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Statere di Olous - Grande pedigree


skubydu

Risposte migliori

Ciao a tutti,

ho voluto aprire questa discussione per celebrare sia una splendida moneta in vendita alla prossima asta Genevensis, sia il suo passato.

Visto il notevole interesse che i pedigree importanti riscuotono tra i collezionisti nell'acquisto di monete greche antiche, ho trovato di significativa importanza questa moneta coniata a Olous, in quanto descritta nel volume di Christiano Liebe "GOTHA NVMARIA SISTENS, THESAVRI FRIDERICIANI", Amsterdam, 1730, opera che descrive la collezione di monete di Federico II, duca di Sassonia.

La moneta in questione è uno splendido statere di Olous, cittadina di Creta, della quale ai giorni nostri rimane ben poco.

http://en.wikipedia.org/wiki/Olous

Nel catalogo Genevensis viene riportata una scansione dell'incisione che raffigura la moneta nel volume di Liebe.

Avendo il volume (e con non poche difficoltà viste le dimensioni..), mi è sembrato di sicuro interesse, allegare in questa discussione le scansioni delle pagine del volume in cui la moneta è descritta.

Questa è la descrizione della moneta dal catalogo Genevensis:

Crète

Olous. Statère vers 320-270 av. J.-C. 10,75g. Buste drapé d’Artémis Britomartis à gauche ceinte d’un bandeau et d’une couronne de feuilles et portant sur le dos un carquois / Zeus Aétophore trônant à gauche; dans le champ gauche, un monogramme. Svoronos 1 a et pl. XXII, 23 (cet exemplaire); Liebe p. 289 (cet exemplaire).

Une monnaie rare et d’une provenance remarquable. Très bel exemplaire.

Exemplaire provenant des collections Gotha et Ch. Gillet 1023, publiée pour la première fois en 1730 !

La moneta non è a pagina 289 del volume di Liebe, bensì a pagina 191

ciao

skuby

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Caspita, che pedigree ....!!!

... e che moneta stupenda .... Non la conoscevo, e devo confessare che Creta continua a sorprendermi con i suoi capolavori...

Grazie infinite, carissimo Sku, per questa segnalazione e soprattutto per aver condiviso con noi alcune pagine del tuo preziosissimo libro..... (Complimentissimi!! Dev'essere una meraviglia poterlo sfogliare... :give_rose:....).

Valeria

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cara Valeria

Caspita, che pedigree ....!!!

... e che moneta stupenda .... Non la conoscevo, e devo confessare che Creta continua a sorprendermi con i suoi capolavori...

Grazie infinite, carissimo Sku, per questa segnalazione e soprattutto per aver condiviso con noi alcune pagine del tuo preziosissimo libro..... (Complimentissimi!! Dev'essere una meraviglia poterlo sfogliare... :give_rose:....).

Valeria

cara Valeria,

sono io che ringrazio te. A dire il vero era un po che non ti leggevo ed ero un po preoccupato...

Hai ragione, il libro è bellissimo, come tutti i libri antichi, sfogliarli sono emozioni forti (l'imponenza del volume, l'irregolarità della carta, le incisioni con spesso le tavole introduttive che elogiano e ringraziano il principe o il duca di turno...se dopo averli sfogliati si chiudono gli occhi, si puo rivivere per qualche istante nel loro tempo), se poi sono numismatici ....è un volume che proviene dalla biblioteca di F. Bassoli, venduta quanche anno fà.

Dobbiamo ringraziare i numismatici del tempo, Patin, Vico Enea, Erizzo, Spanheim ecc, che hanno gettato le basi per la nostra scienza contemporanea.

ciao un caro saluto

skuby

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Ciao a tutti,

ho voluto aprire questa discussione per celebrare sia una splendida moneta in vendita alla prossima asta Genevensis, sia il suo passato.

Visto il notevole interesse che i pedigree importanti riscuotono tra i collezionisti nell'acquisto di monete greche antiche, ho trovato di significativa importanza questa moneta coniata a Olous, in quanto descritta nel volume di Christiano Liebe "GOTHA NVMARIA SISTENS, THESAVRI FRIDERICIANI", Amsterdam, 1730, opera che descrive la collezione di monete di Federico II, duca di Sassonia.

