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Collezioni Private Importanti


Risposte migliori

Buongiorno a tutti,

vorrei avere delle informazioni più dettagliate su sei collezioni.

La collezione Weber, edita dal Forrer, è una collezione privata? E' sita in New York? E' ancora integra o dispersa?

La collezione Evelpidis, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita in Atene? E' ancora integra o dispersa?

La collezione Morcom, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Oxford? E' ancora integra o dispersa?

La collezione Fred Forbat, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Stoccolma? E' ancora integra o dispersa?

Le collezioni Llyod e Lockett, edite nei Sylloge Nummorum Graecorum, sono collezioni private? Sono site a Londra? Sono integre o disperse?

Scusate la ripetitività delle domande, ma vorrei delle risposte precise a ogni questione.

Grazie mille.

Maria A.

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Buongiorno a tutti,

vorrei avere delle informazioni più dettagliate su sei collezioni.

La collezione Weber, edita dal Forrer, è una collezione privata? E' sita in New York? E' ancora integra o dispersa?

collezione dispersa uno delle piu complete vendite all'asta di monete greche , ancora un riferimento base citato da tutte le aste

La collezione Evelpidis, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita in Atene? E' ancora integra o dispersa?

di origine privata in Atene dovrebbe essere ancora in lco a meno che non sia stata donata a qualche istituzione

La collezione Morcom, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Oxford? E' ancora integra o dispersa?

in origine privata , non mi risulta essere stata venduta quindi presumo sia ancora ad Oxford donata al museo (?)

La collezione Fred Forbat, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Stoccolma? E' ancora integra o dispersa?

dovrebbe essere visibile a Stoccolma presso il Myntkabinett

Le collezioni Llyod e Lockett, edite nei Sylloge Nummorum Graecorum, sono collezioni private? Sono site a Londra? Sono integre o disperse?

Lockett dispersa, un altro catalogo eccellente di riferimento (catalogo di Glendining 1955 in 4 parti)

La Lloyd che conteneva circa 1700 monete inclusui i nuclei importanti delle collezioni Evans e marchese Ginori

venne legata al British Museum ed oggi fa parte delle sue collezioni numismatiche.

Scusate la ripetitività delle domande, ma vorrei delle risposte precise a ogni questione.

Grazie mille.

Maria A.

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Genitlissimo numa numa,

grazie mille per la risposta.

Ricapitolando per capire, se ho capito bene. :D

1)Weber Collection. Collezione privata dispersa! Ne è rimasta testimonianza nel catalogo del Forrer, ma se qualcuno volesse vedere dal vivo quegli esemplari non potrebbe!

2)Evelpidis Collection. E' una collezione privata, sita ad Atene. Ancora integra! Forse è stata acquisita da qualche istituzione. Quindi se uno vede sul Sng qualche esemplare da voler ricevere in foto, deve rivolgersi a tale Evelpidis.

3)Morcom Collecrion. E' una collezione privata, sita in Oxford. Integra! E' stata donata al museo? Quale? Sicuramente non all'Ashmolean, perchè lì non mi pare che vi sia.

4)Forbat Collection. Origine privata, acquisita dal Munzgabinett di Stoccolma. Finalmente un punto chiaro. Chi vuole, può andare a vederla.

5)Lockett collection. Collezione privata dispersa! Il catalogo che mi ha indicato è quello dell'asta di vendita?

Comunque se qualcuno vuole una foto dettagliata di quella collezione, non può più richiederla a nessuno.

6)Llyod Collection. Collezione privata, acquisita integralmente dal British Museum, un pò come la De Luynes a Parigi. Quindi visitabile.

Cordialissimo Numa Numa ho fatto un resoconto corretto? O ho sbagliato in qualche punto?

Mille grazie.

Maria A.

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Buongiorno a tutti,

vorrei avere delle informazioni più dettagliate su sei collezioni.

