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Inviato

Buonasera,

conoscendo poco questa monetazione mi ha incuriosito una moneta vista in un catalogo (Coronato Ferdinando I . MIR 70 se senza sigle) : allego le immagini del R/ della moneta con evidenziata una porzione dell'immagine e la stessa porzione ingrandita.

A me sembra di intravedere delle sigle (tipo CA o forse solo una A ...) in una posizione della moneta in cui non mi risulta che siano state segnalate sigle.

Gradirei qualche parere e/o riscontro con altri esemplari simili se già rilevati.

Grazie,

Giuseppe


Inviato

Il coronato, che dovrebbe essere il lotto 697 della prossima asta NAC 69, nel punto da te evidenziato a mio parere, non riporta sigle (tra l'altro come hai già evidenziato non è quello il posto della sigla).

Credo si tratti di un problema di rottura di conio che proprio in corrispondenza della spira della coda del drago ha creato una particolare situazione da dove effettivamente sembrano evidenziarsi delle sigle.

A mio parere quindi è giusta la catalogazione.


Inviato

Ciao Giuseppe ..... la moneta andrebbe esaminata in mano per determinare se effettivamente siano delle sigle o meno.

Da quello che vedo dalla foto sembrerebbe che l'incisore almeno per la lettera C si sia divertito ad usare la circonferneza della coda del Drago, mentre la lettera A e ben più visibile.

Se fossero delle sigle (e comunque posizionate al rovescio, in modo anomalo rispetto alla tipologia) sarebbe davvero una moneta "inedita.

Apro un breve discorso su di esse perchè di esse parliamo e perchè ci troviamo di fronte a delle sigle a dir poco "Ostiche" da decifrare, dove l'abbianmento A al dritto e CA al rovescio è documenato dalla moneta, Coronato alla Croce, descritta dal PR al n° 15f appartenente a collezione privata e dal Cavallo PR 44c (Rif. CNI 1002) per la sola CA.

MA di chi sono le sigle CA ? potrebbero essere del Cambrario in attività nel 1472 e secondo il Prota incisore di alcuni conii: Coronati, Armellini e Cavalli........quindi se CA sono dell'incisore di chi è la sigla A abbinata nel Coronato alla Croce PR 15f ?

La sigla A è una sigla ancora oggi non documentata, essa appare su molti Coronati della tipologia alla Croce di Calabria coniati a partire dal 1 agosto 1472, avolte abbinata alla sigla CI (per me ex gotica), quando era presente in zecca Iacopo o Yacobus Cotrullo, quindi se vi era il Cotrullo non è noto di chi sia la sigla A a meno che vi è stata l'usanza per alcune di queste monete di imprimere anche la sigla dell'incisore, ma a quell'epoca non v'era alcun incisore che iniziasse con la lettera A.

Torniamo adesso al Coronato oggetto della discussione; è noto che questa tipologia iniziò ad essere coniata a partire dal 1488, nominati Coronati dell'Angelo........oltre a quelli riportanti la sigla T (iniziale del Tramontano) se ne conoscono un numero limitato con differenti iniziali, sigla I PR17a,18b,19 - sigla C PR18a e sigla V PR18c......questi oltre ad essere lavorati sotto la direzione del maestro di zecca effettivo, furono anche eseguiti da Maestri "Aggiunti" sussidiari o supplenti, fuori di zecca e di conseguenza da differenti incisori.

CHE IL CAMBRARIO di cui non è noto in cui cessò la sua attività abbia inciso anche alcuni conii di questi Coronati dell'Angelo ?? se si riscontrasse che queste effettivamente siano della sigle sembrerebbe di SI' anche se verebbero a trovarsi in un posizione inconsueta e cioè al rovescio della moneta, ma ormai lo si sà...la monetazione napoletana ci riserva ogni giorno sempre delle piacevolissime sorprese e queste potrebbe essere un'altra chicca.

Pietro

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Inviato

Nessun altro prova a dire la sua se sono delle sigle o meno..............sentiamo qualche altro parere......la moneta è interessante.