La moneta in questione è uno splendido statere di Olous, cittadina di Creta, della quale ai giorni nostri rimane ben poco.

http://en.wikipedia.org/wiki/Olous

Nel catalogo Genevensis viene riportata una scansione dell'incisione che raffigura la moneta nel volume di Liebe.

Avendo il volume (e con non poche difficoltà viste le dimensioni..), mi è sembrato di sicuro interesse, allegare in questa discussione le scansioni delle pagine del volume in cui la moneta è descritta.

Questa è la descrizione della moneta dal catalogo Genevensis:

Crète

Olous. Statère vers 320-270 av. J.-C. 10,75g. Buste drapé d’Artémis Britomartis à gauche ceinte d’un bandeau et d’une couronne de feuilles et portant sur le dos un carquois / Zeus Aétophore trônant à gauche; dans le champ gauche, un monogramme. Svoronos 1 a et pl. XXII, 23 (cet exemplaire); Liebe p. 289 (cet exemplaire).

Une monnaie rare et d’une provenance remarquable. Très bel exemplaire.

Exemplaire provenant des collections Gotha et Ch. Gillet 1023, publiée pour la première fois en 1730 !

La moneta non è a pagina 289 del volume di Liebe, bensì a pagina 191

ciao

skuby

caspita sku.. quasi uno scoop :)

è sicuramente emozionante poter tracciare un pedigree cosi indietro. Anche se questo puo' essere fatto pero' per poche monete sicuramente identificabili visto che fino a metà deel 1800 le tavole riportavano solo incisioni e/o disegni e quindi si possono identificare con certezza le monete solo quando queste abbiano delle cratteristiche particolari o , come in questo caso, siano delle emissioni particolarmente rare (come Lampedusa :)) che ne permettano l'identificazione con ragionevole certezza.

La pagina citata nel catalogo potrerbbe riferirsi ad una diversa edizione del Liebe, il Gotha Numaria è un testo che ebbe molta fortuna all'epoca e ne furono credo fatte diverse edizioni. Ma è solo una supposizione, potrebbe anche trattarsi di un banale errore..

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Sono sempre stato appassionato di pedigree. Mi piace ricostruire la storia della moneta anche dal punto di vista del collezionismo. La collezione Cahn è molto bella anche da questo punto di vista.

Tornando alla moneta, personalmente preferisco altre monete a questa (per es. l'avatar di Medusa :D ).

Arka

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Ciao a tutti,

ho voluto aprire questa discussione per celebrare sia una splendida moneta in vendita alla prossima asta Genevensis, sia il suo passato.

Visto il notevole interesse che i pedigree importanti riscuotono tra i collezionisti nell'acquisto di monete greche antiche, ho trovato di significativa importanza questa moneta coniata a Olous, in quanto descritta nel volume di Christiano Liebe "GOTHA NVMARIA SISTENS, THESAVRI FRIDERICIANI", Amsterdam, 1730, opera che descrive la collezione di monete di Federico II, duca di Sassonia.

La moneta in questione è uno splendido statere di Olous, cittadina di Creta, della quale ai giorni nostri rimane ben poco.

http://en.wikipedia.org/wiki/Olous

Nel catalogo Genevensis viene riportata una scansione dell'incisione che raffigura la moneta nel volume di Liebe.

Avendo il volume (e con non poche difficoltà viste le dimensioni..), mi è sembrato di sicuro interesse, allegare in questa discussione le scansioni delle pagine del volume in cui la moneta è descritta.

Questa è la descrizione della moneta dal catalogo Genevensis:

Crète

Olous. Statère vers 320-270 av. J.-C. 10,75g. Buste drapé d’Artémis Britomartis à gauche ceinte d’un bandeau et d’une couronne de feuilles et portant sur le dos un carquois / Zeus Aétophore trônant à gauche; dans le champ gauche, un monogramme. Svoronos 1 a et pl. XXII, 23 (cet exemplaire); Liebe p. 289 (cet exemplaire).

Une monnaie rare et d’une provenance remarquable. Très bel exemplaire.

