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Inviato

In generale il sincretismo tra Cristo e Sol/Mitra/Helios è evidente e la ragione non è del tutto ben chiarita.

Oneastamente sono tra coloro che ritengono questo sincretismo tutt'altro che evidente, anzi, abbastanza infondato. Le motivazioni di questa posizione sono diverse.

Le somiglianze fra culto di Mitra e Cristianesimo sono apparenti e, a ben guardare assai poche.

Citando alcune di quelle che riporta l'articolo che hai linkato, va ricordato per esempio come la famosa questione della datazione del Natale è ormai risolta e non è più tanto complicata.

Nella sostanza, a differenza di quel che molti credevano, la data del 25 dicembre per il Natale cristiano non è una sovrapposizione successiva operata su una festività pagana, bensì è il contrario.

Le celebrazioni della nascita di Cristo erano state indicate per il 25 dicembre già nel 204, da Ippolito di Roma, che tra l'altro si basava su usanze già diffuse da parecchio nell'oriente cristiano. Non può quindi essere influente in tal senso -come alcuni dicono - la consacrazione del tempio del Sole Invitto decisa da Aureliano per quella data

La celebrazione del Sole Invitto esattamente il 25 dicembre è documentata per la prima volta nel Cronografo del 354, quindi dopo le prime notizie di celebrazioni del Natale in tale data. Inoltre, durante il regno di Licinio (unica altra notizia disponibile) la celebrazione si svolse il 19 dicembre, data forse più prossima al solstizio astronomico nel calendario allora in vigore, e non sempre essa rimaneva fissa.

Stesso discorso vale per la questione delle riunioni nel "giorno del sole"; è acclarato che già le primissime comunità apostoliche si riunivano la domenica, e quindi è solo successivamente che i cultori del sole invitto si riunirono anch'essi quel giorno. Per un osservatore esterno, non addentro ad entrambi i gruppi, saranno sembrate chiese gemelle, ma di fatto non lo erano.

La questione dell'aureola e di altre apparenti somiglianze, è invece ascrivibile al comune contesto culturale greco romano in cui entrambe queste religioni orientali sono state importate e "tradotte", motivo per il quale uomini di tradizione classica hanno riportato alla loro maniera immagini provenienti da altri ambiti culturali (come accennavo prima per la questione del carro solare). Così immagini come quella del cantico di Zaccaria:"verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge", tipicamente ebraiche, venivano visualizzate anche da ambienti di cultura gentile. Non per questo però Gesù finiva per identificarsi con Helyos

Del resto, il sincretismo ipotizzato, se è in qualche misura esistito, può ben essere ascritto non tanto ai cultori del cristianesimo "in sè", ovvero alla corrente maggioritaria delle Chiese del II-III secolo, quanto probabilmente ad altri ambienti pagani devoti al monoteismo "razionale" che sarà poi caro all'Imperatore Giuliano.

Posto che, come lamentava papa Leone, ci saranno poi stati anche in pieno V secolo cristiani che ancora mantenevano se non credenze, almeno comportamenti ascrivibili al passato paganesimo, un po' come i credenti di oggi che vanno a messa e tornando a casa leggono l'oroscopo.

Ma questo non significa certo che i cristiani di quel periodo non sapessero di appartenere ad un culto monoteista o avessero ancora in testa qualche confusione fra Cristo e il Sol Invictus.


Inviato (modificato)

Che Costantino fosse Credente in Cristo (non Cristiano perchè lo si diventa solo dopo il battesimo che per Costantino avvenne in punto di morte) lo certificano proprio gli scrittori pagani, Zosimo (dopo aver narrato l'uccisione di

Crispo e Fausta) scrive"Si presentò ai sacerdoti chiedendo loro sacrifici espiatori per le sue colpe; ma essi risposero che nessuna purificazione avrebbe cancellato simili empietà. Intanto un Egiziano giunto a Roma dalla Spagna ( il Vescovo Ossio di Cordova) … gli assicurò che la religione Cristiana annullava qualsiasi colpa …. e prometteva agli empi che la praticavano di liberarli da ogni peccato"

Giuliano l'Apostata che aveva il dente avvelenato nei confronti di Costantino e della sua famiglia nella sua opera I Cesari scrive: "... trovò Gesù che dimorava li e annunziava a tutti: ogni seduttore, ogni assassino,ogni sacrilego nonché infame si avvicini fiducioso, bagnandolo con quest'acqua, lo renderò immediatamente puro ... Costantino fu molto felice di incontrarsi con Lui, dopo aver condotto insieme con se, fuori dall'assemblea degli dei, i figli."

Per quanto riguarda l'annosa questione del Sol Invictus Eusebio da Cesarea riporta la lettera di Costantino ai Provinciali d'Oriente in cui si legge" Il genere umano sviato da errori di ogni genere,venne tratto in inganno al suo riguardo, ma attraverso il Figlio tuo, per evitare che il male crescesse ancor di più, levasti una luce splendente e rammentasti a tutti la tua esistenza. … la tua potenza ci fa innocenti e fedeli, il sole e la luna compiono il loro corso secondo una legge ben precisa, ne le evoluzioni degli astri attraverso la volta celeste non hanno alcunchè di confuso o di casuale ….la solida immobilità della terra scaturì dalla tua parola......"

