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LA PESTE DEL 1347 - 50


Risposte migliori

in italia a conseguenza della riduzione di popolazione si avrà negli anni seguenti un notevole flusso migratorio slavi greci albanesi ripopolarono città come brindisi ebrei tedeschi scesero in italia

grazie agli incentivi all'immigrazione venezia fu una delle prime città a riportare il numero della popolazione pre peste già all'inizio del 500 mentre firenze ci riusci solo nel 700

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Il periodo di storia anconetana che va dal 1348 al 1390 riveste un carattere di particolare importanza nel quadro generale delle vicende dello Stato della Chiesa.

Una terribile pestilenza, infierì dal maggio del 1348 per tre mesi consecutivi ad Ancona, decimando letteralmente la popolazione.

Come se ciò non bastasse, il 31 luglio dello stesso anno si sviluppò nel terziere di S. Nicola un incendio, che divorò in tre giorni i due terzi della città: un vento furioso dilatava le fiamme e i cittadini terrorizzati fuggivano con i malati e le masserizie nelle vicine campagne.

Il fuoco si propagò anche al di fuori delle mura, bruciando vigne, oliveti e alberi d’ogni specie, dove la popolazione aveva cercato riparo.

Questa seconda sciagura, dopo la peste, riduceva la città ad un cumulo di macerie: gran parte degli uomini e delle sostanze erano miserabilmente perdute. Il grado di prosperità, a cui il libero Comune era giunto, attraverso lunghe lotte e fatiche, si disfaceva sotto i colpi dell’avversa sorte.

Il nuovo centro della città comunale era stato quasi interamente ingoiato dalle fiamme: dal Palazzo della Farina fino alla Chiesa di S. Martino e S. Marco era tutta una rovina fumante.

Approfittando dello stato di debolezza e di impoverimento in cui era ridotta la città, Galeotto e Malatesta dei Malatesti, signori di Rimini, si impadronirono di Ancona, non risparmiando violenze e saccheggi.

ecco qualcunaltro che trae vantaggi dalle disgrazie altrui

Modificato da scacchi
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Buona serata

proseguo dalla mia precedente:

...negli anni che seguirono la peste si vedono cambiamenti importanti in tutti questi settori: nella gestione della zecca, nell'approvvigionamento dei metalli ed anche nelle caratteristiche delle monete prodotte.

Il ducato resta immutato, e' pericoloso cambiare le sue caratteristiche, perche' ne potrebbe derivare un pericolo alla sua circolazione internazionale, quindi viene inserita una tassa di due grossi per ogni marca di metallo venduto alla zecca. E' probabile che questo intervento abbia determinato la successiva minor quantita' di metallo ricevuto e la produzione di ducati.

La zecca dell'argento, invece, ripristina il "quinto" sul prezzo di importazione.

Il modo piu' veloce e sicuro di aumentare le entrate, era quello di modificare le caratteristiche delle monete: salvo il grosso ed il ducato che dovevano essere preservati.

Piuttosto che modificare il mezzanino appena creato, si decise di di reintrodurre il soldino, però svilito rispetto al precedente, e cio' comporto' un aumento del profitto della zecca e la successiva sospensione del mezzanino.

Questo nuovo soldino ebbe subito una buona accoglienza, soprattutto nell'attuale Grecia e divenne immediatamente la base della maggior parte degli affari e della contabilita' dentro Venezia.

Tre mesi dopo l'introduzione del soldine, viene creato il tornesello, che doveva valere 1/4 del soldina, ma aveva un contenuto d'argento pari a meno di 3/4. Tutta la Grecia ne fu invasa ed i proventi furono importanti; aumenti furono concessi ai lavoranti di zecca: la paga dei tagliatori, passo da 32 a 48 denari per marca, quella degli stampatori, da 16 a 32 denari.

Anche i salariati della zecca, come l'intagliatore, il gastaldo ed il fabbro che lavorava i conii, ricevettero aumenti nella medesima proporzione.

