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Collezioni Private Importanti


Risposte migliori

DE GREGE EPICURI

Credo che ci si possa interessare alle collezioni in diversi modi. Uno e' quello cui accennava Acraf: se ci si occupa di una zecca, occorre repertoriare tutte le monete note (parliamo di monetazione antica e medievale), e quindi esaminare tutte le collezioni, accessibili direttamente o almeno attraverso la loro documentazione (cataloghi, foto, ecc.): confrontare le monete, i pesi, le varianti, le anomalie...E possibilmente sapere anche da dove vengono, dove e come sono state rinvenute: cosa questa difficilissima e spesso impossibile.

Ci si puo' invece interessare alla collezione come tale: cioe' al collezionismo, o meglio al collezionista. Perche' ha fatto quelle scelte, perche' ha circoscritto in quel modo i suoi interessi, dove e da chi acquistava, che cosa lo affascinava di quelle monete. E di qui: le lettere, le trattative, le note di acquisto, poi le discussioni sulla moneta con altri collezionisti e studiosi, ecc. Tanto per citare uno degli esempi piu' illustri: V.E. III, la sua collezione e la nascita del CORPUS, come nel volume di Lucia Travaini.

Infine, ma ci sono tanti altri filoni: dalla nascita alla morte di una collezione, le aste che l'hanno dispersa, o la confluenza per donazione in un museo pubblico, e il pedigree di una certa moneta, cioe' la sua provenienza (generazione dopo generazione) da collezioni piu' o meno importanti e famose. Insomma, quella che si potrebbe chiamare: l'indagine antiquaria. Come si e' detto tante volte: le monete "rotolano", passano di mano, finche' non arrivano ad un museo pubblico...e li' in genere si fermano.

Modificato da gpittini
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Bello leggere discussioni come questa, dove l'intelligenza e la competenza di voi studiosi fa da modello a chi come me è ancora nella sua "infanzia" di studioso di numismatica.

Non conoscevo la pubblicazione linkata da acraf sul Monetario Pennisi di Floristella, e lo ringrazio per aver condiviso questa interessante lettura.

Mi ha colpito a un certo punto ciò che scrive A. Salinas in una lettera al barone Pennisi, parole da cui emerge una passione numismatica di una intensità quasi morbosa...

.....

"... II fatto è che in questi giorni mi sono goduta quella bellissima

testa, come si goda un quadro, una statua, facendovi giocar sopra la

luce, e mi sono sempre più convinto, che moneta più palpitante di

freschezza e di precisione non esiste, e che Lei, ormai, ai visitatori

non numismatici, potrebbe limitarsi a mostrare solo l'Aretusa (...),

compensandoli così da qualunque fatica di viaggio. Ma come

mostrare ? lo la supplico, la scongiuro di non permettere che su

quella moneta si posino dita, e Lei stessa quando ne farà l'impronta,

prema su di un pezzo di stoffa.

Lei mi parla di pudore numismatico; io Le raccomando la

verginità numismatica; è un fior che si perde e non torna più. Da

tutto questo che ho scritto, Ella capira che io sono entusiasta di

questo acquisto, perché l'unicità di questa moneta non dà una

soddisfazione scientifica, come nel caso della Messana aurea, ma dà

un godimento inesauribile, ed io spero che Lei ne sara innamorato

come io ne sono... ".

Commenra Paolo Orsi: "Qui vi è tutta l'anima del vero numismatico,

ma che trascende nell'estasi, davanti alla bellezza immortale

del conio greco ... ".

.....

Che tempi romantici! :lol:

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Da quando sono entrato sul forum ho cercato di far capire che oggi è più che mai necessaria una " rinascita e riscoperta culturale " del ruolo civico, sociale, scientifico del collezionista italiano ; so che molti non concordano su questo aspetto,ma continuerò in questa direzione ad affermarlo e divulgarlo,ripeto che senza un collezionismo virtuoso,appassionato,consapevole, la numismatica non sarebbe quella che è stata ed è attualmente.

