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IGNORED

L'armata s'agapò


petronius arbiter

Risposte migliori

Alla fine dell'anno, viene sfondato il muro psicologico delle 10.000 dracme. Il 29 dicembre la Banca di Grecia emette, per la prima volta nella sua storia, una banconota di questo taglio...sembrano tante, sono niente in confronto ai valori che assumerà la cartamoneta nei due anni seguenti :unsure:

Al fronte, coppia di giovani agricoltori di Delfi in costume tipico. Al retro, il piccolo tempio del Tesoro degli Ateniesi di Delfi.

petronius :)

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Biglietti a corso legale per le Isole Ionie

Il 1942 è anche l'anno di emissione di una seconda serie d'occupazione italiana, quella dei Biglietti a corso legale per le Isole Ionie.

Le Isole Ionie (Cefalonia, Cerigo, Corfù, Itaca, Leucasa, Paxo, Zante) vengono occupate nella primavera del 1941, e Mussolini vuole a tutti costi emettere una moneta specifica; il Duce dà al controllo della circolazione monetaria un'importanza non tanto finanziaria, quanto politica, perchè essa avrebbe permesso di rinsaldare quei vincoli che le isole avevano intrattenuto per secoli prima con Venezia, poi con l'Italia.

Le autorità italiane avrebbero voluto istituire la dracma ionica fin dal giugno 1941, ma solo l'intervento personale di Mussolini presso Hitler permette, nella primavera del 1942, la realizzazione del progetto.

Per convincere i tedeschi viene prospettata loro una circolazione limitata ai soli tagli bassi, simile a quella esistente in Italia per i Biglietti di Stato emessi dal Tesoro. Per questo motivo i biglietti vengono firmati dal funzionario del Tesoro, Sansoni.

Dei tagli bassi, il primo è quello da 1 dracma.

petronius :)

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Il Poligrafico di Roma si mette all'opera e stampa i primi tagli, che però tanto bassi non sono visto che arrivano fino alle 1.000 dracme. Complessivamente, vengono stampati biglietti per un valore di 1 miliardo di dracme.

Il 13 marzo 1942, circa un mese prima dell'entrata in circolazione, su insistenza del governatore delle Isole Ionie, Parini, viene decisa la stampa di un altro miliardo, comprensiva anche di 50.000 pezzi da 5.000 dracme...e con questo i "tagli bassi" promessi ai tedeschi vanno a farsi benedire :P

Ci sono però anche quelli, e noi continuiamo la carrellata delle immagini con le 5 dracme, che mostrano al fronte il ritratto di Alessando Magno e una scena mitologica al retro. I tagli fino a 10 dracme non sono filigranati.

petronius :)

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I Biglietti a corso legale entrano in circolazione alla fine di aprile 1942, parallelamente al ritiro di banconote della Banca di Grecia, moneta metallica e buoni della Cassa Mediterranea.

A curarne l'emissione è una Cassa Speciale per le Isole Ionie, fantomatica tanto quanto la Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia. Però, a differenza dei buoni di quest'ultima, i Biglietti a corso legale per le Isole Ionie non fanno troppi danni, in quanto sempre emessi contro cambio di altra moneta già circolante, al controvalore di 8 dracme per 1 lira, come già i buoni della Cassa Mediterranea.

Al 12 agosto 1942, la Cassa Speciale per le Isole Ionie aveva immesso in circolazione biglietti per un importo complessivo di 1.326.211.176 dracme, contro il ritiro di 812.936.721 dracme in banconote della Banca di Grecia e monete metalliche, e 513.274.455 dracme in buoni della Cassa Mediterranea.

Il biglietto da 10 dracme, che vedete in allegato, è identico, tranne che per il colore, a quello da 5 dracme.

Sono anche gli unici di cui si sa con certezza chi sia il personaggio raffigurato, il già citato Alessandro Magno.