Saluti

luciano

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Inizio dalla domanda "provocatoria" di Adolfos; ebbene si, un risvolto positivo ci fu: la diminuzione della manodopera fece aumentare i salari.

In quasi tutta Europa si provvide a far fronte a questo "problema" (problema ovviamente per le classi abbienti che si trovavano a dover affrontare la richiesta di aumenti salariali da parte delle classi meno abbienti). Furono fissati tetti salariali. In Tirolo ad esempio nel 1352 servi, domestiche , salariati e tutti gli artigiani dovevano accontentarsi del livello salariale del 1347; le violazioni erano punite con un'amenda della quale la metà andava al sovrano e l'altra al giudice.

I contadini non potevano lasciare il loro originario posto di lavoro e di residenza, pena il pignoramento dei propri beni; e questa norma, applicata in molti Stati europei era ovviamente dovuta al fatto che i contadini liberi cercavano di andare dove c'era più possibilità di migliorar il proprio status visto che c'era disponibilità di case e terreni.

No, non ci furono grandi risvolti positivi dal punto salariale per la plebe.

Chi trasse beneficio dalla peste fu ovviamente la cosidetta "generazione degli eredi".

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...negli anni che seguirono la peste si vedono cambiamenti importanti in tutti questi settori: nella gestione della zecca, nell'approvvigionamento dei metalli ed anche nelle caratteristiche delle monete prodotte.

I

Negli anni che seguirono alla peste si assistè effettivamente ad una generale svalutazione delle monete, che vedevano diminuire il loro intrinseco d'argento.

Certamente ciò fu un ulteriore problema per le classi più povere, anche se anche altri se ne lamentavano, .... Nel 1351 il Capitolo del Duomo di Colonia adduceva come causa della riduzione delle proprie entrate, oltre alla guerra e alla peste, anche una "debilitas monetae".

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Inizio dalla domanda "provocatoria" di Adolfos; ebbene si, un risvolto positivo ci fu: la diminuzione della manodopera fece aumentare i salari.

In quasi tutta Europa si provvide a far fronte a questo "problema" (problema ovviamente per le classi abbienti che si trovavano a dover affrontare la richiesta di aumenti salariali da parte delle classi meno abbienti). Furono fissati tetti salariali. In Tirolo ad esempio nel 1352 servi, domestiche , salariati e tutti gli artigiani dovevano accontentarsi del livello salariale del 1347; le violazioni erano punite con un'amenda della quale la metà andava al sovrano e l'altra al giudice.

I contadini non potevano lasciare il loro originario posto di lavoro e di residenza, pena il pignoramento dei propri beni; e questa norma, applicata in molti Stati europei era ovviamente dovuta al fatto che i contadini liberi cercavano di andare dove c'era più possibilità di migliorar il proprio status visto che c'era disponibilità di case e terreni.

No, non ci furono grandi risvolti positivi dal punto salariale per la plebe.

Chi trasse beneficio dalla peste fu ovviamente la cosidetta "generazione degli eredi".

Anche in Italia i salari furono semplicemente congelati, o sottoposti a regolamentazione ferrea o (o meglio anche) sottoposti ad elevate tasse sul salario.

A Firenze gli affittuari in base ad una normativa del 1352 dovevano consegnare il cinquanta per cento del loro raccolto; non potevano andarsene ed erano vincolati alla terra.

I salari dei contadini, posti forzatamente in calo, avevano incentivato gli imprenditori agricoli ad aumentare la produzione, e si arrivò ad un eccesso della stessa, con calo di prezzi, ed aumento della crisi.

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Nel XV secolo in Italia ci furono forti oscillazioni dei prezzi dei cereali, momenti di scarsa produzionie e momenti di sovrappproduzione; le città ricorsero all'importazione di cereali e queto portò all'allestimento dei granai cittadini,che furono indubbiamente una difesa per i cittadini contro la carestia ed i ricatti economici.

