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IGNORED

I nomi delle monete .


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Il nome soldo deriva da Soldus, contrazione di "Solidus" moneta romana d'oro, sembra che solido significhi anche "intero", ad indicare la moneta principale in contrapposizione alle sue frazioni.

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Buongiorno, sollecitato da un “Maestro” del forum, voglio ancora tediarvi con i miei “dubbi genovesi” con un altro nome particolare …

Il "Maestro" sarei io :rolleyes: ma stavolta ho fatto la figura dell'ultimo dei niubbi :P

Ieri sera avevo scritto un post sulla moneta chiamata pistola in cui citavo anche la moneta genovese, ma poi nell'andare a modificare una parola devo aver premuto il tasto sbagliato e mi si è cancellato tutto.

Era tardi e non mi andava di ricominciare da capo, per fortuna dizzeta aveva fatto in tempo a leggere e a rispondere con le giuste precisazioni ;)

A questo punto, di mio aggiungo solo che il nome pistola, dato all'arma da fuoco, secondo alcuni deriverebbe proprio dalla moneta, il cui diametro era uguale al calibro delle armi di allora.

petronius :)

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Non dimentichiamo anche la dracma che prende il suo nome dal verbo δράττω, "dratto", afferrare, perché inizialmente indicava un pugno di sei oboli (ancora in versione spiedo).

Dalla dracma deriva il dirham, dal persiano drahm. Dagli stessi romani era conosciuta come dracma.

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Awards

E gli spiccioli?

Spicciolare significa staccare (staccare un frutto dal picciolo), assume anche il significato di ridurre in piccoli pezzi.

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Denaro.

Deriva dalla moneta d'argento romana del valore di dieci (deni) assi, denarius significa "contiene dieci" infatti, in età repubblicana, spesso veniva raffigurata una X dietro il busto di Roma, ad indicarne il valore.

post-18735-0-04644600-1350291231_thumb.j

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Probabilmente la discussione era improntata su monete moderne ma ve ne segnalo alcune antiche, visto l'incipit di Exergus.

Sesterzio: da semis-tertius, ossia "metà del terzo" (asse).

Dupondio: dupondius, ossia, semplicemente, due libbre.

Asse: chiamato as, indicava un'unità di misura di peso.

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Awards

Cistoforo (4 dracme): deriva dal greco cistam ferems, ossia la cista mistica per i culti dionisiaci che era raffigurata al dritto, inizialmente, in tali monete.

Obolo: abbiamo già detto che deriva da obolos, ossia, lo spiedo di ferro, che veniva utilizzato per lo scambio delle merci.

L'ottava parte dell'Obolo era il Chalkus: dal greco chalkos, ossia rame.

Statere (2 dracme): da stater, che significa "peso".

Mina (100 dracme): da mna, inizialmente era un'unità di misura orientale e nel sistema di misurazione greco corrispondeva a 436,6 grammi, ossia il peso per coniare 100 dracme.

Talento (6000 dracme): dal latino talentum e dal greco talanton, che era il termine per indicare la bilancia.

Non ci sono le parole in greco, scusate, perché il sistema non le legge correttamente.

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Awards

Probabilmente la discussione era improntata su monete moderne ma ve ne segnalo alcune antiche, visto l'incipit di Exergus.

La discussione inizia con l'origine del nome "moneta" :)

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Il Franco francese:

Nel Dicembre 1360 Jean II le Bon ( Giovanni II il Buono, re di Francia 1350/1364) fece coniare una nuova moneta, il franco d’oro a cavallo ,il cui nome e disegno avevano un contenuto propagandistico. In francese Franc significa “libero” e fa riferimento al ritorno in patria del Re, dopo la prigionia in Inghilterra ( guerra dei cent'anni) . Il Re con la scelta del disegno dichiarò la sua determinazione a rinnovare la lotta contro l’Inghilterra . Perciò ha la visiera abbassata,brandisce la spada e sprona la cavalcatura al galoppo. Il Franco d’oro è la prima moneta che presenta il Re a cavallo ed è la prima moneta chiamata "Franco".

Molto interessante Roray grazie. E' la porima moneta di Francia che presenta il re a cavallo, perche' diverse emissioni, in precedenza , in altri Paesi/reg^ni, avevano presentato il sovrano a cavallo in epoca medioevale. E' possibile che tale novità figurativa sia stata mutuata, al pari dell'introduzione del ritratto monetale, anch'essa dalle coniazioni già in uso nella Penisola?

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Il sesquiducato di Alfonso d'Aragona è del 1442/58.

