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IGNORED

IL CASTELLO DI FRINCO:centro di contraffazioni


sesino974

Risposte migliori

Vorrei fare un omaggio ad un grande Numismatico del passato, Cesare Bobba

Ripropongo un articolo apparso sul la rivista monete e medaglie N°23 luglio/agosto 1970.

"Non si può risalire la Valle Versa senza fare una sosta a Frinco, il cui castello è uno dei piu belli della provincia di Asti e costituisce un invito allettante per tutti coloro che desiderano fare un tuffo nel passato.

Attualmente il castello è adibito all'allevamente di polli, ma noi, che ci limitiamo ad osservare la sua mole imponente dall'esterno,piu che ai pennuti che ora lo popolano, pensiamo ai suoi antichi signori, dai nomi altisonanti, e alle tante vicende di storia delle quali fu testimone.

Sorto, tra il 1100 ed il 1200, su piu vetuste opere di difesa, e passato attraverso assedi, saccheggi e devastazioni, il castello ha saputo mantenersi saldamente in piedi sui suoi robusti speroni che si levano, in alcuni punti, ad altezza considerevole, protetto ancora, in parte, da possenti muraglie.

Una torre, a pianta circolare, sporge dalla fronte rivolta ad occidente, e ben visibilem sia pur legata alle sovrastrutture che reggono il tetto, è la merlatura ghibellina, a coda di rondine.

Le finestre, ad apertura rettangolare, sono opera di tempi relativamente a noi vicini, ma molteplici appaiono gli elementi architettonici appartenenti alla primitiva costruzione, sopratutto i begli archi a sesto acuto.

Frinco, la cui denominazione di origine germanica richiama alla mente gli stanziamenti barbariciavvenuti nel basso Monferratoallo sfacelodell' Impero Romano, appartenne al Ducato e poi alla Contea di Asti.

Successivamente la Chiesa vi acquistò molti diritti feudali e beni allodiali, e notevoli furono anche i possessi di altri istituti come ad esempio, quelli del monastero Astigianodei Ss Apostoli.

Una certa qual confusione regna circa l'origine e le precise attribuzioni del primi Signori di Frinco.

Ad un dato momento, cominciarono a primeggiare i Pelletta che, per gran parte del sec.XIII concentrarono in mano loro quasi tutta la giurisdizione.Il predominio dei Pelletta venne poi ereditato dai Turco, ai quali,nel secolo XV sottentrarono i Mazzetti. Che si estinsero nel 1829.

Nel 1487 i Mazzeti ebbero il diritto di batter moneta per concessione imperiale(secondo quanto risulta da un inventario citato dal Promis in<Monete dei Radicati e dei Mazzetti> torino,1850,pagina26

<<Li Mazzetti signori di Frinco dalle investiture del 1487 ottennero da Cesare il privilegio di batter monete d'oro e d'argento colla impressione e marche d'essi signori >>

Pare che solo dalla seconda metà del secolo XVI i Mazzetti abbiano usufruito dell'importante privilegio.

Questo fù riconosciuto da Carlo Emanuele I di Savoia, il 6 febbraio 1585, nell'atto di investitura della terza parte di Frinco ai fratelli Ercole e Domenico Mazzetti, nel quale, insieme a prerogative e diritti diversi, son ricordate<<altre regalie etiamdio di batter monete>>

Nel 1587, il 3 di febbraio, Giulio Cesare Mazzetti chiese allo stesso duca Carlo Emanuele I <che le monete e i denari di ogni sorta, sia d'oro che d'argento, che si batteranno in esso luogo di Frinco si possano transitare per tutti li stati di S.A. senza pagamento di alcun dacito, etiamdio del mezzo per cento, et essendo alla bontà peso e legga delle zecche di S.A. si possano spendere liberamente in tutti li suoi stati come le medesime fatte in esse sue zecche>>

La risposta fù: <<Battendosi monete in Frincho d'ugual bontà, liga et peso alle ducali et con impressione proprie dè loro Signori,et non d'altri Principi e Stati, S.A. lo concede>>>

Le monete uscite dalla zecca di Frinco sono ora considerate di altissimo valore dai numismatici per la loro rarità.

