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raris./uniche aurei da Silla a Ottaviano 2.


aureliano69

Risposte migliori

Prima di iniziare la raris. numero 4 volevo riassumere quello detto nelle precedenti discussione per non perdere nel tempo i nostri commenti, ipotesi, interpretazioni, spiegazioni ecc..., comunque chi fosse interessato alle immagini e al commento NAC e ai nostri commenti per intero, vedi raris./uniche Da Lucio Cornelio Silla a Ottaviano.

I primi tre tipi monetali sono stati tratti dal NAC 46, Aprile 2008.

1) Lotto 372: Aureo di Lucio Cornelio Silla al D. testa di Venere diademata e Cupido davanti che mentiene un ramo di palma, sotto L.Sulla al R. lituus e brocca fra due trofei sopra imper, sotto iterum. ( solo 9 esemplari conosciuti).

1 )Aureliano :Quest' aureo è veramente spettacolare probabilmente coniato nel periodo 84-81 A.C, per la ripresa della guerra contro Mitridate.

1 ) ACRAF : per saperne di più consulta questo articolo http://numis.me/arch...0 Oro Silla.pdf .

2 ) Lotto 416: Aureo di Caio Giulio Cesare al D.( quasi sicuramente testa della Pietas diademata come suggerisce L. Licinio Lucullo) con dietro al collo IIT, al R. trofeo con armi galliche ( solo 10 esemplari conosciuti).

2 ) Aureliano : La spiegazione della moneta è veramente interessante in tutti i suoi punti in particolare, quando si dice che il conio è avvenuto da parte di Cesare dopo la vittoria su Pompeo a Farsalo, in realtà la moneta rappresenta la vittoria di Cesare sui Galli ( molto più onorevole !!!

l' iconografia del rovescio rispetto ad una vittoria su un concittadino romano), inoltre ho trovato interessante il discorso del numero 52 ?

2) ACRAF : anche per questo tipo monetale consulta il sito: http://numis.me/arch...alo e Tapso.pdf , sempre ACRAF, I tipi sono riportati anche su un denario in argento e il maggiore interesse è dato dal particolare numero che si vede dietro la testa femminile al dritto, TII, che significa 52.

Si ammette che tale numero indichi l'età di Cesare al momento dell'emissione.

2) SNAM : comunque qualche fonte ci viene incontro....sapendo che e' morto a 56 anni (Svetonio e Plutarco riportano questa data) e essendo stato ucciso nel 44 a.C. arriviamo al 100 a.C., certo se poi certi studiosi vogliono calcolare anche i mesi e determinare esattamente se e' nato il 13 luglio del 100, 101 o 102.

2) L.Licinio Lucullo: la sigla non potrebbe essere banalmente scritta in senso orario, I IT per in itinere (attestato sulla monetazione imperatoriale)?.

3) Lotto 454 Aureo di Cneo Domitius Ahenobarbus al D. Ritratto maschile con al davanti Ahenobarbus, al rovescio tempio tetrastilo con sotto la scritta CN.DOMITIUS.L.F.IMP

3) Aureliano: Gli autori si soffermano a lungo nel cercare una somiglianza nel ritratto con il console CNEO DOMIZIO 80-30 A.C.prima alleato con Cassio e Bruto poi con Antonio e infine prima di Azio con Ottaviano. ( La mia ipotesi era che il ritratto si riferisse al padre di Nerone anche lui Cneo Domizio nipote del primo e che la moneta fosse dedicatoria da Nerone)

3) L.Licinio Lucullo mi rispondeva : L.F. sta, ovviamente, per "figlio di Lucio"; tale era effettivamente il padre di Nerone, ma tale era anche il Gneo console nel 32, figlio di Lucio console nel 54.L.

IMP è chiaramente attribuito a Cneo, non a Lucio.

3 ) SNAM : Anche io concordo con Lucullo, inoltre credo che se Nerone avesse emesso una moneta in onore del padre avrebbe comunque riportato la leggenda classica delle monete imperiali.

3 ) Ero in accordo con loro e mi scusavo per la confusione, rispondevo La tesi più accreditata è che il dritto rappresenti un avo (forse proprio il padre) di GNEO DOMIZIO 80-30 A.C.

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Questo quarto spettacolare e rarissimo aureo ( solo sette esemplari conosciuti) è tratto sempre dallo stesso fortunato NAC 46, al dritto Marco Antonio al rovescio Ottavia.

