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MONZA qualche medaglia del territorio


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Inviato (modificato)

Saluti,

in relazione alla medaglia inviata nell'intervento precedente....

Qualcuno ha informazioni riguardo al fatto che i colori sono cambiati e divenuti il bianco rosso attuale rispetto ai colori delle medaglie delle "fiere di San Giovanni" precedentemente mostrate del 1933?

E' forse in relazione al D.C.G. del 29 maggio 1933 (dove è stato definito lo stemma e il gonfalone della città)?

Grazie anticipatamante a chi potrà dare informazioni e chiarimeti

Ciao

M.

Modificato da 1000Coins

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Inviato

La discussione aperta in dicembre da Giancarlone sulle Medaglie riguardanti il territorio Monzese ha destato un notevole interesse e riscontro tra i frequentatori del sito che hanno collaborato inviando materiale di loro proprietà, dando vita ad uno studio che può servire anche come spunto di partenza per analoghe raccolte di altri territori, invogliando i lettori ad impostare e perseguire raccolte specializzate che, come tali, richiedono una ricerca mirata e approfondita, già di per sé interessante e stimolante.

Invito i frequentatori del sito che abbiano qualche medaglia o targa inerenti a luoghi e avvenimenti del territorio monzese a volerne condividere l'immagine con coloro, e non sono pochi, che hanno già contribuito a creare un Corpus molto interessante.

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  • 1 mese dopo...
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Medaglia in bronzo (37,27 g, 43-44 mm) con al diritto l'antico stemma di Monza e al rovescio lo stemma recente del Comune della città.

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Ho accennato al più antico blasone del Comune di Monza al post # 9. Notizie che riguardano l’antico stemma si possono trovare in questo articolo di pozleo

LEOPOLDO POZZI, Divagazioni attorno all’antico stemma di Monza, Brianze, n. 52, Briosco, 2009, pp. 24-29.

scaricabile da

http://www.museobiassono.it/Catalogo/index.php?page=/Catalogo/Biblioteca/index.php

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Nel concorso di poesie a tema libero e racconti nei dialetti lombardi ‘Premio San Gerardo dei Tintori - Città di Monza’ giunto alla quarta edizione

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/639664/

viene assegnato tra i premi il “michin di San Gerardo” che a me è stato gentilmente donato dalla Casa Editrice Menaresta, uno degli enti che organizzano la manifestazione.

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Il “michin” (diminutivo di michetta) riproduce la forma del pane all’epoca di san Gerardo, compatrono di Monza, e richiama la tradizione di far benedire il pane nel giorno della festa del Santo, il 6 giugno, quando, vicino al ponte di san Gerardino, veniva ancorata nel Lambro su una piattaforma la sua statua.

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1750 VENERANDO LUOGO PIO CONVENTO DI S. BERNARDO MODOETIAE ( MONZA )

TESSERA BENEFICA DI CARITA'

La presenza di questo Convento è documentata come esistente a Monza fin dal 1255, con annesso l'ospedale per l'assistenza agli ammalati e pellegrini, dove si riunivano anche i Frati dell'ORDINE DEGLI UMILIATI

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D/ S. Bernardo nimbato con pastorale nella mano destra, scaccia il demonio che giace dietro, in basso a sinistra mitra vescovile su cuscino.

R/ V. L. P. CONVENY MODOETIAE - 1750 - Il Vandoni studioso di Tessere Benefiche o Segni interpreta V. L. P. non come Venerando Luogo Pio ma bensì come - 5 LIBBRE di PANE.

Ottone, mm. 23,05, gr. 3,89 - Rif. VANDONI tav. VI, n. 10 in RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA ( R.I.N. ) 1954-55-56.


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Descrizione del “michin”

Il “michin” è un disco di terracotta uniface di 7,8 cm di diametro e ½ cm di spessore incollato su un supporto di plexiglass (12 cm di lato e 1 cm di spessore) sopra la scritta su nastro ‘MICHIN DI S. GERARDO’. Viene distribuito in una scatola di cartoncino ondulato di colore simile alla terracotta con un foglietto descrittivo (vedi sotto) che riporta in stampa la stessa raffigurazione su disco.

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1700 circa - TESSERA BENEFICA DELL'OSPEDALE S. GERARDO DI MONZA

PER NATALE

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Ottone, mm. 22,6 - gr. 3,16 - Rifer. VANDONI tav. VIII n.28


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La tessera al post # 130 è la fig. 5 dell’articolo Tessere di beneficenza di “Zecche minori” lombarde di Giampiero Bettinetti in Panorama Numismatico 246/2009 pp. 45-50.

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La tessera al post # 132 è la fig. 6a dell’articolo Tessere di beneficenza di “Zecche minori” lombarde di Giampiero Bettinetti in Panorama Numismatico 246/2009 pp. 45-50.

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Medaglietta di recente acquisto (E. Pagani - MI) con 'carta d'identità'.