Exemplaire provenant des collections Gotha et Ch. Gillet 1023, publiée pour la première fois en 1730 !

La moneta non è a pagina 289 del volume di Liebe, bensì a pagina 191

ciao

skuby

caspita sku.. quasi uno scoop :)

è sicuramente emozionante poter tracciare un pedigree cosi indietro. Anche se questo puo' essere fatto pero' per poche monete sicuramente identificabili visto che fino a metà deel 1800 le tavole riportavano solo incisioni e/o disegni e quindi si possono identificare con certezza le monete solo quando queste abbiano delle cratteristiche particolari o , come in questo caso, siano delle emissioni particolarmente rare (come Lampedusa :)) che ne permettano l'identificazione con ragionevole certezza.

La pagina citata nel catalogo potrerbbe riferirsi ad una diversa edizione del Liebe, il Gotha Numaria è un testo che ebbe molta fortuna all'epoca e ne furono credo fatte diverse edizioni. Ma è solo una supposizione, potrebbe anche trattarsi di un banale errore..

Ciao Numa , grazie per la risposta.

Lo scoop, di sicuro l'ha fatto il compilatore del catalogo genevensis, o il conferente della moneta.

Anche io mi sono posto il problema di come possano avere tracciato un pedigree del genere, di sicuro credo non sia possibile basarsi solo sull incisione del libro (ed in parte va la fiducia alla casa d'aste). Poi però ...

Ricordiamo a tal proposito che è forse dalla fine del 600 inizio del 700 (in questo caso ci troviamo nel 1730) che le monete raffigurate sulle incisioni, vengono riprodotte prestando attenzione ai particolari quali ad esempio la reale dimensione.

Prima di postare questa discussione, ho misurato la moneta, ed ho rilevato che l'incisione di Liebe ha un diametro di 1 millimetro maggiore (e la cosa ci puo stare)., ovviamente escludendo quel bordo "doppio" che è raffigurato su tutte le monete del Gotha.

Quello che invece mi ha fatto quasi cadere dalla sedia quando ho confrontato le immagini, e che mi ha fatto propendere sia effettivamente la stessa moneta sono 2 particolari. (particolari che potevano essere rilevati, solo da chi abbozzava l'incisione con la moneta davanti).

Il primo particolare è rappresentato dalla conformazione della perlinatura del D/, solo presente in parte, e disposta nello stesso modo nei 2 esemplari (oltre al ricciolo che la sfiora e come sai, caro Numa, pur non avendone, di riccioli me ne intendo.. :) );

Il secondo particolare, è la posizione del piede Sx dello Zeus al R/, che tocca il bordo del tondello.

Sappiamo dalle fonti che la collezione "Gotha" fu dispesa alla fine della seconda guerra mondiale, pertanto sarebbe interessante approfondire sulla collezione "Charles Gillet Collection", che credo sia stata venduta da Münzen und Medaillen AG n. 43 il 12 November 1970 (purtroppo non sono in possesso del catalogo). In questo caso sarebbe utile, ma credo impossibile, verificare in che priodo Gillet acquistò la moneta (anche se forse le date tornano..), moneta cmq in ottimo stato di conservazione e di grande rarità.

Per quanto riguarda l'edizione, anche in questo caso, ho fatto un po di ricerche in rete, ma sembrerebbe quella del 1730 l'unica edizione e gli esemplari in vendita riportano lo stesso numero di pagine.

Puo succedere a volte che alcune imprecisioni sono frutto del prendere il dato che magari viene fornito per certo. Purtroppo non si puo pensare che chi compila un catalogo vada a verificare sempre tutto. Capita spesso anche negli studi scientifici, che si citino fonti non corrette, e magari l'errore si trascina da anni...

un caro saluto

skuby

Modificato da skubydu
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Caro Skuby (il cartone preferito di mio figlio) si i nostri antenati (numismatici) pur non disponendo ne' di scanner, PDF, e apperecchi fotografici digitali, se la cavavano egregiamente anche con i disegni e le tavole in chiaroscuro :)

Come rilevavo sopra è pur possibile identificare una moneta con una disegnata su un'opera pubblicata tre, quattro o anche 5 secoli or sono se questa presenta delle peculiarità figurative e dei dettagli riconoscibili, come è appunto il caso dello statere di OLOUS.