Ricordo che ormai la maggior parte degli studiosi ritengono le lettere e gli editti di Costantino riportati da Eusebio da Cesarea essere autentiche. Specie dopo il ritrovamento di un frammento di papiro databile con certezza poco oltre il 324 che riporta fedelmente parola per parola l'editto ai Provinciali di Palestina che era stato ritenuto erroneamente una falsificazione o di Eusebio di Cesarea o addirittura introdotto nel V-VI secolo artificiosamente dalla Chiesa.

Modificato da teodato

Inviato (modificato)

Sono emerse anche in questa discussione le contrastanti correnti di pensiero sulla conversione di Costantino al Cristianesimo.

Questa è la prova di quanto sia difficile poter giungere ad una conclusione sulla vicenda. Entrambe le opinioni sono supportate da validissime tesi esposte con chiarezza.

Per quel che riguarda Eusebio, io sono dell'idea che i suoi scritti sul cristianesimo non siano oggettivi ma siano strumentali alla politica di Costantino. Il ruolo di Eusebio fu molto importante anche sul piano politico in quanto ipotizza uno stretto legame tra ambito politico e ambito religioso. Si tratta dell'inizio di una teologia politica nella quale l'imperatore è definito come luogotenente di Cristo.

Cito: "Il suo ragionamento si potrebbe così riassumere. C’è un unico Dio, creatore delle cose visibili e invisibili; quelle visibili le ha delegate al Lògos (Figlio) preesistente. Al momento dell’incarnazione, il Lògos, a sua volta, delega il reggimento del mondo all’imperatore, che si trova quindi in una posizione di assoluto rilievo. Questo è il motivo per cui Costantino può definire se stesso epìskopos tôn ektòs (letteralmente: “vescovo di quelli di fuori”), cioè vescovo dei laici a cui compete il reggimento delle realtà secolari, mentre quelle spirituali sono di competenza del clero cristiano."

http://www.luzappy.e...istianesimo.htm

Eusebio dunque fornisce a Costantino una nuova idea per affermare l'assolutismo del potere imperiale.

Potere basato sul Cristianesimo: come esiste un solo Dio in cielo, esiste un unico imperatorie sulla Terra che governa per volere di Dio.

Questa è l'idea che mi sono fatto dalle poche fonti che ho avuto modo di consultare.

Ho voluto riportare anche questa linea di pensiero per offrire una visione più ampia della questione.

Approfitto per chiedervi quali sono gli autori che hanno scritto in questo periodo :)

Modificato da Matteo91
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Ciao,

è due giorni che ci rimurgino sopra...

Nella sostanza, a differenza di quel che molti credevano, la data del 25 dicembre per il Natale cristiano non è una sovrapposizione successiva operata su una festività pagana, bensì è il contrario.

Le celebrazioni della nascita di Cristo erano state indicate per il 25 dicembre già nel 204, da Ippolito di Roma, che tra l'altro si basava su usanze già diffuse da parecchio nell'oriente cristiano. Non può quindi essere influente in tal senso -come alcuni dicono - la consacrazione del tempio del Sole Invitto decisa da Aureliano per quella data

La celebrazione del Sole Invitto esattamente il 25 dicembre è documentata per la prima volta nel Cronografo del 354, quindi dopo le prime notizie di celebrazioni del Natale in tale data.

Quella del Sol Invictus introdotta da Aureliano attorno al 274 d.C.

Ma in realtà il Culto del Sole Invitto fu imposto da Elagabalo nel 220. (Gaston H. Halsberghe, The Cult of Sol Invictus, Leiden, Brill, 1972, p. 36.)

Già attorno al 200 era diffuso sotto Settimio Severo (Lauren van Zoonen. Heliogabalus. livius.org, 2005)

E va sottolineato che in quel periodo le prime popolazioni cristiane orientali festeggiavano la Natività tra il 6 e il 10 gennaio (seguaci di Basilide; scritti di Clemente di Alessandria e Ippolito da Roma).

Questo per il raffronto Sol-Gesù. Ma la stessa data di nascita era festeggiata dai seguaci del mitraismo, che ha radici ben più antiche.

Che Costantino fosse Credente in Cristo ... lo certificano proprio gli scrittori pagani, Zosimo ... o Giuliano l'Apostata...