Accanto a pezzi di ottima qualità e fattura, d'oro e d'argento, di mistura, di rame, uscirono, purtroppo, dalla zecca di Frinco molte contraffazioni di quanto veniva emesso altrove..

Continua...........

Sergio

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Gia in lettere patenti del 13 maggio 1581 il Duca di Savoia proibiva il corso e transito per il Piemonte delle monete basse di Frinco, con minaccia di confisca e di multa di 200 scudi a che ne portasse:<< intendendo che nuovamente si è eretto una zecca nel luogo di Frinco, et che in essa si fabbrica gran quantità di quarti, soldi et eltre simili monete basse, le quali hanno somiglianza alle nostre, et sotto tal collore si ricevono et spendono nelli Stati nostri, massime nelle città et terre del contado nostro d'Asti propinque a detta zecca>>

Poiche i Mazzetti continuavano nelle loro battiture dannose alle finanze statali e ai suoi sudditi, Carlo Emanuele, come Vicario imperiale, ordinò loro di chiudere la zecca, e con lettere patenti del 12 dicembre 1583 proibi il corso nei suoi stati di tutte le monete basse che erano state coniate a Frinco, unitamente a quelle di Monferrato, guastalla, Castiglione delle Stiviere, Pomponesco, Dezana e Cocconato.

I Mazzetti non tennero in alcun conto la prescrizione ducale e continuarono a tenere in attività la loro zecca.

D'altra parte, lo stesso Duca, qualche anno dopo, riconobbe ai Signori di Frinco il diritto di batter moneta, anche se in una informazione fiscale, del 16 maggio 1585, si legge che certo Giuseppe Filippone di Messerano aveva deposto che maestro di zecca in Dezana a Frinco era allora Luca Antonio Bosio di Bergamo, mentre certo Annibale Ricci di Casale aveva affermato<<che aveva sentito dire da più persone in detto luogo di Dezana, ed altri luoghi, che nella zecca di Frinco si commettevano molti abusi e frodi, e massime nel fabbricare delle parpaiolle basse, che a pena in bontà erano di vallore di quarti tre l'una, e si fabbricavano bianchi, quali non erano di bontà di dieci quarti, e si fabbricavano ancora molte altre monete false sotto diverse effigie di principi forestieri>>

Le contraffazioni eseguite nella zecca di Frinco di monete italiane e straniere sono molte ed è sufficiente la consultazione del C.N.I. dedicate alla zecca stessa per averne una precisa visione.

Dette contraffazioni raggiunsero forse il massimo quando alla direzione del feudo si trovarono i due cugini Ercole e Giulio Cesare Mazzetti, essi, come osserva il Promis, volendo trarre grossi guadagni, si prestarono anche al gioco di mercanti senza scrupoli, che ordinavano battiture di monete basse contraffatte, che poi portavano nei paesi d'origine.

In particolar modo vistosa fù la contraffazione dei Sesini Veneti.

Continua......

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Scusa se interrompo la sequenza della discussione, ma devo complimentarmi con sesino974 per aver postato l'articolo.

Ammetto di non conoscere la zecca di Frinco, ma dopo aver letto i post sono andato a sfogliare il MIR Piemonte e devo ammettere che è impressionante osservare la similitudine tra le monete coniate con quelle circolanti all'epoca. I sesini veneti poi la fanno da padrone.

Una cosa è certa, con queste contraffazioni una cosa positiva l'hanno ottenuta... la gioia del collezionista che le possiede, visto la rarità di queste emissioni :).

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....Il 19 novembre 1603, Francesco Priuli, ambasciatore della Repubblica di Venezia presso il Duca di Savoia inviò un dispaccio al doge Marino Grimani, nel quale è detto:

<<Serenissimo Prencipe - Hoggi solamente mi sono capitate le lettere della Serenissima Vostra di 13 del corrente, mandatemi dal sig.secretario Pauluzzi per pedone a posta, per il quale anco riespedisco le presenti,acciò quanto prima restino l'EE.VV. informate delle qualità del feudo di Frinch, il quale è sotto Asti, discosto da questa città vinticinque miglia in circa,che altre volte era imperiale,et da un anno in qua,o poco più s'è dato conditionatamente al sig. Duca.