A partire dal taglio da 50 dracme, l'identità dell'antico personaggio ritratto (che sia antico non ci piove :rolleyes:) appare controversa.

petronius oo)

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Ed è proprio il biglietto da 50 dracme (e quello, uguale tranne per il colore, da 100 dracme) che suscita i maggiori dubbi sul personaggio ritratto.

Per alcuni (Crapanzano) è semplicemente un non meglio precisato personaggio mitologico.

Per il World Paper Money, un ancor più generico old man.

Gavello, nel suo catalogo generale del 1996, non lo nomina nemmeno, si limita a mostrare la foto dei biglietti, senza descriverli.

L'unico a formulare ipotesi è Luigi Niccolò Castellana. Lo fa una prima volta nel 1995, nello Speciale di Cronaca Numismatica dedicato alla monetazione della Seconda Guerra Mondiale...per lui il personaggio misterioso è Anchise, il vecchio padre di Enea :ph34r:

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L'unico a formulare ipotesi è Luigi Niccolò Castellana...nel 1995...per lui il personaggio misterioso è Anchise, il vecchio padre di Enea :ph34r:

Qualche anno dopo però, cambia idea :rolleyes:

Negli Annali della Monetazione Italiana, inserti allegati a Cronaca Numismatica, l'anziano personaggio diventa Aristotele.

In effetti, confrontando l'immagine sul biglietto con una presunta testa del filosofo, si nota una certa somiglianza...ma c'è da dire che questi greci barbuti sembrano tutti uguali :lol:

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Che ne pensate?

petronius :)

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Veniamo ai tagli più alti, 500, 1.000 e 5.000 dracme.

Questi biglietti, e anche quelli da 50 e 100 dracme, hanno una filigrana rombi entro ovali, come già vista per alcuni tagli dei buoni della Cassa Mediterranea.

Al fronte c'è l'ennesimo personaggio storico, che per Crapanzano (Soldi d'Italia e La Cartamoneta Italiana, quest'ultimo in coppia con Giulianini) è Giulio Cesare.

Per Castellana invece (Annali op.cit.) è Cesare Augusto.

Il World Paper Money è a favore di un salomonico Caesar, buono per tutte le stagioni :rolleyes:

Al rovescio, i dioscuri a cavallo.

petronius :)

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I Biglietti a corso legale per le Isole Ionie restano in circolazione fino all'8 settembre 1943.

Dopo l'armistizio, i tedeschi occupano le isole, nonostante l'eroica resistenza dei soldati italiani culminata nella battaglia e nel successivo eccidio di Cefalonia :angry:

Se vorrete informarvi su questo argomento troverete decine di siti, ma uno ve lo segnalo anch'io, perchè se ne era già parlato anche qui, in una delle prime discussioni storico-numismatiche made in Petronius :rolleyes: alla quale vi rimando, con la speranza che abbiate il piacere di leggerla, o di rileggerla.

Cefalonia e le altre

petronius :)

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La carrellata dei Biglietti a corso legale per le Isole Ionie si conclude con il taglio più alto, 5.000 dracme.

Il fronte è uguale alle 500 e alle 1.000, mentre il retro è un pò più variato, con l'approdo di una antica nave greca al centro e figure mitologiche nel contorno.

petronius :)

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Il discorso sulle emissioni per le Isole Ionie non sarebbe però completo se non si parlasse anche di alcuni biglietti sovrastampati dai partigiani.

Le formazioni partigiane che operavano nelle isole erano capeggiate da un Arkigos (capo militare) di nome Vassilli Rapotikas, che per pagare le sue truppe non trovò di meglio che utilizzare i biglietti italiani a corso legale, sovrastampandoli sul lato sinistro del fronte con un timbro rotondo blu con la corona reale greca e la scritta “Vassilios Rapotika Sapkgos”, e con la sua firma autografa.

