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IGNORED

I nomi delle monete .


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E gli spiccioli?

Spicciolare significa staccare (staccare un frutto dal picciolo), assume anche il significato di ridurre in piccoli pezzi.

Soprattutto nelle regioni del Nor-Est si usavano i Denari piccoli, o semplicemente Piccoli ( e citati come piccioli, pizzulis, etc), quali frazioni del Denaro.

Questa è l'origine indubbia del nostro termine Spiccioli.

Per ciò che riguarda l'origine del termine Piccolo, si pensa alla voci celtiche come "peth", radici pett-, pitt-, col significato di porzione, frammento, pezzo. Da qui il francese petit, il milanese pitin, etc.

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Sì, ho chiesto conferma e si dice besi anche a Reggio. Peraltro, il dialetto che si parla a Mantova è di tipo emiliano...

Ti confermo, da reggiano doc, l'uso della parola bèssi, però con alcune particolarità:

1) nel senso di denaro in generale: una persona facoltosa, che ha dei soldi, si dice «al ghà di bèssi»;

2) specialmente dal dopoguerra, nel significato generale di «spiccioli», di moneta metallica vile;

3) all'epoca della circolazione metallica (mia nonna buonanima docet) i «bèssi» erano i soldi, cioè pezzi da 5 centesimi, mentre i centesimi erano i «centeisòm». Ad esempio una moneta da 50 centesimi era da 10 soldi, quindi «déz bèssi» o «zinquanta centeisòm», e questo era un effetto di trascinamento della vecchia lira reggiana, suddivisa in 20 soldi da 12 denari. La lira italiana poi era detta «franch» (cioè franco), mentre «lir» erano le lire reggiane, termine in disuso dopo il Congresso di Vienna. Per i (grandissimi per allora) valori in migliaia di lire, si usava il termine «cart da mél» (carte da mille): quindi un oggetto del costo di 6.000 lire, si diceva che costava «sée cart da mél» (sei carte da mille) e il termine «cart» per «carte» identificava le sole banconote, perché «carte» negli alti significati si dice «chèrti».

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esatto besso deriva dalla moneta veneziana bezzo (da 6 bagattini) coniata per la prima volta all inizio del 500

il suo nome deriva dal germanico bez che veniva indicato per piccola moneta d argento

visto che eran scomode e spesso di bassa lega decisero di fare l equivalente moneta in rame

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Anche a Genova, una volta, le lire erano chimnate "franchi" (non ho mai capito il perchè). Per quanto riguarda i besi, bessi o come si dice, la nonna di mia madre lo usava, in effetti, per gli spiccioli.

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Sì, OK, ma non capisco lo stesso perchè non chiamarle lire. Il dominio napoleonico, fra l'altro, non è stato così lungo.

Forse non sarà stato molto lungo .....ma per i genovesi fu certamente indimenticabile.

Copio e incollo quello che diceva il gruppo del Movimento Indipendentista Ligure nel 2000, così per conoscenza, io non so se è tutta la verità ...ma che ci sia molto di vero lo credo.

Non vorrei suscitare polemiche, spero sia solo uno spunto di un certo interesse:

STORIA SEGRETA (ma non troppo!) di quello che hanno fatto Napoleone e i suoi "accoliti" a GENOVA dal 1796 al 1815 !!

