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IGNORED

I giusti confini


Exergus

Risposte migliori

Ho capito.

Allora sia l'Italia, che la Slovenia e la Croazia hanno applicato la propria sovranità illegalmente sul TLT, andando contro il Trattato di pace del 1947 che è tuttora in vigore. Praticamente tutto il TLT è amministrato provvisoriamente .

Però credo che prima o poi la questione sarà "sanata" in qualche modo, è difficile che si riesumi il TLT.

Grazie della spiegazione

Sono d'accordo che sarà dura riavere il TLT, risulta però evidente che la situazione giuridica attuale è poco chiara, il punto cruciale è che l'Italia ha l'amministrazione provvisoria del TLT e non la sovranità.

Grazie dell'attenzione.

Modificato da Exergus
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Esatto, immagini. Ma non è così. Chi l'avrebbe fatta decadere poi? L'Italia che ha perso la sovranità su Trieste con il Trattato di Pace del 47?

Il fatto è che Trieste non è Italia, non è Slovenia e non è Croazia, e finalmente la comunità internazionale se ne sta ricordando.

Leggi e trattati non scadono come se fossero yoghurt.

Scusa se te lo dico, ma secondo me hai una posizione un po' troppo "di parte".

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Ciao,

subentro nella discussione nel tentativo di moderare un po' il tema.

Conosco Exergus e quindi anche le sue posizioni. Che sono condivise da molti abitanti della Venezia Giulia, per quanto non esternate.

Tutto parte dall'immagine della Carta d'Identità: Exergus è uomo dal fine intelletto e sa da solo che in questa rappresentazione il territorio della Provincia più piccola d'Italia per riduzione grafica... scompare. Si trattava di una piccola "provocazione"... ,)

Ma cosa voleva stimolare? Una discussione dove emergesse quanto Trieste sia "dimenticata" in genere da Roma.

Città di origini preromane, trovò ben presto il suo entroterra economico nel territorio alle spalle e nella vicina Istria. Dopo varie tumultuose vicende comuni a chi cerca di trovare un suo spazio contro una grande potenza dell'epoca (Venezia), verso la fine del XVI secolo fece atto di dedizione all'Austria (Austria che fin dal medioevo era presente in zona a Duino e nell'entroterra continentale). Fu proclamato Porto Franco nel 1719 da Carlo VI. Sotto Maria Teresa la città conobbe una crescita tumultuosa: la regnante ebbe l'idea di trasformarla nel principale porto dell'Impero Austro-Ungarico e quindi anche la città crebbe. Il progetto di Maria Teresa ebbe tanto successo da far divenire il porto uno dei più importanti del Mediterraneo per merci movimentate: rappresentava il naturale sbocco centro-europeo sul mare.

Una città cosmopolita, dove i vari mercanti importavano merci ma anche tradizioni e culture diverse: austriaci, italiani, slavi, greci, turchi, etc... Città dove vissero e nacquero scrittori "stranieri" come J.Joyce (irlandese), Italo Svevo (ovvero Aron Hector Schmitz, italianizzato in Ettore Schmitz dopo l'annessione all'Italia della Venezia Giulia ed emblema dell'interculturalità).

Passata all'Italia, dopo le due guerre mondiali perse il territorio cui afferiva: niente più vasti territori del nord-europa ed in seguito nemmeno i territori istriani. Anzi, fu mira delle pretese espansionistiche di Tito che voleva metter la mani su un porto già attivo e funzionale. Giustamente lo statista slavo rilanciava per ottenere quanto più possibile.

Lo stesso trattato di Osimo consolidò la perdita di quel piccolo territorio comunque vitale per l'economia cittadina (e da dove provenivano molti suoi abitanti scappati all'occupazione titina) e fu vissuto come una sorta di abbandono da parte del Governo Italiano. L'ennesimo. Il porto, fiorente come abbiamo visto in altri tempi, venne via via ridotto a favore di altri scali italiani. Non solo ma la vicina Jugoslavia creò il porto di Capodistria (Koper) che iniziò a fare concorrenza a scapito di quello triestino nei commerci con il centroeuropa. Nulla venne fatto per cercare di arginare il declino economico portuale e cittadino. Nemmeno infrastrutture stradali o ferroviarie, essenziali per i traffici su ruota o rotaia (non solo, a tutt'oggi anche il traffico viaggiatori su rotaia termina in pratica a Venezia ;( ... poi c'è il... Far West East)

Cosa resta? Un porto franco che viene ricordato solo quando impone blocchi nelle innovazioni e viceversa non viene mai menzionato per quando dovrebbe portare in positivo (abbattimento dazi doganali).