Pensa che si è riusciti ad identificare delle monete riportate, in disegno, nientemeno che in un'opera del 1500, il Goltzius, uno dei 'padri' della numismatica classica .

Della collezione Charles Gillet (1879-1972), industriale lionese del tessile (la sua famiglia fi azionista e condusse la multinazionale francese Rhone-POlulenc, si hanno due vendite : la prima Muenzen und Medaillen 43 del 1970 (dalla quale proviene lo statere) e la seconda, un testo di riferimento per la bellezza e la scelta degli esemplari, la famosa 'Kunstfreund',

organizzata congiuntamente da Bank Leu e MM e battuta il 28.5.1974, un must per ogni vero esteta appassionato di monetazione greca .

sicuramente Gillet avrà potuto acquistare lo statere di Olous nella vendita Gothadell'immediato dopoguerra.

Per il riferimento della pagina dell'opera di Liebe è possibile la casa d'aste abbia fattoi un errore, tra l'altro nel pregevolissimo catalogo della NG manca purtroppo una bibliografia e un elenco delle opere citate (molte vengono riportate direttamente nelle note ma spesso con riferimenti incompleti : anno pubblicaz.; titolo completo; etc.).

Non c'è che dire NG ha messo un insieme davvero superbo di monete greche, tutte con provenienze magnifiche , sia per la parte di Herbert Cahn , il mercante che ha aiutato Gillet a formare la sua collezione, sia per l'aéltra selezione della quale appunto Olous fa parte.

PS

e certo che lo so che ti intendi di ..ricci.. :good:

a proposito.. saluti !

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Normalmente non è la casa d'aste che ''scopre'' il pedigree. E' il conferente a fornirlo. Le monete (soprattutto greche) di grande pregio e dotate di pedigree sono gelosamente custodite assieme alla loro storia di passaggi di mano. E questo non solo per una storia collezionistica, ma per aumentarne il valore. Il pedigree ha sempre funzionato, ora è diventato una parte fondamentale.

Arka

Modificato da Arka
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Normalmente non è la casa d'aste che ''scopre'' il pedigree. E' il conferente a fornirlo. Le monete (soprattutto greche) di grande pregio e dotate di pedigree sono gelosamente custodite assieme alla loro storia di passaggi di mano. E questo non solo per una storia collezionistica, ma per aumentarne il valore. Il pedigree ha sempre funzionato, ora è diventato una parte fondamentale.

Arka

si per monete di particolare pregio e rarità i pedigree vengono molto seguiti soprattutto a cura degli stessi collezionisti/conferenti.

Tuttavia non sottovalutiamo bravi mercanti e grandi case d'asta che normalmente investono fortune nella costruzione di biblioteche specializzate (era il caso della Muenzen und Medaillen la cui biblioteca, andata in asta qualche anno fa, era una miniera di riferimenti utilissimi ai bravissimi titolari della casa d'aste per produrre cataloghi informatissimi e ricchi di informazioni/note/ricerca sui pezzi venduti) che supportano egregiamente la redazione delle note e provenienze per le monete di maggior pregio riportate nei loro cataloghi.

Un adeguato supporto bibliografico e documentario è fondamentale per qualunque casa d'aste o ditta che si rispetti. In Italia una delle biblioteche migliori che abbia potuto vedere è quella della ditta Bernardi di Trieste, la cui ricchezza e profondità rivaleggia con le grandi biblioteche pubbliche, ma molte altre ditte e case d'asta nazionali (e di san Marino) hanno eccellenti biblioteche che utilizzano regolarmente per la redazione delle loro schede e cataloghi.

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si per i cataloghi si

un'altra biblioteca di primissimo ordine, oggi dispersa (per la felicità di molti) è stata quella di Olivari

venduta in asta qualche anno fa da Varesi

Modificato da numa numa
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La decentratura del dritto non lascia dubbi: e' proprio lei! :)

Interessante anche come l'artista non abbia "normalizzato" la moneta nel disegno, magari disegnandola con la perlinatura uniforme e perfettamente centrata, ma si sia attenuto fedelmente all'originale: c'e' proprio la volonta' di documentare fotograficamente gli esemplari della collezione, e non le tipologie in generale.

