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Risposte migliori

Inviato

Nella nostra sezione del forum c'è la data del 1500 d.c.per indicare la fine di un periodo storico e l'inizio di uno nuovo : ma cosa definisce o sancisce la fine di un periodo storico e l'inizio di un altro ?

Credo che la risposta non sia immediata e semplice, se no probabilmente non me la sarei neanche posta e credo comunque non abbia risposte univoche e certe.

In effetti intorno al 1500 succedono diversi accadimenti significativi,alcuni ritengono che questi possano essere stati o siano il segno della fine del Medioevo.

C'è un 1453, data della caduta di Costantinopoli nelle mani dei turchi, abbiamo un 1517 data dell'affissione delle tesi di Martin Lutero, un 1492 anno in cui Cristoforo Colombo approda sul nuovo continente che crede essere le Indie.

Prima riflessione, tre eventi importanti, non concatenati tra loro, molto diversi, militare, religioso, e scientifico, nulla in comune tra loro.

Forse solo dei riferimenti simbolici per alcuni, certo qualcosa capitò da dopo il trecento a circa il cinquecento per decretare la fine di un periodo ; ovviamente gli storici in questi casi divergono sempre .

Ci fu un qualcosa come sostengono alcuni che provocò la rottura tra i due periodi o fu una scansione temporale quasi inarrestabile, che era nelle cose, quasi logica, conseguenziale.

Chi propende per la rottura addita e parte dal fallimento dell'ìmpero Carolingio, ai poteri dell'Impero e della Chiesa con la divisione politica, con le signorie fondiarie,chi invece propende al segno di continuità parla di una lunghissima epoca , di un lungo Medioevo che arriverebbe fino alla rivoluzione industriale con la formazioni di stati attraverso grandi monarchie.

Certo quando si parla di Medioevo, si pensa ai secoli bui di Le Goff, alle barbarie,ma anche alla nascita dei Comuni, alle autonomie cittadine, alla rinascita commerciale ; certamente comunque sia, penso che il Medioevo non abbia una tinta sola , scura o chiara che sia , fu un periodo che ci lascia molto anche nel nostro vivere di oggi, città,castelli, cattedrali, tradizioni,feste, la lingua, anche nomi di monete per toccare la numismatica, ma anche il nostro modo di vivere e anche tanti luoghi comuni.

L'argomento e' di una vastità enorme, però provare a rispondere a qualche domanda si può tentare, ci fu una rottura o ci fu una continuità e il Medioevo fu più scuro o chiaro, o magari chiaro-scuro ?

A voi le ardue sentenze......


Inviato (modificato)

salve

personalmente considero la data della scoperta delle americhe una svolta cruciale per l'umanita' intera concomitante o quasi con la cacciata dei mori dalla penisola iberica altro fatto epocale che con la caduta di costantinopoli crea i nuovi equilibri territoriali tornando alle americhe si apre cosi un futuro che portera' dritto a quello che siamo adesso compresa la crisi

Modificato da scacchi
Awards

Inviato (modificato)

bonaserra a tutti......la fine della guerra di "centi anni".....mezzo cinque cento,sonna la fine del medievo,per l'epoqua della" rinascita.."....... :)

:) ....da quello che mi riccordo.....!!!...la stessa epoqua che a visto la fine del impero romano.......v em fine al mezzo xv em........ :)

sempre crisi e revoluzione come oggi.....la storia e un eternelle ricomincimento.......!! :)

cosi finisce la cavaleria nobile,tutti stati sterminati dalle guerre fraticide......consequenze anche delle epidemie,e famine,temporali e catastrofe in tutto genere........il secolo delle luce apres le porte,come detto da scacchi,la scoperta del america.......giusto una maniera di dire al nuovo mondo,che siamo noi che abbiamo iniziato la storia...non elli...!! :rofl:

Modificato da jagd

Inviato

Bella domanda.

Personalmente parto sempre dal presupposto che il termine Medioevo abbia un valore solamente scolastico o meglio ancora che rappresenti un' astrazione scientifica (del tipo "incastellamento, per capirci). Difficile rispondere, dunque.

A mio avviso, e non solo, non andrei molto avanti nel tempo e proporrei il principio del XIV secolo come termine ad quem. Ovvero quando le istituzioni universalistiche (Impero e Papato) si scontrano con le nuove forze particolaristiche che daranno vita a nuovi ideali di vita.. Io la vedo così (ricordi vaghi e lontani del periodo liceale).

Penso che prossimamente in discussione leggeremo molte opinioni diverse tra loro, giustamente.

Complimenti per l'argomento particolarmente interessante. Grazie, Mario.


Inviato

Il problema della periodizzazione è uno dei più sentiti dagli storici. Ma il buon senso porta a dedurre che è impossibile attribuire ad un dato anno...o addirittura ad un dato giorno....la fine di un'era storica e l'inizio di uno nuovo. E' pur vero che noi associamo - soprattutto per reminiscenze scolastiche - un evento come spartiacque tra due ere, in questo caso il 1492 con la scoperta dell'America. Ma negli anni seguenti, ancora per molto, la gente continuava a vivere come prima, non ci fu nessuna "rivoluzione". D'altra parte lo stesso concetto di Medioevo come era unica e aggregata non è più proponibile da anni: sostenere che il periodo che va dalla caduta dell'Impero romano alla scoperta dell'America sia un'era unitaria è oramai un'eresia. Oramai c'è concordia tra gli studiosi nel dividere quei mille anni in: 1)Età tardo-antica; 2) Alto medioevo o età dei regni romano barbarici; 3) Età carolingia; 4) Età comunale; 5)Basso medioevo, anche se alcuni storici propongono altri nomi...i periodi sono questi. Scusate, forse mi sono dilungato.

