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IGNORED

Ancora sulla conservazione delle monete


Risposte migliori

Inviato

La conservazione e l’esposizione della propria collezione, in armadi; vassoi od altro rappresenta per il raccoglitore di monete un problema di non secondaria importanza e molti sono coloro che attraverso “La Moneta” hanno presentato le loro opere; in tempi recenti Magdi e Fabione cui va il mio personale ringraziamento e…e…sarebbe bello se qualche amministratore, andando a ricercare ciò che anche in tempi più lontani già era stato proposto al riguardo, si facesse carico di raccoglire in un “unicum” la materia.

Il mio contributo a questo tema è di scarsa importanza anche perché il mio modo di collezionare è forse un pochino anomalo:

- Al valore venale antepongo il valore storico

- La conservazione che cerco, almeno per le monete un po’ attempate, non è eccelsa, è sufficiente che le figure impresse siano ben visibili e pazienza se le sporgenze sono un pochino smussate dall’uso; che le lettere siano leggibili anche se talvolta possono apparire un pochino stanche; qualche graffio equivale alle nostre rughe, parla della lotta contro il tempo e francamente non mi dispiace più di tanto; ovviamente la conservazione maggiore ben venga e nel moderno se capita il “pezzo” non circolato è gradito.

Per questo motivo il materiale che utilizzo non mi pone eccessivi problemi

- L’insieme di monete che chiamo “collezione” è inteso a documentare un particolare percorso storico, anche in tempi moderni, se si vuole; ma sempre connesso alla realta storica di un determinato paese, o di un tempo specifico.

- Di solito sono sufficienti dieci o quindici monete per raggiungere l’obbiettivo prefissato.

- Il primo tipo di collezione è senza dubbio la :Tipologica, seguono l’iconografica dei vari regnanti o sovrani, il percorso storico di un determinato nominale, le Deità od i simboli che compaiono sul rovescio e chi più ne ha,più ne metta; la moneta consente a chi la studia infinite strade da percorrere.

Detto questo va da sé che il tipo di contenitore che sono solito utilizzare, nella sua unicità, deve avere la caratteristica di una grande flessibilità espositiva; ma…bando ai preamboli ed iniziamo con l’esporre ciò che realizzo per le mie collezioni.

Mi avvalgo di lastre di “Vedril” che faccio tagliare in formato A4

Chi me le fornisce è un artigiano che opera nel settore della pubblicistica con la realizzazione di pannelli ed insegne.

Utilizzo lastre con due diversi spessori: da 8 mm per contenere le monete e da 2 mm per la copertura.

Dopo il taglio, chi me le fornisce è tanto gentile da operare anche la lucidatura del contorno delle lastre con spessore maggiore.

Il costo è quello del materiale: taglio e lucidatura mi sono graziosamente offerti; ma ovviamente non acquisto un unico pezzo; di solito una diecina per tipo di lastra.

Assieme alle lastre l’artigiano mi fornisce anche i supporti costituiti anch’essi da una lastra di Vedril da 3 mm ripiegata a caldo; c’è una apparecchiatura che lo fa…in un minuto.


Inviato

Macchine ferme...non riesco a postare le foto; ma quanto debbono essere grandi? va bene 60 M? Aiuto!!!


Inviato (modificato)

Foto Delle lastre in Vedril spero sia andata... poi proseguo

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Modificato da Cesare Augusto

Inviato

O vai con la seconda: lastra in Vedril da incidere per alloggiamento delle monete

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Inviato

Gli strumenti, o meglio lo strumento principe è il vecchio tarpano a colonna, quello della “Casetta in fondo all’orto” o del “Bugigattolo” o dell’angolo del garage o di cantina dove ogni “Armeggione” che si rispetti si rintana per dar vita alle cose più impensate…quelle che alleviano le pene e le sofferenze della nostra caotica quotidiana esistenza…il Sancta Santorum di ciascuno di noi.