Questi biglietti, almeno da noi, restarono sconosciuti fino al 1963, quando un collezionista italiano acquistò da un numismatico di Atene cinque serie nuove composte dai tagli più alti, 500, 1.000 e 5.000, senza però sapere di cosa si trattasse. Soltanto negli anni '70, a seguito delle ricerche dei numismatici greci, si è potuta conoscere la loro storia.

A quanto se ne sa, le cinque serie trovate nel lontano 1963 sono rimaste le uniche (15 biglietti in tutto). Va da se che si tratta di esemplari della massima rarità, e che dunque quello da 500 dracme nella foto NON fa parte della mia collezione :P come invece quelli precedenti.

Da segnalare infine alcuni falsi, banconote autentiche alle quali è stato aggiunto successivamente un timbro, ma senza la firma di Rapotikas.

petronius oo)

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Il fronte è uguale...mentre il retro è un pò più variato

Bisogna però riconoscere che tanto i biglietti per le isole Ionie, quanto i buoni della Cassa Mediterranea, non si segnalano per la loro bellezza.

La Banca di Grecia, negli stessi anni, riesce a fare molto di meglio, almeno fino ai primi mesi del '44. Dopo, i valori sempre più disumani, milioni e miliardi di dracme, daranno un duro colpo anche alla creatività :(

ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ - 1943

Il 1943 inizia con l'emissione, il 1° febbraio, di una banconota dal valore di molto inferiore a quelli a cui eravamo ormai abituati...appena 50 dracme.

Sembrerebbe una buona notizia sul fronte dell'inflazione, ma non lo è. Questa banconota è da intendersi infatti come divisionaria, ovvero da usare al posto della moneta metallica spicciola e dei Biglietti di Stato da 1 o 2 dracme, valori che, evidentemente, non servivano più a nulla.

Al fronte, una donna di Paramythia, città dell'Epiro, e al retro una moneta, sempre dell'Epiro, un didracma del II secolo a.C., con busti di Zeus e Dione accollati al dritto, e toro cozzante al rovescio.

Questa stessa moneta sarà riproposta l'anno seguente su una banconota da 25 milioni di dracme, a riprova che la fantasia e la voglia di applicarsi nel ricercare sempre nuove raffigurazioni diminuiscono parallelamente al crescere dell'inflazione <_<

petronius oo)

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Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi diventano i soli padroni del paese, e le loro pretese si fanno sempre più esose, dando ulteriore spinta all'inflazione.

La loro rapacità a questo punto, non si esercita più soltanto nei confronti dei greci, ma anche dei beni italiani esistenti in Grecia da prima della guerra.

I tedeschi sequestrano tutto. Le derrate della Società Commerciale Italo-Greca (olio, filati, tessuti e rottami metallici, che erano già stati imballati e pronti per essere inviati in Italia), i beni della Anonima Miniere Elleniche, costituita con capitali italiani, i depositi dell'Agip, della Fiat, della Lancia, l'Azienda Tabacchi, ecc.

La Banca di Grecia riprende a "macinare" cartamoneta, il 19 giugno è la volta di un nuovo biglietto da 5.000 dracme, con il busto di Atena al fronte, e un particolare di un bassorilievo al retro.

petronius :)

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Le emissioni del 1943 si chiudono il 12 agosto con una banconota da 25.000 dracme, ancora una volta, come l'anno precedente con le 10.000, un taglio di alto valore mai emesso prima...ma siamo appena agli inizi <_<

Ancora una volta però, per la gioia di noi collezionisti, una bella banconota, con la ninfa Deidamia al fronte, e le rovine del Tempio di Zeus a Olimpia al retro...forse simbolo e presagio della rovina del paese :(

petronius oo)

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Governo delle isole italiane dell'Egeo

L'annessione all'Italia di Rodi e delle altre isole dell'Egeo che vanno sotto il nome di Dodecaneso, era stato un effetto collaterale della guerra con la Turchia per il controllo della Libia nel 1911.