L'esistenza del TLT a livello burocratico e legislativo presso le organizzazioni sovranazionali è emblematica del pressapochismo con cui è stata trattata la città negli ultimi 60 anni e in genere "la questione triestina" (come veniva definita). E i risultati si possono toccare con mano...

Ribadisco che non scrivo con intenti "revanscisti" ma solamente per cercare di mettere un po' di chiarezza in quanto sopra.

Ciao

Illyricum

:)

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Sinceramente sin da quando facevo le elementari guardando la cartina in quella zona ho sempre pensato che ci mancasse "un pezzo" anche perchè prima guerra mondiale...la liberazione di Trento e Trieste... e quindi? Tutto sto casino e poi? Mah...dubbi da bambino.

Vennero le medie e idem...seconda guerra mondiale... Si accennò ad un certo Tito ma finì lì visto che era più importante la Liberazione...il Nazifascismo etc etc.

Pure cercando in giro non è che si trovava granchè.

Venne il Liceo e pure lì sui libri di testo...lasciamo perdere.

Però cercando in giro si cominciavano già a trovare molte più cose: Tito, le foibe, la tragedia dei profughi dell'Istria sballottati in mezza Italia... etc etc...insomma le idee sulla questione si fecero molto più chiare (E anche su tante altre questioni lasciate in sospeso tipo Cefalonia)

Anche in TV certi argomenti hanno trovato molto più spazio con il tempo (bei servizi di "La Storia siamo noi" sulla RAI) e devo dire che se ricordo bene chi ha avviato questo "sdoganamento" delle vecchie questioni fu solo il Presidente Ciampi... quindi in tempi relativamente recenti.

Morale della favola: guai ai vinti... Dubito fortemente comunque che visto l'andazzo generale trovi attuazione quanto prospettato da Exegus o vi siano dei miglioramenti della situazione.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
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Ciao Luke,

Si continua a non parlare dei deportati sloveni, però...

non l'ho fatto nel post precedente che mirava a moderare la discussione. Così come non ho accennato a foibe. Ho solo accennato alla "perdita dei territori istriani".

In MP ad un utente del Forum ho scritto che misfatti e nefandezze li hanno compiuti tutti e due gli schieramenti. Forse sarebbe il caso che ognuno lo ammettesse pubblicamente. E servisse da base per creare qualcosa di positivo assieme.

Ti lascio uno spunto di meditazione: uno Stato che cerca di celare quanto subirono i suoi cittadini... vuoi che abbia il coraggio di ammettere quanto commise?

Ciao

Illyricum

;)

Modificato da Illyricum65
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Deportati e vittime delle foibe fanno parte di un triste capitolo della nostra storia, della storia di tutte le guerre, purtroppo non possiamo far nulla per loro.

Come per tante famiglie triestine, anche nella mia famiglia ci sono state delle vittime, ma non voglio parlare di questo, cerco di pensare al futuro, di pensare al futuro di mio figlio.

Quello che sto cercando di porre alla vostra attenzione sono le "stranezze" legislative a proposito di Trieste e del suo Territorio Libero, e del fatto che finora nessun magistrato italiano è in grado di affermare la sovranità della Repubblica Italiana sul T.L.T.

Questa che segue è solo una delle tante "curiosità" che, spulciando spulciando, saltano fuori:
provate ad andare sul sito unificato della Presidenza del Consiglio, Camera, Senato e Corte di Cassazione italiani e sulla sezione "ricerca" (leggi attualmente vigenti) metteteci il numero:

3054 25 - 11 - 1952

e guardate quale risposta viene data ...

http://www.normattiva.it/ricerca/semplice

Questo decreto Ministeriale (11 aprile 1996, n. 372) è stato pubblicato sulla GU n.164 del 15-7-1996 (Osimo è del 1975)
Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione cita l'allegato VIII del Trattato di pace del 1947 come tuttora in vigore.