Credente in Cristo non so. Diciamo monoteista e progressivamente di appoggio al Cristianesimo. La prima manifestazione autonoma di Costantino nel campo religioso è la visita al tempio di Apollo (divinità solare!) in Autun (308), prima di attaccare i Franchi. Poi c'è l'episodio di Ponte Milvio. Sul piano legislativo Costantino emanò, dal 315 al 325, una serie di decreti favorevoli ai cristiani per ottenere il loro appoggio contro Licinio e diventare unico princeps dell'impero. Molte di queste leggi però vanno aldilà dell'uso politico meramente strumentale e si possono considerare un segno del mutare dei tempi. Nelle leggi degli anni 319 e 321 riconobbe ancora il culto pagano come esistente di diritto, opponendosi solo alla pratica segreta e politicamente pericolosa della magia, delle celebrazioni sacrificali domestiche e dell'aruspicina privata (esame delle vittime), tollerando solo quella pubblica, tenuta sotto controllo. Ammetteva però lo scongiuro della pioggia e della grandine. Proibì inoltre al clero cristiano di partecipare al sacrificio lustrale pagano. Certo nel 326, ad es., celebrando a Roma il ventennale della presa del potere, si espose allo scherno del Senato e della popolazione pagana, per aver ripreso i suoi soldati che sacrificavano a Giove Capitolino. Ma assunse una netta posizione "anti-pagana".

Insomma, una sorta di passaggio dal monoteismo del culto solare (Apollo, Mitra/Sol) a quello monoteista in Cristo e che assorbe alcuni tratti del primo.

Capisci adesso Matteo91 perchè ho volontariamente glissato la trattazione del tema Costantino/Cristianesimo nella parte di biografia che ho postato di recente? ;)

E' un ginepraio...

Ciao

Illyricum

:)


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Salve Matteo91, ricordo che la de Vita Constantini fu scritta da Eusebio da Cesarea dopo il 337 e cioè dopo la morte di Costantino che viene ivi descritta con precisione ed efficacia dal Vescovo Eusebio. Due anni dopo lo stesso Eusebio morirà e quindi il periodo in cui fu scritto è tra il 337 ed il 339. Nel precedente intervento ho ricordato che che l'editto ai Palestinesi venne esteso nel 324 ed il papiro (in parte trattandosi di un frammento) riporta parola per parola l'editto riportato da Eusebio.


Inviato

Teodato purtroppo non ho le conoscenze per affrontare il tema sul livello tuo e degli altri utenti :)

Ho impostato la discussione cercando di non proporre verità assolute ma solo idee personali sperando di poter per capire di più grazie al confronto sul forum.

In quello che ho scritto prima non c'era l'intenzione di andare contro a ciò che hai detto. Volevo soltanto riportare un'altra versione per me plausibile.

Il pensiero che cercavo di esprimere è spiegato molto meglio da Illyricum: "Sul piano legislativo Costantino emanò, dal 315 al 325, una serie di decreti favorevoli ai cristiani per ottenere il loro appoggio contro Licinio e diventare unico princeps dell'impero. Molte di queste leggi però vanno aldilà dell'uso politico meramente strumentale e si possono considerare un segno del mutare dei tempi."

Per quel che riguarda l'editto da te citato non ho difficoltà ad ammetterne l'ignoranza :) ma è per questo che ho aperto la discussione..

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Inviato

Salve Ilyiricum65 condivido la tua opinione che Costantino fosse prima dell'episodio di Ponte Milvio credente in un unico

Dio , il Sol Invictus-Mitra-Apollo. All'inizio del IV secolo i cristiani non erano pochi, infatti si stima che fossero un decimo della popolazione (6.000.000 su 58.000.000 di abitanti dell'Impero) ma indubbiamente dopo le persecuzioni di Diocleziano e di Galerio la comunità si trovava indebolita e buona parte del potere economico era stato confiscato.

Credo che Costantino come tutti i Romani dell'epoca fosse abbastanza superstizioso e che realmente debba aver assistito ad un fenomeno ecezzionale (probabilmente naturale) che lo colpì. Racconta Eusebio per aver sentito la cosa direttamente dall'Imperatore "Raccontava che molta era la sua incertezza sulla natura di quella apparizione, mentre rifletteva e pensava a lungo all'accaduto, sopraggiunse veloce la notte" Fu durante la notte che gli comparve in sogno un personaggio (che in seguito ritenne potersi trattare del Cristo) che gli ingiunse di porre il Cristogramma sugli elmi e sugli scudi.

Decise inoltre di indagare su chi fosse e si circondò di sacerdoti Cristiani che che lo istruirono sul Cristianesimo.

Già nel 312 con lettera al Vescovo Ceciliano inviò del denaro da destinare ad alcuni preti, nel 313 con lettera al Proconole d'Africa Annullino sancì l'esclusione fiscale di alcune tasse per gli Ecclesiastici. Nel 314 indisse il Concilio di Arles per risolvere lo scontro tra Cattolici e Donatisti. Etcc.etcc.

Vorrei però tornare alla numismatica, sono pienamente d'accordo con te nel non definire la monetazione di Costantino una monetazione Cristiana, infatti come tu hai detto i simboli Cristiani sono apposti da alcuni fedeli come simboli di emissione in campi laterali o centrali ma di esigua dimensione..