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Aggiungo solo una piccola emozione personale.

L'estate scorsa, presso il Haus der Brandenburgisch-Preussischen Geschichte, in pratica il museo di storia di Brandeburgo e Prussia, a Potsdam, in una teca era esposto il bacillo della peste (visibile tramite microscopio). Pensare cosa sia stato capace di fare quel maledetto bacillo...

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Un collezionista mi ha raccontato che da bambino (credo si parli degli anni 50/60 del secolo scorso) assistette all'apertura di una cappella a Siena in cui erano stati murati vivi gli appestati e che il parroco aveva deciso di restaurare e rendere agibile; mi raccontava che rimase enormemente colpito da questi scheletri abbracciati tra di loro e dalle posizioni innaturali dei loro corpi; al tempo la soprintendenza non era cosí attenta e lui poté entrare e vedere gli operai impegnati nella rimozione dei corpi. Mentre portavano via gli scheletri con le carriole, si accorsero che, in punto di morte, alcuni di loro avevano messo in bocca le proprie monete.

Questo é un caso molto particolare, ma si conoscono tesoretti formati presumibilmente a causa della peste? Persone affette che hanno nascosto i propri soldi consapevoli della loro sorte...

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" Hacker afferrò la torcia e si calò giù, facendosi strada tranquillamente tra le ossa. Strisciò carponi fino al punto dove aveva visto il luccichìo, e i suoi compagni lo videro strappare qualcosa dal collo di uno scheletro. ............

..............

- Oro! - sibilarono tutti.

............

Hacker illuminò il punto con la torcia elettrica, e tutti videro un mucchio di monete d'oro.

........"

(Mark Ronson. La fossa degli apppestati.)

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Nel XV secolo in Italia ci furono forti oscillazioni dei prezzi dei cereali, momenti di scarsa produzionie e momenti di sovrappproduzione; le città ricorsero all'importazione di cereali e queto portò all'allestimento dei granai cittadini,che furono indubbiamente una difesa per i cittadini contro la carestia ed i ricatti economici.

Buona giornata

E' vero cio' che scrivi; purtroppo poco tempo prima che la peste facesse i disastri che conosciamo, ci fu una generalizzata carestia.

In generale la mancanza di derrate alimentari in Italia fu causata dalla notevole riduzione delle merci (per lo meno per quella parte di Italia che si approvvigionava nell'Est e Sud Europa)che arrivavano dal Mar Nero e dall'Asia. La causa principale fu l'espansione dei musulmani in quelle aree al principio degli anni quaranta del 1300 e cio' ridusse di molto la possibilita' di approvvigionarsi di grano proveniente da quei paesi ed il poco che si riusciva ad acquistare, l'occidente lo pagava a caro prezzo.

Verso il 1347, regnando Andrea Dandolo, la penuria di grano a Venezia divenne critica e la Repubblica spedi' svariate navi verso la Sicilia e Bisanzio nella ricerca di cereali da acquistare; sembrava di vivere in una economia di guerra, con le donne che chiedevano pane per sfamare i propri figli......il "colpo di grazia" arrivo' con la peste.

Ciao

luciano

Modificato da 417sonia
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Ah, sapevo di averlo ...ecco un articolo di Storica del novembre 2010 sul nostro argomento:

Le cause reali: In realtà la peste fu favorita dalla forte debilitazione in cui si trovava la popolazione europea del trecento. Nel secolo precedente si era verificata una grande crescita demografica, seguita però da una grave crisi economica, segnata da cattivi raccolti e periodi di carestia.Anche il clima si era inasprito: inverni freddi e piovosi gelavano i raccolti e trasformavano i campi in acquitrini. Le campagne furono abbandonate a favoredelle città, sempre più sovrappopolate e con pessime condizioni igieniche. A tutto questo va aggiunto che nel 1337 iniziò la guerra dei Cent'anni che portò distruzione e povertà in tutta Europa e indusse ulteriormente la popolazione a lasciare le campagne per le città.