Non riuscendo a sbloccare la situazione in Africa, Giolitti, anziché continuare a incaponirsi sulle dune libiche, aveva ordinato come atto diversivo l'occupazione delle isole del Dodecaneso e di Rodi, facenti parte dell'Impero Ottomano. Si era così venuta a esercitare una forte pressione sul governo turco e, soprattutto, sulle altre potenze europee: Francia, Inghilterra, Germania e Austria non gradirono affatto la mossa italiana, ma accelerarono le pressioni sui turchi perché accettassero la pace: il trattato di Losanna dell'estate del 1912 sancì per l'Italia la conquista della Libia, di Rodi e del Dodecaneso.

Per 30 anni il Dodecaneso ha vissuto tranquillamente il dominio italiano, sicuramente meglio accetto alla popolazione greca che non quello turco, ma con lo scoppio della guerra le cose cambiano anche qui. Rodi e le altre isole assumono una nuova importanza strategica, costituendo la base avanzata che permette il controllo dell'attività aeronavale nel sud-est del Mediterraneo. Un'importanza riconosciuta anche dal nemico, tanto che Churchill nel suo diario annota:

"Se avessimo potuto servirci dell'Egeo e dei Dardanelli, la scorciatoia marittima per la Russia sarebbe stata trovata."

Ingenti forze dell'Asse vengono inviate a presidiare le isole (anche Diego Abatantuono e i soldati del film Mediterrano - vedi post #1 - girato a Kastellorizo, o Castelrosso, una delle isole dell'Egeo ;)). Ma dopo la capitolazione italo-tedesca in nordafrica, nel maggio 1943, il controllo del Mediterraneo passa in mano inglese e le comunicazioni tra le isole e l'Italia si fanno sempre più difficoltose.

Nelle isole circolano le lire italiane e, dal 1942, anche i buoni della Cassa Mediterranea di Credito per la Grecia, dal momento che nell'agosto di quell'anno il Ministro delle Finanze ha fatto inviare alla filiale di Rodi della Banca d'Italia, 100 milioni di dracme in buoni della Cassa.

Le esigenze finanziarie di Rodi e delle isole sono notevoli: comportano non solo il pagamento delle truppe, notevolmente rafforzate dopo lo scoppio della guerra, e del personale civile, ma anche, e soprattutto, gli approvvigionamenti alimentari, che a causa delle sempre più crescenti difficoltà di collegamento con l'Italia, vengono per la gran parte fatti presso la vicina e neutrale Turchia.

La situazione finanziaria, già difficile, diventa drammatica dopo l'8 settembre, quando il Governatore delle isole, l'Ammiraglio Igino Campioni, fedele al Re, aderisce al governo Badoglio e cerca di prendere contatto con il generale inglese Wilson per convincerlo a occupare Rodi.... :ph34r:

petronius oo)

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I tentativi di sbarco degli inglesi però risultano vani, ed essi sono costretti a rinunciare dopo aver subito pesanti perdite, perché nel frattempo i tedeschi avevano ricevuto importanti rinforzi da Creta e dalla Grecia.

Anche la resistenza di Campioni risulta vana, e l'Ammiraglio viene arrestato, insieme al contrammiraglio Luigi Mascherpa, comandante la guarnigione di Lero, e deportato in Germania. Successivamente i due saranno consegnati alla Repubblica di Salò, processati a Verona per tradimento, e fucilati :(

Al posto di Campioni, arrestato il 18 settembre 1943, viene insediato il suo Vice, Ugo Faralli, che come la gran parte dei militari italiani di Rodi aveva aderito alla RSI. I tedeschi gli affidano le funzioni del Governatore, ma Faralli non viene mai investito ufficialmente del titolo, nè dai tedeschi, che non hanno autorità ufficiale nei possedimenti italiani, nè dal governo della Repubblica Sociale. Tutti i decreti da lui emanati, così come i biglietti a corso legale da lui firmati, portano dunque la dizione "per il Governatore".

