conosco,nonostante tutto,lo fa ancora, con grande cuore e generosità devo ribadirlo, ma poi alla fine torna sempre il grande tema del ruolo civico, sociale, scientifico del collezionista degli anni 2012 e questo poi alla fine è il punto nodale di tutto da cui si deve partire,

auguri e un caro saluto,

Mario


Inviato (modificato)

Condivido pienamente quanto espresso da Francesco nella prima parte del suo intervento; non sono d'accordo, invece, sulla necessità di donare una collezione monografica ad un istituto museale per permetterne a tutti la fruizione, vuoi per la omessa fruizione, vuoi per la scarsa sensibilità che le persone preposte alla conservazione mostrano verso questi "piccoli" oggetti. (ovviamente ci solo lodevoli eccezioni, ma il mio è un discorso di massima)

La vendita di una collezione organica permette di conservare un catalogo che si eleva quasi allo stato di corpus di quella monetazione, e gli esemplari permettono la nascita e la crescita di nuove raccolte...

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato (modificato)

Nelle raccolte pubbliche ci sono quintali di monete (non è un'iperbole!) che mai nessuno studierà (se non forse tra 2/300 anni) e che sicuramente mai vedrà il grande pubblico: una bella iniziativa sarebbe distribuire tra le piccole realtà museali i materiali ammucchiati in depositi sterminati. Il discorso è estensibile alle altre tipologie di reperti. Il problema è che lo Stato, da sempre, tende ad accentrare i beni archeologici e artistici in luoghi avulsi dai contesti di provenienza e non il contrario (la stessa idea museo è proprio questo!)

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

Ovviamente essendo Natale non vorrei estendere troppo l'ambito che indubbiamente si presta a qualunque commento, l'intento del post è di ricordare, e questo lo leggete nella parte iniziale non in grassetto, quanto di virtuoso e di buono faccia oggi il collezionista italiano, con in più l'aggiunta che qualcuno in più oltretutto vicino a voi, ha avuto l'ideale di credere comunque nel dare alle istituzioni, in qualche struttura, vedi Biassono, ma ricordo anche i Musei sardi e altri dove tutto questo è stato estremamente valorizzato col consenso del donatore, poi ovviamente, stiamo parlando di casi specifici.

Ma quello che mi preme ricordare fino alla noia, essendo su un forum con forte prevalenza collezionistica, è il ruolo virtuoso che ha il collezionismo ai giorni nostri, e anche su questo i pareri non sono sempre concordi, ma rivendicarlo credo che sia giusto, oltre che vero.


Inviato
Condivido pienamente quanto espresso da Francesco nella prima parte del suo intervento; non sono d'accordo, invece, sulla necessità di donare una collezione monografica ad un istituto museale per permetterne a tutti la fruizione, vuoi per la omessa fruizione, vuoi per la scarsa sensibilità che le persone preposte alla conservazione mostrano verso questi "piccoli" oggetti. (ovviamente ci solo lodevoli eccezioni, ma il mio è un discorso di massima)

La vendita di una collezione organica permette di conservare un catalogo che si eleva quasi allo stato di corpus di quella monetazione, e gli esemplari permettono la nascita e la crescita di nuove raccolte...

Infatti il nocciolo del discorso è proprio quello, se uno desidera donare la collezione ben venga, ma tale donazione non deve essere fatta ad occhi chiusi (come avveniva un tempo) altrimenti rischieremo di trovarci quintali di monete buttate negli scatoloni in depositi (con i soliti rischi che conosciamo). La donazione deve essere fatta con mille garanzie e sottoscrizioni a caratteri cubitali.