Circa le conseguenze il giornale scrive tra l'altro:

Tra il 1347 e il 1352 persero la vita a causa della peste tra i 20 e i 25 milioni di persone, un terzo della popolazione europea dell'epoca. Le città erano deserti e non v'era più chi seppelliva i morti, i medici sopravvissuti erano pochissimi e intere corporazioni erano sparite: erano tutti morti ...

E' il cronista Matteo Villani, morto di peste nel 1363 a raccontarci le reazioni di chi era riuscito a sopravvivere. Scrisse infatti: "Che gli uomini trovandosi pochi e, abbondanti per eredità e successioni di beni terreni, dimenticando le cose passate come se state non fossero, si diedero alla più sconcia e disordinata vita che prima non avevano usata. E il minuto popolo, uomini e femmine, per la soperchia abbondanza che si trovavano delle cose, non volevano lavorare agli usati mestieri; e le più care e delicate vivande voleano per la loro vita, e si maritavano, vestendo le fanti e le vili femmine tutte le belle e care robe delle onorevoli donne morte." Insomma dopo la morte si rafforzò l'amore per la vita. I sopravvissuti si erano arricchiti ereditando patrimoni; chi abitava in una minuscola casa poteva ora ritrovarsi con un palazzo intero a disposizione (il che cambiò anche l'aspetto architettonico delle città); le terre da coltivare vennero nuovamente spartite senza più vincoli feudali.

In più il calo demografico aveva portato anche a conseguenze economico-sociali: per esempio si assistette a un innalzamento dei salari poiché la manodopera era scarsa. Dopo anni tanto difficili la filosofia dominante fu divertirsi, vivere nel lusso e non preoccuparsi dell'incerto domani. La peste causò anche crisi delle concezioni medievali di uomo e di universo, scuotendo le certezze della fede e dando vita a un rinnovamento culturale che sarebbe sfociato nell'Umanesimo.

Per alleggerire un po' allego la foto di un affresco in cui manca la nota del punto 4 che riporto qui:

4- "Per accertarsi se una persona era morta, le si metteva un filo di lana sotto le narici per vedere se respirava, oppure le si posava un bicchiere d'acqua sul torace: se il liquido si muoveva per il battito cardiaco, era viva"

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  • 2 mesi dopo...

Salute(che in tempi di peste sarebbe stato un incipit ben augurante)

riprendo "il timone" questa bellissima discussione di dabbene con innesto di quella di 417sonia,che non può andare alla deriva,effettuando delle puntualizzazioni su quanto si è scritto e dei pensieri che non sono stati inseriti.

Molti storici ,come si è detto,sono concordi ad affermare che "la morte nera"accese il suo focolaio con l'assedio di Caffa(nell'attuale Ucraina)sul Mar Nero.Il morbo si manifestò fra l'esercito mongolo che assediava Caffa.Essi estesero il contagio catapultando i cadaveri umani e forse anche animali infetti all'interno delle mura della città.

Ma come si sviluppò il morbo fra i mongoli?Con la sporcizia che regnava nell'accampamento degli assedianti,forse essi o magari gli animali che erano a contatto con essi avevano contratto il morbo poichè erano stati a loro volta a contatto con topi infettati dalle pulci che gli avevano inoculato il batterio yersinia pestis.

Possiamo affermare che l'assedio di Caffa condotto in quel modo fu una guerra batteriologica e come si è detto negli assedi di gresci e romani altre guerre batteriologiche erano avvenute fra assedianti ed assediati dal momento che venivano infettate,da parte degli assedianti,le acque che servivano agli assediati per nutrirsi.