RICORDARE (anche se sinteticamente) quel periodo storico

  1. il 9-10-1796 la REPUBBLICA di GENOVA, sovrana e indipendente, è stata costretta a dare a Napoleone, ben 4 MILIONI di monete di allora, con il PATTO DI POTER CONSERVARE LA PROPRIA SOVRANITÀ, stipulando a Parigi una "Convenzione segreta".
  2. il 6-6-1797, pochi mesi dopo, Napoleone non tenne in alcun conto del PATTO FIRMATO e obbligò Genova, pena l'INVASIONE con una CARNEFICINA, a firmare la Convezione di Mombello, con la quale praticamente iniziava la "dominazione" napoleonica.
  3. Nel 1800 Napoleone tornato in Europa, dopo l'insuccesso della Campagna d'Egitto, si trovò di fronte alla coalizione Austro-Russa. Affidò la difesa del Nord Italia al generale MASSENA che, incalzato dagli austriaci, ripiegò su GENOVA che doveva resistere ad oltranza. Dal 10 febbraio al 4 giugno del 1800 la città di GENOVA fu costretta ad un assedio spaventoso. Nessun rifornimento entrava in città. La gente fu costretta a mangiare TOPI, GATTI, SCARAFAGGI e RAGNI. Fra CARESTIE e MALATTIE ci furono circa 30 MILA morti. Per colpa delle mire imperialiste e guerrafondaie di un uomo, Napoleone, GENOVA fu ridotta allo stremo, ma fu grazie a questa DIFESA EROICA e DISPERATA che Napoleone, 20 giorni dopo, riportò la vittoria di Marengo e rioccupò GENOVA.
  4. Nel 1804 tutte le settimane partivano da Palazzo S. Giorgio carri militari francesi pieni di bauli riempiti con lingotti e monete d'oro, diretti verso PARIGI. È stata

la più colossale rapina di tutti i tempi !!

Napoleone, in una riunione di Governo, ebbe a dire

"GENOVA È UNA TURGIDA MUCCA DA MUNGERE"

Il BANCO di S. GIORGIO fu letteralmente svuotato per riempire

le casse della Banca di Francia!

Come mai i Savoia, al Congresso di Vienna del 1851, non chiesero la "RESTITUZIONE" del tesoro del Banco di S. Giorgio da parte della Francia?

Fu per questo "scambio di favori" che la FRANCIA al Congresso di Vienna del 1815 votò a favore dell'ANNESSIONE della LIGURIA al regno sabaudo di Sardegna???

È vero che la GRANDE PARIGI IMPERIALE fatta costruire da Napoleone fu fatta, in gran parte, con il tesoro del Banco di S. Giorgio (una cifra stimata a circa 4.500 MILIONI di lire-oro!)?

È vero che presso la Zecca di Parigi vi è "nascosta" un'ampia collezione di monete storiche genovesi pervenutevi NON SI SA COME???

È vero che i banchieri Rothschild furono incaricati da Napoleone di "smerciare" i lingotti in Europa per ricavarne moneta pregiata e di colpo, dopo la caduta del Banco genovese, diventarono la maggiore potenza finanziaria del mondo?

Da chi fu finanziata la campagna d'Egitto di Napoleone?

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Awards

nella provincia di Novara (e probabilmente anche nel milanese) la moneta spicciola dei centesimi era chiamata "ghei" un ghei,des ghei,vint ghei (un centesimo,dieci centesimi,venti centesimi) mi piacerebbe sapere i confini di questo termine

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Faccio un'ipotesi. In veneto si dice schei o sghei che dovrebbero derivare dal tedesco scheidemunze: moneta spicciola

Si. In tedesco Scheidemuenze significa moneta divisionale, m. spicciola, e viene dal verbo scheiden, dividere. L'origine è la radice indoeuropea SKHAD- che ha originato in varie lingue termini col significato di "dividere, separare"; anche i nostri scheda, schedario o scandola (quella dei tetti).

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Supporter

nella provincia di Novara (e probabilmente anche nel milanese) la moneta spicciola dei centesimi era chiamata "ghei" un ghei,des ghei,vint ghei (un centesimo,dieci centesimi,venti centesimi) mi piacerebbe sapere i confini di questo termine

Ciao

senza dubbio anche a Milano, ma anche nella bassa, verso Cremona; ma non solo soldi...spesso ghei si usa anche come misura....al posto dei centimetri: "quanto spazio c'e' tra il muro ed il mobile? Tri ghei" :blum:

saluti

luciano

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Faccio un'ipotesi. In veneto si dice schei o sghei che dovrebbero derivare dal tedesco scheidemunze: moneta spicciola

Si. In tedesco Scheidemuenze significa moneta divisionale, m. spicciola, e viene dal verbo scheiden, dividere. L'origine è la radice indoeuropea SKHAD- che ha originato in varie lingue termini col significato di "dividere, separare"; anche i nostri scheda, schedario o scandola (quella dei tetti).

