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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Tutte le strade portano a Roma...in realta', tutte le vie piu' antiche partivano da Roma...e sono anche famose. Eppure, poco di tutto questo e' passato sulle monete, a meno che sia io a non trovarle. L'unica nota a molti collezionisti e' la VIA TRAIANA, presente come aureo, denario, sesterzio e forse asse. Si tratta della nuova strada, da lui costruita a sue spese da Benevento a Brindisi: viam a Benevento Brundisium pecunia sua fecit (Gruter, Inscriptiones, p. 151, 2). Il denario e' il RIC 266, ora ve lo mostro (da Wildwinds).

Ho scoperto che esiste un rarissimo denario di restituzione di Gordiano III, citato da RIC dopo il n. 219 (Exceptional Coins), di cui non so se esistono immagini in rete.

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Modificato da gpittini

Inviato

Ciao,

splendido tema, Gianfranco. Chilometri e chilometri di strade delle quali esistono ancora tratti integri... splendidi lavori di ingegneria talvolta non apprezzati appieno. Me le son studiate per il testo sulla Britannia, fatte a strati di materiali diversi con in cima i basoli che non tutte avevano, specie le minori e quelle di provincia... infatti un imperatore (mi pare Caligola) in una visita in Grecia, infastidito dalle buche e dalla polvere, ordinò che la strada fosse cosparsa di petali di rose prima del passaggio della corrozza imperiale.

In realtà la manutenzione in provincia era deputata alle città e spesso la manutenzione mancava... c'era già allora la "spending-review"... ;)

Ti aiuto con la ricerca sulla Via Traiana:

Aureo

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Sesterzio

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E una cartina con l'Appia e la Via Traiana

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Ciao

Illyricum

:)


Inviato (modificato)

Pero' cercando bene ho trovato anche altro. Nel 38 a.C. Augusto conio' in oro e in argento alcune monete molto rare, firmate dalla Gens Vinicia. Al D.ritratto di Augusto con scritta: AUGUSTUS TR POT VIII Al Rov.la scritta circolare: L VINICIUS L F III VIR, ed un cippo centrale, su cui sta scritto: SPQR/ IMP(ERATORI) CAE(SARI)/QUOD V(IAE)/ M (UNITAE) S(UNT) EX/ EA P(ECUNIA) Q(UAM) IS AD A(ERARIUM) D(ETULIT). Che piu' o meno vorrebbe dire: per decisione del senato e del popolo romano, all'imperatore e cesare (Ottaviano Augusto), per il fatto di aver difeso/rinforzato le strade con fondi da lui versati all'erario pubblico.

Ma (dice Stevenson), punteggiando diversamente il significato cambia..." fondi,per decisione del senato versati all'erario pubblico".

Questa (parlo del denario) e' la Cohen 541, valutata 30 franchi-oro; RIC I, 147.

Esiste poi una Cohen 543, con lo stesso rovescio; al D., statua equestre di Augusto su un piedistallo a dx, davanti alle mura di una citta'. E' la RIC I, 148. Io non ho trovato immagini scaricabili, qualcuno riesce a farlo? Sono comunque monete di grande rarita'.

Modificato da gpittini

Inviato

Eccole qua:

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Augustus AR Denarius. L. Vinicius, moneyer. Rome, 16 BC. Equestrian statue of Augustus right, on low pedestal inscribed SPQR IMP CAES in three lines; arched gateway of city wall to right / L•VINICIVS L•F•III•VIR, cippus inscribed SPQR IMP CAE QVOD V M S EX EA P Q IS AD A DE in six lines. RIC 362; BMC 82; RSC 543. 3.83g, 19mm, 7h.

Very rare. Very Fine; attractively toned.

Ex BVH Collection;

Ex Triton XI, January 2008, lot 784.

Senatus Populusque Romanus, Imperatori Caesari, quod viae munitae sunt ex ea pecunia quam is ad aerarium detulit - This piece relates to the improvement and administration of the public roads made by Augustus, who contributed towards them from his own private funds. The statue may represent one of those erected to Augustus by the senate outside the city near the Porta Flaminia.