Una delle cose che mi è sembrato non sia stata detta è che la peste di metà XIV secolo si manifestò non solo in forma bubbonica(bubboni=linfonodi infiammati che comparivano all'inguine ,sotto le ascelle o sul collo)che era la forma più evidente ed il contagio avveniva tramite pulci infette veicolate dai topi,ma anche in forma polmonare(veniva colpito l'apparato respiratorio)che causava tosse infetta ed, attraverso l'aria,il contagio avveniva da uomo a uomo ed infine in forma setticemica,tramite contagio di sangue infetto e si manifestava con macchie scure sulla pelle e per questo la peste in questione fu definita"la morte nera"

Pare che la peste in forma polmonare e quella in forma setticemica fossero le più letali.Quando la peste colpiva i polmoni si moriva nel giro di poche ore.La forma di peste più diffusa fu quella bubbonica favorita dagli scambi commerciali ,tramite cioè le zone più frequentate da genti di diversi paesi,tramite trasporti che avvenivano su terra o su fiumi o mari(viaggiavano insieme uomini,merci e topi infetti) .Altri acceleratori di contagio ,come si è detto,furono le strade frequentate da pellegrini che si recavano nei vari luoghi di culto

Se si tiene conto della diffusione del contagio giornaliero si ritiene che per via marittima esso raggiungeva circa i 40 km.,per via terrestre fra 0,5 a 2 km.

La peste si arrestava o rallentava la sua virulenza quando raggiungeva luoghi freddi(si è detto che colpì anche la Russia ad esempio ma ritengo che ciò avvenne non nelle stagioni particolarmente fredde)

Caddero sotto l'influenza del morbo,via via,città, sobborghi,villaggi e campagne.Molti morirono per malnutrizione,tipo gli anziani o coloro che dipendevano per la nutrizione da altri come i bambini,poichè moriva chi si prendeva cura di loro e non vi erano sostituti ed inoltre vi era anche chi aveva paura di nutrirsi poichè riteneva che il cibo fosse infetto(ricordo che le cause della peste non si conoscevano).

Molte persone fuggivano nelle campagne ritenendole più sicure alle città in quanto luoghi isolati abbracciando il detto"Fugere cito,longe,et tarde revert"Fuggire presto e lontano e tornare il più tardi possibile.La fuga dalle città contribuì solo a diffondere sempre più la peste.

In molti paesi europei Francia,Germania,Italia e Spagna gli ebrei furono il capro espiatorio poichè furono accusati di avvelenare acqua e cibo e molti di essi furono condannati al rogo

Il terribile morbo fece crescere la devozione verso i santi protettori conto la peste e questi furono San Rocco,San Sebastiano e la Vergine.

Il paleoecologo Mike Baillie che ha analizzato la sezione di tronchi di alberi secolari ha rilevato alterazioni negli anelli di crescita che coincidono con il periodo dell'epidemia del XIV secolo ed analizzando alcuni carotaggi nei ghiacci della Groenlandia ha notato presenza di ammoniaca e nitrati proprio negli strati riferibili a tale periodo.La presenza di ammoniaca nella terra indica ,secondo lo studioso,il fatto che si siano verificate grandi calamità naturali ed ipotizza impatti di meteoriti con l'atmosfera terrestre(da cui liberazione nell'aria di ammoniaca) che hanno causato terremoti ed eruzioni vulcaniche ed a loro volta hanno generato rarefazione dell'aria con conseguente creazione e diffusione della morte nera(dovuta quindi all'atmosfera velenosa)

Chi sopravvisse alla peste si ritrovò ,in molti casi,a dover amministrare proprietà e beni ingenti ereditati,o magari si appropriarono di beni altrui che non avevano più proprietari;ne scaturì l'ideologia del vivere alla giornata abbandonandosi ai piaceri materiali.

Come si è detto,il timore delle sofferenze ultraterrene dopo la morte favorì i testamenti nei confronti della Chiesa che aumentò il patrimonio.