Ci fa comprendere coma la politica dei due uomini più importanti del mondo di allora ( come è stato per tutto il medio-evo fino al secolo scorso) passava anche per i legami affettivi; infatti Ottavia era la sorella di Ottaviano e che la colpa di Marco Antonio non era solo quella di essersi allontanato da Roma per costruire un nuovo regno ma di aver tradito Ottavia con una regina nemica di Roma.

Saluti Andrea. Homo homini lupus.

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Salve a tutti il quinto esemplare di questa serie di rarissime, è tratto sempre dallo stesso NAC 46, 2008 e si tratta dell' aureo di Marco Emilio Lepido con Lucio Livineo Regolo; al dritto ritratto di Lepido al rovescio la vestale Emilia.

Questa volta per la rarità della moneta in discussione non abbiamo certezza numerica degli esemplari conosciuti, il commento dice" una delle maggiori rarità, pochi esemplari conosciuti solo due, in mani private" (se qualcune fosse a conoscenza del numero degli esemplari conosciuti di questo rarissimo aureo di Marco Emilio Lepido potrebbe scriverlo).

Lepido aveva partecipato con Antonio e Ottaviano al secondo triunvirato, tuttavia il suo ruolo politico e militare rimase secondario rispetto ai due, pur riuscendo a sapravvivere agli eventi delle guerre civili, fu accusato da Ottaviano di non averlo aiutato con le sue legioni contro Sesto Pompeo nel 36 A.C. e quindi pur mantenendo il titolo di Pontefice Massimo fu mandato in esilio fino alla morte 13 o 12 A.C.

Ciao Andrea. Verae amicitiae sempiternae sunt.

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2) L.Licinio Lucullo: la sigla non potrebbe essere banalmente scritta in senso orario, I IT per in itinere (attestato sulla monetazione imperatoriale)?.

Nessuno vuole esprimere un commento?

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Ciao Lucullo anche io mi sono meravigliato che nessuno ha espresso un parere sulla tua interpretazione su "in itinere" che ritengo molto interessante, spero che qualcuno si faccia sentire, ( se trovo qualcosa ti faccio sapere).

A presto Andrea.

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Pur trattandosi di una originale idea, a me non convince pienamente. Non comprendo come una estremamente succinta abbreviazione "In ITinere" possa essere riportata da sola al diritto, senza fare comprendere appieno il suo significato.

Non mi risulta riportata in altra emissione, nemmeno per esteso. Quindi, se è un'espressione mai usata su monete, a maggiore ragione non dovrebbe essere abbreviata. A che serve essere così "criptici", quando la moneta è un importante veicolo di propaganda, anche al tempo di Cesare, e il messaggio doverebbe essere chiaro e compreso da chi legge la moneta.

Una parola simile, ma di diverso significato, è ITERVM (= ancora, un'altra volta), presente su diverse emissioni specie di Ottaviano, ove però viene riportato per esteso (anche due volte nella stessa moneta).

Sicuramente più intuitivo è che le lettere erano per indicare un numero.

Quello che bisognerebbe chiarire bene è l'aspetto grafico dei numeri.

Infatti normalmente 50 è indicato con la lettera L, per cui il numero 52 dovrebbe essere indicato con LII.

Mi pare di avere letto da qualche parte, ma chiedo conferma, che la posto della lettera L si usa anche T. Sarebbe utile chiarire questo aspetto epigrafico.

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Mi pare di avere letto da qualche parte, ma chiedo conferma, che la posto della lettera L si usa anche T. Sarebbe utile chiarire questo aspetto epigrafico.

Sì, è la versione più antica, ed è una "T" sottosopra, a sua volta derivata per semplificazione dal segno a "freccia in giù" presente, fra l'altro, sui primi aurei e - credo - su alcune monete etrusche.

Però era, per l'appunto, una grafia arcaica

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Non comprendo come una estremamente succinta abbreviazione "In ITinere" possa essere riportata da sola al diritto, senza fare comprendere appieno il suo significato. Non mi risulta riportata in altra emissione, nemmeno per esteso. Quindi, se è un'espressione mai usata su monete, a maggiore ragione non dovrebbe essere abbreviata. A che serve essere così "criptici", quando la moneta è un importante veicolo di propaganda, anche al tempo di Cesare, e il messaggio doverebbe essere chiaro e compreso da chi legge la moneta.

