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Inviato

Buongiorno,

ecco alcuni pezzi di rame di San Marino prima monetazione che ho acquisito negli ultimi mesi

Mi piacciono molto, soprattutto il 10 Centesimi del 1875 per via delle striature giallastre del tondello. Peccato per il colpetto a ore 3, piuttosto evidente.

il 5 centesimi del 1894 è una moneta che mi è piaciuta da subito, anche se alcuni rilievi sono un pò consumati per la circolazione (circolavano normalmente nel Regno d'Italia fra il rame di VEII e Umberto I)

Quello del 1869 meno appassionante da tenere in mano, ma intanto riempie un vuoto nella collezione e secondo me si può collezionare.

Monete comuni e non di particolare pregio, ma anche queste sono già più che benvolute ! Ho deciso che il rame mi piace moltissimo !

1wj3_7f5_ubaj5.jpgUploaded at ImageFra.me

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9wmt_86c_ubaj5.jpgUploaded at ImageFra.me


Inviato

ciao,è bello anche notare come il rovescio dei pezzi da 5 centesimi somigli moltissimo ai pezzi di VEII e Umberto I...forse chi veniva pagato manco se ne accorgeva...nonostante fosse lecito. ;)

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Inviato

Ciao Gallo83!

Infatti, è un aspetto che anche a me intriga moltissimo. Un pò come accadeva con le monete in lire fino al 2002, ogni tanto qualche sanmarinese capitava per le mani, e dalle mie parti almeno era comune trovarsene in tasca :)


Inviato

Salve e buona sera..........qualcuno conosce il motivo perchè sul 10 Centisimi è inciso il Fascio Littorio al contrario della monetazione del 5 Centesimi ?


Inviato

Ciao, bella domanda :)

ho cercato qualche informazione, nel frattempo allego un pò di storia tratta dal sito dell'Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica di San Marino ( http://www.aasfn.sm/on-line/home/storia.html ) che mi pare comunque interessante

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L’esiguità della popolazione e del suo territorio non imposero mai a San Marino la necessità di istituire una Zecca ; non esisteva infatti la convenienza di istituire una zecca con i servizi relativi, i mezzi tecnici, la disponibilità di metalli, i cui costi potessero essere compensati da un circolo monetario e da un sistema bancario in grado di sostenere una moneta sammarinese. Né San Marino era governata da un monarca o da un signorotto che fosse spinto dall’ambizione di tramandare ai posteri la sua testa o i simboli del casato incisi sulle monete (1).

La proposta , avanzata da alcuni “ zecchieri” forestieri che “cercavano di venire qua a battere moneta” venne esaminata dal Consiglio Principe e Sovrano ma non ebbe alcun seguito (Atti del C.P.S. libro 14 c.121 seduta 3.1.1608). Se ne riparlò quasi due secoli dopo : nei verbali della seduta del Consiglio Grande e Generale del 28 ottobre 1792 si legge che “ fra i molti mezzi proposti per migliorare la nostra libera esistenza fu anche motivato quello di erriggere nella Repubblica una zecca..”. La proposta fu approvata ma poi … abbandonata.

L’unica “zecca” operante per brevissimo tempo sul territorio sammarinese fu quella impiantata clandestinamente nel 1871 da un falsario (2).

Il problema di “battere moneta” venne affrontato in modo sistematico nell’ambito della prima Convenzione monetaria italo- sammarinese del 1862, la quale stabilì all’art.24 che “le monete che la Repubblica credesse col tempo di dover coniare potranno avere corso legale nel Regno, purchè ragguagliate al sistema decimale ed abbiano lo stesso titolo e peso di quelle regie”. La prima moneta di rame, di 5 centesimi , con lo stemma ufficiale della Repubblica (le tre torri sormontate da una corona e circondate da un ramo di alloro e uno di quercia) venne così emessa nel 1864 dalla Regia Zecca di Milano.

Alla prima emissione ne seguirono altre ad intervalli regolari ( nel 1898 le prime monete in argento) ed in conformità alle clausole contenute nelle successive convenzioni monetarie, fino a quella del 1939 con cui la Repubblica di San Marino si impegnò “a non effettuare alcuna nuova coniazione di monete di qualsiasi specie, salvo che si tratti di monete d’oro, ed in questo caso si varrà dei servizi della regia zecca”. La prima guerra mondiale e la crisi economica misero quindi momentaneamente fine al capitolo numismatica che riprese invece nel 1972 con coniazioni divisionali aventi “…nel territorio dell’altro, identico corso legale e potere liberatorio nei rapporti tra privati ed in quelli con le pubbliche casse” (art.3 convenzione monetaria Italo- Sammarinese 10 settembre 1971).

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Inviato

E la mia curisità non finisce qui.........infatti noto anche che il "Fascio" è presente anche negli esemplari da 5 centesimi con le annate 1935 - 36 - 37 38 così come i 10 centesimi e che aggiugo, mente negli esemplari modulo ottocento (per intenderci) il segno di zecca è presente al lato della data/valore negli altri, al contrario, passa al lato dello stemma.