Sono padroni di esso li signori Giulio Cesare, Antonio et Hercole di casa Mazzetta, et a vicenda un anno per uno comandano."stampano" monete con il loro marco, et nome d'intorno,fabbricando particolarmente mezzi scudi, et quarti, la lega de quali essendo stata presentata a S.A. per poco buona, fu questi giorni addietro il sig. presidente Osasco per riconoscerli, et riferi' di averli trovati di mediocre conditione, affermando che non stampavano altra moneta, ma però in ciò non si può haver certezza alcuna, perche l'andata del presidente fù assai palese, onde ebbero tempo di rimediare ad ogni inconveniente.

Hora, in esecutione delli comandamenti della Serenità Vostra, procurerò d'informarmi secretamente delli nomi et qualità delli ministri della loro cecca, con quel di più che in questo proposito potrò scoprire,et con ogni maggior diligenza ne darò particolar ragguaglio all'EE.VV.,alle quali serviranno hora le presenti per testimonio del devoto mio animo, conché io ardentemente le obbedirò sempre.Gratie etc. Di Turino...>>>>

Il 22 novembre dello stesso anno , Francesco Priuli scriveva ancora, sempre da Torino:

<<< Non havendomi potuto informare in questa città per quanta diligenza abbi saputo usare delle particolarità che erano necessarie intorno alla cecca di Frinch,ho mandato huomo a posta et fidato in quel loco perche non solo mi porta mostra della moneta,ma li nomi ancora delli artefici, sopra di che non ho potuto fin hora haver risposta per li pessimi tempi che qui corrono, ma avendo trattato con quello che accusò a S.A. il sig. di Frinch in tal maniera, egli se mi ha offerto spontaneamente di dar nelle amni della Serenissima Vostra molti di costoro, che con la captura dei quali dice che si verrà in cognitione di molti sudditi della Serenissima Repubblica interessati in questa cecca, promettendosi facilità in questo negotio per la stretta cognitione che ha con quelli ministri.

Tuttavia havendomi dimandato per parte di ricompensa cinquecento scudi anticipati, non ho voluto stringer negotio seco fino a tanto che da Frinch mi venghi relatione; ma subito gionta che sia, procurerò di avanzarmi quanto più potrò in questo negotio,et di tutto darò particolar raguaglio alla Serenissima Vostra per dovermi in esecutione dei prudentissimi suoi comandamenti adoperare conforme al debito dell'osservanza mia..>>>>

Continua.....

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....il 29 novembre veniva comunicato a Venezia la lista dei responsabili della zecca di Frinco:

<<<<<é ritornato quello che questi giorni addietro mandai a Frinch, il quale dopo essersi fermato tre giorni in quel loco a gran fatica mi ha portata la qui alligata nota dei nomi dei ministri di quella cecca senza alcuna moneta per haverla trovata tutta confusa, perche essendo restato da S.Martin in qua il comando di quel loco nel sig.Giulio Cesare Mazzetta, egli, per mala intelligenza che esercita con il sig Hercole, vuole mutare tutti li officiali et ministri tocanti a quel governo et in particolare quei della zecca, per poter godere il frutto di quelle intelligenze che, per quanto dicono, hanno reso commodo al sig. Hercole di vinti mille scudi, in modo che di povero gentil'huomo sta hora assai bene havendo comprato possessioni et altro.

Vengo perà assicurato che trattando io con il suddetto maestro di zecca non solo haverò il nome delli nuovi artefici, ma delli primi tutti e delli interessati ancora, che dicono esser gran parte Bergamaschi et Bressani :rofl: ,i quali egli userà arte per farli capitare nelle mani della Serenissima Vostra, con questo però che a lui sia concessa l'impunità insieme con doi suoi consonti, et data quella ricompensa che solamente desidero d'obbedire all'EE:VV,non passerò più avanti senza il loro commandamento.