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Augustus (27 B.C. - A.D. 14), AR Denarius, struck by L. Vinicius, 16 B.C., bare head right, AVGVSTVS TR POT VII, rev. L VINICIVS [L F III] VIR, cippus inscribed [sP]QR / [iMP] CAE / Q[V]OD V / M S EX / EA P Q IS / AD A D E (SPQR Imperatori Caesari Quod Viae Munitae Sunt Ex Ea Pecunia Quae Iussu Senatus Ad Aerarium Delata Est) (RIC 360; BMC 79; RSC 541), high point of head and part of legend at top of cippus not fully struck-up, toned, about very fine, rare.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Addenda:

Octavian as Augustus, 27 BC – 14 AD

Aureus, Colonia Patricia July 18 BC – 17/16 BC, 7.82 g. CAESARI – S·P·Q·R·IMP Bare head r. Rev. QV – OD· – VIAE·MVN·SVNT Augustus, veiled, crowned by Victory behind him, standing r. in biga of elephants on square arch between roofed porticoes. Bahrfeldt 191.1 (this coin). C 230. BMC 432 note. RIC 141. CBN 1262. Jameson 20 (this coin). Calicó 262 (this coin). Biaggi 131 (this coin).

An exceedingly rare variety of an extremely rare and interesting type.

Struck on a full flan and good very fine

Ex Fellot, Paris 1904, 79 and Adolph Hess 14 April 1954 sales, 225. From the Jameson collection.

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Augustus not only had a clear understanding of the nature of history, but he was not too modest to record his achievements so his place in history would be appreciated. The main document he penned on this topic is the Res Gestae Divi Avgvsti, ‘The Achievements of the Divine Augustus’, which he entrusted to the Vestal Virgins so that after his death it would be inscribed onto bronze tablets for display in front of his mausoleum. Among the many achievements he lists is construction or rehabilitation of roads. In passage 20.5, Augustus states: “In my seventh consulship I restored the Via Flaminia from the city as far as Ariminum [Rimini], together with all bridges except the Milvian and the Ninucian.” This claim is echoed by Suetonius (Augustus, 30) and by Dio Cassius (LII.22), who notes that Augustus erected arches topped with statues of himself on bridges at either end of the Via Flaminia. As early as 27 B.C., the watershed year in which Augustus entered his seventh consulship, Augustus pressed generals and senators into service by demanding they oversee and pay for the repair of other main roads. The generals were to pay for this with prize money they had taken in their campaigns. This great effort was commemorated with a series of aurei and denarii usually attributed to a Spanish mint striking in the period 18-17 B.C. This aureus, inscribed QVOD VIAE MVN[iTAE] SVNT (“For having caused the highways to be built”), shows Victory crowning Augustus, whom she accompanies in a biga of elephants upon a square arch flanked by roofed porticoes. Other coins from this series show an identical elephant-biga scene on a double-arch upon a viaduct, or on a round central arch flanked by arcades, or show Victory and Augustus in a quadriga of horses on a double-arch adorned with a rostra set upon a viaduct. We might presume these were among the statues mentioned by Dio. Augustus’ concern for road repair was practical, as highways were critical to the success of the empire. Not only were they useful for the transportation of goods and the movement of travelers, but they were essential for the efficiency of the army, which could move at great speed on these superhighways. In the instance commemorated by this aureus, Augustus was thinking ahead since he planned to use the Flaminian Way to move troops into Gaul, where he planned to launch major campaigns that would secure and further Romanize that province.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

DE GREGE EPICURI

Ti ringrazio molto, splendido questo aureo di Colonia Patricia! Mi permetto solo di citare Augusto in latino, che e' un po' piu' naturale dell'inglese: (Refeci), consul septimum, viam Flaminiam ab urbe Arimino tenus pontesque omnes praeter Mulvium et Minucium (Index Rerum Gestarum, 20, 25-27, in: Operum Fragmenta, a cura di Enrica Malcovati).