Copio e incollo la parte interessata:

...Viste le disposizioni contenute nell'allegato VIII al  Trattato  di pace  di  Parigi  del  10  febbraio  1947, reso esecutivo con decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato  28  novembre  1947,  n. 1430,  ratificato  con  legge  25 novembre 1952, n. 3054, nonche' nei decreti n. 29 in data 19 gennaio 1955 e n. 53  in  data  23  dicembre 1959, del Commissario generale del Governo italiano per il territorio di Trieste;...  ...Considerata  la  necessita'  di  continuare a garantire il rispetto degli obblighi internazionali assunti  dall'Italia...

Ops... il Trattato è ancora valido allora... quindi il Governo Italiano ammette la validità dell'allegato VIII (strumenti per il Porto libero di Trieste) allora è valido anche l'articolo 21 (Costituzione del Territorio Libero di Trieste) o vale un pezzo sì e un pezzo no? A discrezione di chi? E dove sta scritto?


Ancora un particolare curioso, il "Commissario generale del Governo Italiano per il territorio di Trieste" citato nel decreto, è l'altra carica del Prefetto di Trieste, che sui documenti ufficiali appone, tuttora, due firme distinte, una come Prefetto e una come Commissario.

Se l'accordo di Osimo, come sostenuto da molti (e non mi riferisco all'amico Arka), avesse "dissolto" il TLT, non sarebbe stato necessario citare l'allegato VIII del Trattato di Pace, perchè non sarebbe più in vigore...

Evidentemente non è così :unknw:

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Ciao Luke,

non l'ho fatto nel post precedente che mirava a moderare la discussione. Così come non ho accennato a foibe. Ho solo accennato alla "perdita dei territori istriani".

In MP ad un utente del Forum ho scritto che misfatti e nefandezze li hanno compiuti tutti e due gli schieramenti. Forse sarebbe il caso che ognuno lo ammettesse pubblicamente. E servisse da base per creare qualcosa di positivo assieme.

Ti lascio uno spunto di meditazione: uno Stato che cerca di celare quanto subirono i suoi cittadini... vuoi che abbia il coraggio di ammettere quanto commise?

Ciao

Illyricum

;)

Ovviamente non era riferito a te, ma proprio al dibattito storico-politico italiano. Credo che convenisse a molti tacere troppi episodi sgradevoli.

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Devo dire che ho seguito con un certo fastidio questa discussione, non perché l'argomento non sia serio e concreto o perché certe posizioni non siano legittime, ma proprio perché trovo molto sgradevole che si utilizzi la vetrina del forum per fare propaganda politica di parte (ovviamente chi scrive sarà pienamente convinto che quello che scrive non sia propaganda, ma LA VERITA') con un paio di aggravanti: certe espressioni decisamente sopra le righe ("i sabotatori dei partiti italiani"... e se fossero semplicemente gente convinta che Trieste fa parte dell'Italia?) e il fatto che l'autore della discussione è anche un membro dello staff. Personalmente non ho nessuna posizione preconcetta, sono ben poco nazionalista, aborro ogni forma di retorica sanguinolenta e se la popolazione di Trieste avesse giuridicamente la possibilità di costituirsi in stato indipendente e la maggioranza volesse farlo... buon per loro. Mi sorge però spontanea una domanda: ammettiamo che il TLT venga riconosciuto, o reintegrato, come stato indipendente. E DOPO? A parte questo, trovo l'argomento di questa discussione molto prossimo ai limiti del regolamento e in ogni caso decisamente inopportuno. Lo stesso discorso è stato fatto in passato per le discussioni nate su argomenti ugualmente critici, anche se non necessariamente di natura politica, come il ventennio fascista, il movimento neoborbonico, o persino l'animalismo: temi e posizioni pienamente legittime, ma del tutto irrilevanti rispetto ai fini di un forum numismatico e oltre tutto regolarmente generatrici di situazioni sgradevolmente conflittuali. Fortunatamente in questo caso più che conflitto si è avuto un monologo, ma probabilmente solo perché l'argomento è poco conosciuto, riguarda poche persone, e non è capitato di trovare nessun ultrà tricolore che avesse voglia di replicare sull'argomento. Detto questo, per il momento non c'è motivo di intervenire in forma ufficiale da parte dello staff ma vi prego di valutare con attenzione se questo sia il contesto appropriato a questo genere di argomentazioni.

