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dubbi e perplessità


Risposte migliori

Guest utente3487

Però, c'è sempre un però.

Secondo me dobbiamo distinguere sempre da pezzi di un certo valore rispetto a quelli di minor valore.

Adesso vi faccio un ragionamento da poliziotto, che può piacere o non piacere, ma penso sia inutile ignorare anche questo aspetto.

Allora, io maresciallo della Tutela Patrimonio Archeologico o Ispettore della Questura, ricevo il catalogo dell'Asta (Asta italiana ovviamente, per quelle estere...non saprei davvero). Me lo sfoglio, vedo che non ci sono particolari criticità (es. una moneta sospetta di furto) e archivio.

Nessuno degli addetti ai lavori ovviamente guarderà analiticamente i singoli lotti, specie delle monetine note, di poco prezzo ecc.

Giusto fin qui?

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Guest utente3487

Onestamente però non vedo dove stia il problema nel tuo esempio di cui al post 119: se la moneta senza natali non é "sporca", perché non dovrebbe essere libera ?

Quanto poi alla documentazione, intesa come fattura, ricordo che é da, quanto, 30 o 40 anni che viene rilasciata ? E le monete regolarmente acquistate prima, ma prive di documentazione, che facciamo, le consideriamo illegali ?

E qui che voglio andare a parare. Anche la moneta del mercatino, che vale 2 euro, magari sono anni che gira negletta per i mercatini ed è tutto sommato pulita, nel senso che negli ultimi quarant'anni magari è stata in qualche cassetto, anche se la provenienza di tutte queste monete è stata, in tempi lontani il sottosuolo (comprese quelle vendute in contesti più certi).

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Guest utente3487

Quello che vorrei far passare è che ogni famiglia italiana ha probabilmente nel cassetto una moneta antica, tramandata da generazioni, magari nella scatola dei bottoni o dei ricordi di famiglia. Perchè, non può venderla alla luce del sole, senza ricorrere ai sotterfugi? Basterebbe dire, (LA MIA OVVIAMENTE E' UNA OPINIONE PERSONALE, che non impegna nessuno, espressa da studioso e cittadino): carissime Autorità, ho questo esemplare da novant'anni. Che dite, lo posso tenere, vendere, regalare? Otterrei sicuramente risposta senza dover intrallazzare con perizie compiacenti e stranezze varie. Tutto alla luce del sole e perfettamente in regola.

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Può andare bene a te forse ma comprenderai che agli addetti ai lavori non possono ragionare per punti fermi acquisiti, solo per non scoraggiare collezionisti e mercato.

Io ho esposto alcune considerazioni, se poi non vi vanno posso tranquillamente chiudere qui la discussione e passare ad altro.

Quì ci sono prevalentemente NON addetti ai lavori..posso capire che per un addetto ai lavori la questione e le risposte possano essere non sufficienti ed esaustive, ma, appunto, è un'addetto ai lavori quindi ragiona da addetto ai lavori e ha accessi, come indicato da varesi, che un privato non ha..quindi che si accontenti di ragionare da addetto ai lavori per conto suo senza pretendere altrettanto da un comune collezionista..a me, in quanto collezionista, un cartellino, una fattura etc vanno più che bene se realizzate secondo i crismi della legge e a questi mi devo fermare......se invece tutto questo , alla resa dei conti, non ha nessuna sostanza, come dice concretamente elledi, la colpa è non certamente del collezionista o del commerciante coinvolti, ma delle istittuzioni e degli addetti che non fanno il loro lavoro a monte con la dovuta coscienziosità...ora direi basta di dare la croce sull'ultimo anello della catena, il più debole e colpibile, quando le mancanze sono ,invece, in cima...

E ,in ogni caso, bisognerebbe che anche gli addetti ai lavori non partissero prevenuti nel loro pensare...magari non tutti sono delinquenti da stanare e magari non fa neanche piacere sapere che per gli addetti, invece, lo siamo presuntivamente e aprioristicamente..almeno a leggere quello che vedo scritto.....

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ma le autorità hanno tutto: mandati a vendere, elenchi e cataloghi.