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Inviato

qui si va sul personale e ne aggiungo una che mi piace molto!

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Inviato

Argomento molto interessante


Inviato (modificato)

qui si va sul personale

ovviamente non la moneta,ma perche' due strade importanti finiscono e nascono nella mia citta',ciao!

Modificato da massi75rn

Inviato (modificato)

Argomento molto interessante

Oh sì, almeno nella mia esperienza personale.

Accludo alcuni brani tratti da mie ricerche...

... I motivi della costruzione di questo immenso reticolo viario (romano) furono molteplici: l'esercito, costituito inizialmente sulla Legione, necessitava di una rete stradale che consentisse alle truppe di fanteria rapidi spostamenti e, quando questi fossero stati compiuti, consentisse che il sistema logistico provvedesse all'approvvigionamento dell'apparato militare. In pratica fu proprio l'esercito, con le proprie necessità strategiche nei territori conquistati, ciò che fece da volano alla formazione del sistema viario. In un secondo momento subentrò il commercio; i mercanti infatti a caccia di guadagni cercavano clienti sia nelle stesse truppe che tra gli abitanti dei nuovi territori. Infine non va dimenticata la necessità di un'efficiente rete stradale dovuta alle comunicazioni postali: le strade venivano utilizzate dai corrieri per trasportare anche a lunga distanza sia posta e dispacci d’importanza rilevante, come nel caso della messaggistica imperiale, o minore, nel caso della corrispondenza dei civili.

Le strade romane erano di vario tipo e a seconda dell'importanza della stessa consistevano da quelle più semplici con superfici in terra battuta a quelle pavimentate in pietra. La loro costruzione spettava all'esercito e ricadeva sotto la giurisdizione di un console...

La costruzione delle strade lastricate era complessa: dapprima si tracciava il percorso, quindi nel terreno veniva scavata una trincea (fossa) fino al raggiungimento del livello della roccia di base; qualora questa non fosse raggiungibile o il terreno fosse di tipo umido, si procedeva al consolidamento della base, di solito mediante l'inserzione di pali conficcati nel sottosuolo (fistucae) o talvolta, mediante la deposizione di anfore rovesciate. A questo punto la fossa ottenuta veniva riempita di strati costituiti da strati di vari materiali drenanti quali pietre, ghiaino, sabbia o materiale di escavazione; a circa 1 metro dalla superficie si procedeva a riempire la cavità residua con brecciolino e argilla di provenienza non locale; tale stratificazione garantiva un ottimo drenaggio. Dopo la battitura e la livellatura, la superficie ottenuta poteva essere utilizzata come piano stradale oppure poteva essere utilizzata come base per altre tipologie di pavimentazioni. Una di questi poteva essere costituita da lastre litiche, di solito ricavate da pietra silicea o calcarea, con una superficie piatta (visibile) e sezione a cuneo (sepolta), i cosiddetti basoli; la sezione trasversale della strada presentava un aspetto a dorso di mulo, con il centro più elevato rispetto ai bordi. Nelle zone rurali di norma il livello stradale risultava sopraelevato rispetto al piano della campagna; questo accorgimento era utilizzato per prevenire danni da fenomeni naturali avversi (es. inondazioni) e per ottimizzare il drenaggio delle acque pluviali.

Le strade basolate venivano chiamate viae silece stratae o lapidibus stratae o semplicemente stradae (=pavimentate) ed erano frequenti nell'ambito cittadino. Normalmente, poco fuori dalle mura la lastricatura pavimentale s’interrompeva per passare a una superficie stradale a ghiaino battuto. Questa soluzione, sicuramente più economica, presentava per contro problemi legati alla formazione di buche e al sollevamento di abbondante polvere. Lo stesso Cicerone, commentando un viaggio, riferisce al suo interlocutore "Nunc iter conficiebamus aestuosa et polverulenta via"... La manutenzione delle strade in Italia spettava a un ufficiale statale locale, il Curator Viarium; nelle province era delegata al governatore locale e spesso, per motivi di contenimento della spesa pubblica, era di livello scadente.