Naturalmente escluderei da questo discorso il medaglione con l'Imperatore con Cristogramma sull'elmo del 315, la doppia siliqua coniata a Roma nel 326 dove l'Impertore Stante tiene il Labaro con Cristogramma, la Spes Pvblica del 327 dove Il Labaro schiaccia il serpente.

Tali coniazioni credo che siano inferiori allo 0,5% sul totale delle tipologie monetali. Resta però un numero abbastanza elevato di tipi con L'imperatore con lo sguardo rivolto verso il cielo come se fosse ispirato direttamente dalla Divinità. (da un conteggio approssimativo raggiungono quasi il 6% del totale).

Credo che Costantino come espresso chiaramente nell'editto di Milano volle lasciare a ciascuno il diritto di scegliere la religione in cui credere" concedendo sia ai Cristiani che a tutti la libera possibilità di seguire la religione che ognuno si è scelta:..........non si dovrà più negare la possibilità questa libertà assolutamente a nessuno che abbia aderito in coscienza alla religione dei cristiani o a quella che abbiano ritenuto la più adatta a se;"

Ovviamente lo sguardo rivolto al cielo è per i Cristiani rivolto al loro Dio e per i pagani alla loro divinità.

Credo che si sentisse come prima cosa Imperatore ( di tutti, Cristiani e pagani) e come seconda cosa Credente in Cristo. Quanti Cristiani oggi credono ma non professano!

Ti chiedo un aiuto a fare un indagine statistica che evidenzi le grandi differenze tra la monetazione precedente di Diocleziano, Massimiano, Galerio e la monetazione di Costantino in relazione alla % di presenza delle divinità pagane sulle varie tipologie coniate.

Scusate se vi ho annoiato! Vi ringrazio di avermi letto.


Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

In effetti, la "Lettera ai Provinciali della Palestina" e' datata al 324 (Ed. F. Winkelmann, Eusebius Werke, Ueber das Leben des Kaisers Konstantin). Ne riporto un brano dalla traduzione di A. Barzano':

"E dunque, anche i luoghi stessi in cui si rende onore ai corpi dei martiri e sono costituiti come memoriali della loro morte gloriosa, chi dubiterebbe del fatto che essi spettino alle chiese, ovvero chi non lo ordinerebbe? Dal momento che non ci potrebbe essere ne' dono piu' grande ne' fatica piu' gradita e piu' piena di giovamento che il prendersi cura di cio' sotto l'impulso dello spirito divino, le cose che che sotto malvagi pretesti furono sottratte da uomini ingiusti ed infami, siano di nuovo e giustamente restituite alle sante chiese".

C'e' forse da osservare che questi tumuli e monumenti dei martiri, in alcuni casi, erano stati elevati spontaneamente dai loro seguaci e correligionari (come le tombe dei Circoncellioni in Africa) e non dalle Chiese ufficialmente costituite; mentre e' a queste ultime che Costantino li attribuisce, nell'ambito della sua politica di ordine sociale e normalizzazione.

Bisogna anche ricordare che le lettere ufficiali non erano scritte direttamente dall'imperatore, ma dalla sua cancelleria, e che dai tempi di Ponte Milvio numerosi presbiteri cristiani facevano parte del suo seguito.

Modificato da gpittini

Inviato

Vorrei però tornare alla numismatica, sono pienamente d'accordo con te nel non definire la monetazione di Costantino una monetazione Cristiana, infatti come tu hai detto i simboli Cristiani sono apposti da alcuni fedeli come simboli di emissione in campi laterali o centrali ma di esigua dimensione..

Naturalmente escluderei da questo discorso il medaglione con l'Imperatore con Cristogramma sull'elmo del 315, la doppia siliqua coniata a Roma nel 326 dove l'Impertore Stante tiene il Labaro con Cristogramma, la Spes Pvblica del 327 dove Il Labaro schiaccia il serpente.

Per quel che riguarda queste monete però si può comunque parlare di monetazione Cristiana?

Sicuramente è simbologia cristiana! Però mi chiedo che diffusione ebbero tra il popolo dell'epoca.

Possono essere paragonate alle monete di Magnenzio?

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Infatti sono d'accordo con te non definirei assolutamente la monetazione di Costantino cristiana ma le monete da me citate non sono opera di un funzionario di zecca come i Cristogrammi o le Croci nei campi monetali ma sono simboli evidenti della fede dell'Imperatore.

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Capisco quello che dici ;) Però una prova certa per me sarebbe una moneta coniata in grandi quantità e "maneggiabile" da tutto l'impero.

Si potrebbe pensare che però in un contesto di confusione pagana/cristiana una moneta rappresentante una religione nuova poteva essere un cambiamento troppo radicale.