Non è che hanno tutto a prescindere, ma solo se lo richiedono, giusto?

No, ce l'hanno a prescindere per legge gli astatori sono obbligati a inviare gli elenchi a chi di dovere, non su richiesta, ma per normativa vigente.

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Però, c'è sempre un però.

Secondo me dobbiamo distinguere sempre da pezzi di un certo valore rispetto a quelli di minor valore.

Adesso vi faccio un ragionamento da poliziotto, che può piacere o non piacere, ma penso sia inutile ignorare anche questo aspetto.

Allora, io maresciallo della Tutela Patrimonio Archeologico o Ispettore della Questura, ricevo il catalogo dell'Asta (Asta italiana ovviamente, per quelle estere...non saprei davvero). Me lo sfoglio, vedo che non ci sono particolari criticità (es. una moneta sospetta di furto) e archivio.

Nessuno degli addetti ai lavori ovviamente guarderà analiticamente i singoli lotti, specie delle monetine note, di poco prezzo ecc.

Giusto fin qui?

Perché " Ovviamente" ? E' il loro lavoro, che lo svolgano completamente e si accorgeranno, ove possibile, degli eventuali problemi...non ci si può scaricare dell'incombenza solo perché è dispersiva o farragginosa..le leggi non le hanno fatte i collezionisti ma lo stato e lo stato ha stabilito che chi di dovere deve spedire i registri e gli elenchi e altrettanto, chi di dovere, DEVE controllarli..se non lo fa,o lo fa incompletamente, inutile recriminare o cercare di spostare il nocciolo del problema sulla controparte....

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Quello che vorrei far passare è che ogni famiglia italiana ha probabilmente nel cassetto una moneta antica, tramandata da generazioni, magari nella scatola dei bottoni o dei ricordi di famiglia. Perchè, non può venderla alla luce del sole, senza ricorrere ai sotterfugi? Basterebbe dire, (LA MIA OVVIAMENTE E' UNA OPINIONE PERSONALE, che non impegna nessuno, espressa da studioso e cittadino): carissime Autorità, ho questo esemplare da novant'anni. Che dite, lo posso tenere, vendere, regalare? Otterrei sicuramente risposta senza dover intrallazzare con perizie compiacenti e stranezze varie. Tutto alla luce del sole e perfettamente in regola.

E te credi che invece per i collezionisti e tutti gli altri poter fare una cosa del genere con animo tranquillo, senza essere guardati storti e con la certezza di essere valutati, noi e le nostre monete, in maniera serena ed equilibrata ,non sarebbe il paradiso in terra?..ma stai scherzando o cosa?

Gli unici a cui non piacerebbe una situazione del genere sarebbero solo i traffichini e chi lucra nel torbido visto che gli si spunterebbero le armi, che poi sono le persone che più dovrebbero essere perseguitate dalla AG, visto che sono, alla fin fine, lo zoccolo duro delle perdite storiche ...solo che finché non ci si metterà nell'ottica che non si deve partire dal presupposto che :intanto ti scruto come fallace, e poi casomai, se non trovo nulla, allora cambio registro..col solo risultato di spaventare vieppiù la gente per bene, non si avrà mai la collaborazione di chicchessia e si farà, anzi, il gioco di chi lavora nell'ombra e si otterrà proprio l'opposto dell'effetto cercato...

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Però, c'è sempre un però.

Secondo me dobbiamo distinguere sempre da pezzi di un certo valore rispetto a quelli di minor valore.

Adesso vi faccio un ragionamento da poliziotto, che può piacere o non piacere, ma penso sia inutile ignorare anche questo aspetto.

Allora, io maresciallo della Tutela Patrimonio Archeologico o Ispettore della Questura, ricevo il catalogo dell'Asta (Asta italiana ovviamente, per quelle estere...non saprei davvero). Me lo sfoglio, vedo che non ci sono particolari criticità (es. una moneta sospetta di furto) e archivio.

Nessuno degli addetti ai lavori ovviamente guarderà analiticamente i singoli lotti, specie delle monetine note, di poco prezzo ecc.

Giusto fin qui?