La collezione Weber, edita dal Forrer, è una collezione privata? E' sita in New York? E' ancora integra o dispersa?

Si tratta della collezione di Sir Hermann Weber (1823-1918), da padre tedesco e madre italiana, ed era un medico che poi si trasferì in Inghilterra. Fu tra i pionieri dell'uso del cloroformio come anestetico. Fu attivissimo collezionista di monete greche e spesso consultato dagli esperti del British Museum e da altri impegnati collezionisti dell'epoca. Viaggiò moltissimo e continuò ad esercitare medicina anche dopo il suo ritiro dall'ospedale a 80 anni. Morì a 95 anni di età. Non va confuso con il quasi omonimo Consul Eduard Friedrich Weber (1830-1907), un tedesco, altro grande collezionista di greche e romane (collezione dispersa in aste Hirsch XXI/1908 e XXIV/1909). Le monete di Sir H. Weber, quasi 9000 pezzi, sono state acquistate in blocco poco dopo la sua morte da Spink e gradualmente disperse, non poche fra i vari musei incluso naturalmente British Museum. Prima della definitiva dispersione fu catalogata da Forrer e edita nel 1922 in quattro volumi, che costituiscono uno dei testi fondamentali per uno studioso di monete greche. Non pochi pezzi confluirono nella collezione Lockett (vedi sotto), a sua volta dispersa.

La collezione Evelpidis, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita in Atene? E' ancora integra o dispersa?

Réna H. Evelpidis era una signora greca che mise su una cospicua collezione di monete greche (circa 4000 pezzi) soprattutto della Grecia continentale e di provenienza prevalentemente locale. Apparentemente è rimasta intatta e non so se è ancora a disposizione della famiglia o depositata nel Museo di Atene.

La collezione Morcom, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Oxford? E' ancora integra o dispersa?

John Morcom è un esimio collezionista e studioso, ancora vivente, che è stato anche tesoriere della Royal Numismatic Society. La sua collezione, che continua ad alimentare con parsimonia (e gli ultimi suoi acquisti sono stati effettuati all'asta di maggio della NAC), è in custodia al British Museum e ancora integra. Non so cosa vorrà fare in futuro. Probabilmente la collezione verrà ceduta al British Museum.

La collezione Fred Forbat, edita nel Sylloge Nummorum Graecorum, è una collezione privata? E' sita a Stoccolma? E' ancora integra o dispersa?

Fred Forbat (1897-1872) era di origini ungheresi e divenne cittadino svedese. Era un famoso architetto e mise su una discreta collezione di monete greche, che passò in eredità a sua moglie Hedvig Forbat. E' ancora integra, ma non conosco l'attuale destino e se destinata alla dispersione oppure in deposito al Museo di Stoccolma.

Le collezioni Llyod e Lockett, edite nei Sylloge Nummorum Graecorum, sono collezioni private? Sono site a Londra? Sono integre o disperse?

Della collezione Lloyd non ho chiari dati biografici, ma fu formata dal Dr. A.H. Lloyd e da sua figlia, Miss M.E.H. Lloyd, facoltosi cittadini inglesi di Cambridge, particolarmente attivi nel primo trentennio del XX secolo, non esimendosi dall'acquisto anche di importanti pezzi da ripostigli allora scoperti e hanno pubblicato anche alcuni articoli su Numismatic Chronicle. L'intera collezione fu acquistata dal British Museum, salvo alcuni doppioni che furono ceduti da loro, ancora in vita, tramite Helbing nell' 8 novembre 1928 (il nome del collezionista non era allora specificato).

Cyril Lockett (1873-1950) fu uno dei maggiori collezionisti inglesi e la sua collezione di monete greche fu catalogata in SNG prima della sua grande dispersione, che avvenne nel periodo 1955-1961. La parte greca fu venduta in ben 4 aste Glendining (I = 25-x-1955; II = 12-ii-1958; III = 27-v-1959; IV = 21-ii-1961)

Scusate la ripetitività delle domande, ma vorrei delle risposte precise a ogni questione.

