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Inviato

buongiorno,

ho questa monetina che sembra un grosso di piemonte, ma ha alcune particolarità strane, ad esempio sulla sinistra si vede una M e poi CE sotto.

anche le scritte sull' altro lato non coincidono.

sapete darmi una mano ad identificarla?

grazie

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Inviato (modificato)

Esistono imitazioni di Messerano e di Passerano, ma non mi pare questo il caso.

La legenda del D/ e del R/ sono conformi alla tipologia di Carlo Emanuele I:

D/ C. EM. DVX. SAB.

R/ TIBI SOLI ADERERE (15)87.

Questo esemplare è stato coniato a Torino .

Modificato da Littore
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Inviato

è vero, mi sono sbagliato io, rimane comunque sempre quella M fuori posto....


Inviato

In effetti la "M" dovrebbe essere più esterna. Potrebbe trattarsi di un errore nell'allestimento del conio: questa tipologia, difatti, non era molto curata..


Inviato

dico la mia...e confermo per il MEZZO GROSSO DI PIEMONTE...le legende sono molto poco accurate! potrai avere conferma nonappena Savoiardo rientrerà dalla ferie (domenica..=)

comunque mi sa che qui non ci si sbaglia!

S.B.


Supporter
Inviato

eccomi!!!

confermo il mezzo grosso di piemonte, moneta con "salto di conio" che ha portato al diritto ad avere alcune lettere della legenda spostate... a quello che vedo ( o mi sembra ) la M è doppia, una meno marcata la vedo sopra in continuazione del resto della legenda....

comunque moneta perfettamente classifivabile, il rovescio meglio conservato e centrato riporta perfettamente la data e la sigla, 87 e la sigla XX (V A in monogramma) per Vercelli!!

Supporter
Inviato

In effetti mi pareva di ricordare che fosse stata coniata a Vercelli, ma sul nostro catalogo viene riportata la zecca di Torino http://numismatica-i...moneta/W-CE1/15.

premettendo che mi sono sbagliato a scrivere e che il catalogo riporta ciò che la maggior parte delle pubblicazioni sulle monete savoia riporta (questo per non volermi scontrare con chi ha scritto prima di me e che nel settore forse ha fatto più studi, anche se molti hanno fatto "copia incolla") voglio dire che questi anni di coniazione del periodo di CE I sono difficili da interpretare....

nel 1587 risultano attive diverse zecche, il Valgrandi prese in appalto la zecca di Torino Aosta Vercelli Asti e Nizza a metà dell'anno, il contrassegno con la VA potrebbestarci sia per Valgrandi Aosta come per Valgrandi Asti , probabilmente per Vervelli usò solo la V, adesso bisognerebbe ricominciare la discussione se la A è la sigla di Aosta (per me probabile) o di Asti, a questo punto potrebbe aver usato le sigle VA per l'altra.... l'ordinanza del 15 giugno 1587 lo obbligava a indicare con l'iniziale della città le monete battute (vedasi Promis) quindi questa sigla potrebbe essere stata usata proprio per distinguere Asti da Aosta..... ma molto è ancora da chiarire....

  • Mi piace 2

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