Perché " Ovviamente" ? E' il loro lavoro, che lo svolgano completamente e si accorgeranno, ove possibile, degli eventuali problemi...non ci si può scaricare dell'incombenza solo perché è dispersiva o farragginosa..le leggi non le hanno fatte i collezionisti ma lo stato e lo stato ha stabilito che chi di dovere deve spedire i registri e gli elenchi e altrettanto, chi di dovere, DEVE controllarli..se non lo fa,o lo fa incompletamente, inutile recriminare o cercare di spostare il nocciolo del problema sulla controparte....

Ma se e'vero che non si controllano, perche ' il lavoro sarebbe eccessivo rispetto alle risorse disponibili, analiticamente i lotti , come si puo' allora ipotizzare (o consigliare) che tutti coloro che hanno la moneta del nonno nel cassetto lo facciano presenti alle Autorita' chiedendo liberatoria per venderla (post #129) ? Non e'un po'in contraddizione con quello che e', oggi, la realta' dei fatti ?

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ma le autorità hanno tutto: mandati a vendere, elenchi e cataloghi.

Non è che hanno tutto a prescindere, ma solo se lo richiedono, giusto?

No, dobbiamo consegnare tutto prima dell'asta.

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Quello che vorrei far passare è che ogni famiglia italiana ha probabilmente nel cassetto una moneta antica, tramandata da generazioni, magari nella scatola dei bottoni o dei ricordi di famiglia. Perchè, non può venderla alla luce del sole, senza ricorrere ai sotterfugi? Basterebbe dire, (LA MIA OVVIAMENTE E' UNA OPINIONE PERSONALE, che non impegna nessuno, espressa da studioso e cittadino): carissime Autorità, ho questo esemplare da novant'anni. Che dite, lo posso tenere, vendere, regalare? Otterrei sicuramente risposta senza dover intrallazzare con perizie compiacenti e stranezze varie. Tutto alla luce del sole e perfettamente in regola.

Trovo che sia una opinione condivisibile ma, ancor di piu' in uno stato di diritto, dovrebbe essere quella che stabilisce che tutto e' lecito fino a prova contraria ed ogni cittadino e' innocente, fino a prova contraria.

I furbetti ci sono sempre stati e probabilmente ci saranno sempre ma sono loro che vanno colpiti, penalizzati, non il cittadino comune.

Dall'esempio che hai postato a me sorgerebbe spontanea una domanda, se fossi l'interessato: perche' devo fare una domanda per vendere cio' che e' mio da 90 anni ? E perche' mai qualcuno potrebbe anche rispondere con un diniego ? Perche' non ho una fattura ? Quella non e' una caratteristica intrinseca dell'oggetto.....

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..

...solo che finché non ci si metterà nell'ottica che non si deve partire dal presupposto che :intanto ti scruto come fallace, e poi casomai, se non trovo nulla, allora cambio registro..col solo risultato di spaventare vieppiù la gente per bene, non si avrà mai la collaborazione di chicchessia e si farà, anzi, il gioco di chi lavora nell'ombra e si otterrà proprio l'opposto dell'effetto cercato...

questo a mio avviso e' il vero nocciolo della questione. Non tanto per la situazione specifica che stiamo analizzando su queste pagine e sulla quale si propongono varie ricette, quanto invece per un atteggiamento di fondo che mai come in questo caso pone in evidenza i limiti di quello che si configura come una mancanza di fiducia che lo Stato ha verso il cittadino. In Paesi come Inghilterra, Germania, etc. il cittadino non deve giustificare un suo comportamento che si presume onesto fino a prova contraria. Qui invece ci si ritrova sempre sospettabili di comportamenti fallaci finche'non si riesce a convincere l-Autorita' del contrario.

Invertire questo onere, anche se mi rendo conto che sarebbe un salto morale particolarmente impegnativo , porterebbe probabilmente nel lungo termine ad una diminuzione delle malversazioni oltre a rendere la vita meno difficile alle dcine di milioni di onesti cittadini.