Nelle campagne molte terre si trovarono ad essere senza proprietari e ad essere incolte;pertanto furono convertite in pascoli e poi ci fu chi si appropriò dei terreni abbandonati ed iniziò a riportarli a ciclo produttivo coltivandoli.La scarsità di mano d'opera nei campi fece aumentare i salari creando richiesta di lavoro terreno ben retribuito con conseguente creazione di benessere fra i braccianti e si creò una fiorente economia rurale.Seguì il ripopolamento delle città con la creazione delle Signorie.

Si ritiene che la peste abbia provocato un acceleramento del crollo della civiltà medievale e l'inizio del Rinascimento.

Vi ho fornito vari elementi di discussione sull'argomento

vediamo cosa ne pensate.

--odjob

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buonaserra a tutti.........avevo letto,non so piu dove,quel riferimento signalato da odjob in cui riguarda l'amoniaco spartito nel imbiente,che ha fatto migliailla di vitime,la giente che era occupata a lavorare ne i campi per cogliere il grano,portavano un fazzoletto davanti il naso e la bocca per non respirare l'aria velenosa......malgrato questo,morivano moltissimi ne i campi,franando la recolta di grano,recolta neccessaria per l'inverno con conseguenze catastrofice a venire.......credo che era l'erupzione di un volcano in europe che a portato questo danno......

in cui riguarda la pesta,malgratto tutto,giente si e salvata.......certi anno sviluppato anticorpi per resistere a la malatia......forse la natura privilegia l'apareccio imunitare di certi........

quelli chiffri di esterminazione colossale chi fanno spavento,perche non siamo al coperto di una catastrofa.......un dottore a affirmato che il bacille della pesta puo essere sempre attivo ne i resti di ossa delle vitime insepellite anche dopo tanti anni........

in cui riguarda la francia,aveva conosciuto dal X al XIII un boom demografico,da 6 millioni a 13 ,5 millioni di abitenti....al inizio del XIV parigi e,con 200.000 anime al livello delle piu grande citta italianne com venezia,milano o fiorenza....si po imaginarequel taglio impressionnante che si e operato nel 1348.

altra cosa,letta non so piu dove,ma che mi e restata sempre in mente.........i topi,quando sono in surpopolazione,creano una malatia che ne estermina moltissimi......per essere dopo,piu produtivi con sugetti piu resistenti.......e ricominciare cosi un ciclo nuovo........per riprendere le surpopolazione de i mongols,i modi di vita sanitaria e anche alimentaria....chi sa si quel ciclo non si e messo in piazza giustamente per via di suporpolazione....?????

http://www.rap-battle.net/t48455-histoire-des-catastrophes-naturelles

Modificato da jagd
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.. Un brano di tale Agnolo di Tura ne la "Cronaca Senese" dove racconta nei particolari l'arrivo della peste e la sua diffusione aggiunge la testimonianza della propria esperienza personale, è raccapricciante!....

"......

...... io Agnolo di Tura detto il grasso, sotterrai 5 miei figliuoli co’ le mie mani; e anco fuoro di quelli che furono si mal cuperti di terra, che li cani ne trainavano e mangiavano di molti corpi, per la città......."

......Scene apocalittiche ! che testimoniano uno dei periodi piu' tramendi dell'esistenza umana.

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in pieno assegio di Caffa....i mongols catapultavanno i lori cadaveri infetati de la peste da sopra le muraglie,su i genovesi......!!!....premizi delle prime arme bateriologique...... :crazy: ........si po imaginare,i genovesi rientrendo al paese con quella infezione a dosso.........

esistavanno portante posti di "quarantana",prima di entrare ne le citta,la giente era confinata da cantu durante quaranti giorni su un isoletta,o piccolo territorio....per prevenire qualchi signi di malatia.....preservazione non tenuta in conto per molte citta......... :(

Modificato da jagd
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Supporter

Ma come

sono stato a scrivere il mio post ieri per 2 ore e solo 3 like???minimo 40 me ne aspettavo!!! :cray:

Buona serata

"patientia" :pardon: come veniva scritto sui bigliettini non vincenti del lotto di veneziana memoria......il problema è che si è parlato spesso della "peste nera", anche in altri argomenti.....a trovarli :pardon: e spesso incidentalmente anche in discussioni che hanno un oggetto differente......