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temi e posizioni pienamente legittime, ma del tutto irrilevanti rispetto ai fini di un forum numismatico e oltre tutto regolarmente generatrici di situazioni sgradevolmente conflittuali. Fortunatamente in questo caso più che conflitto si è avuto un monologo, ma probabilmente solo perché l'argomento è poco conosciuto, riguarda poche persone, e non è capitato di trovare nessun ultrà tricolore che avesse voglia di replicare sull'argomento. Detto questo, per il momento non c'è motivo di intervenire in forma ufficiale da parte dello staff ma vi prego di valutare con attenzione se questo sia il contesto appropriato a questo genere di argomentazioni.

Mi dispiace Paleologo ma stavolta dissento completamente.

Personalmente ai fini culturali trovo nettamente più interessanti le tante informazioni ricavate da questa discussione (che al momento ha ricevuto ben 1300 e passa visualizzazioni) piuttosto che decine e decine di discussioni sulla vera e autentica differenza cosmica tra il qFDC, il FDC e il FDC+++ o sul quanto vale...

Se poi la finalità di un forum di numismatica deve essere invece proprio l'approfondimento di tematiche fondamentali come quest'ultime piuttosto che (oltre a quello) fornire informazioni e spunti di carattere storico-politico-geograficico allora io e tanti altri qui sul forum non c'ho / c'hanno capito niente fino ad ora sul perchè è bello leggere e partecipare a questo forum...

La discussione poi è stata condotta in modo equilibrato e senza insulti o sproloqui vaneggianti (come è accaduto magari in passato sulle tematiche da te ricordate) quindi non vedo il motivo di censure o avvisi di ritorno all'ordine.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
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Non intervengo nel merito della questione perché non piace parlare di vecchie ferite, che hanno provocato sofferenze a me e a persone care, ma propongo una foto dalla quale si vede come io fossi veramente contento, in quel 4 Novembre di 57 anni fa, in Piazza Unità, tra i bersaglieri... :-)

4-11-54.jpg

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Devo dire che ho seguito con un certo fastidio questa discussione, non perché l'argomento non sia serio e concreto o perché certe posizioni non siano legittime, ma proprio perché trovo molto sgradevole che si utilizzi la vetrina del forum per fare propaganda politica di parte (ovviamente chi scrive sarà pienamente convinto che quello che scrive non sia propaganda, ma LA VERITA') con un paio di aggravanti: certe espressioni decisamente sopra le righe ("i sabotatori dei partiti italiani"... e se fossero semplicemente gente convinta che Trieste fa parte dell'Italia?) e il fatto che l'autore della discussione è anche un membro dello staff. Personalmente non ho nessuna posizione preconcetta, sono ben poco nazionalista, aborro ogni forma di retorica sanguinolenta e se la popolazione di Trieste avesse giuridicamente la possibilità di costituirsi in stato indipendente e la maggioranza volesse farlo... buon per loro. Mi sorge però spontanea una domanda: ammettiamo che il TLT venga riconosciuto, o reintegrato, come stato indipendente. E DOPO? A parte questo, trovo l'argomento di questa discussione molto prossimo ai limiti del regolamento e in ogni caso decisamente inopportuno. Lo stesso discorso è stato fatto in passato per le discussioni nate su argomenti ugualmente critici, anche se non necessariamente di natura politica, come il ventennio fascista, il movimento neoborbonico, o persino l'animalismo: temi e posizioni pienamente legittime, ma del tutto irrilevanti rispetto ai fini di un forum numismatico e oltre tutto regolarmente generatrici di situazioni sgradevolmente conflittuali. Fortunatamente in questo caso più che conflitto si è avuto un monologo, ma probabilmente solo perché l'argomento è poco conosciuto, riguarda poche persone, e non è capitato di trovare nessun ultrà tricolore che avesse voglia di replicare sull'argomento. Detto questo, per il momento non c'è motivo di intervenire in forma ufficiale da parte dello staff ma vi prego di valutare con attenzione se questo sia il contesto appropriato a questo genere di argomentazioni.