Modificato da BiondoFlavio82
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Caro Skuby (il cartone preferito di mio figlio) si i nostri antenati (numismatici) pur non disponendo ne' di scanner, PDF, e apperecchi fotografici digitali, se la cavavano egregiamente anche con i disegni e le tavole in chiaroscuro :)

Come rilevavo sopra è pur possibile identificare una moneta con una disegnata su un'opera pubblicata tre, quattro o anche 5 secoli or sono se questa presenta delle peculiarità figurative e dei dettagli riconoscibili, come è appunto il caso dello statere di OLOUS.

Pensa che si è riusciti ad identificare delle monete riportate, in disegno, nientemeno che in un'opera del 1500, il Goltzius, uno dei 'padri' della numismatica classica .

Della collezione Charles Gillet (1879-1972), industriale lionese del tessile (la sua famiglia fi azionista e condusse la multinazionale francese Rhone-POlulenc, si hanno due vendite : la prima Muenzen und Medaillen 43 del 1970 (dalla quale proviene lo statere) e la seconda, un testo di riferimento per la bellezza e la scelta degli esemplari, la famosa 'Kunstfreund',

organizzata congiuntamente da Bank Leu e MM e battuta il 28.5.1974, un must per ogni vero esteta appassionato di monetazione greca .

sicuramente Gillet avrà potuto acquistare lo statere di Olous nella vendita Gothadell'immediato dopoguerra.

Per il riferimento della pagina dell'opera di Liebe è possibile la casa d'aste abbia fattoi un errore, tra l'altro nel pregevolissimo catalogo della NG manca purtroppo una bibliografia e un elenco delle opere citate (molte vengono riportate direttamente nelle note ma spesso con riferimenti incompleti : anno pubblicaz.; titolo completo; etc.).

Non c'è che dire NG ha messo un insieme davvero superbo di monete greche, tutte con provenienze magnifiche , sia per la parte di Herbert Cahn , il mercante che ha aiutato Gillet a formare la sua collezione, sia per l'aéltra selezione della quale appunto Olous fa parte.

PS

e certo che lo so che ti intendi di ..ricci.. :good:

a proposito.. saluti !

un caro saluto a te e grazie per le informazioni sulla collezione Gillet.

ciao skuby

p.s. pensa è stato anche per me tra i cartoni preferiti. (tutt'ora quando lo trasmettono...non cambio canale.. :blush: )

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Supporter

Ciao sku

A parte il pedigree, ho trovato lo statere di Olunte particolarmente attraente e affascinante per la correlazione del rovescio con quello degli argenti di Alessandro Magno e per l’aspetto storico-mitologico legato alla figura di Britomarti (che nel dialetto cretese significa ‘dolce fanciulla’ o ‘dolce vergine’) al diritto. Questa divinità della religione cretese prediletta da Artemide è inseguita da Minosse pazzamente innamorato di lei, e per sottrarsi alle continue profferte d’amore, si lancia in mare dall’alto di un monte, ma è salvata dalle reti distese dei pescatori. Da qui l’epiteto di Dittinna che in greco significa ‘rete’. Episodio molto romantico e suggestivo.

Quanto al rovescio, ho notato il particolare del piede sinistro di Zeus che qui arriva fino al bordo del tondello mentre nei tetradrammi del Grande è in genere appoggiato su uno sgabello. Naturalmente anche la scritta è diversa: ALEXANDROY nei tetra, qui OLONTIWN, con riferimento a Olunte, città-stato greca sulla costa NE di Creta attualmente situata nella città di Elounda, da non confondere con Olinto, antica città della penisola Calcidica.