Ai lati della strada lastricata venivano costruiti dei marciapiedi per il transito dei pedoni (margines o crepidines) e dei canali di scolo utili per migliorare il drenaggio e il deflusso delle acque pluviali. Oltre a queste strutture erano presenti dei piccoli cippi utilizzati per agevolare l'atto di salire o scendere dai cavalli (essendo sconosciuta la staffa) o dai veicoli di trasporto...

... Più diffuse erano le cosiddette viae glarea stratae o via glareatae (=inghiaiate), a uso extraurbano ma non esclusivamente; la tipologia stradale più elementare era costituita dalle viae terrenae, in terra battuta. Dove il terreno era di tipo roccioso, le strade erano ottenute direttamente costruendo una sorta di "binari" dove scorrevano le ruote dei carri... Il percorso stradale extraurbano era contrassegnato dalla presenza delle pietre miliari (miliarum), sorta di colonne alte fino a tre metri, distanti l'una dall'altra un miglio romano (equivalente a 1480 metri) e che evidenziavano le distanze tra la città di partenza e la destinazione successiva.... Sulle superfici delle pietre miliari si trovavano infatti varie inscrizioni: un numero, talvolta preceduto dalla sigla MP (milia passum) che indicava la distanza in miglia dall'inizio della via o dalla città più vicina e il nome o la titolatura del magistrato o dell'imperatore che aveva realizzato la strada. Il "punto zero" delle pietre miliari era situato a Roma probabilmente nei pressi dei Rostri, sotto il Tempio di Saturno fu eretto da Augusto il Miliarum aureum, una sorta di colonna marmorea rivestita di bronzo dorato e sulla quale erano incise le distanze da quel punto rispetto alle località più importanti dell'Impero...

... Lungo i circa 100.000 km di tracciati stradali erano previste varie tipologie di stazioni di sosta. Queste presentavano caratteristiche diverse secondo il tipo di utenza afferente; ad esempio i diplomatici, gli ufficiali e in genere chi viaggiava con incarichi statali utilizzavano le mansiones, che venivano erette dallo Stato a una distanza di circa 20-25 km (pari a 15-18 miglia romane, considerate all'epoca una distanza giornaliera media percorribile) l'una dall'altra e che consentivano una sosta prolungata con pernottamento... Nel tempo spesso vicino a delle mansiones sorsero campi militari permanenti e in seguito addirittura città come probabilmente avvenne nel caso di Londinium (Londra), Lutetia (Parigi), Lugdunum (Lione), Siscia (Sjsak) e Serdica (Sofia), solo per citarne alcune... Un civile, invece, poteva affidarsi a servizi offerti da strutture private di vario livello (e quindi di diverso costo) come ad esempio le cauponae...

Un'altra tipologia di stazione di sosta è costituita dalla tabernae. Analogamente a quanto avviene nei tempi attuali potevano offrire vari livelli di ospitalità ma più che a un albergo potevano essere paragonati a degli ostelli.

Infine esistevano le mutationes, sorta di stazioni di servizio dell'epoca, distribuite più irregolarmente ma più prossime l'una all'altra rispetto alle mansiones (il rapporto era quello di 5:1), erette con l'obiettivo di assicurare una sosta breve per rinfocillarsi, il cambio delle montature e alcuni servizi sia veterinari sia di maniscalcheria o ancora l'ingaggio di personale addetto alla guida dei mezzi di trasporto..."

Spero di avervi dato qualche notizia interessante. E ricordatevi... per la sosta in autiostrada non cercate la... mansio o la mutationes!! :D

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Inviato

E se si parla di strade non si può non dare accenno ai servizi postali dell'epoca:

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Nerva, 96 – 98

Sestertius 97, Æ 26.83 g. IMP NERVA CAES AVG P M TR P COS III P P Laureate head r. Rev. VEHICVLATIONE ITALIAE REMISSA Two mules grazing in opposite directions; behind, shafts and harness. In exergue, S C. C 143. BMC 119. RIC 93. CBN 108. Kent-Hirmer pl. 74, 255.