Ho semplicemente citato le leggi vigenti su un argomento, come giustamente dici tu, poco conosciuto. Non era mia intenzione provocare fastidio a nessuno, ma, appunto, cercare di spiegare l'attuale situazione giuridica della mia città, e non mi sembra che fino ad ora sia stato un monologo.

Se volesse intervenire qualche "ultrà tricolore" (come li definisci tu) è il benvenuto, un dialogo, quando condotto entro i limiti dell'educazione, è sempre costruttivo.

Rinnovo la preghiera di fornire o citare qualche documento, trattato, sentenza internazionale o altro, dove ci sia scritto che lo Stato Italiano ha riavuto la sovranità sul TLT, visto che ha dovuto rinunciarvi con il Trattato di Pace del 1947. Provare sollievo nel vedere i bersaglieri a Trieste, non è un argomento giuridico.

Spero che questo non sembri provocatorio, non è mia intenzione, vorrei veramente capire, e sapere se esiste qualche documento simile, e nel caso, mettermi il cuore in pace.

Exergus

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Non intervengo nel merito della questione perché non piace parlare di vecchie ferite, che hanno provocato sofferenze a me e a persone care, ma propongo una foto dalla quale si vede come io fossi veramente contento, in quel 4 Novembre di 57 anni fa, in Piazza Unità, tra i bersaglieri... :-)

Ciao Okt, solo una domanda, senza intento polemico: sei Triestino?

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Per quanto si possa essere o meno in sintonia con quanto espresso dall'amico Exergus, non si può non riconoscere quanto riccamente, correttamente ed educatamente argomentato le sue tesi. E' il bello della libertà di espressione ma......il lupo perde il pelo ma non il vizio :rolleyes:

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--OMISSIS--

Provare sollievo nel vedere i bersaglieri a Trieste, non è un argomento giuridico.

--OMISSIS--

Exergus

Chiedo scusa, non avevo capito che la discussione era strettamente giuridica... ma può esserlo?

Sono troppi gli elementi non giuridici che entrano a far parte del problema. emozioni, passioni, sangue, odi ed amori smisurati, ingiustizie e violenze inflitte e sofferte, fame, freddo, paura (questo almeno nei miei ricordi).

A fronte di ciò limitarsi all'aspetto giuridico, discettando con indubbia competenza ma con scientifica freddezza di fatti che per altri sono stati molto "caldi", può apparire ad essi quasi raggelante.

Summum ius summa iniuria.

Per questo motivo, per ricordare che esistono anche le emozioni, giuste o sbagliate che siano, ho inserito una foto che possiamo ormai considerare storica e ho cercato qui di esprimere il mio punto di vista senza intento polemico e senza partigianerie: vi prego di credermi!

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Come detto, non c'è nessun intento censorio sull'oggetto della discussione; semplicemente, l'esperienza maturata sul forum mi insegna che determinati argomenti, come giustamente evidenziato da okt, portano con sé un carico di emotività tale che difficilmente si riesce a mantenere un tono freddo e oggettivo, e la discussione fatalmente degenera. Mi auguro caldamente che qui si riesca a proseguire, se si vuole proseguire, in termini civili e corretti, appropriati alla qualità dei partecipanti.

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Chiedo scusa, non avevo capito che la discussione era strettamente giuridica... ma può esserlo?

Sono troppi gli elementi non giuridici che entrano a far parte del problema. emozioni, passioni, sangue, odi ed amori smisurati, ingiustizie e violenze inflitte e sofferte, fame, freddo, paura (questo almeno nei miei ricordi).