Vorrei comunque riproporre la discussione citata da Rapax inizialmente che forse è passata inosservata:

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Inviato (modificato)

Ciao,

Ti chiedo un aiuto a fare un indagine statistica che evidenzi le grandi differenze tra la monetazione precedente di Diocleziano, Massimiano, Galerio e la monetazione di Costantino in relazione alla % di presenza delle divinità pagane sulle varie tipologie coniate.

secondo il Gnecchi nella sua tavola riassuntiva in "The coin type of Imperial Rome" queste sono le divinità, personificazioni ed eroi divise per Imperatore:

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Claudio Gothico è l'Imperatore più tardo che presenta un maggior varietà di divinità del pantheon pagano, che poi si riducono.

Scusate se vi ho annoiato! Vi ringrazio di avermi letto.

Ma che noia, Teodato! Leggo i tuoi interventi sempre con interesse!

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65

Inviato

Grazie Illyricum65 non mi riferivo tanto alla presenza di divinità pagane in genere ma alla % della presenza sulla totalità di tipologie dei rovesci delle varie divinità per Imperatore.

Con metodo brutale e contestabile ho cercato di segnare tale % utilizzando il Cayon che mostra molte foto di monete e sono convinto che usando il RIC le percentuali varierebbero ma credo non di molto.

Ad esempio da un mio primo goffo tentativo risulta che per Diocleziano Giovio i rovesci con Giove / Juppiter sarebbero circa il 29% delle tipologie di conio mentre monete effigianti l'Imperatore al rovescio sarebbero solo il 15%.

Ovviamente per Massimiano Erculeo la % dei tipi dei rovesci con la figura di Ercole sarebbe il 24% ed il 16% effigianti l'Imperatore da solo od in compagnia di altri personaggi.

Per Costantino al primo posto 28% sono i coni con l'Imperatore /i, al secondo i rovesci con ghirlanda ed iscrizione 18%, il 7% a pari merito Marte od il Sol , 5% per Giove.

Ciò indicherebbe la non predilezione verso una divinità in particolare ma il risalto dato alla propria persona. (28%)

La continuazione di coniazioni con divinità pagane sarebbe nell'ottica di un Imperatore che regna su un mondo che per la stragrande maggioranza è ancora pagano. Rapporto di circa 1 Cristiano contro 9 pagani.

Per Matteo91 le monete che circolavano in maggioranza erano i divisionali di minor valore. Io ho preso in considerazione tutte le tipologie in Oro, Argento, Bronzo senza tener conto delle relative quantità di circolante, ritenendo che ogni conio portasse con se un messaggio. L'oro e l'argento per le persone più importanti che contavano nell'Impero, il bronzo per la maggior parte della popolazione tra cui le persone che contavano poco o nulla a livello del potere politico e militare.

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Inviato (modificato)

Ciao,

è due giorni che ci rimurgino sopra...

Nella sostanza, a differenza di quel che molti credevano, la data del 25 dicembre per il Natale cristiano non è una sovrapposizione successiva operata su una festività pagana, bensì è il contrario.

Le celebrazioni della nascita di Cristo erano state indicate per il 25 dicembre già nel 204, da Ippolito di Roma, che tra l'altro si basava su usanze già diffuse da parecchio nell'oriente cristiano. Non può quindi essere influente in tal senso -come alcuni dicono - la consacrazione del tempio del Sole Invitto decisa da Aureliano per quella data

La celebrazione del Sole Invitto esattamente il 25 dicembre è documentata per la prima volta nel Cronografo del 354, quindi dopo le prime notizie di celebrazioni del Natale in tale data.

Quella del Sol Invictus introdotta da Aureliano attorno al 274 d.C.

Ma in realtà il Culto del Sole Invitto fu imposto da Elagabalo nel 220. (Gaston H. Halsberghe, The Cult of Sol Invictus, Leiden, Brill, 1972, p. 36.)

Già attorno al 200 era diffuso sotto Settimio Severo (Lauren van Zoonen. Heliogabalus. livius.org, 2005)

E va sottolineato che in quel periodo le prime popolazioni cristiane orientali festeggiavano la Natività tra il 6 e il 10 gennaio (seguaci di Basilide; scritti di Clemente di Alessandria e Ippolito da Roma).

Questo per il raffronto Sol-Gesù. Ma la stessa data di nascita era festeggiata dai seguaci del mitraismo, che ha radici ben più antiche.

Beh, in questo caso l'anzianità del mithraismo non ha molto pregio: non abbiamo fonti certe che ci dicano che "da sempre" i seguaci di Mithra festeggiassero il loro Dio il 25 dicembre, anzi è il contrario.

E' acclarato che in realtà quella per loro non fosse neanche una data fissa come accennavo riguardo al periodo di Licinio (Cfr. l’iscrizione citata da Allan S. Hoey, Official Policy towards Oriental Cults in the Roman Army, Transactions and Proceedings of the American Philological Association (70) 1939, pp 456-481, a p. 480, nota 128).

Spesso,anzi, la forbice del calendario era anche abbastanza ampia, e veniva scelto il periodo compreso tra il 19 e il 22 ottobre ( si veda M. R. Salzman, New Evidence for the Dating of the Calendar at Santa Maria Maggiore in Rome, Transactions of the American Philological Association (111) 1981, pp. 215-227, a p. 221).