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Quello che vorrei far passare è che ogni famiglia italiana ha probabilmente nel cassetto una moneta antica, tramandata da generazioni, magari nella scatola dei bottoni o dei ricordi di famiglia. Perchè, non può venderla alla luce del sole, senza ricorrere ai sotterfugi? Basterebbe dire, (LA MIA OVVIAMENTE E' UNA OPINIONE PERSONALE, che non impegna nessuno, espressa da studioso e cittadino): carissime Autorità, ho questo esemplare da novant'anni. Che dite, lo posso tenere, vendere, regalare? Otterrei sicuramente risposta senza dover intrallazzare con perizie compiacenti e stranezze varie. Tutto alla luce del sole e perfettamente in regola.

sarebbe bello e, come già dicevo, parzialmente fattibile. non proprio in questi termini ma insomma, si potrebbe far qualcosa su questa strada.

tuttavia, sono più i rischi o i benefici?

io ho in casa una moneta romana che da x generazioni viene passata di mano in mano perchè il mio bis-bis-bisavolo l'ha trovata nel 1700 in un campo dietro via tal dei tali dove ora al posto del campo c'è quel nuovissimo centro commerciale.

orbene, la segnalo alla sovrintendenza e dico: ho questo pezzo a cui sono affezionato. non lo voglio vendere, ma lo voglio notificare per renderlo "noto" e "pulito" perchè, si sa mai... la benzina di questi tempi è salita a due euro al litro e se arriverà a 2,50 potrei decidere di venderla e farmi un pieno... così intanto mi premunisco.

orbene (parte seconda) chi mi dice che così facendo non dia il via a una serie di accertamenti e verifiche che mi portino a qualche forma di indagine processuale?

la mia storia in effetti è credibile alla pari di quella di un tombarolo incensurato che va a dire le medesime cose mostrando un sesterzio di nerone trovato la sera prima e ben ripulito.

il funzionario che riceve questa segnalazione potrebbe quindi fare due cose... o dire sì sì, e metter in un cassetto la segnalazione oppure dare il via a una segnalazione in procura e mettere in moto una macchina che ben conosciamo.

questo caso limite è applicabile in entrambe le situazione, sia per quella pulita che per quella torbida.

quindi? sliding doors e vediamo come procedono le due storie?

non lo so. dicevo che è una strada da percorrere, ma attualmente non so se sia percorribile o se sia da analizzare.

quindi, davvero, rischiamo sempre di ricadere al solito punto morto.

mi sento di ribadire i miei consigli perchè collezionare si può, seguendo con accortezza le disposizioni date dalla legge... con una buona condotta nel presente spero si possa "nobilitare" anche un passato già nobile di suo, pur senza prove (né a favore né contrarie).

e qui mi fermo perchè mi rendo conto di aver fritto un po' d'aria! :)

Modificato da grigioviola
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Awards

Soprattutto, avere uno sguardo meno miope nei confronti di chi, invece, alla prova dei fatti storici ,tanti meriti ha nei confronti della costituzione e salvaguardia del patrimonio museale italiano, porterebeb solo vantaggi e rallenterebbe l'emorragia di reoperti che se ne vanno quotidianamente fuori dai confini o che vengono nascosti e reinterrati, quando non distrutti tout court, per evitare grane derivanti dal modo Borbonico di contrapporre stato e cittadino...

tanto, la guerra che le sovrintendenze stanno combattendo, usando sistemi restrittivi e coercitivi, non la potranno mai vincere..la storia delle altre guerre proibizionistiche e gli esempi a noi accessibili ce lo insegnano senza possibilità di replica.

L'unico mod che le istituzioni hanno e avranno per uscire a testa alta da queta "guerra" è piegarsi all'iniziativa e alla partecipazione privata e accettarla con animo sereno senza pregiudiziali...Si, qualche furbetto che si approfitterà di una maggiore fiducia riposta nel cittadino, ci sarà sicuramente, almeno nei primi tempi, ma poi saranno gli stessi privati coinvolti a emarginare naturalmente i soggetti " malatI" in quanto a loro non più necessari e quindi diventati anacronistici e inutili, quando non dannosi, alle loro necessità..a che prò rivolgermi ad un traffichino, quando posso accedere alla luce del sole alle istituzioni che mi trattano come un benemerito anziché come un delinquente in pectore?...è tutto quì il nocciolo della questione..va cambiato il modo di guardarsi..