Nel frattempo, per la circolazione divisionaria nelle isole, si stavano utilizzando i francobolli della serie Impero, in sostituzione delle monete, ma si dovette cessare quando dal Poligrafico iniziarono a marcare la serie con sovrastampa P.M. (Posta Militare), per impedire un uso diverso dall'affrancatura.

Dal web, alcuni esemplari di francobolli sovrastampati.

petronius :)

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Siamo ormai nella primavera del 1944, e per reperire il denaro necessario agli approvvigionamenti dalla Turchia, Faralli si appella all'art. 24 della Convenzione di Ginevra, in base al quale i prigionieri di guerra e i lavoratori all'estero (in Germania) potevano trasferire gli assegni di prigionia o di retribuzione ai familiari in patria (in questo caso nelle isole del Dodecaneso); assegni che sarebbero stati poi trasformati in valuta corrente tramite la Croce Rossa Internazionale.

Ma non si approda a nulla, anche perché quel tipo di rimesse era stato congelato dai tedeschi, nonostante l'accordo firmato in tal senso tra il Reich e la Repubblica di Salò il 30 gennaio 1944.

Un pò di respiro alle esauste casse del Governo delle Isole, era stato in precedenza dato dagli assegni a taglio fisso usati come cartamoneta. A Rodi operavano tre banche italiane, la Banca d'Italia, il Banco di Roma e il Banco di Sicilia. Un bando emesso da Vittorio Emanuele III il 21 settembre 1943, parificava gli assegni a taglio fisso alla cartamoneta.

Venuto a conoscenza del bando, il Faralli, in data 14 ottobre 1943, emetteva questo decreto:

"Parificazione di vaglia e assegni a biglietti di banca

SI DECRETA

Da oggi, e sino a quando non sarà diversamente disposto, i vaglia e gli assegni delle filiali di Rodi della Banca d'Italia, del Banco di Sicilia e del Banco di Roma, all'ordine del Governo e del Direttore della filiale di Rodi della Banca d'Italia e girati in bianco sono parificati a tutti gli effetti, compresi quelli penali, ai biglietti di Banca e come tali devono essere accettati da chiunque senza necessità di ulteriori girate.

Ogni disposizione diversa o contraria o comunque limitativa resterà sospesa sino a quando il presente Decreto non sarà revocato."

Iniziano così a circolare assegni circolari delle tre banche in questione (in foto, dal web, uno da 100 lire del Banco di Roma) nei tagli da 50 lire a salire, ma si capisce presto che si tratta solo di una soluzione tampone.

Prima di tutto, perchè le scorte di assegni circolari finiscono presto, e mentre la Banca d'Italia e il Banco di Sicilia utilizzano, impropriamente, assegni bancari, il Banco di Roma emette assegni circolari della filiale di Frascati :blink: giunti fin lì non si sa come, sovrastampandoli con un timbro di Rodi.

In secondo luogo, ma più importante, perchè tali assegni, pur essendo ben accetti dai militari, non lo sono altrettanto dalla popolazione civile, e men che mai dai turchi, dai quali si dipendeva per gli approvvigionamenti alimentari.

Dopo l'ennesimo, fallito tentativo di ottenere viveri e denaro liquido dal Ministro degli Esteri della RSI, che nemmeno risponde alle richieste <_< il Faralli, nonostante il parere contrario del Direttore della Banca d'Italia di Rodi, ha la bella pensata di emettere una cartamoneta a nome del Governo delle Isole :good:

petronius :)

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Faralli, nonostante il parere contrario del Direttore della Banca d'Italia di Rodi, ha la bella pensata di emettere una cartamoneta a nome del Governo delle Isole :good:

Con decreti n. 36 e 38 del 15 aprile 1944, viene disposta la stampa, nell'Officina Grafica di Rodi, di biglietti a corso legale da 50 e 100 lire, su carta da bollo di cui esistevano ingenti scorte, pagabili a vista al portatore entro i possedimenti delle Isole Italiane dell'Egeo (ormai controllate dai tedeschi).

