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Inviato

Faccio presente che, indipendentemente dai caratteri, le lettere venivano incise sul conio tramite punzoni. E lo stesso dicasi per altri elementi della moneta (per esempio la croce sopra il tempio). Ecco per quanto riguarda la moneta postata le lettere e altri elementi sembrerebbero incisi a mano. Se così fosse la moneta è sicuramente falsa.

Con queste frasi che condivido Arka descrive bene la perplessità suscitata in chi conosce queste prime monete aquileiesi e le frisacensi che le hanno precedute - al di là di stile di figure e lettere, di errori nel conio, del peso, etc - dal metodo di incisione del conio che la moneta, che ne è il risultato, ci suggerisce.

Comunque fosse realizzata la figura del patriarca e del tempio, più o meno ben fatte, più o meno lineari, e qualunque fosse lo stile delle lettere, il tutto era realizzato con punzoni che incidevano con sicurezza il conio; poi magari il tondello d'argento non veniva ben battuto, alcuni elementi non risultavano bene, i rilievi erano più o meno evidenti, ....... ma sempre guardando una di queste monete si intuisce che il conio era realizzato con tratti precisi fatti a punzone.

Qui, come ha detto Arka, si ha l'impressione dell'incertezza dell'incisione del conio, non fatto con punzoni ma inciso a mano in toto o in parte. Così che ne risulta quella "granulosità" delle linee, quella imprecisione delle stesse, quell'aspetto di moneta "corrosa" e "sgranata" nei tratti che non può starci se trattasi di moneta di buon argento.

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Inviato

scusate l'intrusione, ma se fosse un falso Cigoiano?

io non ho il volume di Brunetti sull'opera di Cigoi, mio illustre concittadino udinese, ma ricordo che ha falsificato molte monete aquileiesi tra cui di sicuro alcune frisacensi.

quello che mi perplime di più sono i rilievi del dritto. magari mi sbaglio, ma chi ne sa di più forse potrebbe avere delle idee.


Inviato

Interessante l'ipotesi di falso di Cigoi; dove è possibile reperire il Volume del Brunetti?.

Analizzato poi quanto sin qui detto da tutti quelli che stanno partecipando alla discussione, mi viene spontanea la seguente domanda:

- La moneta da me posta, se di falso si tratta, sia d'epoca che moderno (vedasi l'ultima ipotesi) come può esserlo definito con certezza?

- Esistono quindi delle tabelle metrologiche che esprimano le caratteristiche ufficiali della emissione da parte della autorità, in tal caso la zecca di Aquileia al tempo di Gotifredo?; ciò per eseguire un confronto scientifico dei dati da me rilevati.

- Esiste inoltre la possibilità che invece la stessa sia una delle tante facenti parte delle emissioni di imitazione di stati contermini al patriarcato, che per ragioni politiche e di convenienza economica abbiano provveduto ad imitare una valuta più gradita nei commerci? e quali potrebbero essere stati?

Un saluto da

Giovanni Rizzi - Padova


Inviato

Per il primo quesito bisogna analizzare la moneta de visu.

Tutte le monete di una data emissione hanno peso e intrinseco uguale. Possono esserci scostamenti ma minimi. Una grande differenza di peso dovrebbe essere conseguente a una pesante tosatura. E non è questo il caso. In alcuni casi sono noti i decreti di emissione delle monete. Per Aquileia disponiamo dei documenti di zecca degli ultimi anni (c'è una pubblicazione che tratta proprio di questo).

In questo caso escluderei l'imitazione di stati confinanti. Non avrebbero usato la scritta AQVILEGIA P.

Arka


Inviato

Guardando con attenzione la moneta noto invece che il tondello, di spessore sottile tipico delle monete dell' epoca, nei due lati sia al lato ovest che al lato est presenta delle cospicue mancanze; fatto che denota una pesante tosatura che sicuramente porta ad una diminuzione dal peso originale, a stima d'occhio, di non meno di grammi 0,10-0,20.

Tutto stà ora capire quale è il peso originale di zecca, se esite il paragone ?

Sono però curioso d approfondire quanto accennato sui falsi del Cigoi.