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Per favore, non ci priviamo del divertimento della collezione, che non è fatta solo con qualche pezzo importante acquistato ogni anno!

Orientiamoci a soluzioni di buon senso! Nella vita niente è senza un rischio minimale! Se la collezione è passione e piacere, un rischio ipotetico modesto può essere tollerato.

Conosco la logica (e qualche volta la perversione delle norme). Sono stato dirigente amministrativo di pubblica amministrazione per tanti anni e non so quante volte, richiamando la legge, ho detto "non si può"; ma poi mi sono sforzato di interpetrare, applicare motivatamente quella legge in ottica di buon senso e di equità.

In quegli anni di intenso lavoro la collezione era un diversivo, un divertimento.

Mi rifiuto di pensare che oggi, da tempo in pensione, in luogo di collezionare, debba fare l'amministratore della collezione: dico della collezione in toto, poichè per esemplari di una certa importanza è ragionevole avere perizie, documentazione, ecc.).

Tra qualche giorno vado a Riccione, come da una trentina di anni, e non mi asterrò dal piacere di ricercare al mercatino dei giardini.

Colleziono medaglie papali. E' difficile (direi impossibile) pensare che si tratti di materiale proveniente da scavo o fondali marini e quindi di originaria proprietà statuale. A scanso di equivoci mi piacciono le belle conservazioni, con una grande passione per pezzi in astuccio. Al mercatino acquisto prevalentemente materiale moderno (per lo più emesso da meno di 50 anni). Aggiungo, se la trovo, qualche medaglia più antica (sempre multipli molto ricorrenti e con prezzi non superiori a € 100,00 e certamente - credo di poterlo affermare con la esperienza di un collezionista da tanti anni - privi di caratteristiche che ne giustifichino la tutela).

Qualche medaglia è oggetto di ricettazione o incauto acquisto da parte del venditore? Improbabile a quel livello di valore; poi io sono in buona fede e perchè proprio dovrebbe essere proprio la mia la mia tra i tanti multipli uguali?

A un divertimento di ricercare pezzi che difficilmente, per il loro modesto valore, si trovano dai commercianti importanti e nelle aste non voglio proprio rinunciare!

Cerchiamo una linea ragionevole, sufficientemente (ancorchè non totalmente) rassicurante, all'interno della quale il collezionista, anche con un suo personale orientamento, possa coniugare intelligenza e senso di responsabilità.

Mi sembrano utili i suggerimenti di Varesi che derivano da esperienza sul campo.

Se prevalgono interpetrazioni restrittive delle norme, non vedo alternativa all'abbandono della collezione, con certezza assoluta di non sbagliare.

Modificato da renzo1940
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Il chiedere alle Autorità della moneta della nonna, della moneta nel cassetto, il mandare continuamente dichiarazioni di possesso di monete alle varie Soprintendenze genera che poi le stesse ( vedi due allegati postati sul forum di risposta da quella del Piemonete) rispondono che non è necessario mandarle e creano solo un lavoro che non riescono poi a svolgere.

L'altra opzione che è poi collegata di mandare la schedatura con foto delle collezioni private provocherebbe un ulteriore lavoro di controllo e supervisione che a oggi gli apparati statali non credo possano permetterselo.

Soldi non ce ne sono, le risorse,il personale diminuiscono, il MIBAC ha avuto una riduzione di stanziamenti,il Ministro Ornaghi ieri dice che si può seguire solo l'ordinario, per il resto ci vogliono i privati ; la Nuova Brera viene appaltata a una fondazione privata, altri grandi progetti lo saranno.

Coinvolgere il privato, i professionisti di ogni categoria : in altri campi e settori la Pubblica Ammistrazione ne è uscita così, con la certificazione, l'asseverazione da parte dei professionisti abilitati , solo così ha potuto sopperire alla mole di lavoro in certi settori.

E la numismatica, i beni archeologici ,le risorse del nostro patrimonio culturale possono essere salvate con tutto ciò che è connesso a oggi solo con l'apporto del privato con varie forme e modalità, questo è il mio pensiero a oggi , ma vedo che poi lo stesso dell'attuale Ministro.