Del resto i mithraisti non avevano neanche un'autorità unica che la cercasse di fissare la data, ed era sopratutto legata a contingenze astronomiche.

Viceversa, nonostante alcune chiese orientali avessero datazioni contrastanti per il Natale e in effetti alcuni come Clemente di Alessandria indicassero date varie, il 25 dicembre era celebrato già in diverse località, per lo meno in Occidente.

S. Ippolito, che citi, nel 204 afferma proprio questo nel suo "Commentario su Daniele",e non il contrario, parlando proprio del 25 dicembre, quindi abbiamo testimonianza di un uso già diffuso prima di Eliogabalo e già sotto Settimio Severo.

Mi sembra quindi sempre meno probabile, se non improprio, parlare del Natale cristiano come "sovrapposizione successiva" alla festa del Sole Invitto: una già da tempo, almeno in Occidente, aveva una data regolare, l'altra invece per secoli non ebbe mai un calendario realmente fisso.

Altro spunto, anche se non direttamente in correlazione col mithrasimo, ma comunque indicativo, sono gli studi che negli ultimi anni hanno indicato il 25 dicembre come data realmente storica della natività di Cristo, operati dalla studiosa Annie Jaubert, che è riuscita a confermare con sicurezza alcune date evangeliche grazie alla scoperta di documenti relativa alla turnazione dei sacerdoti ebrei del tempo.

«Le calendrier des Jubilées et de la secte de Qumran. Ses origines bibliques», in «Vetus Testamentum», Suppl. 3 (1953)

"La date de la Cène, Calendrier biblique et liturgie chrétienne", Études Bibliques, Paris 1957

Utilissimo anche Tommaso FEDERICI "25 dicembre è data storica" ,30 Giorni, anno XVIII, novembre 2000

Modificato da Druso Galerio

Inviato

Druso galerio,

complimenti per l'ottima padronanza del tema in oggetto! :clapping:

E grazie anche per gli ampi riferimenti bibliografici!

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

ti ringrazio Illyricum, ma quel che so è davvero poca cosa...la storia delle religioni è un mare magnum, e la comprensione reale di "cosa credessero" in altre epoche è realmente difficile.

Sono però argomenti che hanno avuto il pregio, nel tempo, di farmi interessare alla numismatica, facendomi finire.....in un altro mare magnum! :-)


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Qualche battuta sul famoso medaglione con cristogramma.

Il multiplo in questione, di cui sono attualmente noti tre esemplari, fu coniato a Ticinum in occasione dei decennalia del 315.

In passato, però, si è discusso molto sul quando e dove sia stato emesso.

Le fortissime analogie stilistiche ci permettono di ricollegarlo a un conio di Ticinum che celebra l´inizio del quarto consolato di Costantino (Cfr RIC VII Ticinum 30 - PM TR P COS IIII P P PROCOS).

A conferma di quanto sopra, Maria R.-Alföldi ci riferisce di un solido, ormai perduto, della collezione di Breslavia che presentava il segno di zecca SMT e che mostrava Costantino con il medesimo elmo che troviamo sul medaglione in argento.

Ciò che caratterizza, dal nostro punto di vista, il solido di Breslavia è l'assenza del cristogramma. Vi è esclusivamente un rimando alla vittoriosità di Costantino, senza ricordare l´ausilio del dio cristiano.

Bisogna poi osservare che in tutte le altre monete coniate in occasione dei decennali del 315, che offrono il contesto immediato del medaglione, non è in alcun modo possibile rilevare un riferimento al cristianesimo. Piuttosto, Sol invictus compare chiarissimamente nei doppi ritratti quale nume tutelare del sovrano.

Quindi, nel 315 a Ticinum vengono coniati solidi di chiara ispirazione pagana e medaglioni d'argento che strizzano l'occhio al Cristianesimo.

Ci troviamo di fronte a una vera e propria dicotomia, ovvero "la divisione di un'entità in due parti che non necessariamente si escludano a vicenda ma che possono essere complementari".

Dobbiamo considerare che I decennalia del 315 collegano il giubileo dell´imperatore al ricordo della vittoria del 312 e alla previsione di nuove sfide che il crescente attrito con Licinio lasciava presagire; il ricordo della sconfitta di Massenzio e della presa di possesso dell´Italia acquistò nuova attualità in un´epoca nella quale i due sovrani lottavano per la divisione dell`impero romano.

In questa situazione Costantino fece rievocare i precedenti successi non soltanto sul suo grandioso arco trionfale, ma anche sul nostro medaglione. Non solo vi troviamo raffigurati diversi riferimenti alla città di Roma, ma sia al dritto che al rovescio risulta particolarmente enfatizzato l'elemento dei cavalieri.

