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Inviato

Ho trovato nel nostro catalogo la foto di questa confezione ufficiale che sembra a tutti gli effetti una divisionale...

Chi mi sa dire qualcosa in più? Quante ne sono state prodotte? Quale può essere il suo valore (immagino molto molto alto) e a chi fu data?

grazie in anticipo!!

16434.jpg

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fantasticooooo!!!!! sono commossa :cray:

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Guest utente3487
Inviato

Beh il ragionamento di Favaldar non lo trovo male...

C'è da dire che "in teoria" questa serie di monete, come dimostrato da alcuni documenti allegati ad un'asta recente di Varesi, era tranquillamente acquistabile da privati che ne avessero fatto richiesta fornendo l'oro per la coniazione delle monete più pagando un surplus per coniazione e diritti vari mentre gli argenti (compreso quindi il raro 20 lire) sarebbero stati ceduti e pagati al nominale. (Questi documenti datano 28 dicembre 1937)

C'è da domandarsi se queste monete sarebbero state poi consegnate in semplici bustine che tutti conosciamo (se ne sono viste più di una ormai, anche per monete importanti) oppure se a richiesta ci si poteva anche avvalere di appositi cofanetti come questo...

Saluti

Simone

Bisogna osservare che a quei tempi non c'era il tam tam pubblicitario e quindi solo pochi privilegiati seppero della possibilità di acquistare le monete al valore facciale (tranne l'oro). Peraltro erano comunque sempre tanti soldini e non tutti avevano la possibilità di acquistarle. E poi mica è come adesso, che si telefona in zecca e si parte per Roma per procedere all'acquisto. Quindi giusto chi era a Roma e vicino all'ambiente e interessato alle monete avrebbe potuto godere della possibilità dell'acquisto. E' ovvio che essendo la monetazione del neo impero ci fu una corsa (specie tra i vertici della P.A.) all'accaparramento delle monete, ma circa le confezioni delle serie purtroppo non abbiamo notizie certe. E' evidente che alcune serie vennero confezionate, ma non sappiamo quante e per chi. La serie andata in Asta Varesi (che secondo me acquista un notevole plus valore proprio perchè ha il certificato di nascita) venne acquistata da una persona nota (ricordo la fattura) nella confezione originale. Però non sappiamo se questa veniva pagata a parte o faceva parte dell'acquisto.

Una cosa è certa. Quella serie, con tanto di documenti, vale molto di più rispetto ad una serie analoga che non li ha, e non solo per il discorso della ghiera dell'esemplare da lire 20.

Inviato

Peccato che all'epoca la lavorazione "Proof" ancora non esisteva altrimenti avrebbero davvero raggiunto quotazioni eccezionali........Eppure il re era un Numismatico (cosi si dice) e volendo,copiando anche un po il tentativo Inglese,poteva farle coniare o provarci. No? Sbaglio?!?


Inviato (modificato)

Ciao.

Per min ver:

"Le coniazioni successive, emesse per i numismatici su richiesta specifica di S.A.R. Vittorio Emanuele, non mi risulta siano mai state confezionate insieme."

Non mi risulta che le coniazioni numismatiche furono emesse su richiesta di V.E. III.

Da dove hai tratto questa notizia?

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Guest utente3487
Inviato

Peccato che all'epoca la lavorazione "Proof" ancora non esisteva altrimenti avrebbero davvero raggiunto quotazioni eccezionali........Eppure il re era un Numismatico (cosi si dice) e volendo,copiando anche un po il tentativo Inglese,poteva farle coniare o provarci. No? Sbaglio?!?

Zitto, non sfruculiare il cane che dorme, altrimenti ti cominciano a sfornare anche i proof dell'epoca :crazy:

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Guest utente3487
Inviato

Ciao.

Per min ver:

"Le coniazioni successive, emesse per i numismatici su richiesta specifica di S.A.R. Vittorio Emanuele, non mi risulta siano mai state confezionate insieme."

Non mi risulta che le coniazioni numismatiche furono emesse su richiesta di V.E. III.

Da dove hai tratto questa notizia?

Saluti.

Michele

Mi hai anticipato Michele...questa è un'altra leggenda metropolitana...

Inviato

Peccato che all'epoca la lavorazione "Proof" ancora non esisteva altrimenti avrebbero davvero raggiunto quotazioni eccezionali........Eppure il re era un Numismatico (cosi si dice) e volendo,copiando anche un po il tentativo Inglese,poteva farle coniare o provarci. No? Sbaglio?!?