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Guest utente3487

Non vi capisco...volete una linea rassicurante, distensiva....ma non è meglio affrontare la realtà onde evitare problematiche future?

Siamo tutti concordi nel voler continuare le proprie collezioni nella piena legalità.

Se volete vi dico che va tutto bene madama la marchesa e allora ha ragione quel qualcuno che dice quando legge di un sequestro fatto a danno di un collezionista "poverino" ma pensa meglio lui che a me. E va avanti per la sua strada. Meglio se nell'anonimato, salvo poi manifestare solidarietà al malcapitato (ma sarà poi tale o ci marciava?) e lanciare strali sulle istituzioni (sempre ovviamente rimanendo anonimi). Io cerco di ragionare per trovare possibili soluzioni per un collezionismo legittimo e al riparo il più possibile da azioni vessatorie. Ma le leggi sono le leggi; si possono interpretare, osservare ed eludere (con le conseguenze che sappiamo).

Il problema mi sembra è che non volete ascoltare ma solo dire la vostra come vi pare e piace.

Pensate che se tra qualche giorno, dovendo affrontare una indagine specifica, mi farei condizionare da tutti i bla bla fatti o mi atterrei a quanto impartitomi? Certo, posso dialogare con l'A.G., spiegare alcuni legittimi punti di vista, ma mica posso dire "no, non facciamo niente perchè collezionisti e commercianti non la pensano così".
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Guest utente3487

Il chiedere alle Autorità della moneta della nonna, della moneta nel cassetto, il mandare continuamente dichiarazioni di possesso di monete alle varie Soprintendenze genera che poi le stesse ( vedi due allegati postati sul forum di risposta da quella del Piemonete) rispondono che non è necessario mandarle e creano solo un lavoro che non riescono poi a svolgere.

L'altra opzione che è poi collegata di mandare la schedatura con foto delle collezioni private provocherebbe un ulteriore lavoro di controllo e supervisione che a oggi gli apparati statali non credo possano permetterselo.

Soldi non ce ne sono, le risorse,il personale diminuiscono, il MIBAC ha avuto una riduzione di stanziamenti,il Ministro Ornaghi ieri dice che si può seguire solo l'ordinario, per il resto ci vogliono i privati ; la Nuova Brera viene appaltata a una fondazione privata, altri grandi progetti lo saranno.

Coinvolgere il privato, i professionisti di ogni categoria : in altri campi e settori la Pubblica Ammistrazione ne è uscita così, con la certificazione, l'asseverazione da parte dei professionisti abilitati , solo così ha potuto sopperire alla mole di lavoro in certi settori.

E la numismatica, i beni archeologici ,le risorse del nostro patrimonio culturale possono essere salvate con tutto ciò che è connesso a oggi solo con l'apporto del privato con varie forme e modalità, questo è il mio pensiero a oggi , ma vedo che poi lo stesso dell'attuale Ministro.

Bene, quando questo pensiero verrà tramutato in legge, sarà cura osservarlo e farlo osservare. E nel frattempo?

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Guest utente3487

Altra cosa che mi fa pensare che in fondo è meglio lasciar perdere e proseguire ognuno per la sua strada, è che come si parla di fatti inerenti possesso e detenzione di monete, aumentano gli osservatori (siamo oltre 2000 letture in pochi giorni) a fronte dei soliti noti che scrivono. Ci sono come sempre spie, spioni, sciacquini ecc ecc che mi convincono sempre più che è meglio parlare di altro, almeno per me.

Francamente mi passa la voglia di avere una platea di persone che stanno alla finestra.

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Non vi capisco...volete una linea rassicurante, distensiva....ma non è meglio affrontare la realtà onde evitare problematiche future?

Siamo tutti concordi nel voler continuare le proprie collezioni nella piena legalità.