Un cordiale saluto ad Arka al quale posso far vedere personalmente la moneta nel prossimo incontro al Circolo.

Giovanni Rizzi - Padova


Inviato

Le emissioni di Gotifredo pesano normalmente g 1,00 - 1,20.

Arka


Inviato

Interessante l'ipotesi di falso di Cigoi; dove è possibile reperire il Volume del Brunetti?.

Nell' Opus monetale Cigoi di L. Brunetti c'è una sola descrizione di monete ante Volchero, al n.510, in cui si descrive un denaro scodellato con riferimento al CNI I 20/21. Si tratterebbe quindi di un denaro di quelli attribuito a Pellegrino, visto poi che nella descrizione si dice: "Figura del vescovo malissimo eseguita; mancano d'ambo i lati i tre globetti presso la testa; ai lati della pianeta ve ne sono 5 anzicchè 3".Quei punti ai quali si fa riferimento sono quelli che raffigurano i capelli del patriarca e quelli presenti nella sua veste.

Nel Brunetti dunque non troveresti niente riguardo la tipologia della tua moneta.


Inviato

- Esiste inoltre la possibilità che invece la stessa sia una delle tante facenti parte delle emissioni di imitazione di stati contermini al patriarcato, che per ragioni politiche e di convenienza economica abbiano provveduto ad imitare una valuta più gradita nei commerci? e quali potrebbero essere stati?

Tutto può essere .....

Ma si usavano ancora i frisacchi con ERIACENSIS retrogrado. Sarebbe stato più logicio falsificare o imitare quella tipologia.


Inviato

Sono però curioso d approfondire quanto accennato sui falsi del Cigoi.

Per quanto riguarda il Brunetti in generale, c'è anche da dire che si tratta di un'opera datata, scritta quando nonn si potevano fare facilmente molti confronti. sicuramente molte varianti sonio state considerate false e false non lo sono.

Per quanto riguarda Cigoi, visto le monete medioevali false che immetteva in commercio, battute da coni creati con punzoni ....... la tua mi sembrerebbe bruttina come falso cigoiano. :)


Inviato

ho visto (in foto ) dei falsi cigoiani molto piu bruttini degli originali. e pure dei falsi cigoiani di fantasia (ovvero nominali aquileiesi modificati in stile e leggenda magari per creare degli "inediti" per collezionisti). sono d'accordo peraltro sul giudizio riguardo il Brunetti, in effetti è un'opera degli anni 50 se non sbaglio, per cui non ci si puo basare su quella. grazie cmq della citazione .


  • 5 settimane dopo...
Inviato

Non ancora, stante le feste ci si deve ancora incontrare. Presumo di vedermi con Artur il 25 p.v.

Un caro augurio di buon anno a tutti.

Giovanni Rizzi - Padova


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Sono reduce dall'incontro al circolo, in cui si è vista la moneta, e mi pare che si possa analizzare anche la seguente ipotesi:

- più che di falso d'epoca, bisognerebbe parlare di primitivo d'imitazione d'epoca fatto dalla stessa zecca patriarcale d'Aquileia sul tipo delle frisacensi, vista la riconosciuta valenza nei commerci della predetta valuta frisacense, stante poi l'analfabetismo diffuso il gioco era fatto, rendendo la imitazione simile e quindi ben accettabile, per di più è evidente la sua circolazione e la sua ben accettazione tanto da esserne anche tosata;

-proprio dell'epoca in cui si parla (1190) mi pare inizi la diatriba sulla valuta non confacente prodotta in danno del Freisac dalla zecca di Acquileia e di altre.

E difatti è l'imitazione della "A" prima lettera della legenda sullo stile frisacense, che potrebbe rivelare la tesi di cui sopra.

Che ne dite ?

Una buona serata a tutti

Giovanni Rizzi - Padova


Inviato

Vista in mano ha un'aria genuina... Le lettere ricordano quelle frisacensi. Il peso è scarso, ma ci sono tracce di possibile tosatura. Tuttavia mancherebbe mezza moneta... Tante domande in cerca di risposta.

Arka

  • Mi piace 1

Inviato

chiedere urgentemente parere ad Andrea Saccocci


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