I biglietti sono garantiti da un deposito vincolato di 10.000.000 di lire presso la Banca d'Italia di Rodi, come specificato nell'art. 2 del decreto di emissione.

Riesce difficile credere che questi soldi ci fossero davvero, se Faralli avesse avuto a disposizione 10.000.000 di lire non avrebbe avuto alcun bisogno di far stampare una propria cartamoneta.

Si ritiene che il Direttore della filiale di Rodi della Banca d'Italia sia stato costretto ad accettare questa formula dalla sede centrale, controllata dalla Repubblica di Salò, il cui Ministro delle Finanze potrebbe aver garantito l'invio del denaro, invio che non ci fu mai, stante la già ricordata difficoltà di collegamenti tra le isole e la madrepatria.

Sono dunque prodotti biglietti per complessivi 10.000.000 di lire, così suddivisi:

3 serie (distinte dalle lettere A - B - C) da 20.000 pezzi ciascuna di biglietti da 100 lire, per un totale di 6.000.000;

4 serie (distinte dai numeri romani I - II - III - IV) da 20.000 pezzi ciascuna di biglietti da 50 lire, per un importo di 4.000.000.

L'emissione riesce a risolvere i problemi di approvvigionamento con la Turchia (su questo punto ritorneremo) ma ha una vita piuttosto breve. Entrati in circolazione nel maggio 1944, cessano di fatto di essere utilizzati nell'ottobre dello stesso anno, quando Rodi viene occupata dagli inglesi, che introducono la loro moneta d'occupazione.

Tanto il biglietto da 50 che quello da 100 lire sono da considerarsi molto rari, e dunque ancora una volta mi trovo a dover utilizzare foto dal web :rolleyes:

Il fronte del biglietto da 50 lire, mostra nel tondo a sinistra la rosa di Rodi, in quello a destra la dicitura "Biglietto a corso legale nelle Isole del Possedimento a copertura garantita depositata alla Banca d'Italia", e nei quattro cerchi piccoli in alto e in basso, alternati, il cervo di Rodi e la croce dei Cavalieri di Malta.

Al retro, Lupa Capitolina poggiante su un capitello con stemma dei Cavalieri, sullo sfondo disegno del profilo del Forte di San Nicola di Rodi.

I biglietti, così come quelli da 100 lire, sono firmati da Faralli (p. IL GOVERNATORE) e Lombardini (IL DIRETTORE Affari Econ. e Fin.).

petronius :)

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Il biglietto da 100 lire ha al fronte il cervo, emblema di Rodi, poggiante su un capitello con lo stemma dei Cavalieri.

Al retro, Lupa Capitolina, sotto, nave rostrata romana in navigazione con ai lati il disegno di un'antica moneta di Rodi.

petronius :)

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Gli inglesi, che nell'ottobre 1944 occupano le isole, mettono in circolazione gli shillings e i pounds della British Military Authority (BMA), già in uso in Italia, ma con la sovrastampa GREECE (foto del biglietto da 1 pound, dal web). La Banca d'Italia di Rodi continua a operare anche dopo l'occupazione Alleata, ritirando progressivamente sia i Biglietti a Corso Legale, che gli assegni delle tre banche.

I biglietti emessi da Faralli, come abbiamo accennato sopra, erano stati ampiamente accettati dalla Turchia in pagamento delle forniture alimentari, e altro. Questo nel tentativo del governo turco di rendersi benvoluto nei confronti della popolazione delle isole, nel caso in cui si fosse verificato il ritorno dell'arcipelago dell'Egeo alla Turchia, dopo trent'anni di dominio italiano.

I turchi ci speravano, ma sbagliavano di grosso.