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Inviato

Quando nacque la prospettiva.

L’arte detto le regole di vita e il Rinascimento fece il resto dando lustro alla fantastica penisola che ci ospita ormai da tempo, insieme alla stupefacente citta di Firenze..

Eros


Inviato

Concordo con Liutprand.

Troppo lungo questo medioevo :P.

Credo che il dividerlo in periodi sia stata l'ovvia soluzione. La data "scolastica" del 1492 però ha un suo senso. Anche se nell'immediatezza non ci sono stati grandi cambiamenti, bisogna però dire che dopo ve ne sono stati e molti.

Con nuove frontiere aperte per il commercio l'economia ha fatto un balzo in avanti (anche se a discapito delle popolazioni indigene) ed anche la situazione politica europea è venuta a cambiare. Certo però che rimane una data convenzionale.

Poi guardo il TG e mi chiedo se veramente è finito questo medievo...


Supporter
Inviato

Il problema della periodizzazione è uno dei più sentiti dagli storici. Ma il buon senso porta a dedurre che è impossibile attribuire ad un dato anno...o addirittura ad un dato giorno....la fine di un'era storica e l'inizio di uno nuovo. E' pur vero che noi associamo - soprattutto per reminiscenze scolastiche - un evento come spartiacque tra due ere, in questo caso il 1492 con la scoperta dell'America. Ma negli anni seguenti, ancora per molto, la gente continuava a vivere come prima, non ci fu nessuna "rivoluzione". D'altra parte lo stesso concetto di Medioevo come era unica e aggregata non è più proponibile da anni: sostenere che il periodo che va dalla caduta dell'Impero romano alla scoperta dell'America sia un'era unitaria è oramai un'eresia. Oramai c'è concordia tra gli studiosi nel dividere quei mille anni in: 1)Età tardo-antica; 2) Alto medioevo o età dei regni romano barbarici; 3) Età carolingia; 4) Età comunale; 5)Basso medioevo, anche se alcuni storici propongono altri nomi...i periodi sono questi. Scusate, forse mi sono dilungato.

Buona serata

Mi permetto una aggiunta alle - per me - corrette indicazioni di Liutprand.

.....tanto piu' che in quei tempi gli accadimenti in genere avevano tempi piu' lunghi per essere conosciuti e metabolizzati. Il tempo viaggiava a ritmi molto piu' lunghi e non dimentichiamoci le "sfere di influenza" che erano diverse tra le nazioni ed avevano ripercussioni piu' o meno incisive a seconda di queste.

La scoperta dell'America ha certamente modificato in pochissimi mesi gli interessi della Spagna; molto piu' tardi quelli di Genova, Venezia o della Toscana; questi stati gli effetti li hanno avuti, tra l'altro in maniera differente, solo quando il rapporto tra Spagna e le Americhe, ha cominciato a creare profitto che permettesse alla Spagna di avventurarsi in iniziative (non sempre pacifiche) in Europa.

Teniamoci il 1492 come dato "accademico", senza pero' enfatizzarlo troppo.

saluti

luciano


Inviato

Ancora deve finire! :help:


Inviato (modificato)

Seconde me dipende quale aspetto si studia del Medioevo. Dal punto di vista prettamente storico le date 1453 e 1492 sono certamente le più significative, almeno idealmente in quanto, come già detto, nel secondo caso i cambiamenti si videro solo molto tempo dopo e nel primo quello che doveva accadere, la contrazione territoriale di Bisanzio e la perdita del suo prestigio internazionale, era già accaduto da circa un secolo. Dal punto di vista demografico la peste esplosa tra il 1347 e il 1348 può costituire un ulteriore termine cronologico in quanto ci vollero circa cent'anni per un nuovo incremento della popolazione. Dal punto di vista artistico si può prendere Giotto come spartiacque, quindi l'inizio del XIV secolo, ma quanti artisti occidentali appresero davvero la sua lezione nei primi tempi? Senza contare quella corrente di studiosi che vede l'epoca delle prime cattedrali gotiche come l'inizio di una nuova era, anticipando ancora la fine del Medioevo. Su questa linea, in effetti, come si potrebbero mai definire "artisti medievali" Masolino, Masaccio, Leon Battista Alberti? E la nascita delle università? L'apporto dell'umanesimo a cavallo tra XIV e XV secolo? L'invenzione della stampa di Gutenberg? Chissà cosa ne pensano i filologi...

Non bisogna poi dimenticare che per via della formazione che viene data nella scuola italiana - a ragione o a torto, non è questa la sede per discuterne - queste riflessioni valgono per l'Europa occidentale. Se solo pensiamo alla Russia e agli altri Paesi dell'est tutto questo non ha alcun senso.

E dal punto di vista numismatico? Forse l'introduzione dei ritratti realistici?

Modificato da Follis Anonimo
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Inviato

Come per la fine dell'impero romano d'occidente, anche in questo caso credo che ci si potrebbe basare sulla percezione delle persone vissute all'epoca. Ovvero, quando i contemporanei percepirono di vivere in una nuova epoca..?

E anche in questo caso la risposta è diversa a seconda del collocamento territoriale (anche in Russia il medioevo finì, anche se più tardi che altrove).

Arka


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