Il fiorino di Filippo Maria Visconti del 1412/47

Il Cavalier d'or di Filippo III di Borgogna per le Fiandre è del 1434/37.

Tutti successivi .

Non mi viene in mente null'altro e niente che sia precedente al 1360 di Jean le Bon.

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GALEAZZO II VISCONTI

(1354-1378) Fiorino. D/ Il Duca a cavallo R/ Scudo sormontato

da elmo con cimiero col drago alato. CNI 1/3 e 5/8 Crippa 1 N.V: 84 Coll. Verri 135

chi ha imitato chi ?

Comunque prima di lui vi sono stati dei multipli di tari', bellissimi emessi a Brindisi o Messina, con un cavaliere al galoppo.

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Il sesquiducato di Alfonso d'Aragona è del 1442/58.

Il fiorino di Filippo Maria Visconti del 1412/47

Il Cavalier d'or di Filippo III di Borgogna per le Fiandre è del 1434/37.

Tutti successivi .

Non mi viene in mente null'altro e niente che sia precedente al 1360 di Jean le Bon.

Chiedo scusa se vado fuori tema, nel libro della Travaini "Monete mercanti e matematica", cita le liste dove sono riportate monete "a cavallo" che troviamo per diverse monete: lucchesi, genovini, veneziani che sono documentati dal 1280 circa (lista columbia) ...non vorrei che il significato di quel "cavallo" sia una cosa diversa, ad esempio genovini "a cavallo" non ne esistono se per "cavallo" intendiamo il quadrupede.

Modificato da dizzeta
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Awards

nellam onetazione con ritratto è chiaro chi ha copiato/si è ispirato a chi (Luigi XII di Francia la prese in prestito dai signori di Milano)e prima di lui Jean II de Bourbon si ispiro' al ducato di Franc esco Sforza

.Nella rappresentazione del cavaliere è meno evidente. Qualcuno sa se il Crippa dice nulla in proposito ?Ecco comunque una bellissima dobla battuta a Toleda da Alfonso de Avila, Alfonso VIII (11 November 1155 – 5 October 1214) che predata di gran lunga gli esempi milanese e francese

Inoltre nella monetazione medioevale italiana i cosidetti 'cavallini' , multipli di tar', che raffigurano uno splendido cavaliere predatano il franc a cheval di Jean Le Bon.

post-4253-0-02067600-1350305481_thumb.jp

Modificato da numa numa
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Posso dirvi che in sardo si una la parola "Fraco" per indicare i tagli come (deghe francos) 10 euro, (chentu francos) 100 euro o (unu francu) 1 euro, questa terminologia era usata molto per le vecchie lire ora qualche volta anche nel lessico parlato si usa mettere la parola euro per il singolare ed euros per il plurale.

Per i centesimi il discorso è un po divberso infatti conla lira non c'erano centesimi ai miei tempi e quindi vi posso solo dire come venivano chiamate dai miei nonni tali centesimi di lira, ricordo solo questi tagli 5 centesimi (una sisina) 50 centesimi (unu iscudu), ora si usa la parola centesimu per il singolare e centesimos per il plurare (chimbanta centesimos) 50 cent.

Discussione molto interessante vedro di approffondire l'argomento con i miei parenti la prossima volta che tornero a casa in Sardegna.

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.Nella rappresentazione del cavaliere è meno evidente. Qualcuno sa se il Crippa dice nulla in proposito ?Ecco comunque una bellissima dobla battuta a Toleda da Alfonso de Avila, Alfonso VIII (11 November 1155 – 5 October 1214) che predata di gran lunga gli esempi milanese e francese

Inoltre nella monetazione medioevale italiana i cosidetti 'cavallini' , multipli di tar', che raffigurano uno splendido cavaliere predatano il franc a cheval di Jean Le Bon.

Non mi risulta che l'Alfonso VIII citato sia l'autore della moneta postata , purtroppo si vede male ed è piccola. Quello che regnò in Castiglia dal 1155 al 1214 coniò in oro il morabetino e solo quello.

C'è Sancio , re del portogallo che intorno al 1190 coniò questa meraviglia, dove cavallo e cavaliere bisogna andarseli a cercare, ma ci sono e sono bellissimi numismaticamente parlando.

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.Nella rappresentazione del cavaliere è meno evidente. Qualcuno sa se il Crippa dice nulla in proposito ?Ecco comunque una bellissima dobla battuta a Toleda da Alfonso de Avila, Alfonso VIII (11 November 1155 – 5 October 1214) che predata di gran lunga gli esempi milanese e francese

Inoltre nella monetazione medioevale italiana i cosidetti 'cavallini' , multipli di tar', che raffigurano uno splendido cavaliere predatano il franc a cheval di Jean Le Bon.