Maggiori particolari di questi non ho potuto cavare, essendosi sparsa voce che la Serenissima Vostra habbi messa grossa taglia sopra la testa di esso sig Hercole,et anco d'alcuni altri ministri, che causa in ognu'uno di quel loco gran timore,et medessimamente gran risserva nel parlare di questo fatto, però non ricever questa settimana lettere da Venetia, che per conseguenza mi leva l'haver notitia di quanto passa. Gratie....

LISTA DEI NOMI

Signori Giulio Cesare, et Hercole Mazzeta signori di Frinch.

Maestro di zecca: Alessandro Spada di Caliano,stato di monferrato,di età di quaranta cinque in cinquant'anni in circa

Offitiali della zecca del sig Hercole:

Ferdinando Coconato

Gioachino Coconato

Antonio Coconato

Delli signori di Primelio,sudditi del signor Duca di Savoia.

Operai di zecca:

Quili Rista

Gio Domenico Cavallo

Bartolomeo di Ambrosio

Bartolomeo di Reda:sudditi del signor Duca di Savoia>>>>

continua........

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Supporter

Buona serata

Grazie a sesino974; lettura molto interessante....attendo il prosieguo.

:good:

saluti

luciano

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...è del 6 dicembre un'altra missiva del Priuli:

<<<Oltre a quanto io scrissi alla Serenissima Vostra la settimana passata intorno al negotio di Frinch,ho inteso dopo che dubitando il signor Giulio Cesare di correr gran pericolo nel continuare per l'avvenire la fabbrica dei sesini falsi s'è risoluto di mutar sito nel lavorare,et lasciar di valersi di tutti li ministri che servivano sotto il sign. Hercole eccetto però un tal Giacomino da Moncalvo,al quale ha dato la carica del maestro di cecca in loco di Alessandro Spada da Caliano,fidando piu nei sudditi del Signor Duca che in quei di Monferato,come era il primo et questo perchè non solo S.A. protege il feudo come vicario imperiale in questi stati, ma per essersi particolarmente raccomandato a lei forse con fine che per qualche ricognitione gli sia tollerato il mal uso di quella cecca,dando di ciò assai inditio il vedere come facilmente sia svanita la querella data al sig.Hercole sopra il stampar monete false.

Ha che non avendo voluto mai assentire il sig. Antonio,terzo consorte di quel feudo,s'è ritirato,et per quanto intendo ha venduta la sua parte agli altri doi,ma di ciò non ho tanta fermezza quanto di che egli non abbi mai esercitata la cecca.

Quel tale, che se mi è offerto di far capitare nelle mani della Serenissima Vostra gli suoi sudditi che hanno comertio in questa pessima opera persiste nel medesimo promettendomi d'obligare in scrittura la vita et tutti quei pochi beni che ha,se commette fraude nell'administrare li cinquecento scudi che dimanda anticipatamente per poter cambiare et con questo mezzo accompagnarsi con quei che veniranno a pigliar di questa moneta, de quali dice di non saper i veri nomi, perche sopra i libri del signor di Frinch tutti sono falsificati, corendo per principale un tal Bartolomeo della Vedoa,veronese,ma asserisce che hoggi sono accordati con il signor Giulio Cesare quattro mercanti veronesi et bergamaschi gli hanno esborsati sedici mille scudi d'oro, ma però fin hora non hanno incominciato a lavorar per il bisogno di diverse cose, de quali avendo da far le provisioni nelle città grosse, si offerisce medesimamente di procurare che quei ministri restino prigioni o nelle città del signor Duca o in quelle di Monferrato,poiche dal castello di Frinch difficilmente potrebbero essere levati per esser assai grande et molto forte per fabricato al'antica,non pretendendo altro dalla Serenità Vostra in ricompensa, se non che gli sia data tanta buona valuta quanto sarà la somma de i sesini che egli farà capitar nelle mani dei suoi rappresentanti con la captura de i sudetti, et la liberatione di tre banditi delle conditioni che mi farà poi sapere quando sia abraciato il negotio;et perchè doverà egli restar preso insieme con gli altri interessati,dimanda l'impunità sua et di alcuni altri che lo accompagneranno.....>>>>>

Chiacchierone sto Priuli :)

Continua.......

