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Inviato

salve a tutti! scrivo qui per chiedere a quale e poca può datarsi il quadrante della serie dioscuri/ mercurio, quello con mano aperta e tre globetti al dritto e due chicchi di orzo e tre globetti al rovescio. In rete ho visto diverse datazioni ( 280-276 a.C; 289-269 a.C.): qual'è quella che più si avvicina alla realtà? lo chiedo perchè so che nella monetazione repubblicana fusa ci sono varie interpretazioni...

grazie a tutti in anticipo


Inviato (modificato)

Qui ti riporto un sunto delle datazioni proposte per la serie Giano/prora (RRC 35); considera che il quadrante di cui chiedi potrebbe essere di poco anteriore, contemporaneo o di poco posteriore ... e capirai qual è il dubbio che regna in materia:

Marchi e Tessieri (1839) prima del 673 (epoca di Numa Pompilio);

Eckhel (1792) prima del 539 (epoca di Servio Tullio);

Mommsen (1860) 450 (dopo i decemviri);

Corradi (2003) 423;

Lenormant (1844) dopo il 390;

Samwer e Bahrfeldt (1883) prima del 350;

Milne (1942) dopo il 289 o (1946) dopo il 350;

Forzoni (1995) prima del 338;

Hill, Cesano, Breglia, Alteri, Panvini Rosati dopo il 338 (battaglia di Anzio);

Babelon, Soutzo e Grueber dal 338 al 269;

Haeberlin 335-286;

Willers 343-340;

Millingen dal 334;

Sear (1926) dal 311;

Mattingly (1928) intorno al 300 oppure (1945) attorno al 235;

Giesecke (1922) dal 312 o (1928) 290 o (1934) 280-275 (guerra con Pirro);

Mattingly (1929), Thomsen e Zehnacker dopo il 260 (battaglia di Milazzo);

Pedroni (1996) 258;

Thurlow e Vecchi (1979) dal 240;

Crawford (1974 e 1985) dal 225;

Sear (1952) 222-205.

Tutte le datazioni proposte, ovviamente, sono da intendersi a.C..

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Grazie mille! Beh si la situazione è complessa ma ho avuto modo di dare una letta ai nostri cataloghi e in giro per il web...ho letto che la serie a cui faccio riferimento ( anche chiamata Giano/Mercurio) si divide in una "sottoserie" pesante e una leggera e che quella pesante viene da alcuni studiosi in tempi recenti datata all'ultimo ventennio del IV secolo a.C. Su cosa si basa questa ipotesi? È attendibile?


Inviato

Se sia attendibile non so dirti, sono solo uno "smanettone" senza conoscenze specifiche. Posso dirti di aver letto da più parti che che l'aes grave si ritiene oggi nato attorno al 325-300 a.C. in Etruria (Volaterrae, presumibilmente: leggi in proposito Panvini Rosati) e poi diffusosi, nell'ambito di circa 50 anni (come metodo di monetazione, intendo, non come specifica valuta), in tutti i popoli italici. Questa datazione si dovrebbe fondare un po' su basi archeologiche e un po' su ricostruzioni più o meno teoriche, ma più di questo non so dirti. Alla base di questa uniformità di comportamento ci potrebbe essere stata una spinta inflazionistica.

Tanto premesso, la serie Giano / Mercurio (il nome deriva dalle figure presenti sull'asse) è quasi verosaimilmente (ma non sicuramente) una delle prime serie romane, visto che è mediamente una delle più pesanti. Quindi, se Roma è stata fra le prime città ad adottare l'aes grave (cosa estremamente probabile, visti i contatti con l'Etruria: Amisano, per esempio, evidenzia come Roma sia stata a tutti gli effetti, almeno sotto i Tarquini, una città etrusca e non possa non aver adottato la monetazione dei Tirreni) il tuo quadrante è del 325-300; se invece Roma è arrivata dopo altri popoli (per esempio, a causa del caos socio-economico conseguito alle devastazioni dei Galli) allora potrebbe essere del 275. Datazioni successive, pur nella mia ignoranza, mi sembrano un po' irrealistiche.

Personalmente, vista l'arcaicità dei pezzi, non disdegnerei neppure datazioni ancora più alte, come quelle proposte da Forzoni e discendentid a un paragone con Luceria; ma è ovviamente solo una sensazione "a pelle", da puro ignorante.


Inviato

Grazie mille per le informazioni e per i tuoi pareri Lucullo. Mi occupo principalmente di monete tardo imperiali ( III - V secolo) ma questa monetazione mi affascina, un pó perchè appunto vengono considerate le prime emissioni di Roma, un pó per la loro "misteriosità". Ho anche letto un lavoro pubblicato qui sul nostro forum che si prefiggeva l'obiettivo di provare a rivedere la datazione dell'aes grave e dell'argento monetato ( didracma, denario) sulla base delle notizie degli storici latini. Sebbene alcune ipotesi mi siano sembrate un pó azzardate, l'ho ritenuto interessante. Pur non retrocedendo così tanto come illustrato nello studio con la datazione dell'aes grave, è probabile che bisognerebbe scendere di alcuni anni nel collocarlo cronologicamente: trovo strano che tanti tipi e tante riduzioni si siano affastellate nell'arco, a volte, di pochi anni ( e qui mi trovo d'accordo con il lavoro letto).


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