A fronte di ciò limitarsi all'aspetto giuridico, discettando con indubbia competenza ma con scientifica freddezza di fatti che per altri sono stati molto "caldi", può apparire ad essi quasi raggelante.

Summum ius summa iniuria.

Per questo motivo, per ricordare che esistono anche le emozioni, giuste o sbagliate che siano, ho inserito una foto che possiamo ormai considerare storica e ho cercato qui di esprimere il mio punto di vista senza intento polemico e senza partigianerie: vi prego di credermi!

Capisco benissimo il tuo punto di vista, e sono sicuro che non ci sia niente di polemico in quanto esprimi, ma se vogliamo considerare le emozioni di quel triste periodo, per "par condicio" dobbiamo anche ricordare che dal 1954 al 1961, 20.000 Triestini (favorevoli al TLT) furono "invitati" ad emigrare, la maggior parte verso l'Australia, sotto la minaccia di perdere il lavoro o di essere ricollocati in altre parti d'Italia.

Non credo abbiano provato sollievo nel vedere i bersaglieri.

Le banchine di Trieste affollate da emigranti in attesa di un imbarco verso l'Australia:

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http://www.smh.com.au/national/a-tragic-history-that-brought-thousands-of-triestini-to-australia-20120325-1vsib.html

Quindi, tutte le parti hanno (giustamente) da recriminare qualcosa, proseguendo in questa direzione è sicuro che la discussione possa degenerare, spero vivamente che questo non succeda.

Sto cercando di capire come l'Italia abbia ripreso la sovranità sul TLT e dissolto questo stato indipendente, quando tutti i documenti che mi sono passati sotto gli occhi non lo dicono.

Visto che Lamoneta.it, come recita l'intestazione, è un "Network di numismatica e storia" spero che qualcuno possa avere notizie in merito ed aiutarmi a trovare le risposte che cerco, anche se sarà difficile...

Exergus

Modificato da Exergus
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Visto che Lamoneta.it, come recita l'intestazione, è un "Network di numismatica e storia" spero che qualcuno possa avere notizie in merito ed aiutarmi a trovare le risposte che cerco, anche se sarà difficile...

Non barare. Hai già esposto il tuo punto di vista, quindi non hai altre risposte da cercare :D

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Per chi è scettico e crede ancora nella validità del Trattato di Osimo, da una ricerca sul sito dell'ONU, posso riportare la nota del segretariato ONU che rende il Trattato di Osimo non valido in quanto accordo bilaterale.

Lo trovate subito dopo l'indice e prima della registrazione del Trattato di Osimo (pagina 25).

Treaty Series vol.1466, pubblicato nel 1996.

post-18735-0-16056000-1360776654_thumb.j

Chi ne avesse la pazienza, può controllare con i propri occhi a questo link :

http://treaties.un.org/doc/Publication/UNTS/Volume%201466/v1466.pdf

Exergus

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Un'ultima considerazione per Exergus (che trovo documentatissimo su questa materia e, quindi, su questo piano non c'è battaglia). Infatti credo di aver individuato il punto sul quale probabilmente non siamo in sintonia...

Non si può trattare il diritto internazionale alla pari del diritto commerciale o quello di famiglia. Una volta capito questo, forse alcune posizioni potrebbero cambiare o, comunque, diventare meno assolute.

Arka

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Un'ultima considerazione per Exergus (che trovo documentatissimo su questa materia e, quindi, su questo piano non c'è battaglia). Infatti credo di aver individuato il punto sul quale probabilmente non siamo in sintonia...

Non si può trattare il diritto internazionale alla pari del diritto commerciale o quello di famiglia. Una volta capito questo, forse alcune posizioni potrebbero cambiare o, comunque, diventare meno assolute.

Arka

Caro Arka, oltre al diritto internazionale, l'Italia sta violando le sue stesse leggi e la sua stessa Costituzione, il Trattato di Pace è stato attuato nell’ordinamento italiano con il Decreto Legislativo n. 1430 del 28 novembre 1947, recepito nella Costituzione in vigore dal 1 gennaio 1948 all’art. 10, e ratificato con legge n. 3054 del 25 novembre 1952 il cui articolo unico stabilisce che:

“La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.