Grazie mille.

Maria A.

Non posso fare a meno di osservare come grandi collezionisti privati di monete greche furono gli inglesi e anche nel caso di importanti collezioni poi andate disperse (come Weber e Lockett) ci si è preoccupati di redigere accurati cataloghi.

Altra mentalità e altro spirito rispetto alla povera Italia......

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Ok, mi è tutto chiaro.

E' un peccato che tali patrimonii così faticosamente raccolti, vadano alla fine dispersi.

Saluti.

Maria A.

P.S. Scusami Acraf, ma per quanto riguarda la collezione Llyod, l'"Helbing" che mi hai indicato è la casa d'asta?

Modificato da MAP
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Genitlissimo numa numa,

grazie mille per la risposta.

Ricapitolando per capire, se ho capito bene. :D

1)Weber Collection. Collezione privata dispersa! Ne è rimasta testimonianza nel catalogo del Forrer, ma se qualcuno volesse vedere dal vivo quegli esemplari non potrebbe!

Solo per alcuni pezzi finiti nei vari musei è possibile vederli (nella scheda dovrebbe esserci la dicitura, ex coll. Weber)

2)Evelpidis Collection. E' una collezione privata, sita ad Atene. Ancora integra! Forse è stata acquisita da qualche istituzione. Quindi se uno vede sul Sng qualche esemplare da voler ricevere in foto, deve rivolgersi a tale Evelpidis.

Dovresti contattare prima il Museo di Atene, se sa qualcosa.

3)Morcom Collecrion. E' una collezione privata, sita in Oxford. Integra! E' stata donata al museo? Quale? Sicuramente non all'Ashmolean, perchè lì non mi pare che vi sia.

Come già accennato, è una collezione ancora privata e in deposito al British Museum. Se ti interessa, posso fornirti via MP il suo recapito email. E' una persona molto gentile e in stretti rapporti con N,K. Rutter.

4)Forbat Collection. Origine privata, acquisita dal Munzgabinett di Stoccolma. Finalmente un punto chiaro. Chi vuole, può andare a vederla.

Non sono sicuro, ma credo che poi la vedova abbia disposto la sua cessione al medagliere di Stoccolma (quindi basta scrivere al Museo)

5)Lockett collection. Collezione privata dispersa! Il catalogo che mi ha indicato è quello dell'asta di vendita?

Comunque se qualcuno vuole una foto dettagliata di quella collezione, non può più richiederla a nessuno.

No, la foto non può essere richiesta a nessuno. Al limite credo che sia tranquillamente scansionabile dal SNG, con la sola specifica della provenienza.

6)Llyod Collection. Collezione privata, acquisita integralmente dal British Museum, un pò come la De Luynes a Parigi. Quindi visitabile.

Esatto. Basta contattare il BM.

Cordialissimo Numa Numa ho fatto un resoconto corretto? O ho sbagliato in qualche punto?

Mille grazie.

Maria A.

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Ok, mi è tutto chiaro.

E' un peccato che tali patrimonii così faticosamente raccolti, vadano alla fine dispersi.

Saluti.

Maria A.

P.S. Scusami Acraf, ma per quanto riguarda la collezione Llyod, l'"Helbing" che mi hai indicato è la casa d'asta?

Beh non e' tutto perso.

Intanto schedare una collezione, pubblicarne un catalogo, meglio se ragionato ma anche un buon catalogo d'asta (oggi alcune case ne fanno di eccellenti con note ricchissime di informazioni) è gia' un bella cosa , in tal modo la memoria della raccolta nel suo insieme e delle singole monete con le loro caratteristiche (sono due cose diverse: il primo da un'idea filologica di quali erano le idee e preferenze del collezionista quando ha costruito la collezione; il secondo ci fornisce i dati delle singole monete importantissimi per confronti, paralleli etc.) non si perderanno piu' e resteranno a disposizione di studiosi e appassionati.