Vi sono anche analoghi stateri di Creta con Britomarti/Eracle e Britomati/Apollo sul diritto/rovescio che devo avere in archivio e posso inserire in questa discussione.

apollonia

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Supporter

Statere con Eracle al rovescio

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GRIECHISCHE MÜNZEN – KRETA - CHERSONASOS

Stater, 350-330. Kopf der Artemis-Britomartis mit Lorbeerkranz n. r., das Haar auf dem Hinterkopf in einem Schopf zusammengebunden; sie trägt einen dreifachen Ohranhänger. Rv. CERSONAS-IWN Herakles nackt n. l. stürmend, das Löwenfell über dem l. Unterarm, in der über den Kopf erhobenen Rechten die Keule schwingend. 11,26 g.

Svoronos, C. 50, 7. G. Le Rider, Monnaies crétoises du Ve au Ier s. av. J.-C. (1966), 32, 224 und Tf. 8, 5 (dieses Exemplar). Sehr selten. Getönt. Guter Stil. Leicht unregelmässiger Schrötling.

Gutes sehr schön Aus den Auktionen Bank Leu AG, Zürich 28(1981), 121; Leu Numismatik AG, Zürich 61(1995), 185 und The New York Sale I (1998), 116. - Diese seltene Emission kopiert die Münzen der peloponnesischen Stadt Stymphalos , vgl. Kraay-Hirmer Tf. 160, 514 und BCD, Peloponnesos 1700, 1703-1704.

apollonia

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Supporter

Britomarti con Apollo al rovescio

post-703-0-30626500-1352896684_thumb.jpg

Crete – Chersonasos

Stater (Silver, 11.14 g 10), c. 300. Laureate head of Artemis or Britomartis to right, wearing pendant earring and pearl necklace, and with her hair tied in a bun at the top. Rev. Apollo, nude, seated right on omphalos, supporting a kithara, propped on his left knee, with his left hand, and holding a plectrum in his right; to right, thymiaterion. BMC 1. Jameson 1316 (this coin). Le Rider 222, pl. VIII, 3 and p. 111, fig. 5 = SNG Delepierre 2330. Svoronos 8. Very rare. Nicely toned, an exceptionally fine example of splendid style. Traces of overstriking and with a reverse struck from a worn die, otherwise, nearly extremely fine.

Ex Bank Leu 42, 12 May 1987, 259, and Hess-Leu 3, 27 March 1956, 297, from the collections of R. Jameson and A. Rhousopoulos, Hirsch XIII, 15 May 1905, 2913, ex Hirsch XI, 4 May 1904, 279.

apollonia

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Ciao sku

A parte il pedigree, ho trovato lo statere di Olunte particolarmente attraente e affascinante per la correlazione del rovescio con quello degli argenti di Alessandro Magno e per l’aspetto storico-mitologico legato alla figura di Britomarti (che nel dialetto cretese significa ‘dolce fanciulla’ o ‘dolce vergine’) al diritto. Questa divinità della religione cretese prediletta da Artemide è inseguita da Minosse pazzamente innamorato di lei, e per sottrarsi alle continue profferte d’amore, si lancia in mare dall’alto di un monte, ma è salvata dalle reti distese dei pescatori. Da qui l’epiteto di Dittinna che in greco significa ‘rete’. Episodio molto romantico e suggestivo.

Quanto al rovescio, ho notato il particolare del piede sinistro di Zeus che qui arriva fino al bordo del tondello mentre nei tetradrammi del Grande è in genere appoggiato su uno sgabello. Naturalmente anche la scritta è diversa: ALEXANDROY nei tetra, qui OLONTIWN, con riferimento a Olunte, città-stato greca sulla costa NE di Creta attualmente situata nella città di Elounda, da non confondere con Olinto, antica città della penisola Calcidica.

Vi sono anche analoghi stateri di Creta con Britomarti/Eracle e Britomati/Apollo sul diritto/rovescio che devo avere in archivio e posso inserire in questa discussione.

apollonia

Grande Apollonia!!!! (mi hai preceduto....sono uno spettacolo!!!!)

si hai ragione, il R/ ha delle affinità stilistiche con le monete del grande.

Posta tranquillamente qualche immagine. Se fossero diverse, forse converrebbe postare l'immagine di questa moneta nella discussione sul Grande, e continuare da li...

Per Numa.