Serve poi una punta da trapano da 5 mm. Una moletta rotonda, per le svasature dei fori del coperchio e tutta una serie di punte, con diametri diversi, per operare gli alloggiamenti dove verranno ad inserirsi le varie monete che sono oggetto della collezione che desideriamo “mettere insieme”

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Inviato (modificato)

post-2539-0-38848000-1351346944_thumb.jpDetto questo la prima cosa che faccio, non appena in possesso del materiale, è quella di accoppiare: lastra spessa e coperchio ed operare ai quattro angoli quattro fori da 5 mm. Per il posizionamento e la distribuzione sul piano delle monete, mi avvalgo delle tracce, su carta quadrotta, realizzate utilizzando inchiostro nero, che risultino ben visibili quando si andrà a sovrapporre la lastra spessa: ScriDetto questo la prima cosa che faccio, non appena in possesso del materiale, è quella di accoppiare: lastra spessa e coperchio ed operare ai quattro angoli quattro fori da 5 mm. Per il posizionamento e la distribuzione sul piano delle monete, mi avvalgo delle tracce, su carta quadrotta, realizzate utilizzando inchiostro nero, che risultino ben visibili quando si andrà a sovrapporre la lastra spessa: Scrivete più scuro, leggerete più chiaro, recita un antico adagio cinese vete più scuro, leggerete più chiaro, recita un antico adagio cinese

Modificato da Cesare Augusto

Inviato

A questo punto si posizionano sul foglio A4 di carta quadrotta le monetine oggetto dello studio e si ripartiscono secondo il criterio che ciascuno di noi ritiene più utile o congeniale.

Si rileva il centro delle varie monete, dove sono state posizionate, lo si segna chiaramente sul foglio di carta indicando a fianco il diametro in mm.

Adesso entra in funzione il vecchio trapano a colonna, armato con la punta dal diametro appropriato; si asporta il materiale sino ad una profondità di ca. 4 mm. facendo attenzione a non scendere in profondità troppo velocemente e lubrificando frequentemente con acqua e olio le punte dal momento che può capitare, almeno nelle prime esperienze, di produrre fratture soprattutto sulle circonferenze maggiori.

Il risultato è quello della foto che segue relativa alla tipologica della nostra bene amata attuale monetazione europea.

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Inviato

Nalla foto successiva si vedono le viti che serviranno per la chiusura dell’accoppiamento: Lastra spessa/copertura, la chiavina a brugola necessaria alla bisogna e lo strumento per operare la filettatura con relativo mandrino; per quanto riguarda il coperchio, sempre con il trapano a colonna ed utilizzando la punta a mola rotonda si operano le svasature che andranno a raccogliere la testa della vite che andrà così “ a scomparsa”

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Inviato

Adesso è il momento di assemblare il tutto; si pongono le monete negli alloggiamenti relativi, si sovrappone il coperchio, si inseriscono le viti e con la chiave a brugola si stringono; il risultato è quello in cui si vede la tipologica dell’Euro (ho preso una nazione acaso tra quelle che compongono il panorama europeo) nel Dritto e nel Rovescio.

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Inviato

Ho detto in precedenza che sono possibili altri assemblamenti e così accanto alla tipologica ho ritenuto postare, a titolo di esempio. La “Storia di una lira” ovvero: Cent’anni di svalutazione visto che si passa, in questo lasso di tempo, da un dischetto da 5 gr di Argento/900 a 0,625 gr di “Italma” composizione a base di Alluminio con il 3,5% di Magnesio e 0,3% di Manganese

Mi piace a questo punto ricordare che l’otto Maggio del 1790 l’Assemblea Nazionale Francese, nel bel mezzo delle turbolenze rivoluzionarie, decretò su proposta di Talleyrand che: “Il Re di Francia dovesse scrivere a Sua Maestà Britannica e pregarla di impegnare il Prlamento d’Inghilterra a concorrere con L’Assemblea Nazionale per stabilire l’unità dei pesi e delle misure” S.M: Britannica si guardò bene dal rsipondere ed il buon Luigi si trovò da solo a conporre l’opera ( Per i pesi e le misure i francesi debbono avere una attrazione particolare se già Carlo Magno a suo tempo emanava un decreto Ut podera equalia sint et justa)

Costituì una commissione composta da: Lagrange, Borda, Munge e Condorcet incaricata di formulare il nuovo sistema di misure e pesi.