Non mi risulta che l'Alfonso VIII citato sia l'autore della moneta postata , purtroppo si vede male ed è piccola. Quello che regnò in Castiglia dal 1155 al 1214 coniò in oro il morabetino e solo quello.

C'è Sancio , re del portogallo che intorno al 1190 coniò questa meraviglia, dove cavallo e cavaliere bisogna andarseli a cercare, ma ci sono e sono bellissimi numismaticamente parlando.

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.Nella rappresentazione del cavaliere è meno evidente. Qualcuno sa se il Crippa dice nulla in proposito ?Ecco comunque una bellissima dobla battuta a Toleda da Alfonso de Avila, Alfonso VIII (11 November 1155 – 5 October 1214) che predata di gran lunga gli esempi milanese e francese

Inoltre nella monetazione medioevale italiana i cosidetti 'cavallini' , multipli di tar', che raffigurano uno splendido cavaliere predatano il franc a cheval di Jean Le Bon.

Non mi risulta che l'Alfonso VIII citato sia l'autore della moneta postata , purtroppo si vede male ed è piccola. Quello che regnò in Castiglia dal 1155 al 1214 coniò in oro il morabetino e solo quello.

C'è Sancio , re del portogallo che intorno al 1190 coniò questa meraviglia, dove cavallo e cavaliere bisogna andarseli a cercare, ma ci sono e sono bellissimi numismaticamente parlando.

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Infatti l'ho citato come Alfonso de Avila, che credo essere Alfonso VIII che fu posto a custodia della città di Avila, ma non escludo che possa essere anche uno degli Alfonsi sovrani castgliani precedenti.

Il riferimento è Alvarez-Burgos III volume , n. 840

la moneta faceva parte della collezione Huntington.

Come vede anche nel bell'esempio del morabitino portoghese abbiamo un bel re a cavallo ;)

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Mi pare che stiamo andando fuori tema.

Il Franc a cheval fu il primo esempio di " Franco" e la prima moneta francese con il re a cavallo.

Franc come libero.

I cavalli e relativi cavalieri potrebbero rientrare in una discussione a parte.

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chiedo venia

avevo inteso che il franco di jean le Bon fosse 'la prima moneta che presentasse il re a cavallo'

Nessun problema , per le prime rappresentazioni dei sovrani a cavallo su monete magari apriremo un'altra discussione ad hoc...

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La discussione è ampia e molto interessante. Credo che riutilizzerò l'idea di rorey (che ringrazio) creando un piccolo database per le monete estere contemporanee più facili (quelle che si trovano facilmente in internet e nei pochi appunti che avevo preso) e lo posterò nella sezione di competenza.

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Piccola curiosità. Sinoa qualche anno fa, in alcune zone dell'Emilia-Romagna, i soldi venivano chiamati anche "bessi". Forse dalla moneta romana "bes"?

Si dice tuttora, e non solo in Emilia, ma in tutta la bassa padana (si pronuncia "besi", ed è una parola che io stesso uso comunemente quando parlo dei soldi usando il dialetto)!!

Che derivi da batzen ho qualche dubbio, perlomeno non in maniera diretta; sono più propenso a pensare derivi dal bezzo veneziano, il cui nome peraltro deriva proprio da batzen.

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Piccola curiosità. Sinoa qualche anno fa, in alcune zone dell'Emilia-Romagna, i soldi venivano chiamati anche "bessi". Forse dalla moneta romana "bes"?

Si dice tuttora, e non solo in Emilia, ma in tutta la bassa padana (si pronuncia "besi", ed è una parola che io stesso uso comunemente quando parlo dei soldi usando il dialetto)!!

Che derivi da batzen ho qualche dubbio, perlomeno non in maniera diretta; sono più propenso a pensare derivi dal bezzo veneziano, il cui nome peraltro deriva proprio da batzen.

Concordo.

Anche in friulano si usa il termine "bez" (così al singolare e al plurale) e sicuramente deriva dal "bezzo" veneziano.

"I bez no vegnin ju pai cops" ... Il denaro non cade dal tetto."

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Palanca: Passerella mobile che si appoggia tra il bordo di un galleggiante e la banchina o tra due galleggianti ....ma come si possa poi "trasmettere" alle monete ...boh?

Palanca viene dal lat. planca, e significa asse, tavola; poi anche lastre di metallo.

Il nome delle monete viene dalle lastre di rame dalle quali erano ricavati i tondelli.

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