Accennavi all'identificazione di monete comparse su opere di Goltzius? Hai dei riferimenti?

Mi piacerebbe usare questa discussione anche per discutere di testi antichi di numismatica, purtroppo sul forum manca una sezione specifica, e l'argomento secondo me è di grande interesse.

ciaoo e grazie a tutti per l'interesse e per le argomentazioni!

skuby

Modificato da skubydu
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Un altro statere in tema mitologico è questo Ditinna/Cidone.

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CRETE. Cydonia. Ca. 320–280 BC. AR stater (10.75 gm). Signed by the artist Neuantos. Head of Dictynna right, wearing multiple pendant earring, hair wreathed with grapes and vine leaves; behind engraver’s signature ΝΕΥΑΝΤΟΣ ΕΠΟΙΕ in tiny letters / ΚΥΔΩΝ, the hero Cydon, nude, standing left, stringing bow. Le Rider pl. ix, 18 (this coin). Svoronos 3, pl. ix, 3 (same dies). Very rare. A few surface flaws resulting from overstriking. Very fine. Ex Phaestus hoard, 1953 (IGCH 152).

Cidone di Creta è famoso per aver fondato in quest’isola una città che da lui prese il nome di Cidonia.

Nella mitologia greca, secondo una versione Cidone era uno dei tre figli di Tegeate che con i fratelli era emigrato a Creta dall’Arcadia.

Secondo un’altra versione Cidone era invece nativo di Creta, figlio di Acacallide e di Ermes oppure Apollo.

apollonia

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Supporter

Questo è invece un bronzo di Olunte con Britomarti, uno dei pochi che ho visto in circolazione.

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CRETE, Olous. Circa 300-270 BC. Æ 9mm (1.41 g, 12h). Draped bust of Artemis Britomartis right / Ethnic above dolphin right; all within incuse square. Svoronos, Numismatique 7; Joy 489; SNG Copenhagen 508; BMC 2. VF, dark green patina. Rare. From the Christopher Morcom Collection.

apollonia

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...

Per Numa.

Accennavi all'identificazione di monete comparse su opere di Goltzius? Hai dei riferimenti?

Mi piacerebbe usare questa discussione anche per discutere di testi antichi di numismatica, purtroppo sul forum manca una sezione specifica, e l'argomento secondo me è di grande interesse.

ciaoo e grazie a tutti per l'interesse e per le argomentazioni!

skuby

Si Sku

La moneta cui mi riferivo è un bronzo per l'isola di Lampedusa (si anche questa minuscola isola ha coniato moneta e già questo è un fatto bellissimo da scoprire). Questa moneta in bronzo è stata menzionata per la prima volta nelle opere di Huebertus Goltzius (vedi sotto i riferimenti) nel XVI secolo . Ma la moneta non si è piu' trovata (parlo di cllezioni pubbliche e private ) anche se autori successivi, Spanheim e Gessnerus, autori di vari compendi nel 1600 e nelk 1700, l'hanno citata riprendendo la medesima incisione del Gltzius. Anche Eckel, nel suo Doctrina Numorum la cita e la descrive.

L'unico che ne ha trovato un esemplare simile è il Torremuzza :Torremuzza, Gabriele Lancillotto,

Siciliae Populorum et Urbium Regum quoque et Tyrannorum Veteres Nummi Saracenorum Epocham Antecedentes, Palermo 1781, page 93, plate XCV

Il quale dapprima riporta l'incisione del Goltzius dicendo che lui una moneta cosi non l'ha mai vista, pioi pero' nel suo Auctarium in pratica l'appendice alla sua opera magna afferma di averne trovato un esemplare simile e che quindi la moneta esiste e si congratula di possederne un esemplare.

Questa storia è affascinante soprattutto perche permette di tracciare attraverso i secoli, dagli albori in pratica della pubblicistica/storiografia numismatica la storia di una moneta (ma naturalmente ve ne possono essere centinaia di altre) ripercorrendo le sue vicende come un romanzo. Queste opere tra l'âltro, consultabili soprattutto nelle biblioteche piu' antiche (come quella di Brera ad esempio) hanno un fascino incredibile e fanno realizzare che la numismatica non è un passatempo moderno e o di qualche ragazzino, ma che affondava le sue radici fermamente nell'Umanesimo e che fior di opere, oggi quasi dimenticate, ma dei libri che farebbero impallidire anche opere che godono oggi del massimo rispetto, per la cura , la bellezza e il volume di dati e informazioni che contenevano già quattro-cinque secoli or sono.