Nacque così il “Sistema Metrico Decimale” … metrico perché basato sul metro lineare quale quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, decimale giacchè multipli e sottomultipli differivano tra loro di un fattore dieci.

Seguirono le unità di superficie e di volume, di peso e di tempo e…udite, udite: di moneta… si anche la moneta ebbe la sua unità di valore che era indicata nella “Lira” o “Franco” costituito da un dischetto in Argento del peso di 5 gr. ed titolo 900/1000 esattamente come la liretta del 1862 di Vittorio Emanuele 2° primo Re eletto dell’Italia unita; per farla breve era rimasta invariata nel valore per quasi un secolo, poi…ho sentito la necessità di documentarne il declino con queste poche monete.

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Inviato

post-2539-0-42048800-1351359414_thumb.jpUn classico esempio di collezione iconografica ci viene dalle sedi vacanti del XX secolo, a parte i primi due papi d’i nizio secolo, si fa per dire “Arroccati sull’Aventino” è stato possibile riportare l’iconografia di chi è salito al Soglio di Pietro, assieme alla moneta coniata per l’occasione dal Cardinale Camerlengo; anche in questo caso seguendo una pista ecco che subito ne spunta una seconda: i copricapo… ci sono tutti da quello primigenio, con le nappe, al pastorale, al camauro: quello che ricopre anche le orecchie, allo zuccotto, al triregno.


Inviato

Ancora due parole per scusarmi delle orribili foto che ho postato…picchiatemi, ditemi tante parolacce…ma non ho saputo fare meglio ad ogni buon conto spero di aver dato una idea esauriente di un tipo di contenitore, variegato nella sua unicità, che favorisce l’esposizione, che si conserva in poco spazio: una scatola di cartone con impilate le lastre va benissimo se si ha l’accortezza di inserire tra una lastra e l’altra un cartoncino, oppure le lastre, messe per dritto, possono trovare posto nella libreria della nostra biblioteca, come si fa con i libri, o conservate nei cassetti della scrivania e perché no esposte su di una consolle o su altro ripiano.

Stò pensando a te Magdi ed all’utilizzo che potresti farne nel museo dove operi… te la immagini una collezione che illustri la monetazione di Roma in pochi quadretti del tipo proposto?

Il primo potrebbe essere dedicato alla tipologica repubblicana, un secondo ed un terzo dedicato al Denaro (Repubblicano prima, imperiale poi) magari utilizzando il formato A3; un quarto potrebbe essere dedicato alla iconografia degli imperatori riportata sul Sesterzio ed un quinto accoglire i ritratti delle Auguste; un sesto quadro potrebbe illustrare, sempre iconograficamente, con l’Antoniniano, gli imperatori del breve ed intenso periodo che va sotto la denominazione di “Anarchia militare” e buon ultimo un settimo quadro potrebbe raccoglire la monetazione dei “Tetrarchi” assieme a quella dell’età di Costantino…

Non monetine presentate alla rinfusa, quale capita a volte di vedere in certi musei; ma bene evidenziate le divise più importanti divise che hanno accompagnato la storia della “Città Eterna” inquadrate in un contesto storico preciso che completi l’esposizionme de reperti di maggior rilievo presenti nel museo; in poco spazio, immagazzinabili con ordine, protette dagli agenti esterni e pure tuttavia sempre disponibili per lo studio se poi aggiungiamo la facilità di realizzazione ed il costo contenuto, il gioco è fatto.

Era solo un’idea; ma gli utilizzi ed i fini potrebbero anche essere altri; ho notato per esempio come una luce laterale, messa di spigolo su uno dei bordi delle lastre enfatizzi non poco i rilievi…Ho finito, era ora dirà alcuno; ma vi prego di essere benevoli: Buona moneta a tutti da parte di Cesare Augusto

Oggi ho imparato una cosa nuova

  • Mi piace 4

Inviato

Ho finito i "mi piace".

Avevo in mente di realizzare una cosa del genere ma in velluto con cornice e vetro davanti da appendere al muro. Perché non lo faccio ? Paura dei ladri.

ciao comunque bravo un bel' lavoro.

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