Se volete vi dico che va tutto bene madama la marchesa e allora ha ragione quel qualcuno che dice quando legge di un sequestro fatto a danno di un collezionista "poverino" ma pensa meglio lui che a me. E va avanti per la sua strada. Meglio se nell'anonimato, salvo poi manifestare solidarietà al malcapitato (ma sarà poi tale o ci marciava?) e lanciare strali sulle istituzioni (sempre ovviamente rimanendo anonimi). Io cerco di ragionare per trovare possibili soluzioni per un collezionismo legittimo e al riparo il più possibile da azioni vessatorie. Ma le leggi sono le leggi; si possono interpretare, osservare ed eludere (con le conseguenze che sappiamo).

Il problema mi sembra è che non volete ascoltare ma solo dire la vostra come vi pare e piace.

Pensate che se tra qualche giorno, dovendo affrontare una indagine specifica, mi farei condizionare da tutti i bla bla fatti o mi atterrei a quanto impartitomi? Certo, posso dialogare con l'A.G., spiegare alcuni legittimi punti di vista, ma mica posso dire "no, non facciamo niente perchè collezionisti e commercianti non la pensano così".

Ma se io mi attengo alle regole oggi vigenti , compro sano/documento sempre , dov-'e'il problema ?

Certo se compre da mercatini,. non conservo (o non chiedo la documentazione etc, etc.) qualche problemino e' ovvio me lo posso creare.

Al contempo non ho pero' bisogno di fare altre comunicazioni/azioni che al momento la legge non richiede, giusto ? Mi sembra pura logica o forse mi perdo qualche passaggio ?

Se si suggerisce di inondare le istituzioni di quesiti sulle proprie monete (e oggi questo non solo non e'' previsto dalla normativa ma addirittura abbiamo visto le istituzioni stesse - soprintendenza di Torino - dissuadere un richiedente dal farlo) a che pro suggerirlo mettendo in difficolta'' logica tanti partecipanti al forum che a questo punto hanno ragione a sentirsi un po'' disorientati ?

Questo non e'' il pensiero di collezionisti o commercianti ma il semplice attenersi alla normativa vigente. Si puo'' auspicare che la normativa cambi e portare delle ragioni a sostegno , cosi come Dabbene (e il Minsitro Ornaghi) auspicano che evolva in una maggiore collaborazione tra privato e Pubblico.

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Altra cosa che mi fa pensare che in fondo è meglio lasciar perdere e proseguire ognuno per la sua strada, è che come si parla di fatti inerenti possesso e detenzione di monete, aumentano gli osservatori (siamo oltre 2000 letture in pochi giorni) a fronte dei soliti noti che scrivono. Ci sono come sempre spie, spioni, sciacquini ecc ecc che mi convincono sempre più che è meglio parlare di altro, almeno per me.

Francamente mi passa la voglia di avere una platea di persone che stanno alla finestra.

Scusami Elledi, ma questa tua ultima considerazione la trovo fuori luogo, siamo su un Forum, le persone, i Visitatori, leggono e nessuno li obbliga a scrivere.

Questo succede alla luce del giorno e normalmente in un luogo come questo, non esistono spie, spioni o altro, possono anche esserci ma come dappertutto in questo mondo, non ci facciamo prendere da paure esagerate, anche perchè "io"(Visitatore) da lettore normale ed interessato me ne posso anche sentire offeso.

La vita di un Forum è basata sulle persone che ci scrivono, queste persone lo fanno volontariamente, per varie ragioni.

Coloro che leggono non scrivono per molte ragioni, che mi sembra inutile esporre di nuovo ne abbiamo parlato tante volte, e nessuno può obbligarli o pretendere che lo facciano.

Scrivere che le visite aumentano di molto in poco tempo perchè c'è gente che spia mi sembra veramente esagerato.

Questo lo potresti dire se tu stessi scrivendo in un luogo privato ma non su di un Forum dove tutti i santi giorni si collegano dalle 100 alle 300 persone.

Cosa pensi facciano queste persone? Leggono...e leggono quello che più gli interessa...e questa discussione, per i suoi contenuti, interessa la maggior parte dei collezionisti, trovo normalissimo il fatto che le visite aumentino velocemente, anzi ti dirò di più...sono contenta che succeda, perchè vuol dire che le persone si interessano alle leggi e cercano di esserne il più informati possibile.

Questa è la mia personale opinione, chiaramente. Giò :)

Modificato da giovanna
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