La moneta riprotata dal Goltzius si distingue per la particolare cesura della legenda ed è questo elemento distintivo che permette l'identificazione della moneta con il disegno (come il dettaglio dei piedi nello statere di Olunte).

Goltzius, H.Sicilia et Magna Græcia, Brugis Flandrorum, 1576

Goltzius, H. : Graeciae Eiusque Insularum et Asiae Minoris Nomismata ab Huberto Goltzio quondam

Sculpta, Ludovici Nonni Commentario Illustrata

, Antwerp 1618

Spanheim, E.: Dissertationes de Praestantia et usu Numismatum Antiquorum, Amsterdam, 1671, page 231

Gessnerus, Joh. Jacobus,: Numismata Graeca Populorum et Urbium, Ulm 1755, Plate 26, n° 10

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Grandissimo Numa,

grazie per i riferimenti. Purtroppo dei volumi da te citati dispongo solo dello Spanheim.

Ho fatto una scansione della pagina che allego.

ciao

skuby

post-7579-0-49227500-1353159534_thumb.jp

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grazie Sku

si è proprio quello .. :)Il disegno del pesce (un tonno riconoscibile dalle caudali ) è leggermente diverso da quello riportato dal Goltzius, in compenso la cesura della legenda è identica. In effetti sembra che dopo il Goltzius, ed eccetto per l'esemplare, pi¨' piccolo , trovato dal Torremuzza nessuno abbia piu' avuto modo di vedere una moneta di Lopadousa giu' giu' fino alla pubblicazione del Mini (che credo pero' non le illustri) e al Calciati che riporta tre esemplari rinvenuti in un ripostiglio degli anni settanta. La zecca è ignorata nei piu' grandi repertori di monetazione greca (ad esempio non c'è nel catalogo del British Museum) e in tutte le Sylloge (compresa quella pregevolissima dell'ANS).

L'esemplare dello Spanheim che riporti sembra molto fresco sku. Complimenti per una passione che oltre che alle bellissime greche accompagna anche una scelta di libri di grande fascino e storia

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grazie Sku

si è proprio quello .. :)Il disegno del pesce (un tonno riconoscibile dalle caudali ) è leggermente diverso da quello riportato dal Goltzius, in compenso la cesura della legenda è identica. In effetti sembra che dopo il Goltzius, ed eccetto per l'esemplare, pi¨' piccolo , trovato dal Torremuzza nessuno abbia piu' avuto modo di vedere una moneta di Lopadousa giu' giu' fino alla pubblicazione del Mini (che credo pero' non le illustri) e al Calciati che riporta tre esemplari rinvenuti in un ripostiglio degli anni settanta. La zecca è ignorata nei piu' grandi repertori di monetazione greca (ad esempio non c'è nel catalogo del British Museum) e in tutte le Sylloge (compresa quella pregevolissima dell'ANS).

L'esemplare dello Spanheim che riporti sembra molto fresco sku. Complimenti per una passione che oltre che alle bellissime greche accompagna anche una scelta di libri di grande fascino e storia

Grazie a te numa.

sarebbe bello riuscire ad avere la scansione dell'opera di Golzius.

Mi sembra cmq di ricordare che è stato fatto un ottimo studio su questa zecca poco conosciuta, forse presente negli atti di un congresso spagnolo. Devo verificare.

relativamente ai testi antichi hanno un fascino unico, secondo me sono un po come le monete antiche. Ne hanno fatto varie copie, ma alla fine ognuno è un pezzo unico. Diverso profumo, diversa legatura, diverso colore delle pagine.

Ho solo 2 rimpianti, non essere riuscito (tempo fa') a prendere il Paruta ed il Torremuzza, opere di un valore storico e numismatico incalcolabile.

ciaoo

skuby

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