Very rare and among the finest specimens known of this desirable issue. A very realistic

portrait and a light green patina, extremely fine.

Communication had always been a critical element in the maintenance and growth of empires, and all ancient civilizations struggled with its associated problems. Romans were famous as innovators in communication and transportation, and much of their success was predicated on their ingenuity in these regards. Augustus founded the imperial postal system as an eventual replacement for the traditional system of tabellarii, or private messengers. This was a bold manoeuvre, as the public postal system was meant to service the whole empire. However, the bulk of the traffic involved governmental communications, and Augustus did not provide for its full maintenance in the Imperial budget. With the passage of time these matters were not corrected, and were generally made worse.

A regular part of this system was the local requisitioning of vehicles, animals and provisions from the private sector. These frequent impositions were resented by those afflicted, as they obstructed citizens from attending to their own tasks, and in the end those citizens likely were not compensated or were under-compensated for the actual cost of the impositions. The system was administered, variously, by government officials, imperial contractors and local magistrates; abuses were commonplace. Apparently Domitian was especially abusive in this regard, so Nerva freed the people from this burden by assuring that the cost of the government’s communication network was assumed by the government. Nerva celebrates his popular reform on this sestertius, which is inscribed VEHICVLATIONE ITALIAE REMISSA. Later in the empire this system, the cursus publicus, became one of the largest governmental institutions of antiquity.

On this spectacular sestertius we see the mules and their accoutrements in rare detail. Most interesting, perhaps, is the high-wheeled cart behind the mules with its pole-and-harnesses trapping resting upright. The scene is placid, with the horses grazing and the vehicle out of commission. The decision to depict a rather idyllic scene, as opposed to showing a mule-cart on the move, is a perfect reflection of the inscription, which itself refers to the remission of the burden.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

DE GREGE EPICURI

Molto utile tutta la descrizione delle strade e di come venivano costruite. Hai sottomano la foto di qualche pietra miliare?


Inviato

Metto un po' di cippi, che ricordo essere utilissimi nello studio della viabilità ma diventati ben presto un fortissimo mezzo di propaganda, come avete fatto notare con le precedenti monete.

1. CIL 05, 07997

Da Udine, Augusto.

Imp(erator) Caesar

August(us) Divi f(ilius)

co(n)s(ul) XIII, tr(ibunicia) pot(estate)

X[XII].

X[---]IIII.

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2. CIL 05, 08082

Da Genova,

Imp(eratori) Caes(ari)

Fl(avio) Val(erio) Cons=

tantino Pio

Fel(ici) Invicto

Aug(usto).

3. CIL 09, 5940

Ancona,

Liberatori

urbis Romani,

restitutorer[tatis et]

reipubl[ic]ae,

conserva[tori] miliitum

et privincial[ium],

domino n(os)tro [[Magnentio]],

invicto principi,

victo(ri) ac trium=

fatori sem[p]er A[ugusto]

[F]lavus [---]

[---]M[---]

[---]N[---]

-------.

4. Epigrafi romane di Canosa I, pp. 227-228, nr. 248

Canosa,

LXXV

Imp(erator) Caesar

divi Nervae f(ilius)

Nerva Traianus

Aug(ustus) Germ(anicus) Dacic(us),

pont(ifex) max(imus), tr(ibunicia) pot(estate)

XIII, imp(erator) VI, co(n)s(ul) V,

p(ater) p(atriae)

viam a Benevento

Brundisium pecun(ia)

sua fecit.

5. CIL 01 (2 ed.), 2978

Bari,

L(ucius) Gellius L(uci) f(ilius)

pr(aetor) d(e) s(enatus) s(ententia)

LII <: milia passum>

6. Misc. Gr. Rom., 16, 1991, p. 287 sgg.

Caserta,

[Mati]dia Aug(ustae)

[fi]l(ia),

[Divae S]abinae Aug(ustae)

[so]ror,

[imp(eratoris) Anto]nini Aug(usti)

[Pii, p(atris) p(atriae), ma]tertera

VII.