Potrebbe indicare una zecca al seguito degli eserciti. Compare su tre denari diversi (452/2, 4 e 5) che, proprio per il fatto che si ritiene essere "marcati" con l'età di Cesare, si è obbligati a collocare nello stesso anno benché, appunto, diversi.

Inoltre, al retro di un aureo di Cesare (456/1) c'è ITER; si ritiene che stia per ITER(VM), "di nuovo dittatore", ma DICT(ATOR) è impresso al dritto, non al retro.

Che possa essere un unicum nel panorama numismatico repubblicano è argomentazione vera, ma irrilevante nella scelta fra le due ipotesi (I.IT. o LII), perché anche l'indicazione dell'età del monetiere sarebbe un unicum.

Che potrebbe sembrare ambigua e derivare dalla nostra minor conoscenza delle sigle.

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Mi dispiace contraddirti.

In realtà l'uso di mettere gli anni della propria età non è un unicum.

Esiste un altro caso, in due quinari di Marco Antonio che recano al diritto la Vittoria sotto le sembianze della sua seconda moglie Fulvia.

Il primo, Crawford 489/5, reca il numerale A.XL (= anno 40), come nel seguente:

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mentre il secondo, Crawford 489/6, reca A.XLI (= anno 41).

Il primo quinario fu coniato nell'estate del 43 a.C. per commemorare la riunione di M. Antonio e L. Plauzio Plancio a Lione (e infatti al rovescio abbiamo l'emblema di quella città): Antonio aveva 40 anni, essendo nato il 14 gennaio 83 a.C. Ovviamente il secondo quinario è stato coniato un anno dopo, nel 42 a.C.

L'unica vera perplessità riguardo TII per indicare 52 anni è da un lato lo strano arcaicismo della lettera T, che a sua volta deriva direttamente dal segno a freccia della lingua etrusca e indicante proprio 50 come in certi aurei etruschi del valore di 50 assi:

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dall'altro sarebbe più logico accompagnare il numerale con la lettera A (= Anno), come appunto sui quinari di Marco Antonio.

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Sì, sono appunto gli aurei di cui scrivevo. Come tuttavia ha evidenzato acraf, è una grafia arcaica: quegli aurei precedono di oltre un secolo e mezzo la moneta di Cesare.

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Salve oggi vi volevo parlare di questo aureo la numero sei, purtroppo l' ultimo delle rarissime tratte dal NAC 46 del 2008.

Si tratta dell' aureo di Ottaviano del 38 A.C. con al dritto volto giovanile di Cesare, al rovescio la scritta Marco Agrippa console disegnato; 11 esemplari conosciuti.

Il dritto in onore dello zio appunto Giulio Cesare, con un ritratto particolare ( giovanile), al rovescio la moneta è dedicata a Marco Agrippa come disse lo stesso Augusto fu l' unico uomo che si accontentò di rimanere sempre il numero 2 anche se aveva tutte le caratteristiche per essere un numero 1.

Effettivamente fu l' uomo che aveva costruito insieme ad Ottaviano la sua la carriera politica e soprattutto miltare che alla fine si imparentò con la famiglia sposando Giulia.

Alla prossima Andrea Acta est fabula.

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  • 2 settimane dopo...

Salve a tutti oggi vi volevo parlare di questo aureo di Lucio Livinio Regolo del 42 A.C. solo sei esemplari conosciuti, tratto dal NAC 49, del 2008, al dritto ritratto di un antenato di Regolo, il Regolo pretore, appunto dalla sigla P.R., amico di Cesare e Cicerone, al rovescio sedia curule.

Ho trovato molto interessante nella spiegazione della monete dove dice che a differenza degli altri magistrati monetali del 42, Clodio, Mussidio e Varo, gli aurei di Regolo forse perchè il primo ?magistrato monetale dell' anno o per altre ipotesi? hanno un conio unico rispetto agli altri tre, come dice la frase inglese del commento( no die links with the coins of other three moneyers), avete qualche ipotesi al riguardo??.

Saluti a presto Andrea. Fortuna fortes metuit etignavos premit.

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Salve a tutti, ricollegandomi al discorso su Regolo e l' unicità del conio di questo magistrato monetale, forse l' unicità rispetto agli altri tre magistrati monetali del 42 A.C. (Clodio, Mussidio e Varo), risiede nel fatto che in questo aureo e nei denari di Regolo è rappresentato al dritto un suo antenato proprio il pretore Regolo a differenza degli altri tre dove o è rappresentato Cesare o i triunviri o divinità e altro.

Cosa ne pensi ACRAF e tu Licinio Lucullo.