Cosa manca : solo il piacere tattile di rigirare la moneta in mano . Tutto sommato forse un piacere che possiamo lasciare al collezionista. Se della colelezione sono disponibili foto on line, con la risoluzione ottenibile grazie alle tecnologie attuali direi che da un punto di vista di studio e' quasi preferibile lavorare su foto che su originali :)

Inoltre di colezioni pubbliche importanti ormai ne abbiamo veramente molte, il problema semmai , come rilevato da Acraf è riuscire a metterle a disposizione (online) agli studiosi e a chi sia interessato a conoscerle.

PS

si Helbing è la casa d'aste (tedesca non piu attiva )

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Segnalo che una miniera di informazioni su vecchie aste di monete antiche (ante 1980) è il volume di

John Spring, "Ancient Coin Auction Catalogues (1880-1980)", Spink 2009,

con note e un comodissimo indice generale (con identificazione di vari collezionisti che avevano inserito le monete.

Otto Helbing era un commerciante di monete di Monaco, Germania, e la casa numismatica esordì con un'asta nel 7 maggio 1888 (con monete austriache) e terminò nel 4 maggio 1943 (in piena seconda guerra mondiale !!), essendo stata acquistata da Karl Kress, che continuò col suo nome a partire dal 17 aprile 1944 (!!! e la guerra ???) fino al 2 maggio 1986....

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Ringrazio tanto numa numa e acraf per le risposte molto complete che mi hanno fornito.

Oggi vorrei aggiungere un'altra collezione quella di Lindgren H. C., che credo sia ancora privata, ma integra.

E' stata pubblicata, se non vado errata, nel 1985 e poi nuovamente nel 1989, con lievi differenze.

Di dov'è questo signore? A chi bisognerebbe riveolgersi, se si vogliono avere delle immagini?

Grazie come sempre.

Maria A.

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Lindgren era un professore di psicologia all'universita' di San Francisco oltre che un grande collezionista di monete di bronzo greche. E' morto a 91 anni nel 2005. La sua collezione è stata lasciata al museo della State University of San Francisco e dovrebbe essere normalmente visitabile/consultabile contattando il museo.

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Per quanto riguarda la collezione Evelpidis una piccola parte è custodita presso il deposito del Museo Numismatico di Atene, presso il quale sono stipate diverse decine di importanti raccolte di facoltosi greci.

Sia della Evelpidis che delle altre collezioni vengono esposti ciclicamente i pezzi più importanti in una sala detta "lo studiolo di Schliemann" (il museo è nella sua dimora ateniese Iliou Melathron).

Alcuni pezzi sono stati esposti anche grazie al contributo della Alpha Bank che dovrebbe custodirne un'altra parte.

So che negli anni passati era stato prodotto uno studio da alcuni numismatici non accademici greci, e che questi avevano trovato il supporto delle varie accademie straniere di Atene. Purtroppo anche in questo caso la crisi ha bloccato tutto.

ps. l'Alpha Bank ha una collezione di 10.000 pezzi uno più bello dell'altro! http://www.alphanumismatics.gr/

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Ringrazio Numa Numa e Satrius per le veloci e precise indicazioni.

Nel mio interesse sulle collezione private, ho dimenticato di citarne un'altra.

O meglio credevo che fosse in un unico museo, invece, credo di essermi sbagliata.

E' la McClean Collection, edita nella sua interezza dal Grose nel 1923.

Ero convinta che fosse interamente conservata al Fitziwilliam Museum di Cambridge, invece mi sa che parte è stato inglobata nel museo e parte dispersa.

Cosa sapete dirmi a riguardo?

Grazie ancora.

Maria A.

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Già che è interessata alle collezioni private vorrei ricordarne ancora qualcuna...

