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Medaglia di Wenzel - 1677


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Se non vi ricordate la storia di questo monaco assai discusso, qui il mio post sul ducato di Leopoldo I.

Due anni dopo che questo strano personaggio cadde in disgrazia (fu rimandato al suo monastero, senza xò essere punito), si ripresentò a corte convincendo Leopoldo I dei suoi poteri con un grande ed elegante medaglione (che dovrebbe essere ancora custodito nel Gabinetto Imperiale delle monete di Vienna, anche se nessuno si è degnato di rispondermi...), il quale originariamente d'argento fu parzialmente trasmutato in oro.

Questo medaglione, di cui allego una foto in BN, è di forma ovale, misura circa 374x301 mm e pesa 7,2 kg (!!!!!).

Al dritto è inciso un ritratto di Leopoldo I circondato da non meno di una quarantina di ritratti dei suoi predecessori sul trono tedesco.

Secondo B. Koch in Johann Wenzel Seiler von Reinburg und seine Beziehungen zu Wien, Numismatische Zeitschrift 101, 91 (1990), l'autore di questi ritratti fu Johann Permann.

Al rovescio una lunga iscrizione latina elogia le virtù dell'Imperatore ed il potere di Johann Wenzel von Reinburg, nell'anno 1677.

Questo medaglione è raffigurato in Monumenta Augustae Domus Austriacae (1760) di Herrgott ed in Chimie und Alchymie in Oesterreich bis zum beginnenden XIX Jahrhundert (Vienna, 1883) del Prof. A. Bauer.

Il medaglione è stato esaminato alla fine del XIX secolo.

Riporto parte del testo dell'esame:

Il terzo superiore di questa medaglia ha l'apparenza dell'argento con una leggera opacità dorata, il resto sembra oro. In questa trasmutazione Seyler immerse la medaglia in un liquido sconosciuto. La parte sommersa apparentemente si tramutò in oro. I primi dubbi sulla purezza di quest'oro nacquero nel 1883, quando la densità del metallo fu stabilita. Il suo valore, 12,67, condusse Bauer(1) alla conclusione che il contenuto d'oro era piuttosto basso.

Ciò fu verificato nel trentennio di questo secolo(2) quando 5 campioni di metallo furono presi da diverse parti del medaglione (da cui i pezzi mancanti nella foto, nota mia).

Il loro peso variava tra i 15 ed i 20 mg, 4 di essi furono qualitativamente e quantitativamente analizzati.

La loro composizione in % era (tra parentesi il numero del campione):

Ag 43,95 (I); 42,04 (II); 44,20 (III); 43,31 (IV);

Au 46,98 (I); 49,04 (II); 46,75 (III); 47,45 (IV);

Cu 7,66 (I); 7,21 (II); 7,92 (III); 7,45 (IV);

Il resto era Zn (zinco), Fe (ferro) e Sn (stagno).

La densità del campione IV era 14,25.

Nel tentativo di spiegare il processo usato da Seyler gli autori proposero due possibilità.

O l'oro si è depositato dalla soluzione sulla superficie del medaglione, oppure questo liquido ha dissolto tutti i metalli dalla supeficie ad eccezione dell'oro. Per come si presenta la superficie la seconda ipotesi è la più accreditata ed è anche supportata da esperimenti. Infatti, una lega di simile composizione con un'apparenza originaria d'argento, fu immersa per 20 minuti in acido nitrico freddo (1:1), quando fu rimossa aveva un colore dorato.

Questo dimostra che Seyler aveva buone conoscenza chimiche.

Note:

(1) Bauer A. Chimie und Alchymie in Oesterreich bis zum beginnenden XIX Jahrhundert (Vienna, 1883) pag. 38-39.

(2) Strebinger R., Reif W. Das alchemistiche Medallion Kaiser Leopold I, Mitt. der Numism. Ges. in Wien XVI (1932), pag. 209

post-1677-1222929803_thumb.jpg

Modificato da fra crasellame
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