Sia nel credere alla garanzia sui biglietti della Repubblica di Salò (i famosi 10.000.000 di lire), del tutto fittizia, sia perchè non erano a conoscenza di quanto dichiarato dal conte Carlo Sforza, Ministro del Governo Badoglio nel Regno del Sud, che in un'intervista al New York Times del 5 marzo 1944 aveva detto che "l'Italia dovrà rinunciare al Dodecaneso, a Fiume, all'Albania per sedere nel tavolo della pace." Sforza aveva anche rassicurato il Ministro degli Esteri greco che "non vi possono essere discussioni in merito al Dodecaneso, da lasciare in mano alla Grecia."

E così, dopo due anni di Governatorato britannico, il 1° gennaio 1947 l'amministrazione delle isole del Dodecaneso passa ai greci, e il 7 marzo 1948 le isole si trasformano ufficialmente da Governatorato del Dodecaneso a Prefettura del Dodecaneso entrando a far parte a tutti gli effetti della Grecia.

Ultimo atto monetario negli ormai ex-possedimenti italiani, il decreto del Governatore greco Periklis Ioannidis che ordina il cambio, dal 7 al 12 aprile 1947, sia della moneta d'occupazione inglese, sia della valuta italiana, dei biglietti di Rodi e degli assegni circolari delle banche italiane.

petronius oo)

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ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ - 1944

Dopo la lunga parentesi dedicata alle isole del Dodecaneso, torniamo "sul continente" e riprendiamo l'analisi delle emissioni della Banca di Grecia (ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ).

Il 2 ottobre 1943, sotto la pressione del Fronte di Liberazione Nazionale, di cui i tedeschi non erano riusciti a contenere l'irruenza, il comando germanico era stato costretto a passare i poteri civili alle autorità greche.

Intanto la Banca di Grecia, per esigenze di circolante, continua nelle sue emssioni dal valore sempre più alto. Il 14 gennaio 1944 è la volta di una banconota da 50.000 dracme, mentre, appena una settimana dopo, il 21 gennaio, arriva quella da 100.000.

E' quest'ultima, a mio parere, forse la più bella emissione del periodo bellico, soprattutto per la riproposizione al fronte del celeberrimo tetradramma ateniese, col ritratto di Atena e la civetta, animale sacro alla dea, che sarà riprodotta anche sulla moneta da 1 €uro.

Al retro, le rovine del tempio di Atena a Egina.

petronius oo)

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Il 2 ottobre 1943, sotto la pressione del Fronte di Liberazione Nazionale, di cui i tedeschi non erano riusciti a contenere l'irruenza, il comando germanico era stato costretto a passare i poteri civili alle autorità greche.

Ma in febbraio l' EAM (Εθνικό Απελευθερωτικό Μέτωπο) il Fronte Nazionale di Liberazione, di ispirazione comunista, rompe gli indugi e si autoproclama Stato nello Stato nella Grecia centrale e settentrionale, rinnegando il governo monarchico in esilio a Londra.

La situazione interna si fa sempre più ingarbugliata, e a risentirne è anche l'inflazione, cosicché nel marzo 1944 la Banca di Grecia è costretta a emettere una banconota da 500.000 dracme.

Della situazione risente anche la qualità dell'emissione, piuttosto anonima, soprattutto al retro, mentre al fronte non c'è niente più che una testa di Zeus...se non ci pensa lui :rolleyes:

petronius oo)

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ΕΑΜ, ΕΛΑΣ, OKA

L' EAM (Εθνικό Απελευθερωτικό Μέτωπο), ovvero il Fronte Nazionale di Liberazione Greco, è la principale organizzazione della resistenza greca contro l'invasione italo-tedesca.

Fondato ad Atene il 27 settembre 1941 su iniziativa del Partito Comunista Ellenico, con lo scopo di contrastare le forze di occupazione nazifasciste, il 12 febbraio 1942 istituisce come suo braccio armato, l' ΕΛΑΣ (Ελληνικός Λαϊκός Απελευθερωτικός Στρατός), Esercito Popolare Greco di Liberazione.