A. Moretti, W. Niggeler, Th. Prowe, J. P. Lambros, Consul E. F. Weber, R. Abecassis, R. Jameson, G. Philipsen, Sir A. J. Evans, Ch. Gillet, H. C. Hoskier, M. P. Vlasto, C. S. Bement, i fratelli Hunt, Sir. E. Bunbury, Spencer-Churchill, E. P. Warren, Prof. R. Kopf, G. De Ciccio, J. W. Garret, A. Magnaguti, J. Desneux, A. Voirol, Prof. S. Pozzi, R. Allatini, Von Hoffman, Rhousopoulos, F. Imhoof-Blumer, R. Capelli. E ognuno di loro ci ha lasciato una traccia...

Arka

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Già che è interessata alle collezioni private vorrei ricordarne ancora qualcuna...

A. Moretti, W. Niggeler, Th. Prowe, J. P. Lambros, Consul E. F. Weber, R. Abecassis, R. Jameson, G. Philipsen, Sir A. J. Evans, Ch. Gillet, H. C. Hoskier, M. P. Vlasto, C. S. Bement, i fratelli Hunt, Sir. E. Bunbury, Spencer-Churchill, E. P. Warren, Prof. R. Kopf, G. De Ciccio, J. W. Garret, A. Magnaguti, J. Desneux, A. Voirol, Prof. S. Pozzi, R. Allatini, Von Hoffman, Rhousopoulos, F. Imhoof-Blumer, R. Capelli. E ognuno di loro ci ha lasciato una traccia...

Arka

Mi piacerebbe approfondire il discorso su ognuna di esse, ma credo sia impossibile.

Ma sono state quasi tutte disperse? :(

Quante di loro sono state edite nella loro completezza, corredate di immagini, che identificano quindi i pezzi in maniera specifica e univoca?

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MAP forse conviene che specifichi meglio le finalità e i confini della tua indagine in modo da poterti aiutare in modo piu' efficace

di collezioni importanti ve ne sono infinitamente di piu' di quante appena accennate nei post precedenti .

Di alcune grandi collezioni tutt'oggi integre ed esposte o comunque visitabili sono stati fatti dei libri con eccellenti fotografie (Gulbenkian ad esempio). Di altre altrettanto eccellenti ci restano i cataloghi d'asta , molto ben commentati e con altrettanto belle foto (come per la Moretti ad esempio).

Altre ancora , pubbliche o private, sono state pubblicate come volumi della collana della Sylloge Nummorum Gaecorum che comprende le grandi collezioni di monete greche.

I grandi musei hanno pubblicato le loro collezioni sia come insiemi generali (quella del British Museum in 29 volumi - molti dei quali ormai datati e non aggiornati con il nuovo materiale ) oppure come sezioni a parte quando la collezione ha origine distinti (l'eccellente De Luynes conservata presso la Bibliotheque Nationale di Parigi in 4 volumi)

Esistono infine volumi di collezionisti privati che hanno pubblicato le loro collezioni in tutto o in parte fornendo dati preziosi anche se queste collezioni non sono normalmente accessibili.

Come vedi la casistica delle pubblicazioni sulle collezioni è assai a,mpia e variegata. Senza contare le specificità di ogni raccolta . Occorre quindi vedere cosa si sta cercando per indirizzare al meglio l'indagine :)

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Mi pare di intuire la problematica di MAP, anche se dovrebbe spiegare meglio le sue intenzioni (come richiesto da Numa).

Probabilmente ella sta portando avanti uno studio specifico su una zecca o un gruppo di zecche e quindi ha necessità di corredare di dati aggiornati per la catalogazione di pezzi noti.

Nel caso specifico di McClean, se rileva dal catalogo di Grose sulla grande collezione McClean in vari volumi (pubblicati dal 1923 al 1929) un determinato esemplare, ad esempio:

McClean 436 = CANUSIUM obolo in AR di 0,43 g (illustrato nel catalogo a tavola 17, n. 13)

si chiede se esiste ancora da qualche parte, in un museo o è andato disperso....