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Mi piace riportare a questo proposito quanto viene riportato nel libro " Ozieri , le monete del Museo Civico "a cura di Francesco Guido : Ozieri in provincia di Sassari è una delle realtà museali più virtuose e dinamiche non solo della Sardegna ma anche italiane ,il Sindaco di Ozieri , Antonio Marongiu nella prefazione dice :

" Del patrimonio museale fa parte ....una delle collezioni di monete più ricche della nostra isola . Tale collezione è giunta all'Amministrazione grazie alla disponibilità di un appassionato studioso del nostro territorio, Monsignor Francesco Amadu che, in tanti anni di paziente ricerca, è riuscito a ricomporre in un'unica collezione un patrimonio numismatico rilevante, disperso in tanti rivoli e che, senza la sua opera e impegno personale,sarebbe certamente andato perduto.

Se oggi il Museo di Ozieri può vantare a livello nazionale una delle più ricche e significative collezioni di monete che vanno dalla civiltà greca all'epoca sabauda, ciò avviene grazie a Don Amadu, al quale va la riconoscenza di quanti hanno a cuore il nostro patrimonio culturale ".

Storia particolare quella di Ozieri, vera avendolo visitato due volte il Museo, le monete tra l'altro vengono esposte a rotazione e ogni anno ne vengono mostrate 365 nuove alla comunità, tante quante i giorni di un anno, tutte monete del territorio, simbolo dell'identità locale sarda.

Monsignor Amadu è un testimonial del collezionismo italiano, grazie anche a lui, oggi una realtà museale italiana è all'avanguardia

nella numismatica italiana !

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calato come si poteva prevedere silenzio tombale..

in fondo Acraf ed io abbiamo solo cercato di rappresentare un po' realisticamente gli ostacoli e i pregi di una riscerca filologica sulla formazione delle grandi collezioni del passato :)

spero nessuno si sia spaventato..

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Continuiamo a insistere invece Numa....

Leggevo l'altro giorno il bel libro di Michele Asolati " Praestantia Nummorum ", c'è un capitolo dedicato al collezionismo , ne riporto una frase :

"In tali condizioni, dunque, tanto più rara, ma proprio per questo tanto più felice, appare la possibilità dataci, in questo caso, non solo di studiare materiali da collezione privata, ma anche di sottoporne una parte a indagini archeometriche non distruttive "

Cos' Asolati, che si augura un cambiamento legislativo che accolga le istanze del collezionista e che si possa creare un clima migliore per avere sempre maggiore comunicazione e divulgazione delle stesse.

Personalmente sarei anche per un convegno o meglio una giornata del collezionista numismatico per una maggiore sensibilizzazione verso il ruolo civico, sociale e scientifico del collezionista nel mondo odierno.

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certamente Dabbene

che continueremo ad insistere

Tra l'altro sullo studio delle grandi collezioni , soprattutto nei tempi antichi, c'è già una discreta pubblicistica da parte di fior di studiosi e già nello scorso congresso internazionale di numismatica c'era un'apposita sezione che si occupava proprio di questa tematica.

Il mio rilievo era rivolto alle domande di MAP che parevano finalizzate a qualche progetto in tal senso ma che poi è probabilmente cadito un po' nel vuoto..

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E insistendo come promesso vado a rispulciare quanto detto e scritto negli " Atti della giornata di studio Il collezionismo numismatico " svolta a Vicenza il 4 ottobre 1997 e che trovate nella Collana di Numismatica e scienze affini , vol. I, 1998 :

Cosa dice Arslan a proposito : " La scienza numismatica non sarebbe nata se non vi fosse stato il collezionismo, ma anche il collezionismo non sarebbe nato se non avesse trovato nella scienza numismatica le premesse logiche soprattutto per l'organizzazione del materiale "

Ma anche : " Collezioni che, in certi periodi, si pongono come potenti centri di azione culturale nella società "

Continuando : " La ricerca numismatica nasce grazie all'opera di ricercatori -collezionisti : proprio in questa sede Franco Panvini Rosati ha tessuto le lodi del collezionista studioso, nel passato e nel presente "

Concludeva Arslan facendo una previsione, penso che il collezionismo in futuro si rivolgerà sempre più verso uno studio dei documenti provenienti da un luogo preciso e verso lo studio dei ripostigli.