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Sergio mi leggi nel pensiero, giusto domenica scorsa mi è capitata fra le mani una piccola contraffazione di Frinco che, anche se non in grandissimi stato di conservazione, è stata inserita nella mia disordinata collezione, se credi il caso potrei mettere una foto qui

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Sergio mi leggi nel pensiero, giusto domenica scorsa mi è capitata fra le mani una piccola contraffazione di Frinco che, anche se non in grandissimi stato di conservazione, è stata inserita nella mia disordinata collezione, se credi il caso potrei mettere una foto qui

con molto piacere Sergio, ho trovato un sesino di frinco nel negozio di un lamonetiano, se me lo permette userò l'immagine

posta posta l'immagine Karne

Sergio

Modificato da sesino974
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Sergio mi leggi nel pensiero, giusto domenica scorsa mi è capitata fra le mani una piccola contraffazione di Frinco che, anche se non in grandissimi stato di conservazione, è stata inserita nella mia disordinata collezione, se credi il caso potrei mettere una foto qui

con molto piacere Sergio, ho trovato un sesino di frinco nel negozio di un lamonetiano, se me lo permette userò l'immagine, altrimenti, con lo sconto forum :blush: prendo direttamente la monetina

posta posta l'immagine Karne

Sergio

domani la fotografo e la posto, promesso

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Complimenti per il lavoro di trascrizione

Quest' articolo e' stato poi ripreso e ampliato in questo volumetto :

BOBBA Cesare, VERGNANO Ludovico, ANTICHE ZECCHE DELLA PROVINCIA DI ASTI. Bobba Editore, 1971

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La monetazione di Frinco e le contraffazioni in generale, per la loro storia e le loro peculiarità, mi hanno da sempre affascinato e attirato, purtroppo su questo tipo di monetazioni non è facile ne trovare testimonianze scritte ne tantomeno le monete; riguardo le prime posseggo solamente il Bobba citato da Piergioo e per le seconde solo da domenica scorsa posso dire di avere una di queste monete in collezione, non vi dico la soddisfazione quando a casa controlando ho avuto la conferma dei miei sospetti sull'origine di questa monetina aimè malmessa

come catalogazione posso solo dire che è illustrata nel sopracitato Bobba a pag 90 come "contraffazione milanese" di una trillina di Filippo II penso io e nel Gamberini di Scarfea dovrebbe essere la 271 quindi nel C.N.I. vol.II sarebbe a pag 291 5/6 tav XXVI n25 ; passo a descriverla :

al Diritto/ MONETA FRINGI una F in campo tra 2 rose con 5 petali coronata

nella mia si legge abbastanza bene TA . FRIN e la grande F nella quale l'astina superiore si intravede insieme alla corona, si riesce a notare distintamente la rosetta di destra ma non quella di sinistra

la moneta misura mm 14 contro i 17 citati da Bobba ed è, sempre rispetto al Bobba un pò sottopeso, difatti pesa gr. 0,34 contro la forbice di gr. 0,83 -0,47

post-1117-0-38794600-1351069764_thumb.jp

Modificato da karnescim
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...il 18 dicembre sempre dell'anno 1603,il doge Marino Grimani fece pubblicare a Venezia un bando con condanna a morte per Hercole e Giulio Cesare Mazzetti e per i loro zecchieri Gerolamo Spada e Giacomino di Moncalvo.

Il bando era stato preceduto da un proclama con i quali i signori di Frinco e i liro zecchieri erano stati invitati a presentarsi in tribunale per subire un regolare processo.

Proclema,et

Bandi

dell'Eccell.mo Senato

contra Hercole,et Giulio Cesare

signori di Frinch,

et di Gieronimo Spada,et Giacomino

ambi de Montecalvo.