Nel caso specifico della collezione McClean, ricca di 10.078 pezzi, quasi tutti greci, essa fu ceduta nel 1906 al Fitzwilliam Museum di Cambridge e dovrebbe essere ancora ivi custodita nella quasi interezza.

La collezione era formata soprattutto da Frank McClean, che morì nel 1904, e alimentata da ulteriori acquisizioni da parte del figlio John Robinson McClean, che poi cedette appunto al museo pochi anni dopo.

Il sito di Fitzwilliam Museum non ha ancora inserito le immagini delle monete ex McClean (comunque rilevabili dal catalogo curato da Grose), evidentemente dando la priorità alle monete di altre collezioni.

La cosa migliore è scrivere al Fitzwilliam Museum per avere conferma se sono ancora ivi custoditi i pezzi che sono di specifico interesse.

Accenno che nel 21 aprile 1909 Frank McClean cedette alcuni doppioni (almeno 119 lotti) tramite l'asta Sotheby e che non figurano nel catalogo di Grose.

Quasi tutte le collezioni citate da Arka sono andate disperse in varie aste e alcuni esemplari sono poi confluiti anche in medaglieri pubblici, ma sono casi specifici (mi sembra di ricordare ad esempio che non pochi pezzi della collezione Prowe, dispersa in tre aste della casa austriaca Egger dal 1904 al 1914, siano finiti al medagliere di Berlino).

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Colgo l'occasione che un grosso problema di un serio studioso che si accinge a studiare a fondo una zecca magnogreca o siceliota è quella di poter consultare i vecchi cataloghi di asta, come quelli censiti, almeno fino al 1980, nel bel volume di Spring (già citato in mio precedente post).

Purtroppo in Italia non ci sono più biblioteche veramente fornite di questi testi (come lo era ad esempio la famosa biblioteca numismatica di Santamaria di Roma, poi dispersa).

Ci sono collezionisti che sono seri bibliofili e posseggono molti o parte di questi vecchi cataloghi e una funzione del forum sarebbe quella di creare una sorta di rete fra gli utenti per aiutare qualcuno che sta portando avanti lo studio su una determinata monetazione.

Chiaramente sono informazioni che spesso non si possono reperire con un clic su internet.

Ecco perché servirebbe avere maggiori informazioni su quello che si vuole studiare, ovviamente rispettando la proprietà intellettuale dello studioso.

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In realtà volevo studiare le collezioni per come sono dal punto di vista filologico della formazione.

Per le singole zecche non ho le competenze specifiche, ma mi sono interessata alla numismatica da un pò di tempo, avendo seguito indirettamente alcuni lavori di un collega.

Per questo mi interessa sapere se alcune collezioni sono ancora integre o disperse.

Per esempio per la McClean Collection, ora so che è integra al Fitzwilliam e quindi, dovrò indagare come si è formata, perchè come è finita(cioè è al museo) ora lo so.

E cosi, vorrei fare per tutte le collezioni private che si occupano soprattutto di monetazione magnogreca come la Lindgren.

Sapere se è possibile avere foto, mi serve per stabilire, poi, eventuali confronti fra le collezioni e le tipologie specifiche in esse contenute.

Non so se si è capito. Spero di si.

Saluti.

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ma lo studio filologico di una collezione non è uno scherzo , ha bisogno di molti dati soprattutto sulla formazione della collezione , l'immissione dei pezzi, le scelte del collezionista.