Su questo ultimo punto direi che Arslan aveva precorso i tempi, sono passati 15 anni , ma le sue parole sono sempre attuali, valide, lungimiranti, direi da riprendere e sostenere......

Vediamo se dopo questa lucida analisi riportata, da quattro che eravamo riusciamo a diventare almeno cinque .....

:blum: :blum: :blum: :blum: :blum:

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DE GREGE EPICURI

Eccomi! Plaudo all'argomento sollevato, e propongo di "lanciare" seriamente il tema del collezionismo e delle collezioni, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti possibili. Ottima cosa cominciare dalle grandi collezioni, dai collezionisti storici, e dai loro contributi essenziali alla numismatica: i fratelli Gnecchi, Dattari, ovviamente V.E.III, e infiniti altri.

E magari prima o poi riusciamo anche a stanare le obiezioni al collezionismo...

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Sono contenta che questa discussione sia andata avanti.

Per quanto mi riguarda, leggendo i post, ho capito che probabilmente non ho le competenze necessarie per fare un lavoro simile.

La mia preparazione è adesso soprattutto storica e non numismatica. Più in là vedremo.

Comunque vi leggerò con piacere se continuerete a scrivere su questo argomento.

Saluti.

Maria A.

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  • 4 settimane dopo...

Ciao a tutti.

Continuando a interessarmi delle collezioni private, mi sono imbattuta in quelle Bement, Imhoof-Blumer, Haeberlin e Sambon Giulio.

So che erano private e sono state disperse in aste. Mi sapete dire esattamente quali?

Grazie a chi vorrà aiutarmi.

Maria A.

Modificato da MAP
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Imhoof-Blumer Frederich: il grosso della sua collezione passò al medagliere del Museo di Berlino. Altri pezzi greci (soprattutto doppioni) furono esitati in tre aste Adolph Hess: 89 del 27/28 ottobre 1902 - 104 del 12 marzo 1906 - 109 del 7 ottobre 1907.

Haeberlin Ernst Justus: la sua famosa collezione di monete repubblicane fu venduta da Adolph E. Cahn n. 83 del 17 luglio 1933.

Sambon Jules & Louis: Jules era il figlio di Louis e a sua volta aveva due figli: Arthur, che continuò la carriera numismatica e Louis (come il nonno), che era un famoso medico batteriologo Quest'ultimo ereditò la colleziome delle monete fuse che fu venduta da Sotheby nel 23 novembre 1925. Il resto della collezione Sambon di monete coniate probabilmente fu ereditata da Arthur e non so nulla del loro destino (probabilmente furono vendute a spicchi privatamente e in varie aste dello stesso Arthur Sambon, senza specificare la proprietà).

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Ringrazio moltissimo Arka e Acraf per le cortesi risposte.

Volevo chiedere due cose ad Acraf.

La prima se nella collezione Haeberlin di monete romane repubblicane vendute in quell'asta, sono incluse anche le monete di Aes grave, dato che ho letto che Haeberlin è stato il più grande collezioniste di quelle monete.

O sono state vendute in un'altra asta?

La seconde se c'è un modo per sapere le aste dove sono state disperse le più importanti collezioni.

Così vi disturberò sempre meno ;) .

Saluti Maria A.

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Ringrazio moltissimo Arka e Acraf per le cortesi risposte.

Volevo chiedere due cose ad Acraf.

La prima se nella collezione Haeberlin di monete romane repubblicane vendute in quell'asta, sono incluse anche le monete di Aes grave, dato che ho letto che Haeberlin è stato il più grande collezioniste di quelle monete.

O sono state vendute in un'altra asta?

La seconde se c'è un modo per sapere le aste dove sono state disperse le più importanti collezioni.

Così vi disturberò sempre meno ;) .

Saluti Maria A.

Della collezione Haeberlin solo le monete d'argento e d'oro della repubblica romana furono vendute in asta (che ho già citato). Il resto della sua collezione, in bronzo, con in particolare i fusi (aes grave), fu ceduto al medagliere di Berlino.

