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monete di presentazione


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Guest utente3487

Vedo che voi amici napoletani sposate la tesi delle monete di presentazione.

Premetto che sono abbastanza scettico, nel senso che non metto in dubbio che le prime battiture siano state presentate ai sovrani, mentre ho forti dubbi che queste monete, al di la di una bella lustrata o maggior cura dei tondelli, siano diverse da quelle poi emesse per la circolazione.

Abbiamo carta che canta?

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La tua è proprio una domanda molto interessante. Non ho una grande cultura sul tema, ma mi sono posto il problema per alcune monete viste a Palermo nel museo della fondazione Mormino, e precisamente dei 10 grani del 1814 /1815 (cornucopia) con un'insolito rilievo e del tutto scevri dai soliti difetti di conio che affliggono la coniazione in questione. Sono convinto che per questa coniazione (la serie del 1814 comprendeva i nominali da 1 - 2 - 5 - 10 grani e la doppia oncia con la trinacria) vennero approntate delle copie da omaggiare al Sovrano o ad altre alte cariche istituzionali - ma non sono in grado di fornirti delle prove documentali.

Dopo le emissioni del 1815 la zecca di Palermo non battè più monete sino al 1836, quando le fù commissionata la rarissima serie dei "grani Siciliani" (cinque nominali), in questo caso la serie venne "omaggiata" ai funzionari in un cofanetto apposito.

Speriamo che il quesito sia ripreso dai più esperti sulla Zecca di Napoli

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Egr. Elledi, posso assicurarle come nella monetazione borbonica siano presenti serie eccezionali non solo per la cura dei tondelli ma per la particolare attenzione nell'incisione dei coni, con resa dei dettagli che va ben oltre la qualità della monetazione ordinaria. Inserisco un esempio, forse dalle foto non si nota bene ma la prima moneta è qualitativamente migliore sotto ogni aspetto, e non è un discorso di conservazione...

Modificato da BiondoFlavio82
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Guest utente3487

Però, tecnicamente, non si parla di monete create appositamente per farle vedere al sovrano.

Implicitamente si può ritenere che queste monete vennero curate particolarmente visto che andavano in visione al sovrano (un po come quando il Pontefice visita una città, che si pulisce tutto con cura).

Però non mi pare che siano noti documenti che dicono: utilizzate tondelli scelti, usate una battitura più pesante per imprimere meglio ecc.

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Guest utente3487

Ovvio che se devo preparare un lavoro per il sovrano, ci metto più cura, perchè voglio farte bella figura, ma da qui a investire l'esemplare del termine altisonante di presentazione secondo me ce ne corre.

Ma si tratta ovviamente di una mia considerazione personale.

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Secondo me gli esemplari di presentazione avrebbero dovuto avere un contenitore non facilmente riproducibile che ne aumentasse la bellezza ed il pregio della fattura dell'opera.

Se così fosse gli esemplari di presentazione andrebbero venduti con tale contenitore ,altrimenti è difficile stabilire una moneta di presentazione da una moneta fdc.

--Salutoni

-odjob

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Secondo me gli esemplari di presentazione avrebbero dovuto avere un contenitore non facilmente riproducibile che ne aumentasse la bellezza ed il pregio della fattura dell'opera.

Ma qualcuno ha mai visto questi contenitori?

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Guest utente3487

Non sarei così drastico. Può anche essere che all'epoca non si pensasse a particolari contenitori, anzi, mi pare di ricordare che esistevano dei contenitori in legno abbastanza semplici. E poi il contenitore non fa la moneta.

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Qui poi mi pare che la moneta a destra sia più curata. (vedasi agnello, rosetta e croce in basso a destra).

Guardi, non è detto che una moneta di presentazione dovesse essere perfetta, non a caso in seguito, per giudizio della commisione artistica (o de re, o di chi avesse autorità per farlo), potevano essere apportate migliorie. Non voglio imporre il mio pensiero a nessuno, e le monete per giudicarle bisogna vederle dal vero (per accorgersi della effettiva differenza): le monete vengono da una delle poche collezioni superstiti dell'800 napoletano, e il carlino della foto di sinistra (come tutte le sorelle della serie a cui appartiene, fino alla piastra), sono espressamente dichiarate nel registro manoscritto come "monete di presentazione al re".

Modificato da BiondoFlavio82
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Dichiarate da chi?

Sono consapevole della sua proverbiale irremovibilità dalle proprie convinzioni (v. discussione su fondi lucidi/lucenti/speculari)... quindi non ho la pretesa di essere io a portarla sulla "cattiva strada" :drinks: ( :lol: )... Il registro fu compilato da Luigi dell'Erba (se non ricordo male) alla fine degli anni '30.

Modificato da BiondoFlavio82
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Guest utente3487

Grande studioso, niente da dire, ma torno al problema di fondo: dichiarate da lui? E su quali basi?

Il problema nella numismatica è il riporto nel tempo delle solite notizie, molto spesso nate per caso, come le lire 20 del 1882 coniate per vent'anni (ma quando mai!).

Se esiste carteggio che cita che sono state portate in visione al sovrano questo e quello in occasione di...allora tanto di cappello e si può parlare di questa presentazione.

Diversamente, abbiamo un luminare del passato che di fronte alla insolita bellezza di una moneta si è espresso in questi termini (magari, inconsapevolmente, per inorgoglire il collezionista che l'aveva). E' umano, lo capisco, ma la numismatica ha bisogno anche di dati certi e non il sentito dire.

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La sua ricerca delle prove documentarie è ammirevole, ma non sempre ci sono le carte (o comunque andrebbero cercate): le monete di cui riferivo hanno un'incisione differente dalle emissioni ordinarie, davvero più curata, anche se questo non significa che nell'araldica dello stemma ci possano essere dei punzoncini non perfettamente riusciti... Non a caso la commissione esaminatrice poteva anche respingere gli esemplari di presentazione e invitare ad apportare delle modifiche.

Un richiamo poco pertinente: ho recentemente acquistato delle serie zecca del 1969 e 1970, ne ho aperte alcune e posso assicurarle come una delle 500 lire del 1969 abbia fondi davvero speculari (sia al dritto che al rovescio), per poco o nulla differenti da un fondo specchio attuale (e non scherzo affatto, so bene come sia fatto un attuale FS) la differenza più marcata è nei rilievi, meno "satinati" di un FS, ma i fondi sono quasi di pari livello. Se avrò tempo postero delle foto nei prossimi giorni... La serie, come tutte le altre del 69, mi è costata 8 euro (quindi è da escludere ogni manipolazione con intento speculativo) ed era assolutamente integra e originale.

Modificato da BiondoFlavio82
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Però non ha risposto alla mia domanda:Luigi dell'Erba dove aveva reperito quelle notizie?

Non lo so, non lo dice... Una serie simile di monete di presentazione di Francesco I fu venduta qualche anno fa da Nac...

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