Stante l'importanza della cavalleria pesante nell'esercito e l'alta probabilità che questo medaglione fosse un donativum per gli ufficiali di cavalleria, simpatizzanti per il Cristianesimo, con tale conio fu annunciato, in riferimento ai conflitti imminenti, che la salvezza dello stato romano poteva essere garantita da Costantino, dai suoi cavalieri e dal sostegno divino.

Saluti,

N.

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In questa discussione http://www.lamoneta....o-e-alessandro/, che ben si ricollega a questa, l'utente chersoblepte parla dei solidi del 313 e del 315 della zecca di Ticinum.

Riprendo le immagini e la descrizione, ma consiglio di leggere la discussione.

Multiplo di nove solidi di Costantino

313

Zecca di Ticinum (Pavia)

Oro: diametro 40 mm., peso 39,80 g.

Parigi, Bibliothéque nationale de France, Département des Monnaies, médailles et antiques

D/ INVICTVS CONSTANTINVS MAX AVG

Busti accollati, a sinistra, di Sol invictus raggiato e di Costantino incoronato di alloro e con corazza, con un'asta (lancia) sulla spalla destra ed uno scudo ovale sulla spalla sinistra; lo scudo è decorato dalla quadriga del Sole al galoppo frontale, con, a sinistra, la Terra e destra l'Oceano; da una parte e dall'altra del Sole, stella e falce di luna crescente.

R/ FELIX ADVENTVS AVGG NN

Costantino in abito militare a cavallo a sinistra, con la mano destra alzata in segno di saluto, mentre tiene con la mano sinistra la hasta pura; è preceduto da una Vittoria, che tiene la palma e la corona, ed è seguito da un soldato con l'elmo che porta un'insegna militare ed una lancia sulla spalla sinistra.

E/ SMT

RIC VI, pag.296, n.111 - Gnecchi 1912, p.16, n.16 - Alföldi 1963, p.166, n.118; tav.5 n.60

Questo multiplo fa allusione all'incontro di Costantino e Licinio che ebbe luogo a Milano nel febbraio 313. É in seguito a questo evento che fu promulgato l'Editto di Milano che stabiliva la libertà religiosa nell'Impero e che Licinio sposò Costanza, sorella di Costantino.

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Modificato da Matteo91
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Solido di Costantino

autunno 315

Zecca di Ticinum (Pavia)

Oro: diametro 19 mm., peso 4,40 g.

Belgrado, Museo Nazionale

D/ COMIS CONST-ANTINI AVG

Busti sovrapposti di Sol radiato e Costantino laureato, con corazza, la destra alzata e globo nella mano sinistra.

R/ RESTITVTORI LIBERTATIS

Imperatore in abiti militari, stante, rivolto a destra, con scettro in braccio, mentre riceve il globo da Roma, seduta in trono.

E/ SMT

RIC VII, pag.363, n.32

Nel 315 ed all'inizio del 316, durante la permanenza di Costantino a Milano, la zecca di Ticinum (Pavia) produsse diverse serie di monete di carattere celebrativo, da usarsi come doni imperiali (largitiones). I tipi e le iscrizioni si riferiscono a due giubilei imperiali: l'inizio del quarto consolato di Costantino (al principio del 315) e la celebrazione del decennalia (25 Luglio 315).

In quel periodo fu coniato un solido raffigurante, sul diritto, il busto di Costantino e quello di Sol, uno accanto all'altro. Il rapporto tra i due è testimoniato dall'esistenza della legenda che indica Sol quale protettore di Costantino, mentre il rovescio è celebrativo della Restitutio libertatis.

La moneta appartiene alla prima serie di donazioni dell'autunno del 315, e si ispira per il rovescio al medaglione in oro con adventus, coniato in occasione dell'incontro di Milano del 313.

Il Sol invictus, patrono della seconda dinastia Flavia, frequente nella produzione monetaria costantiniana, venne poi sostituito con i simboli cristiani.

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Colgo l'occasione per ringrazieare Nikko, Teodato e Druso Galerio per i contributi a questa discussione :)

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Molto interessante questa discussione. Io sono convinto che Costantino abbia agito più per scaltrezza piuttosto che per sincera adesione al cristianesimo, magari con un pizzico di superstizione. D'altra parte era anche facile sovrapporre la figura di Cristo a quella del Sole. Non è un mistero che i primi cristiani pregassero rivolti verso oriente e d'altra parte lo stesso Gesù nel vangelo di Giovanni viene definito "luce del mondo". Quindi come non pensare ad un'analogia con il sole?