...................... giusto per non infierire ................ la collezione Bovi (correva l'anno 1981) che fine ha fatto? Il museo Civico Filangieri è chiuso da anni ...... Voi sapete che il dott.Bovi studiava le sue monete instancabilmente dedicando l'intera vita alla numismatica? Se ora dovesse resuscitare cosa direbbe nel vedere la sua collezione alla mercè di custodi e sommersa sotto due dita di polvere? http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1981a.pdf

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Inviato (modificato)
Infatti il nocciolo del discorso è proprio quello, se uno desidera donare la collezione ben venga, ma tale donazione non deve essere fatta ad occhi chiusi (come avveniva un tempo) altrimenti rischieremo di trovarci quintali di monete buttate negli scatoloni in depositi (con i soliti rischi che conosciamo). La donazione deve essere fatta con mille garanzie e sottoscrizioni a caratteri cubitali.

...................... giusto per non infierire ................ la collezione Bovi (correva l'anno 1981) che fine ha fatto? Il museo Civico Filangieri è chiuso da anni ...... Voi sapete che il dott.Bovi studiava le sue monete instancabilmente dedicando l'intera vita alla numismatica? Se ora dovesse resuscitare cosa direbbe nel vedere la sua collezione alla mercè di custodi e sommersa sotto due dita di polvere? http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1981a.pdf

A me risulta che la moglie di Bovi (ormai defunta anche lei) si sia ripresa la collezione, accortasi delle scarse garanzie offerte dal museo, e l'abbia lasciata in dono a una persona di famiglia..., è solo una voce?

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato
A me risulta che la moglie di Bovi (ormai defunta anche lei) si sia ripresa la collezione, accortasi delle scarse garanzie offerte dal museo, e l'abbia lasciata in dono a una persona di famiglia..., è solo una voce?

???????????? :blink: :blink: :o


Inviato

Ho sempre presunto che l’essere umano avesse obliato codesto atto di generosità, ma una mattina domenicale mi avvicinò un vecchio amico del mio caro padre, raccontandomi tale vicenda.

Dopo una cinquantina d’anni trascorsi a raccogliere tondelli di una nota e importante zecca Emiliana, l’età avanzata e il disinteresse totale del figlio per questa scienza, lo aveva portato a valutare una donazione al museo del suo comune.

Recatosi al museo chiese informazioni su come sarebbe avvenuta tale procedura, quali fossero le tempistiche per fargli occupare posto nelle teche per esser offerte alla visione di tutti gli appassionati, tenendo conto che la collezione era composta anche da inediti, e visto la zecca avrebbero potuto esser di grande interesse numismatico.

Ma, purtroppo le risposte furono molto deludenti, e le garanzie che fossero esposte quasi inesistenti, il responsabile gli raccontò di tondelli che da decenni aspettavano ancora di vedere la luce, e stipati in pessime condizioni in luoghi poco idonei.

A questo punto il generoso collezionista, decise di vendere, vagò ancora per qualche tempo, selezionando attentamente l’eventuale personaggio che avrebbe dovuto proseguire la sua ricerca, e un bel giorno trovò un appassionato che tenne l’intera collezione per sé proseguendo quell’enfasi per quella zecca, evitando di disperderla e sperando a sua volta di trovarle una più idonea e meritata collocazione..

Tutto ciò avviene anche nel capo dell’arte, dove importanti capolavori abbandonati da sempre non hanno mai potuto donare informazioni alla ricerca e alla gioia di tutti i grandi cultori.

Eros


Inviato (modificato)
Ho sempre presunto che l’essere umano avesse obliato codesto atto di generosità, ma una mattina domenicale mi avvicinò un vecchio amico del mio caro padre, raccontandomi tale vicenda.

Dopo una cinquantina d’anni trascorsi a raccogliere tondelli di una nota e importante zecca Emiliana, l’età avanzata e il disinteresse totale del figlio per questa scienza, lo aveva portato a valutare una donazione al museo del suo comune.

Recatosi al museo chiese informazioni su come sarebbe avvenuta tale procedura, quali fossero le tempistiche per fargli occupare posto nelle teche per esser offerte alla visione di tutti gli appassionati, tenendo conto che la collezione era composta anche da inediti, e visto la zecca avrebbero potuto esser di grande interesse numismatico.