Oltre a combattere l'invasore con azioni di guerriglia e sabotaggio su tutto il territorio ellenico, con l'aiuto dei servizi segreti Alleati, l' ΕΛΑΣ è anche protagonista di scontri con gli altri movimenti resistenziali greci minori, l' EΔΕΣ (Εθνικός Δημοκρατικός Ελληνικός Σύνδεσμος) di ispirazione repubblicana e democratica, e l' EKKA, di tendenza liberale/monarchica, scontri che terminano grazie alla mediazione degli inglesi, ma che divamperanno ancora più forti nel dopoguerra, portando alla guerra civile.

All'inizio del 1944 l' EAM controlla gran parte del territorio greco, ed è così quasi naturale la costituzione di un Governo Provvisorio di Liberazione, che può contare sul supporto di oltre due milioni di persone, su una popolazione di sette milioni di abitanti.

Nel tentativo di contrastare l'inflazione, il Governo Provvisorio, al difuori della Banca di Grecia ancora controllata dai tedeschi, emette buoni della Resistenza in valuta OKA nei tagli da 5 (nella foto, dalla mia collezione), 25, 100 e 500, datati 5 giugno 1944 e contromarcati al retro con otto timbri diversi, tante quante sono le regioni sotto controllo partigiano.

petronius :)

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La situazione interna della Grecia, dopo la costituzione del Governo Provvisorio di Liberazione è sempre più caotica. La carestia dilaga, gli attriti tra i vari gruppi della Resistenza, i comunisti, sostenuti dall'Unione Sovietica da una parte, e quelli di ispirazione liberale sostenuti dagli anglomaericani dall'altra, si fanno di giorno in giorno più forti, e il paese è ormai sull'orlo della guerra civile.

Guerra civile che scoppierà alla fine dell'anno, dopo la liberazione ad opera degli inglesi, avvenuta nell'ottobre 1944.

Ma prima di questo, la Banca di Grecia (ΤΡΑΠΕΖΑ ΤΗΣ ΕΛΛΑΔΟΣ) continua a emettere banconote dal facciale sempre più elevato, fino a raggiungere, subito dopo la liberazione, i miliardi di dracme. A quel punto l'inflazione diventerà davvero incontrollabile, ma ci si arriverà per gradi, intanto, nel mese di giugno, si incomincia col superare la soglia, dal forte significato simbolico, del milione.

La banconota da 1.000.000 di dracme, datata 29 giugno 1944, ha al fronte il busto del cosiddetto "Giovane di Antikythera", statua bronzea ripescata in mare nei pressi dell'isola di Antikythera nel 1902 e conservata presso il Museo Archeologico nazionale di Atene.

Al retro, le rovine del Tempio di Poseidone a Capo Sounion.

petronius :)

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A luglio è la volta delle banconote da 5 e 10 milioni di dracme.

L'interesse del biglietto da 5.000.000 del 20 luglio 1944, per il resto piuttosto anonimo, sta tutto nella moneta riprodotta al fronte, la bellissima e famosissima decadracma siracusana col ritratto della ninfa Arethusa.

petronius :)

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E' interessante notare come, a partire dal taglio da 10.000.000 del 29 luglio 1944, sui biglietti non compaiano più gli zeri dei milioni (e poi dei miliardi), bensì la parola MILIONI scritta in lettere (ΕΚΑΤΟΜΜΥΡΙΑ).

E' così per la banconota da 25 milioni (ΕΙΚΟΣΙ ΠΕΝΤΕ ΕΚΑΤΟΜΜΥΡΙΑ) del 10 agosto 1944, che ripropone al fronte la didracma dell'Epiro con busti di Zeus e Dione accollati al dritto, e toro cozzante al rovescio, già vista al retro del biglietto da 50 dracme del 1° febbraio 1943 (post #38, pag. 3).

petronius :)

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