Zitto, non sfruculiare il cane che dorme, altrimenti ti cominciano a sfornare anche i proof dell'epoca :crazy:

Peccato che all'epoca la lavorazione "Proof" ancora non esisteva altrimenti avrebbero davvero raggiunto quotazioni eccezionali........Eppure il re era un Numismatico (cosi si dice) e volendo,copiando anche un po il tentativo Inglese,poteva farle coniare o provarci. No? Sbaglio?!?

Zitto, non sfruculiare il cane che dorme, altrimenti ti cominciano a sfornare anche i proof dell'epoca :crazy:

la Germania non emetteva già monete proof all'epoca??

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Inviato

@@elledi

Infatti ho scritto "in teoria" tra virgolette... i comuni mortali avevano altro a cui pensare.

(che poi c'era stata la raccolta dell'oro per la patria giusto un anno prima lo vogliamo dire? I signori che consegnavano l'oro in Zecca per farsi fare le monete erano stati altrettanto generosi precedentemente con la Patria??? :closedeyes: )

Saluti

Simone


Inviato (modificato)

No no assolutamente! :D

Tornando a noi ci sono due frasi di quei documenti che suonano interessanti secondo me:

"La cessione delle predette monete [le monete divisionali della serie impero N.d.R] è, comunque, subordinata alla preventiva autorizzazione della Direzione Generale del Tesoro, alla quale occorrerà rivolgersi."

Quindi? Ci saranno mai stati dinieghi?

E poi

"Le monete in oro di precedente coniazione non sono in vendita."

Il principio è affermato chiaramente: riconii non ne facciamo (almeno in oro)

Saluti

Simone

Modificato da uzifox

Guest utente3487
Inviato

Al primo punto ti rispondo dicendo che è prassi però non ci sono stati dinieghi perchè sono stati davvero pochi i privati che si sono rivolti alla zecca per avere la divisionale. Diciamo che il grosso è stato richiesto da enti che oggi non ci sono più, con spese a carico dello Stato. In soldoni, il PNF richiese un po' di divisionali per omaggi vari. Non so la Casa Reale, ma sicuramente non al livello del PNF.

Secondo punto. Purtroppo per risponderti dovrei parlare di persone scomparse da tempo e ormai mi sembra inutile. Posso dirti che in un determinato periodo storico una determinata persona, forse stressata anche dalle continue e pressanti richieste esterne, ebbe la scellerata idea di far battere monete del passato. Si cominciò con i centesimi 10 del 1908 e le lire 20 del 1908. Da qui le pressioni continuarono raggiungendo l'apoteosi con i traffici del lire 20 1927 anno V che fece inquietare non poche persone.

  • Mi piace 1
Inviato (modificato)

...quindi anche la tiratura del littore 1927 anno V è uno dei tanti misteri...su cui si tace sempre!! se no come facciamo a venderlo a 10mila euro!!!

Modificato da renato

Guest utente3487
Inviato

No, la tiratura era realmente quella...furono gli acquirenti che erano davvero pochi!

Inviato

Grazie per le spiegazioni Elledi... ;)

Saluti

Simone


Guest utente3487
Inviato

No. Alcuni.

La risposta a Franzoni su questo articolo la troverete nel mese di ottobre.

Inviato (modificato)

Ciao.

Per min ver:

"Le coniazioni successive, emesse per i numismatici su richiesta specifica di S.A.R. Vittorio Emanuele, non mi risulta siano mai state confezionate insieme."

Non mi risulta che le coniazioni numismatiche furono emesse su richiesta di V.E. III.

Da dove hai tratto questa notizia?

Saluti.

Michele

Mi hai anticipato Michele...questa è un'altra leggenda metropolitana...

Meno male che c'è chi riesce a darci notizie storiche inconfutabili e che non ha mai dubbi ma solo certezze. Ho sempre pensato che VEIII fosse appassionato di numismatica e che, visto che fino a Umberto I le emissioni per numismatici erano sconosciute (e forse questa non e' una leggenda metropolitana...o magari adesso qualcuno tira fuori un 100 lire 1895???) fosse lui ad averle introdotte. Ma evidentemente e' una leggenda metropolitana....