Ma, purtroppo le risposte furono molto deludenti, e le garanzie che fossero esposte quasi inesistenti, il responsabile gli raccontò di tondelli che da decenni aspettavano ancora di vedere la luce, e stipati in pessime condizioni in luoghi poco idonei.

A questo punto il generoso collezionista, decise di vendere, vagò ancora per qualche tempo, selezionando attentamente l’eventuale personaggio che avrebbe dovuto proseguire la sua ricerca, e un bel giorno trovò un appassionato che tenne l’intera collezione per sé proseguendo quell’enfasi per quella zecca, evitando di disperderla e sperando a sua volta di trovarle una più idonea e meritata collocazione..

Tutto ciò avviene anche nel capo dell’arte, dove importanti capolavori abbandonati da sempre non hanno mai potuto donare informazioni alla ricerca e alla gioia di tutti i grandi cultori.

Eros

Ecco! Perché non donare la collezione ad un giovane veramente motivato (non certo l'ultimo arrivato ma qualcuno che si conosca nel profondo)? La custodirebbe certamente con maggior amore e l'apprezzerebbe a dovere, avendo nel cuore chi la possedette prima di lui...

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

@@francesco77

ma tale donazione non deve essere fatta ad occhi chiusi

ESATTO, se si vuol donare una collezione ad un ente pubblico bisogna prendere degli accordi molto dettagliati. Vi porto ad esempio il compianto Mario Traina che volle donare la sua preziosa biblioteca numismatica al museo civico di Bologna con la condicio sine qua non che sarebbe stata debitamente esposta e fruibile al pubblico, come potemmo constatare durante un convegno a Bologna.


Inviato (modificato)

Infatti il collezionista dal cuore grande prese accordi molto precisi e dettagliati, anzi dettò lui le regole e finì come lui voleva, stiamo parlando comunque non per nulla l'ho definita " dal cuore grande ", di una persona dalle alti doti morali e civiche, direi un esempio, effettivamente non da tutti, però ci sono queste persone, poche, ma ci sono ; altrettanto adeguate e collaborative evidentemente devono essere le strutture a cui vengono affidati i beni, questo è fondamentale.

In quel caso si trattava poi di riunire una parte di una collezione con un'altra, una parte era nel museo ovviamente.

Modificato da dabbene

Inviato
il non disperdere una collezione tematica è un dovere morale verso la storia e la cultura.

Penso che le monete, come diceva un noto numismatico, sono fatte per girare, per passare di mano in mano, non si fermano mai, spesso neanche dopo essere messe in una raccolta pubblica... Penso che questo sia il bello, é giusto lasciarle libere perché possano continuare a fare la loro storia.

Magdi

Awards

Inviato

L'importante è che le monete siano frubili e visionali, digitalizzate o dal vivo, bella anche l'idea di dare a un giovane valido e preparato, ma anche le donazioni in certi ambiti, molto specifici e locali, hanno funzionato.

Lasciamo da parte per un momento il caso del collezionista col cuore grande e il suo museo e spostiamoci in una piccola, ma attivissima e all'avanguardia realtà, quella del Museo Civico Verri di Biassono,qui molti volontari hanno donato le loro monete al museo.

Mi raccontava un giorno uno di loro, io le mie le ho messe tutte qui, le vedo di più che se fossero a casa mia, sono state tutte catalogate, esposte in modo che tutti le possano ammirare sempre, sono tutte digitalizzate, e se i nuovi donatori, che ci sono, vogliono e la donazione merita, si può creare un evento ad hoc con conferenza e analisi per dare ulteriore comunicazione a tutti.

Ma qui ovviamente siamo in un altro pianeta, siamo nel futuro, poi indubbiamente c'è il resto, in particolare nelle grandi città....


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