Mi sa che dovresti acquistare il volume di:

John Spring, Ancient coin auction catalogues (1880-1980), Spink, London 2009

Basta ordinarlo alla Spink (credo che sia ancora disponibile, intorno a 72 sterline con spese di spedizione).

che appunto elenca e descrive tutte le passate aste fino al 1980. Nell'indice sono riportate anche le collezioni disperse, per risalire alle rispettive aste......

Modificato da acraf
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Grazie mille Acraf, sempre gentilissimo.

Sono contenta che la collezione degli assi fusi di Haeberlin non sia andata dispersa, considerando la precisione di questo studioso nel raccogliere e schedare i vari esemplari esistenti, da quello che ho potuto leggere.

Insieme alla Sydenham, se non ricordo male, dovrebbe essere, quindi, l'unica collezione di fusi rimasta integra.

La prima quindi sta a Berlino, la seconda dovrebbe essere a Londra, se non sbaglio.

Saluti.

Maria A.

Modificato da MAP
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Edward A. Sydenham era un curato inglese di Oxford, vissuto dal 1873 al 1948, che divenne anche presidente della Royal Numismatic Society nel periodo 1937-1942. Fu grande collezionista di monete soprattutto romane, compresa una importante raccolta di aed grave, una delle maggiori dopo Haeberlin.

La sua raccolta dei fusi fu dispersa con l'asta Rodolfo Ratto n. 13, 7 febbraio 1928 (653 lotti, con alcuni lotti di altro amatore).

Le altre monete della collezione Sydenham furono tutte disperse, con le seguenti aste:

- Glendining, 10 dicembre 1941, di sesterzi e dupondi (306 lotti)

- Glendining, 14-26 novembre 1948, di altre monete romane e di monete greche (983 lotti)

- Hess Adolph, n. 218, 2 agosto 1933, con ancora monete romane (667 lotti, ai quali vanno aggiunti altri 519 lotti della ricca collezione di Sigismund von Osterreich a sua volta dispersa con altre 4 aste Hess)

- Hess Adolph, 28 aprile 1936, con monete della zecca Cesarea di Cappadocia (assieme ad altri lotti, molti della nota collezione Franz Trau).

Può sorprendere che un ex presidente della Royal Society non abbia voluto destinare parte della sua raccolta al medagliere del British Museum (dove ha sede la stessa società). Evidentemente aveva dato disposizioni di vendere, ancora in vita, varie parti della sua collezione. La prima ad essere venduta fu proprio quella dei fusi, evidentemente "sazio" di quella sezione, dopo avere pubblicato a proprio nome un volume proprio sui fusi, nel 1926, continuando successivamente a raccogliere le monete romane, specialmente imperiali (anche provinciali).

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Giusto. Poi Sydenham non credo fosse uno particolarmente ricco (era solo un curato e non un ricco medico come molti altri collezionisti del suo e nostro tempo).....

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E' proprio questo che pensavo io... Gulbenkian (collezionista ricco) ha creato un museo per essere ricordato dove sono conservate le sue monete, Sydenham (collezionista non ricco) ha lasciato le sue opere e le sue monete ora sono in altre collezioni.

Arka

Modificato da Arka
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  • 1 mese dopo...

Vorrei giusto aggiungere qualche nota a questa interessante discussione per quel che riguarda la collezione di H.C. Lindgren, pubblicata prima nel 1985, e poi successivamente nel 1989 come lo stesso Lindgren scrive nella prefazione a pag. V dell'opera "con l'aiuto di persone chiavi quali Kovacs, Richer e H. Mac Dougall, con un criterio diverso rispetto al volume edito nel 1985 e nelle linee del migliorato modello usato in una Sylloge Nummorum Graecorum.

Credo purtroppo che la collezione è andata completamente dispersa, e non è difficile accertarsene, basta consultare il catalogo dell'asta 21 di Munzen & Medaillen (casa d'aste tedesca) del 24/25 maggio 2007 per rendersene conto...

La vendita aveva nome "Sammlung James H.Joy: the Isles of Greece Collection" e proprio il termine Isles significa oltre ad isola, città-stato greca per lo stesso H.C. Lindgren.

Pertanto buona parte di monete provenienti dalla sua collezione vennero acquisite da James H. Joy, (legato da generosa amicizia con Lindgren e dal quale ricevette grati consigli) e poi rivendute in tale asta.

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