Inviato

L' incisore del 10 centesimi e' Gori , mentre il 5 e' opera del Broggi della zecca milanese


Inviato

L' incisore del 10 centesimi e' Gori , mentre il 5 e' opera del Broggi della zecca milanese

Grazie Piergi, quindi il Gori avrebbe coniato sia le monete Ottocentesche (10 Centesimi) che quelle Novecentesche ( 5 e 10 Centesimi).........comunque sia la curiosità mi ni rimane.


Inviato

L' incisore del 10 centesimi e' Gori , mentre il 5 e' opera del Broggi della zecca milanese

Grazie Piergi, quindi il Gori avrebbe coniato sia le monete Ottocentesche (10 Centesimi) che quelle Novecentesche ( 5 e 10 Centesimi).........comunque sia la curiosità mi ni rimane.

Grazie a tutti per i buoni spunti

Per il modulo fine ottocento (prima monetazione):

Per quanto riguarda il 5 Cenetesimi, che fu coniato a Milano nel 1864 e 1869 su incisione del Broggi, il segno di zecca fu posto in basso al Dritto (M) sotto al valore. Per l'emissione del 1894, coniata a Roma, stessa posizione per il segno di zecca (stavolta ovviamente R). Mi rimane il dubbio sull'incisore, che per il catalogo di Lamonetapedia (straordinario) pare sia stato il Gori.

Il dubbio mi rimane in quanto non si fa menzione sulla moneta dell'incisore, cosa che invece avviene per il 10 centesimi del 1875 privo di segno di Zecca.

il 10 Centesimi fu invece coniato nel 1875 a Milano, e come detto non fu inserito il segno di zecca, su incisione del Gori

Le successive emissioni del 1893 e 1894 furono invece coniate a Roma e portano il segno di zecca ® al dritto, subito sotto al fascio littorio, mentre al verso, in basso, c'è l'indicazione dell'incisore GORI per tutte le 3 emissioni.

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Per il modulo primo novecento:

sia il 5 che il 10 centesimi vengono coniati a Roma negli anni 1935 - 36 - 37 - 38

Cambia il modulo, varia la percentuale in rame (da 960 a 950 millesimi) e diminuiscono diametro e peso:

- per il 5 centesimi il diametro passa da 25 a 19,5mm e il peso da 5 a 3,25 grammi (conforme al 5 centesimi spiga che si coniava nel Regno)

- per il 10 centesimi il diametro passa da 30 a 22,5 mm e il peso da 10 a 5,4 grammi (conforme all 10 centesimi ape che si coniava nel Regno)

Il segno di Zecca ® si sposta al verso, sotto lo Stemma Araldico della Repubblica, e si unificano i soggetti del Dritto con il Fascio che viene coniato anche sul 5 centesimi.

Non ho trovato notizie riguardanti il motivo della scelta di questo soggetto per il 10 centesimi del modulo ottocento, e solo per il 10 centesimi.

Non credo ci siano dubbi sul motivo per cui negli anni 30 si decise di utilizzare quel simbolo anche per il 5 centesimi, con il Partito Fascista Sammarinese al potere nella Repubblica di San Marino... da Wikipedia:

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Nel 1923 ci furono le elezioni con un programma simile al partito fascista italiano, sempre con carattere antidemocratico, ci furono numerosi episodi di violenza nei confronti delle opposizioni, nel 1923 venne sciolto il Consiglio Grande e Generale trasformato in Consiglio Principe e Sovrano, nel novembre 1922 vengono chiuse tutte le organizzazioni socialiste di San Marino, dal 1923 al 1938 si presentò alle elezioni l'unica lista del PFS. Nel 1926 si formò una lista (chiamata Lista Patriottica) formata soprattutto da fascisti con una piccola rappresentanza di cattolici e vennero sciolti, come in Italia, tutti i partiti d'opposizione; si instaurò quindi il regime.

Quindi venne cambiata la legge elettorale dal sistema proporzionale a maggioritario e rappresentanza proporzionale alla lista maggioritaria vengono assegnati 46 Consiglieri, il rimanente quinto (12 Consiglieri) veniva distribuito fra la lista i maggioranza e quella di minoranza. La mancanza di coesione interna portò all'avvicinamento al Partito Nazionale Fascista, facendo perdere a San Marino parte della sua indipendenza, Mussolini costruì la ferrovia Rimini-San Marino interamente finanziata dall'Italia.

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Il fascio fu scelto per il 10 centesimi del 1875 e seguenti, a mio avviso, per il suo valore altamente simbolico nel rappresentare l'Imperium, quindi il potere autorappresentativo e l'importanza dell'indipendenza della piccola Repubblica. Chissà perchè solo per il 10 centesimi però....

Son certo di aver scritto ovvietà, ma intanto ho imparato qualcosa di interessante su queste piccole monete

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