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Non ricordo bene questa specifica emissione e bisogna rimandare allo studio più esaustivo, quello del solito Buttrey (su NNM 137, che non trovo al momento nella libreria e debbo cercarla).

Nel 42 a.C. erano attivi 4 monetieri: Regulus, Clodius, Mussidius e Varus (probabilmente in questo ordine).

Sul volume I del Crawford, al pagina 502 viene accennato che i quattro monetieri coniarono dapprima con i riferimenti ai Triumviri e successivamente passarono alle emissioni con tipi "personali".

Quindi L. Livineius Regulus coniò dapprima gli aurei per Lepidus (Cr. 494/1), M. Antonius (Cr. 494/2) e Ottavianus (Cr. 494/3), come anche i suoi "colleghi" a turno.

Solo dopo, nel medesimo anno, Regulus emise gli aurei e i denari commemoranti il suo antenato (Cr. 494/26-31).

Gli aurei commemoranti il suo antenato, sul essendo pervenuti in pochissimi esemplari (sei), in realtà furono in origine coniati forse con una certa quantità, se sono noti finora 3 conii del diritto e 4 conii del rovescio.

Purtroppo pochi aurei di questo collegio di monetari sono pervenuti fino ad ora (forse c'erano diversi nel leggendario ripostiglio di Brescello del XVIII secolo, ma la maggior parte fu rifusa a Venezia).

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Meno male che acraf è sempre presente!

Grazie per avermi chiamato in ballo, ma di aurei ci capisco ancora meno che di bronzi e argenti ... :-))

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Salve per concludere la discussione"sull' aureo di Regolo" per prima cosa ringrazio Acraf per le sue puntuali specifiche anche da queste desumo che l' unicità delle monete di Regolo ( anche i denari con la stessa tipologia) rispetto agli altri tre monetieri del 42 A.C. risiede proprio in quelle dedicatorie al suo antenato ritratto nel dritto cosa appunto assente negli altri tre magistrati monetali.

A presto Andrea.

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  • 1 mese dopo...

Mi dispiace contraddirti.

In realtà l'uso di mettere gli anni della propria età non è un unicum.

Esiste un altro caso, in due quinari di Marco Antonio che recano al diritto la Vittoria sotto le sembianze della sua seconda moglie Fulvia.

Il primo, Crawford 489/5, reca il numerale A.XL (= anno 40), come nel seguente:

mentre il secondo, Crawford 489/6, reca A.XLI (= anno 41).

Il primo quinario fu coniato nell'estate del 43 a.C. per commemorare la riunione di M. Antonio e L. Plauzio Plancio a Lione (e infatti al rovescio abbiamo l'emblema di quella città): Antonio aveva 40 anni, essendo nato il 14 gennaio 83 a.C. Ovviamente il secondo quinario è stato coniato un anno dopo, nel 42 a.C.

L'unica vera perplessità riguardo TII per indicare 52 anni è da un lato lo strano arcaicismo della lettera T, che a sua volta deriva direttamente dal segno a freccia della lingua etrusca e indicante proprio 50 come in certi aurei etruschi del valore di 50 assi:

dall'altro sarebbe più logico accompagnare il numerale con la lettera A (= Anno), come appunto sui quinari di Marco Antonio.

A costo di sembrae presuntuoso, continua a non convincermi la spiegazione di questa sigla come l'età di Cesare.

Per fortuna sono in buona compagnia: scrive infatti Belloni, La moneta romana, pag. 103: "Pare destinato a insuccesso ... tentare una soluzione delle lettere _II" (ho usato _ al posto della T rovesciata).

Il paragone con Antonio non mi sembra risolutivo, per tre ragioni: perché sono successivi, e quindi non escludono il fatto che se Cesare avesse effettivamente fatto lo stesso, la sua inziativa sarebbe stata - all'epoca - un unicum; perché vi compare la A., che come ha giustamente osservato Acraf sulla moneta di Cesare non c'è; perché infine Antonio adottò un approccio al potere molto più personalistico e marcatamente orientaleggiante, di quello che Cesare poteva permettersi (ammesso e non concesso che volesse adottarlo anche lui).

Ho letto in un testo storico che, durante il suo ultimo viaggio in Spagna, Cesare scrisse una sorta di saggio o poemetto intitolato proprio Iter, oggi perduto. Purtroppo non era citata la fonte di questa informazione.

Che ne pensate?

Potrebbe essere un indizio?

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