Per quanto mi riguarda (e riguarda Venezia) ho già scritto di parecchie situazioni ante, durante e post peste; della decimazione degli abitanti di Venezia ed in particolare dei dipendenti, del costo delle maestranze aumentato per la penuria di gente capace (e viva); dei problemi in zecca legati all'assunzione di personale poco esperto (o poco affidabile perchè ciurlava nel manico facendo la cresta sul metallo e sui pagamenti); dell'assenza della "politica", a causa della fuga dei senatori dalla città per altri lidi ritenuti più sicuri.......ricordo però di aver parlato anche dei cadaveri (dove finivano?) degli addetti alla "bonifica" del territorio (i pizegamorti e le loro nefande azioni), del Lazaretto e della sua gestione, ma non ricordo in quale discussione. :unknw:

Grazie a Daniele (dizeta), che mi ha regalato un libricino che riguarda la gestione del porto di Livorno in epoca di peste, potrei parlare anche di quella città, ma mi sembra di ricordare che non fosse riferito alla "peste nera", ma a quella avvenuta nel corso del 600....e poi devo verificare che non ne abbia già parlato lui o qualche altro amico!!!

odjob, ho bisogno di tempo....non sono ancora in pensione :sorry: e non so nemmeno se ci andrò :cray: :cray: ma non ti preoccupare, il cortese e lungo invito è ben accetto :blum:

saluti

Luciano

Modificato da 417sonia
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@@odjob

Dovrebbero aumentare la quota giornaliera; infatti solo tre possibilità di dare consenso talvolta non sono sufficienti.

Abbiamo molto apprezzato il tuo lungo (e faticoso) intervento. Hai dato notizie che io non sapevo, onestamente. Quindi non posso fare altro che ringraziarti per la tua lodevole collaborazione.

Sono d'accordo con l'ultima frase scritta in neretto e per il resto memorizzo :)

Saluti

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Punto strameritato Odjob, capisco benissimo cosa ci può essere dietro un intervento, chiamarlo poi intervento è riduttivo, di questo tipo.

Certamente hai integrato molto bene aspetti non ancora trattati e quindi la discussione risulta sicuramente più completa ora, mi riprometto di leggermela e assimilarla con più calma,certamente concordo anch'io sul tuo finale,

Mario

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Le sepolture

Venezia non faceva eccezione rispetto ad altre città, normalmente i cadaveri - se di povera gente - trovavano posto nei giardini antistanti le chiese ed i monasteri, ed a Venezia ce ne sono sempre state molte e di queste, tante, avevano un giardino od un campo cimiteriale a latere; i preti e le persone nobili beneficiavano invece di cripte e tombe all'interno delle chiese e monasteri stessi.

Oggi l'urbanizzazione ha cancellato quasi tutte le tracce, ma alcune sopravvivono, come ad esempio nel Campiello dei Morti (appunto), di fronte alla chiesa di S. Stefano; un'area sopraelevata di oltre un metro rispetto alle aree limitrofe...cosa pensate che ci sia sotto il piano stradale?

O come il cimitero ebreo, sorto a S. Nicolò di Lido per concessione della Serenissima verso la fine del 1300, affinché gli ebrei potessero seppellire i loro correligionari; oggi ne resta una piccola porzione, dopo secoli di spoliazione ed incuria.