Inviato

Spero si tratti solo di una pur comprensibile attesa per l'esito dell'asta..... più facilmente "dopo" qualcuno potrebbe intervenire, magari avendo avuto la possibilità di valutare il pezzo dal vivo.

Io rimango dell'idea che si tratti di sigle; sulla C potrebbe esserci il remoto dubbio che si tratti della spira della coda, sulla A assolutamente no.

Pur stimando molto fedafa credo che se fosse una rottura di conio sarebbe davvero MOLTO inusuale ed anzichè essere più o meno lineare andrebbe a disegnare delle sigle (guarda caso compatibili con altre presenti su altre monete di quel periodo).


Guest fabrizio.gla
Inviato

anche per me sono sigle. sempre molto interessanti le trattazioni di Pietro ;)

Inviato

Io rimango dell'idea che si tratti di sigle; sulla C potrebbe esserci il remoto dubbio che si tratti della spira della coda, sulla A assolutamente no.

Pur stimando molto fedafa credo che se fosse una rottura di conio sarebbe davvero MOLTO inusuale ed anzichè essere più o meno lineare andrebbe a disegnare delle sigle (guarda caso compatibili con altre presenti su altre monete di quel periodo).

Ciao Giuseppe, lungi da me convincerti che non si tratti di sigle. Io ho espresso la mia opinione in merito che credo coincida con i curatori dell'asta e con quella del conferente la moneta visto che in caso contrario avrebbero di certo evidenziato la presenza delle sigle al R/.

Comunque, provo ad indicare cosa vedo io e di conseguenza i motivi che mi hanno portato a supporre che si tratti di un problema di conio.

post-1880-0-64524600-1353677803_thumb.jp

In giallo ho indicato la coda del drago, in arancio quella che potrebbe essere la parte della coda che fuoriesce da dietro le gambe dell'Arcangelo (la coda passa tra le sue gambe) ed in rosso ho evidenziato un chiaro salto di conio avvenuto proprio in quella zona.

Allego altra immagine di un paragone della spira con un'altra moneta simile.

post-1880-0-82578600-1353677997_thumb.jp

Da cui si può vedere come, oltre alla C potrebbe formarsi, in caso di errore anche una A.

Se non ci fossero stati difetti di conio probabilmente anche io avrei optato per delle sigle, ma in questa situazione non me la sento sinceramente.

Naturalmente questo è ciò che vedo io e sinceramente spero tanto di sbagliarmi perchè una presenza di sigle in quella posizione renderebbe il tutto più intrigante.

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Inviato

Condivido le osservazioni tecniche di Fedafa, sempre molto argute; i difetti di conio possono generare simili bizzarrie.

AG


Inviato

ed in rosso ho evidenziato un chiaro salto di conio avvenuto proprio in quella zona.

Un salto di conio potrebbe essere più plausibile rispetto ad una rottura del conio, in questo posso trovarmi d'accordo (pur rimanendo della stessa opinione).

Credo che a questo punto solo l'esame diretto della moneta potrebbe FORSE chiarire la questione e magari ancor di più potrebbe chiarirla l'apparizione di uno o più pezzi analoghi; credo che chi ha seguito la discussione in futuro porrà magari maggior attenzione anche alle zone in genere meno "sorvegliate" di queste monete.

Non essendo una monetazione che colleziono non parteciperò all'asta per questo esemplare ma spero che qualcuno degli amici LaMonetiani abbia modo di osservarla dal vivo e magari aggiudicarsela e voglia darci il suo parere.

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Inviato

Anch’io mantengo la posizione.

Ben venga l’esame diretto, ma i difetti (che al D/ non si osservano in questi termini, cfr. dalla pagina web della casa d’aste, all’http://www.sixbid.com/browse.html?auction=533&category=11916&lot=548590 ) sono eloquenti già da foto.

Gli spazi della moneta destinati alle sigle identificative (che siano di zecca o del maestro di zecca) non erano certo occasionali, come del resto tali sigle non venivano occultate o incorpate, avendo la funzione di onere della prova nelle cause criminali che vedevano imputati gli zecchieri.

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