Monete circolanti nel Lombardo Veneto, visto che c'è scritto sopra, il nome è rimasto in zona.

Versione in italiano:

post-18735-0-23796400-1351103428_thumb.j

versione in tedesco:

post-18735-0-53646700-1351103846_thumb.j

post-18735-0-14517500-1351104102_thumb.j

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Il sesquiducato di Alfonso d'Aragona è del 1442/58.

Il fiorino di Filippo Maria Visconti del 1412/47

Il Cavalier d'or di Filippo III di Borgogna per le Fiandre è del 1434/37.

Tutti successivi .

Non mi viene in mente null'altro e niente che sia precedente al 1360 di Jean le Bon.

ho potuto finalmente controllare i riferimenti della moneta che avevo in mente.

E' un tari', definito 'cavallino' di Carlo d'Angio' 1266-1278 per la zecca di Messina (ma ne batte' anche a Brindisi).

Spahr 15

Kowalski p. 121 , fig. 3

un esemplare eccezionale, peso gr. 8.65 fu venduto nell'asta Spink/Taisei - NAC del 26.10.1994 lotto 1053

cito testualmente dalla nota in catalogo :

I 'cavallini' sono monete di grandissimo fascino, lo sono per la scena in cui compare il re con l'armatura e la spada levata, lanciato al galoppocontro un nemico di cui sis ente la presenza pur non essendo visibile; questa scena fino allora assolutamente originale per una moneta , sarà in seguito ripresa prima in Francia poi via via da moltissime città italiane e poi di tutta europa con un grandissimo numero di emissioniaventi come soggetto il re al galoppo in armatura e spada sguainata.

abbiamo finalmente trovato l'archetipo dei franc à cheval... :)

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  • 3 settimane dopo...

posso postare finalmente una foto del famoso "cavallino", prodromo dei 'franc à cheval' di Jean le Bon.

Il cavallino è stato battuto a Messina da Carlo I d'Angio', è un multiplo di tarì 1266-1278 e pesa 4,63 g.

Una moneta di grande fascino la cui iconografia conoscerà una fortuna vastissima attraverso tutta l'europa tardo-medioevale.

(la foto è presa dall'ultima asta NAC)

post-4253-0-76579500-1352710774_thumb.jp

Modificato da numa numa
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Come molti sapranno a Roma si usa comunemente il termine scudo, prima erano le 5.000 Lire, ora i 5 Euro.

Ed al sud in diversi dialetti sopratutto il Puglia su usa ancora il termine Tornese, per indicare il denaro in genere.

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  • 7 anni dopo...
Supporter
Il 17/10/2012 alle 23:59, 417sonia dice:

Ciao

senza dubbio anche a Milano, ma anche nella bassa, verso Cremona; ma non solo soldi...spesso ghei si usa anche come misura....al posto dei centimetri: "quanto spazio c'e' tra il muro ed il mobile? Tri ghei" :blum:

saluti

luciano

Anche in Valtellina, Lombardia settentrionale.

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Supporter
Il 19/11/2012 alle 19:17, donax dice:

Ed al sud in diversi dialetti sopratutto il Puglia su usa ancora il termine Tornese, per indicare il denaro in genere.

Il "Tornese", moneta divisionale borbonica rimasta in vigore fino alla fine del Regno delle Due Sicilie, deriva dalla famiglia di monete che la città francese di Tours (Turones in latino) cominciò a coniare nel Medioevo. In francese antico torneis, in francese moderno tournois, nella traduzione italiana tornese, nient'altro che aggettivo della città di Tours.

La moneta ebbe successo e venne ripresa in molte parti d'Europa e anche nel Levante mediterraneo.

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