Studi di questo genere sono stati fatti mi pare di ricordare dalla D.ssa Missere Fontana su collezioni molto antiche, molto famose quali quelle dei Farnese, etc., per la quale abbiamo molta documentazione (l'antiquario Fulvio Orsini 1529-1600 , che era al servizio di questa potente famiglia e che aiuto' la formazione delle loro collezioni lasciandoci tra l'altro un eccellente catalogo -

appassionato collezionista di busti, monete e gioielli, la sua raccolta confluì dopo la morte in quella dei Farnese e fu considerato dai contemporanei uno dei più grandi antiquari d'Europa.)

lo studio filologico di collezioni moderne richiederebbe quantomeno l'accesso agli archivi del collezionista , alla sua corrispondenza, ai suoi contatti per poter fare un lavoro di un certo spessore e non limitato ad una pedissequa analisi di quanto si trova, al valore facciale, nei cataloghi sinottici delle raccolte. Studi di questo tipo, peraltro molto specialistici ma estremamente interessanti per lo studioso, si riscontrano in abbozzo da parte dei mercanti che hanno esitato le collezioni (penso alla favolosa collezione Jameson in parte acquisita da Gilbenkian, in parte venduta in asta), nelle prefazioni dei cataloghi o nelle note a margine delle monete piu' importanti.

Quello che non è stato ancora fatto è invece un'analisi comparativa che possa mettere in parallelo alcune di queste collezioni e analizzarne differenze, analogie, e i diversi approcci seguiti per sviluppare determinati filoni. Per fare tutto cio' occorrono pero' come requisiti una vasta conoscenza di base dei grandi aggregati che si vogliono comparare (monetazione greca, o romana imperiale, etc.) e una certa familiarizzazione con i grandi nuclei, pubblici e privati, tra i quali operare la scelta comparativa ai fini dell'indagine.

Le foto infine, che è possibile ottenere in originale oppure desumere dalle pubblicazioni a catalogo sono forse il dettaglio meno difficile da ottenere per tale tipo di ricerca.

Un lavoro lungo e impegnativo ma sicuramente premiante se svolto bene e con professionalità.

Auguri ! :)

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In effetti si tratta di un impegno molto encomiabile e niente affatto semplice.

Ho ben poco da aggiungere a quanto ottimamente già esposto da Numa.

Se si vuole intanto concentrare l'attenzione sulle collezioni che sono confluite più o meno integre, nei vari medaglieri, come ad esempio la collezione McClean al Fitzwilliam Museum, c'è da considerare che molto spesso vi confluiscono anche lettere e corrispondenze che permettono di ricostruire in parte la formazione di quella collezione.

Ricordo che prima che le monete della collezione Pennisi confluissero nel museo di Siracusa ci fu la donazione alla Biblioteca dell'Accademia Zelantea dei libri, vecchi cataloghi e non poche lettere appartenuti ai baroni Pennisi di Floristella, ove è possibile rivelare gli stretti rapporti anche con noti accademici e con commercianti dell'epoca, specialmente Jacob Hirsch, come si può in parte vedere in questo lavoro di Saporita:

www.accademiadeglizelanti.it/2000/monetario.pdf

Aggiungo che pure della famosa e ancora in parte misteriosa collezione Gnecchi di monete romane, in buona parte formata da monete trovate più o meno casualmente, compresi ritrovamenti a seguito dei lavori per la nuova capitale Roma, ora al Museo Nazionale Romano, esiste un vasto carteggio (con lettere e appunti) ove è possibile rintracciare parte della genesi di quella collezione.

Come già dicevo, si tratta di un lavoro molto impegnativo, al quale va tutti i miei più sentiti auguri.

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Anche io condivido in pieno il pensiero di Numa Numa. Non avendo a disposizione i documenti, avevo studiato i cataloghi e le SNG delle singole collezioni. Spesso si trovano informazioni riguardanti la data dell'acquisto e la persona cedente. Si può in questo modo capire l'evoluzione del collezionista sia dal punto dell'interesse artistico sia da quello storico-numismatico.

Arka

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Da tutto questo possiamo dedurre la centralità e l'essenzialità delle collezioni , se importanti, grandi, meglio, ma di tutte in genere, la collezione e la numismatica sono un binomio imprescendibile e inseparabile !

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