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SOCIETA' GINNASTICA MONZESE FORTI E LIBERI

CONCORSO GINNASTICO DELLA PROVINCIA DI MILANO 1900

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Stabilimento Johnson

Diametro 23mm

peso 5,85g


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Questa tessera benefica della confraternita e ospedale di Santa Marta in Monza mi è stata segnalata da Leopoldo Pozzi (pozleo sul forum).

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D/ Santa Marta, stante di fronte, con secchiello dell’acqua benedetta nella sinistra e aspersorio nella destra, e dietro il drago Tarasca che secondo la leggenda fu sconfitto dalla Santa.

R/ PER NATALE su due righe – 1760.

La tessera in bronzo fuso (diametro 21,2 mm, 4,50 g) era probabilmente dispensata dalla confraternita ai poveri in occasione della festività del Natale.

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Della Chiesa e dell’Ospedale di S. Marta si hanno notizie nell’anno 1360, quando la chiesa venne edificata nella contrada chiamata Rampona, verso la parte settentrionale di Monza. La gestione dell’attività contemporaneamente ospedaliera ed elemosiniera era esercitata dalla Confraternita o Scola di S. Marta, detta dei Battuti (1365) o dei Disciplini (1493). E’ antica tradizione che questa chiesa con il contiguo ospedale riconoscano per fondatore il Venerando Fra’ Lodovico da Biassono, Minore Osservante, ivi sepolto.

Annesso alla chiesa di S. Marta viene istituito nel 1563 il monte di pietà per provvedere alle necessità dei poveri, prestando denaro a basso interesse (il 5%). Scomunicato da S. Carlo Borromeo, il monte di pietà viene riabilitato il 7 maggio 1575 con il breve di Gregorio XIII, in cui si riconosce ad esso la facoltà di prestare denaro al tasso d'interesse del 2,5 per cento.

La chiesa fu restaurata nel corso del Settecento (successivamente l’area circostante assunse la denominazione di “Verziere” in quanto destinata alla vendita della frutta e della verdura) e rimase la sede del monte di pietà fino al 1786, quando venne soppressa la Confraternita omonima.

Oggi l’edificio in piazza san Paolo è tutto ciò che rimane di due antichi conventi che fungevano da ospedali per i poveri. I due conventi erano confinanti, ma con chiostri separati: il convento delle Monache bianche ed il Convento di San Michele fondato nel XIII secolo dagli Umiliati.

Negli anni Venti del Novecento fu deciso l'abbattimento dei due conventi, insieme all'adiacente e antichissima chiesa di san Michele, per motivi di razionalità urbanistica.

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Santa Marta in foto e in uno schizzo in biro

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Si racconta che nei tempi in cui santa Marta stava evangelizzando la Provenza (Marta di Betania, assieme a sua sorella Maria di Betania, raggiunse le coste provenzali, più precisamente la zona della Camargue, nel paese attualmente chiamato Saintes-Maries-de-la-Mer, nel 48 d. C., in seguito alle persecuzioni in patria), un terribile ed enorme drago chiamato “Tarasca” devastasse le fertili pianure della valle del Rodano e impedisse agli uomini di vivere tranquilli in quei luoghi. La Santa, venuta a conoscenza del fatto, inseguì la bestia nelle profondità dei boschi e la domò cospargendola di acqua benedetta e segnandola con il segno della Croce. Infine, ammansito e addomesticato il drago grazie alla preghiera in quanto si rimpiccioliva in dimensioni ad ogni Ave Maria recitata, lo legò per la coda alla sua cintura e lo portò nell’odierna città di Tarascona (già Nerluc), che dal drago prese il nome.

La Tarrasque (o Tarasque, italianizzato Tarasco) è un mostro mitologico grande quanto un grosso bue, con la testa di leone e un corpo corazzato rigido e coperto da spuntoni, sovrastante il corpo squamoso. Ha sei zampe simili a quelle dell'orso e la coda di serpente. Il mostro, che la leggenda vuole originario della Galizia per giungere poi in Provenza, nei pressi del villaggio di Nerluc, ad imperversare nella regione uccidendone gli abitanti e devastando ogni cosa, ha come antenati il Leviatano, un mostro marino gigantesco citato nell'Antico Testamento (nel libro di Giobbe) e nell'Apocalisse, e il Bonaso, una creatura bovina che uccideva grazie ai suoi escrementi di fuoco.

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Statua raffigurante il Tarasco nei pressi del castello di Tarascon, Francia

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Un gettone del drago

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Ho appena trovato in rete e postato in un'altra discussione questa medaglia d’argento (diametro 31 mm) della ‘Società carabinieri monzesi’.

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Sul diritto due fucili incrociati su rami d’alloro incrociati in basso, tutto entro scritta periferica e ornato delimitati da un cerchio di perline.

Sul rovescio lo spazio per le dedica entro rami d’alloro annodati in basso.

Una medaglia che probabilmente era assegnata come premio delle gare di tiro a segno organizzate dalla Associazione.

L’atto ufficiale di nascita del corpo militare dei Carabinieri fu sancito il 13 luglio 1814. Parallelamente alla crescita dell’Arma in servizio, a partire dal 1886 nacque a Milano e si sviluppò la Società di mutuo soccorso fra i congedati e i pensionati carabinieri.