Il culto del sol invictus degli imperatori illirici che divenne quasi una sorta di premonoteismo, mi fa pensare ad un altro tentativo d'imporre una religione di tipo monoteista all'interno di un contesto pagano. Successe ben 2000 anni prima di Costantino. Il faraone Amenofi IV impose in Egitto il culto esclusivo verso il dio Aton, tanto che mutò il proprio nome in Akenathon. Aton, guarda caso, era il dio del disco solare. Ok forse mi sono allontanato un po' troppo dal periodo romano :)

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Inviato (modificato)

Scusate ma forse c'è una contraddizione non da poco quando si afferma che Costantino abbia abbracciato il Cristianesimo per convenienza politica vedendo nella nuova religione uno strumento politico di controllo delle masse e poi si evidenzia (secondo me giustamente) che attraverso la monetazione (i media dell'epoca) non ci sia che una trascurabilissima indicazione Cristiana (forse ad opera del personale cristiano delle varie zecche).(tre coni a parte)

I messaggi numismatici cioè le tipologie di conio sono più o meno quelle tradizionali e non si può non tener conto che all'inizio del quarto secolo solo una persona su dieci era cristiana.

Ricordo che la stragrande maggioranza delle tipologie hanno l'Imperatore al rovescio (circa il 28%), e come seconda tipologia si situa la vittoria/e (18%). Il Sol dovrebbe raggiungere il 7% come Marte mentre Giove dovrebbe aggirarsi sul 5%.

I conteggi da me effettuati sono imprecisi e di relativa affidabilità dipendendo sempre da criteri individuali.

Ad esempio quando al rovescio l'Imperatore appariva affiancato da una divinità o dalla vittoria il conteggio per me era per l'Imperatore, altri potrebbero ritenere più giusto conteggiare la divinità o la Vittoria.

Qualcuno vorrebbe essere così gentile da darmi una mano nel conteggiare queste proporzioni anche utilizzando criteri diversi??? Grazie!

Non ho tenuto conto ovviamente del numero di monete coniate per ogni tipologia perché il conteggio diventerebbe impossibile.

Poiché come detto dalla maggior parte degli interventi Costantino prima della famosa visione/sogno era credente nel dio sole / Mitra /Apollo e si è avvicinato alla fede cristiana dopo la cosi detta visione, probabilmente vide all'inizio della sua conversione la divinità Cristiana impersonificata nel Sole.(e ciò collegando il simbolo Chi Rho apparso in cielo probabilmente in corrispondenza del sole - la X raggi del sole coperto da una nuvoletta a forma di P)

D'altronde il concetto trinitario viene espresso chiaramente solo nel concilio di Nicea, gli Ariani credevano che Gesù fosse una specie di Dio minore creato dal Padre.(325)

Modificato da teodato

Inviato

Teodato, sono più di 60 anni che si discute sulla "cristianesimo costantiniano", ma si tratta di dubbi insolubili. Ci sonoindizi a favore e indizi contro, ma di prove incontrovertibili nulla.

Personalmente preferisco commentare le monete piuttosto che l'uomo ma la chiave di volta, se proprio devo sbilanciarmi, credo sia la diffusione della muova religione a corte, tra le persone che più gli erano a stretto contatto.


Inviato (modificato)

Come avevo scritto nel primo messaggio (e come scrive anche Roberto Diegi nel suo articolo sul cristianesimo di Costantino), Costantino ottiene la riunificazione dell'impero appoggiando il Cristianesimo. Come scrive giustamente Nikko, i Cristiani occupavano anche importanti cariche civili e militari. La condivisione di questa nuova religione è senz'altro tornata utile a Costantino e su questo credo possiamo essere più o meno tutti d'accordo.

Per quel che riguarda la sua reale conversione si entra in un discorso a parte, che, se vogliamo, è anche di marginale importanza rispetto ai fini politici che esaminavamo. Non credo riusciremo a sviscerare questo mistero perchè (cit. Nikko) "Ci sonoindizi a favore e indizi contro, ma di prove incontrovertibili nulla".

Ad esempio: le monete, principale strumento di propaganda, non riportano espliciti riferimenti al Cristianesimo. "Abbandonate" le divinità pagane (Giove, Marte..) si emettono tipologie a favore dell'esercito o rappresentazioni "neutre" rispetto alle due religioni (come la Vittoria ad esempio). Ma di tipologie cristiane nessuna, escludendo quelle citate nei post precedenti (continuano però per diversi anni le emissioni rappresentanti il Sole).

Questo potrebbe essere visto come una prova a favore della NON conversione: altrimenti potremmo pensare che avrebbe coniato delle monete cristiane.

Oppure potremmo anche pensare che essendo un attento politico, un cambiamento così drastico delle rappresentazioni non sarebbe stato prudente nei confronti di un impero ancora prevalentemente pagano.

Le monete purtroppo non credo possano essere una prova inconfutabile in questa situazione e tantomeno la visione che potrebbe perfino essere un'invenzione dei panegiristi dell'epoca.

Si tratta di "sbilanciarsi" a favore di una o dell'altra linea di pensiero per quello che fin'ora è emerso.

Matteo :)

Modificato da Matteo91
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Inviato

Secondo me le monete testimoniamo bene il periodo di transizione e quindi di confusione tra il paganesimo e il cristianesimo. Forse l'uso di simboli neutri servivano a non scontentare nessuno, e anche la figura del sole, a mio avviso, poteva essere tollerata da certi cristiani. Cristo = sole.


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