7. SupplIt, 18, 2000, pp. 91-92, nr. 6 (M.C. Spadoni)

Rieti,

Imp(erator) Caesar divi f(ilius)

Augustus, [co(n)s(ul) XI],

trib[(unicia) potest(ate) VIII],

[ex s(enatus) c(onsulto)].

LXVIIII.

post-7356-0-82814400-1351505721_thumb.jp

8. SupplIt, 18, 2000, pp. 95-96, nr. 12 (M. C. Spadoni)

Rieti,

[- - - - - -]

[c]ur(ator) vi[ae Salariae]

ex lege [Visellia?].

LIII

post-7356-0-00701500-1351506249_thumb.jp

Facciamo basta. :D

Scusate se non hanno nessun logico ordine, vi divertirete di più a capire di chi sono :)

Nelle prime tre si può tranquillamente notare come ogni riferimento a rifacimenti o costruzioni sia totalmente assente a vantaggio dell'esaltazione di chi ha commissionato l'opera (l'Imperatore).

Bella discussione!

Awards

Inviato (modificato)

Ciao,

come detto le pietre miliari sono diffuse in tutto l'Impero. Eccone alcune dalla Britannia, le ho prese dal British Museum per comodità, ho altri esemplari ma tutti su versione cartacea:

Settimio Severo e figli:

post-3754-0-05530600-1351536170_thumb.jp

  • Height: 161 centimetres
  • Diameter: 38.1 centimetres
  • Weight: 900 kilograms
  • Inscription Content
  • Imp(eratores) Caes(ares) / L(ucius) Sep(timius) Seuerus / p(ater) p(atriae) et M(arcus) Aur(elius) / Antoninus / Aug(usti) et P(ublius) [...
  • The Emperor-Caesars Lucius Septimius Severus, father of his country, and Marcus Aurelius Antoninus, Augusti, and Publius [septimius Geta....

Adriano

post-3754-0-07442900-1351536314_thumb.jp

Height: 167.000 cm

Roman Britain, AD 120-21l

From Rhiwiau-uchaf Farm, Llanfairfechan, Gwynedd, Wales

This milestone was found on a farm nearly seven miles from the Roman fort at Caerhun (Kanovium). The inscription reads: 'Imp(erator) Caes(ar) Trai/anus Hadrianus / Aug(ustus) p(ontifex) m(aximus) tr(ibuniciae) p(otestatis) V / p(ater) p(atriae) co(n)s(ul) III / a Kanouio / m(ilia) p(assuum) VIII' ('The Emperor Caesar Trajan Hadrian Augustus, pontifex maximus in his fifth year of tribunician power, father of his country, thrice consul: from Kanovium 8 miles').

The lettering was probably picked out in red paint, as was usual at the time.

Come giustamente ha detto Mirko, le pietre miliari erano anche un'affermazione dell'Imperatore sulla proprietà delle terre dove correva la strada cui si riferiva il cippo. In Inghilterra ne son state catalogate un paio di centinaia (a memoria), nella maggior parte sono andate disperse o riutilizzate come materiale per costruzione sia per ottenere altri manufatti sia per costruzione (e quindi inglobate in costruzioni successive e non visibili).

Esistono poi anche casi di riutilizzo della stessa pietra miliare e "marcatura" da parte degli Imperatori successivi, scalpellando via quelli precedenti: mi pare di ricordare un caso dove è documentato l'iscrizione da tra regnanti diversi.

Infine, va segnalato che le pietre miliari promulgavano non solo degli Imperatori "centrali" ma anche di quelli "Gallici": Allego disegno (la foto... ce l'ho sempre sui testi cartacei di cui sopra) di pietra miliare di Vittorino.

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E' interessante notare che non c'è l'indicazione sulla distanza da Roma ma soprattutto nemmeno quella riguardante l'insediamento successivo.

In pratica ha perso la sua funzione precipua per limitarsi alla propaganda del nome dell'Imperatore governante.

Ciao

Illyricum

:)

Hi Mirko, did you enjoy your trip in Ireland? :D

Modificato da Illyricum65

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