La Sezione di Monza, terza in assoluto per anzianità e una delle più antiche e ricche di storia, fu costituita a Monza il 1° giugno 1897, sotto l’alto patronato di Umberto I, re d’Italia.

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  • 4 settimane dopo...
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Spilla in metallo e smalti (4,702 g, 23 x 20 mm) con lo stemma della città di Monza.

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Lo stemma è costituito da uno scudo sannitico di colore azzurro al cui interno sono rappresentate (non fedelmente) la Corona Ferrea e la Croce di Berengario. Lo scudo è contornato da una fascia d'argento con la scritta latina Est sedes Italiæ Regni Modœtia magni (Monza è la sede del grande regno d'Italia). Lo scudo è contornato da rami d'ulivo e di quercia legati da un nastro rosso ed è timbrato da una corona da città.

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  • 4 settimane dopo...
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Medaglia in bronzo (55,15 g, 40 mm) commemorativa della beatificazione di don Luigi Talamoni

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D/ BEATO / DON / LUIGI / TALAMONI / 1848-1926

Roma 21. III . 2004

R/ “ TUTTO E’ NULLA SE / NON E’ NELL’AMORE / DI DIO “

Luigi Talamoni (Monza, 3 ottobre 1848 – Milano, 31 gennaio 1926) è stato un sacerdote italiano, professore, consigliere comunale di Monza e fondatore della Congregazione delle Suore Misericordine di san Gerardo. Nel 2004 papa Paolo II lo ha proclamato beato.

Sul rovescio della medaglia si riconoscono a destra il Duomo di Monza e l’Arengario. A sinistra è raffigurato uno scorcio della casa madre dove storicamente si è sviluppata la Congregazione delle Suore Misericordine.

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Spilla in metallo e smalti (4,702 g, 23 x 20 mm) con lo stemma della città di Monza.

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Lo stemma è costituito da uno scudo sannitico di colore azzurro al cui interno sono rappresentate (non fedelmente) la Corona Ferrea e la Croce di Berengario. Lo scudo è contornato da una fascia d'argento con la scritta latina Est sedes Italiæ Regni Modœtia magni (Monza è la sede del grande regno d'Italia). Lo scudo è contornato da rami d'ulivo e di quercia legati da un nastro rosso ed è timbrato da una corona da città.

apollonia

Ciao Apollonia : è possibile che sia un fregio dei Vigili Urbani ? ?


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Ciao Apollonia : è possibile che sia un fregio dei Vigili Urbani ? ?

Ciao sandokan

Ho chiesto informazioni senza risultato. Può darsi che in futuro qualche vecchio amico mi dica qualcosa.

Io ricordo solo che la sede del comando dei vigili era proprio all'interno del municipio, quindi nelle vicinanze dell'Arengario e del Duomo.

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Ciao Apollonia, grazie per la risposta.

Lo stemma è di piccolo formato e non penso sia quello portato sul copricapo : visto l'attacco a vite, probabilmente veniva portato sui baveri della divisa e non necessariamente dai VV.UU., ma eventualmente anche da altri dipendenti che avessero a che fare con il pubblico.

Saluti.


Inviato

Spilla in metallo e smalti (4,702 g, 23 x 20 mm) con lo stemma della città di Monza.

attachicon.gifSpilla stemma di Monza mia scan.jpg

Lo stemma è costituito da uno scudo sannitico di colore azzurro al cui interno sono rappresentate (non fedelmente) la Corona Ferrea e la Croce di Berengario. Lo scudo è contornato da una fascia d'argento con la scritta latina Est sedes Italiæ Regni Modœtia magni (Monza è la sede del grande regno d'Italia). Lo scudo è contornato da rami d'ulivo e di quercia legati da un nastro rosso ed è timbrato da una corona da città.

apollonia

Non solo, cari amici.

Sembra che questa versione dello stemma monzese sia una variante "spuria" ricavata da quella in uso durante il ventennio.

In quel periodo, gli stemmi civici dovevano contenere il cosiddetto capo del Littorio.

Ossia, la parte superiore dello scudo (il "capo") doveva mostrare un fascio littorio in campo porpora, oppure in campo rosso.

Questa variante "spuria" ha conservato il capo di porpora (cfr. la differenza con il rosso del campo sottostante), ma ha fatto sparire il fascio:

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Questa è una curiosità per Apollonia

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Forse questa l'avevate già messa.

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Interessante l’osservazione di Corbiniano.

Avevo pensato che questo stemma potesse essere applicato anche a un basco, ma è più probabile che lo fosse al bavero come dice sandokan.

Dal sito http://www.ilmonzese.net/testi/stemma1.pdf

si può scaricare l’opuscolo del Comune di Monza dal titolo ‘Strategia per il progetto di restyling del Marchio cittadino’, fonte di molte notizie sul tema. Tra l’altro da qui ho saputo che la scritta (esametro) in latino sullo stemma risalirebbe a Ottone III, incoronato imperatore a Monza nel 996.

apollonia


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