Modificato da min_ver

Guest utente3487
Inviato

Arrivaci da solo...tutti hanno scritto che il Re, per una sorta di continuità, avrebbe fatto coniare per ogni anno alcune monete per completare la raccolta...questo accade per il Vaticano, che ha coniato anche con i millesimi degli anni bui, 1943-1944-1945. Invece per VEIII mancano all'appello i pezzi da lire 100 del 1938 e 1939 e altri ancora. Garantito al limone che non vennero mai coniate monete con tali millesimi. E allora che mi dici?

VEIII era sì appassionato di monete, ma non quelle a lui contemporanee che raccoglieva certo, ma guarda caso mica gli davano tutto...vedi gli esemplari da 5 centesimi...

Il Cappellone gli venne inviato quando era già in circolazione....

E poi vedi cosa dichiarò lui stesso sulle monete cosiddette per numismatici, certamente una definizione non sua.

Guest utente3487
Inviato

Lire 20 1902 ancoretta e senza ancoretta. Nella sua collezione se ne trovava solo una (Ancoretta). Nel CNI per fare riferimento all'altra si indica la collezione PAP. Non so se mi spiego.

Se ero io Re e numismatico per giunta, sai come li avrei fatti correre, e penso chiunque collezioni monete farebbe altrettanto. Ma come, nelle monete c'è la mia effige, io colleziono monete e mi mancano degli esemplari che guarda caso sono in mano a privati.

Guest utente3487
Inviato

Lo so che si è sempre scritto così, ma la realtà è diversa...

Inviato

Quell'anarchico pensava di risolvere i problemi....... chissa se fosse rimasto in vita il babbo Umberto I forse nemmeno avremmo fatto le due guerre mondiali...... forse, ma questo è of-topic!


Inviato (modificato)

"Meno male che c'e' chi riesce a darci notizie storiche inconfutabili e che non ha mai dubbi ma solo certezze."

Beh, visto che stiamo parlando di numismatica del XX secolo e non di duemila anni fa, forse non sarebbe male cercare di dare risposte il piu' possibile documentate ad alcuni temi (non molti, per fortuna..) che non hanno ancora una spiegazione logica e documentata.

Questo non significa che vi sia sempre (e per il momento) una risposta a tutto, ma almeno si cerca di non avallare quelle superficiali "leggende" che girano da tempo nell'ambiente e sono totalmente destituite di qualunque fondamento.

Questa di V.E. III che lo vuole "artefice" dell'emissioni per numismatici e', appunto, una di queste.

Alle osservazioni che ha gia' riportato elledi, vorrei ricordare soltanto che esiste una lettera autografa del Re, che Alberto Varesi ha postato qui sul forum, con la quale il Sovrano chiede ad un mercante di procurargli non una moneta dell'antica Roma ma, molto piu' semplicemente una moneta dell'ordinaria circolazione (se non erro si trattava di un 50 cent. "Leoni" con contorno successivamente godronato, dei primi millesimi).

Com'e' che il potente Sovrano, che autorizza le emissioni per numismatici, deve ricorrere ad un commerciante (e non da' invece un preciso e tassativo ordine al Direttore della Regia Zecca) per entrare in possesso di una moneta del suo Regno?

Quale sarebbe poi la disposizione di legge che delega al Re la prerogativa di far emettere

monete per numismatici, giacche' l'emissioni monetarie erano riservate all'Esecutivo?

Al di la' di quanto si possa (erroneamente) ipotizzare, il sistema giuridico del Regno d'Italia era molto ben articolato e la circostanza, innegabile, che il Sovrano numismatico possa anche aver esercitato la sua influenza sulla materia monetaria (benche' ci fosse una Commissione all'uopo costituita fin dai primi del '900) non signfica che il Re potesse arrogarsi diritti che esulavano dalle sue competenza istituzionali.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

Alle osservazioni che ha gia' riportato elledi, vorrei ricordare soltanto che esiste una lettera autografa del Re, che Alberto Varesi ha postato qui sul forum, con la quale il Sovrano chiede ad un mercante di procurargli non una moneta dell'antica Roma ma, molto piu' semplicemente una moneta dell'ordinaria circolazione (se non erro si trattava di un 50 cent. "Leoni" con contorno successivamente godronato, dei primi millesimi).

qualcuno riesce a ritrovare l'immagine della lettera? sarei molto curioso a vederla

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