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Lira di Francesco I Modena


Risposte migliori

Classificavo questa moneta:

solitamente per far prima prendo il MIR, da li i riferimenti per il CNI, controllo che siano corretti, e poi a seconda della moneta da classificare un paio di altri testi, generalmente uno specifico sulla zecca ed uno più generale per tipologia, infine do sempre o quasi un'occhiata al nostro sito nella sezione cataloghi per vedere se la moneta è già illustrata e con quale classificazione.

Come spesso accade la classificazione fa via liscia, ma in questo caso ho trovato l'intoppo in prima battuta.

il MIR classifica la lira con la Madonna delle Ghiaie al 783

FRA I MVT REG E C DVX VIII 1657 busto corazzato a destra, e sotto sigle.

783/1 esemplari con sigle IT CNI 289/296

783/2 esemplari con sigle BS CNI 297/298

783/3 esemplari con sigle GFM CNI 299/304 (corretto)

Se ho ben classificato la moneta c'è più di una inesattezza

1. le monete con la Madonna delle Ghiaie non sono datate, la data 1657 compare sul tipo con il busto a sinistra QVEM GENVIT ADORAVIT

2. i tipi CNI 289 e 290 non hanno le sigle dell'incisore

3. sono solo i tipi 291 al 296 ad essere siglate IT.

Ho controllato sul CNI ed effettivamente le da tra le monete non datate, poi sono passato al Ravegnani Morosini (fondamentale in qualsiasi biblioteca di numismatico, infinita fonte di notizie), non ho aggiunto altro sto aspettando che Bellesia produca l'immane sforzo dell'opera su Modena. Sul nostro sito è riportata pari pari la classificazione del MIR, quindi se è quella corretta io non ho classificato la moneta propriamente.

Ducato di Modena Reggio e Mirandola Francesco I d'Este (1629 - 1651) Lira sd Modena Argento gr. 4,695 diametro mm 29,23

D/ FRAN: I : MVT: REG : ET: C: DVX : VIII busto a destra, corazzato, con ampio colletto.

Rv: •:• AVERTISTI • IRAM • INDIGNACIONIS la Beata Vergine seduta, in atto di adorare il Bambino, nimbato, alla sua destra. Taglio liscio →

Conservazione Bellissima; Moneta molto Rara

Riferimenti: Ravegnani Morosini 48, MIR 783, CNI 290, Crespellani pag. 112, 97

Alcuni cenni:

Le prime emissioni di questa moneta sono probabilmente state emesse durante la pestilenza del 1630.

Il Duca stesso era devoto alla Madonna delle Ghiaie (che si venera a Reggio) che Le attribuiva il miracolo di averlo salvato dall'epidemia che fece strage negli stati estensi l'anno successivo alla salita al trono. Il moto al rovescio non fa che confermarne la devozione "allontanasti il furore dello sdegno". (Da R.M. vol I pag 214 e succ. )

Modificato da picchio
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783/1 esemplari con sigle IT CNI 289/296

783/2 esemplari con sigle BS CNI 297/298

783/3 esemplari con sigle GFM CNI 289/296

Nel riportare i dati del MIR hai commesso un errore: le monete con sigla GFM sono descritte come CNI 299 - 304.

Altro errore: il catalogo on-line NON riporta pari pari il MIR: le monete siglate IT sono descritte come CNI 293 - 296 rilevando quindi una differenza fra MIR e CNI ma trascurando pero' la 291 e 292.

Come fai correttamente notare sia sul MIR che sul catalogo sono anche trascurate le monete senza sigle descritte ai numeri 289 e 290 del CNI.

Purtroppo la ricerca, lettura e discriminazione su piu' testi per arrivare alla compilazione di tutte queste schede porta a qualche distrazione che spesso viene rilevata molto piu' facilmente quando ci si trova al cospetto di un esemplare che contrasta con quanto descritto.

Piu' tardi provvedero' alla correzione del catalogo.

Se mi autorizzi inserirei anche le immagini del tuo esemplare, previa citazione...

ciao

Mario

Modificato da mariov60
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@Mario60

sigle GMF avevo aggiornato riferimento CNI corretto da copia incolla ed ho inviato, non devo aver salvato la correzione rimanendo invece quelli IT.

Le immagini nel catalogo al limite le inserisco io, ne ho da mettere alcune altre.

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Mi si permetta un appunto «da reggiano», che oltretutto è nato a 300 metri dal Tempio in oggetto: la Basilica cui si fa riferimento è la Madonna della Ghiara non delle ghiaie. Il soggetto riprodotto nel rovescio della lira (ma anche in altre monete d'argento e d'oro di Francesco I) era il quadro che compariva in un'edicola di fronte alla quale il 28 aprile 1598 la leggenda narra che un ragazzino muto riprese a parlare. Per ringraziamento celeste, la Comunità di Reggio decise in quel luogo di costruire una grandiosa basilica che si ammira tuttora e annualmente organizzare una fiera dal 28 aprile a tutto maggio. Questa fiera ebbe rinomanza persino fuori d'Italia, ed era tradizione che i duchi di Modena passassero tutto il mese di maggio a Reggio, nel palazzo appunto detto ducale che ancor oggi si trova di fronte alla basilica (è sede della Provincia). Nel 1861 una inopinata e abbondante nevicata (in maggio!) atterrò tutti i teloni e le impalcature in legno che coprivano il corso e che ospitavano i banchi della fiera e dopo alcuni anni di sospensione la fiera fu spostata a settembre, e continua tuttora, fiera detta della Giareda.

Il riferimento alla ghiaia è dovuto al fatto che il corso su cui si affaccia la basilica (oggi Corso Garibaldi, un tempo Corso della Ghiara) era il vecchio letto del fiume Crostolo che attraversava la città e che fu deviato nel XIII secolo a lambire le mura di essa; dopo altri tre secoli fu un'altra volta allontanato dalla città nel letto che percorre attualmente.

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