Bisogna però considerare che Venezia era una metropoli già nel 1300 e periodicamente i cadaveri dovevano essere rimossi dai cimiteri (la cosa riguardava ovviamente quelli del "popolino"), per far posto ad altri......con l'arrivo della peste il problema si amplificò in maniera drammatica; non c'era posto per tutti e soprattutto, non c'era tempo né maniera di fare funzioni religiose....troppo pericolo di contagio; una benedizione (e forse nemmeno quella per i poveracci) e via, il cadavere se lo portavano via i pizegamorti (pizzica morti), incaricati di "bonificare" la città dai cadaveri.

I cadaveri venivano buttati in fosse comuni, ricoperti di calce per disinfettare; non ho trovato menzione alla possibile cremazione dei corpi.

Spesso queste fosse venivano realizzate in isole deserte.

Un esempio ancora esistente è l'isola di San Ariano, vicino a Torcello, che fu destinata verso il quattrocento, a raccogliere le ossa dei cadaveri che venivano rimosse dai cimiteri....la "rotazione" in carenza di spazio era un'esigenza come ho scritto sopra.


Scavalcato il muro di cinta ci si trova in un'area dove le ossa hanno uno strato di oltre tre metri, coperto da un velo di terra. Le "leggende metropolitane" hanno sempre raccontato di un luogo coperto e protetto dai rovi e nel periodo caldo, da una numerosa colonia di serpenti.


Da visite fatte recentemente da giornalisti, pare che i rovi ci siano ed anche inestricabili,ma non c'è traccia dei serpenti..... :pardon: di questo mi informò un anno fa grigioviola, postando un servizio che, però, oggi non mi si "apre" più...forse è cessato il collegamento :nea: .

Tante altre fosse vennero create nelle isole che circondavano Venezia, ma sufficientemente lontane dalla città, isole dove erano presenti monasteri ma che con il passare del tempo, complice l'erosione ed il dissesto idrologico furono abbandonate ed adibite a questo scopo.

Tante non hanno avuto la fortuna di S. Ariano e sono sparite, come S. Marco in Boccalama, isole delle quali oggi non resta che barene e secche.

Con Napoleone ed il relativo proclama che intimava l'istituzione di un "Cimitero Geneale" dove seppellire tutti i morti della città, che non dovevano più trovare posto nelle chiese e nei campi urbani, fu creato il cimitero di San Michele...ma questa è un'altra storia.

saluti

luciano

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con quest'ultimo post relativo alle sepolture abbiamo aggiunto un altro tassello per avere un quadro più chiaro ma allo stesso tempo più ampio sulla peste del 1347.

Nel mio precedente post ho scritto che gli ebrei funsero da capro espiatorio in questa epidemia;secondo voi ,dal momento che non ritengo fossero stati presi solo loro come capro espiatorio,chi altri fu additato e perseguitato poichè ritenuto colpevole per la diffusione del morbo??

--Grazie

-odjob

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Ciao,

si ritiene che la peste avesse come causa i peccati degli uomini e i peccati ritenuti portatori di peste erano la corruzione politica, le guerre, gli omicidi, addirittura la moda troppo frivola.

La peste veniva da Oriente, un mondo che si riteneve popolato da infedeli, dunque Dio voleva punire i musulmani.

I cristiani erano solo vittime innocenti. Degli ebrei si è già parlato, in Inghilterra ci si scagliò contro alcune donne accusate di essere streghe e di avere avuto rapporti con Satana.

In Germania c'era la leggenda della ragazza della peste che usciva sotto forma di fuoco dalla bocca e che uccideva se alzava una mano.

Ci fu chi credette che la causa della peste fosse il cielo e credette di individuarla nella congiunzione di tre pianeti nel segno dell'Acquario. Saturno e Giove congiunti portavano morte, Marte e Giove la malattia.

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Questo morbo di estensione europea mise in evidenza come tutti gli individui fossero uguali dinanzi alla morte.Molti sopravvissuti si convertirono al cattolicesimo

Voglio restare però ancora sui capri espiatori generati dall'ingenuità,dalla paura,ma anche dalla presunzione e dall'ignoranza degli uomini

--odjob

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