1603 a 18 Decembre.In Pregadi

<<<Che Hercole,et Giulio Cesare fratelli Signori di Frinch absenti,ma legitimamente citati iuxta la deliberation di questo Conseglio per haver ignominiosamente,et con perpetua loro infamia,con iniquia coscienza,et inaudità temerità fatti stampare oltre altre valute adulterate innumerabile Sesini falsi con impronta simile a quello della cecca nostra,et reiterata anco dopo le nuove nostre prohibitioni,la falsificazione con nuove forme,con haver disseminati questi e quelli con diversi fraudolenti mezzi per lo stato nostro a grave danno dei nostri sudditi commettendo delitto di lesa Maestà con offesa della repubblica nostra con aver nel predetto empio ministerio adoperato particolarmente l'opera di Hieronimo Spada et Giacomino ambi dui da Montecalvo Maestri principali fra molti altri nella loro Cecca.

Siano e sintendano essi Hercole et Giulio Cesare banditi da questa città di Venetia et suo distretto et da tutte le città,terre, et Dominio nostro Terrestri et Marittimi,navili armati et disarmati in perpetuo;essendo presi,siano condotti in questa città,dove all'hora solita in mezzo le due Colonne di San Marco sopra un solaro eminente le sia tagliata la testa,si che si separi dal busto,et muora, et il loro corpo sia abbruggiato,si che resti convertito in ceneri, con taglia a chi prendere cadauno di loro tanto in terre Aliene,quanto nello stato nostro,et consegnerà nelle forze della giustitia,overò ammazzerà in qual si voglia luogo di nostra o di aliena giuridditione fatta legittima fede dell'interfettione di ducati diecimila da lire 6,soldi 4 per ducato per ciascuno,da essere immediate sborsati delli denari della Signoria nostra in questa città,ovvero in cadauna camera pubblica dello Stato nostro,alli captori,o interfettori,ovvero a loro legitimi procuratori o commessi non ostante alcuna cosa in contrario.

Oltre di ciò insieme con la detta taglia di ducati 10000 cadauno delli sopradetti Hercole et Giulio Cesare conseguirà facoltà di liberar per ciascuno di loro anco dui banditi o regalati da qual si voglia reggimento,conseglio, o magistrato et etiam dal conseglio di X,ovvero con l'autoritò di quello,non ostante che havessero qual si sia conditione di tempo,di strettezza di ballotte,o di altro,eccettuati solamente quelli,nelle sentenze delle quali fusse posta conditione di non poter esser liberatise non con tutte diciassette le ballotte di esso conseglio iuxta le deliberationi fatte in tal proposito.

Non possono mai li detti Hercole,et Giulio Cesare per facoltà che alcuno avesse o fosse per haver in tempo alcuno in virtù di qual si voglia deliberatione generale o particolare per denontia,ricordo ne sotto alcun imaginabile pretesto,etiam concernente materia di stato,ne meno con la captura o merte di qual si sia bandito,overo che sarà bandito di bando uguale o superiore per qual si voglia causa o conditione esser liberati dal presente bando,ne meno asserli fatta gratia,sospensione,alteratione o diminutione della presente sententia, ne salvacondotto o commutatione ad istantia o in gratificatione di chi si voglia,o per qual si sia causa publica o particolarene per via di reauditione,ma resti sempre la presente sententia senza alcuna imaginabile alteratione.>>>>>

continua

Modificato da sesino974
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continuo descivendo il rovescio così descritto dal Bobba:

Rosetta e HERCULES MACETUS campo inquartato di aquila e mazzetta

nella mia moneta si vedono bene 2 mazzette e una delle 2 aquile e si leggo più o meno bene le lettere ES . MACETVS

post-1117-0-77849300-1351070365_thumb.jp

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grazie per il contributo

Sergio

di nulla Sesino sono felice di aver potuto aggiungere qualcosa a supporto del tuo ottimo articolo che mi piacerebbe veder sticcato sul forum come sarei felice se altri utenti potessero inserire altre foto di monete di Frinco, chissà che non ne esca un catalogo

Modificato da karnescim
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Nel Mir Savoia la tua trillina e' catalogata al n.657 come riferimento e' riportato CNI 5/6

peso 0,47/0,83 g.

grazie Pier, nel Mir è anche detto se sia valutata come moneta comune o rara?

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