La Legge n. 3054 del 25 novembre 1952 è diventata esecutiva con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 14.1.1953, ed è ad oggi in vigore quale Legge della Repubblica Italiana.

Come ho già documentato, con il Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 l’Italia ha ricevuto la sola amministrazione civile temporanea sulla Zona A del Territorio Libero di Trieste, senza quindi la possibilità di imporre il proprio ordinamento.

Lo status giuridico del Territorio Libero di Trieste, in attesa dei provvedimenti attuativi da parte delle Nazioni Unite, è immutato e la questione può essere sollevata da qualsiasi Stato membro, mentre i diritti garantiti dal Trattato di Pace del 1947 ai cittadini del Territorio Libero di Trieste non possono essere loro sottratti, a partire da quello di autodeterminazione e dei connessi e conseguenti diritti umani generali tra cui quello inalienabile di cittadinanza del Territorio Libero di Trieste e di appartenenza alla sua sfera giuridica e fiscale.

Tali diritti possono essere perciò soggettivamente e collettivamente reclamati dai cittadini del TLT e loro discendenti. E ciò in conformità con gli stessi principi di restituzione unilaterale, anche in regime automatico di doppia cittadinanza, delle cittadinanze perdute con i medesimi Trattati di Parigi e di

Osimo, che sono stati introdotti nell’ordinamento italiano con le leggi 379/2000 e 124/2006.

Per quanto attiene alla responsabilità per la violazione dei diritti dei cittadini del Territorio Libero essa è affermata oltre che dalle normative internazionali che regolano i trattati, anche dalla stessa Costituzione della Repubblica Italiana che all’articolo 28 stabilisce che “i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”.

Non è mia intenzione offendere nessuno, mi limito a riportare quanto previsto dalla legge Italiana, e reputo giusto che i cittadini Italiani ne siano a conoscenza.

Exergus

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Se sei sicuro che la legge del 1952 sia tuttora in vigore hai ragione. Mi sorge un dubbio... Possibile che nessuna sentenza del Tribunale di Trieste, gestito dalla Repubblica Italiana, non sia mai stata impugnata per l'invalidità del Tribunale stesso..?

Arka

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Si, Exergus, vai così. Fosse veramente possibile rendere indipendente Trieste sostenendo inesistenti riconoscimenti da parte del Parlamento europeo, la Commissione europea o l'ONU vorrei proprio vederlo il "territorio libero"... e ci sarebbe quasi da ridere. Un territorio talmente libero che secondo lo stesso trattato, deciso dalle potenze vincitrici di una guerra alle spalle della popolazione di Trieste, il suo governatore "sarà nominato dal Consiglio di Sicurezza dopo consultazione con i Governi jugoslavo ed italiano. Esso non dovrà essere cittadino né della Jugoslavia né dell’ Italia, né del Territorio Libero."

Auguri per la vostra "indipendenza" sotto controllo dell'ONU e di un governatore venuto da chissà dove deciso in combutta fra Italia e "Jugoslavia".

Questa storia ricorda un po' la fissa di certi austriaci per la "neutralità", imposta a forza dopo la seconda guerra mondiale dall'URSS (insieme a una falce e un martello nuovi nuovi che da allora impugnano le due zampe dell'aquila simbolo dello stato austriaco) in cambio della rinuncia alla mancata divisione del territorio in zone permanenti d'occupazione come fu per la Germania.

Invece di discutere seriamente di un modo per rilanciare il porto di Trieste come altri già fanno qua corriamo dietro al territorio indipendente, fra l'altro ben sapendo che la maggioranza della popolazione di Trieste non accetterebbe mai una cosa simile. E qui vorrei proprio vedere quali mezzi usereste per far risultare maggioritaria una parte che non lo è. Forse concedendo secondo criteri che fanno comodo a voi la nazionalità del "territorio libero" solo a una parte della cittadinanza che poi sarà chiamata a decidere per tutti quanti?

Modificato da ART
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