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Due zecche misteriose


Risposte migliori

Ho avuto modo di corrispondere privatamente con Pupillo, una persona veramente gentile e collaborativa.

Mi ha molto interessato il fatto che la moneta di Irnthi trovata a Campomanfoli, quella riportata nel primo verbale di consegna alla Soprintendenza e in buon stato di conservazione, stava vicino a un'altra moneta di bronzo, pure essa ricuperata, anche se è difficile dire se tale associazione sia reale o invece casuale, a causa dello strato di terreno molto superficiale e quindi soggetto possibili sterri.

Naturalmente anche questa moneta è stata consegnata con regolare verbale. La conservazione è molto più scadente, specialmente al diritto, dove pare di intravvedere una testa femminile a destra, mentre al rovescio c'è chiaramente un granchio, di stile piuttosto particolare. Pare una moneta siceliota, ma per la verità non sono riuscito a identificarla.

Purtroppo non sono stati presi nè il peso nè il diametro, che dovrebbe comunque aggirare sui 20 mm. Si spera di poter rivedere la moneta nel deposito della Soprintendenza a Nocera Inferiore. Ho potuto solo ricavare la foto che era stata utilizzata per il verbale di consegna.

Chiedo la cortesia ad altri se è possibile identificare tale moneta.

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ACRAF grazie dei complimenti, per il peso e il diametro delle due monete, sono in fase di contatto con il funzionario della Soprintendenza, e sono in attesa di riscontri; appena ho delle notizie saranno pubblicate. GRAZIE

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In attesa di migliori informazioni, il problema della monetina è dato dal diritto, che è poco identificabile.

Pupillo mi aveva proposto una diversa visuale con opportuna rotazione della moneta.

Così io credevo di vedere una testina femminile a d. con una sorta di sphendone:

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Invece potrebbe essere una testa, maschile, piuttosto rozza:

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Che vi sembra ????

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Guest Tugay Emin

Caro Acraf, allego un post relativo al libro di Giuseppe Bucetti "Monete ,Storia e Topografia della Sicilia" a pagina 319 citta' di Motya. Il granchio al rovescio è molto rassomigliante, vedi la disposizione delle chele e dalle zampette e un simbolo sotto il granchio .Sul dritto ,sarei d'accordo con la tua prima ipotesi : Testa femminile a destra, come dal Bucetti n° 33 a . Peccato la conservazione del dritto ,il rovescio al n° 33 b. Da quel che vedo dalla foto le superfici sono fortemente grumose , anche una buona pulitura , non darebbe migliore leggibbilita' .Cordialmente Gionnysicily.

Modificato da gionnysicily
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Ringrazio per la collaborazione e devo dire che la mia prima impressione è in genere quella più giusta. Mi aveva colpito quello che mi sembrava uno stretto collo, compatibile con il bronzo di Motya.

Avevo invece alcuni dubbi sullo stile del granchio, più scadente e con zampe arcuate e non avevo sufficienti confronti con i bronzi di Motya.

Attendo i dati ponderali e dimensionali per ulteriore conferma.

Se è un bronzo di Motya, appare interessante che sia finita in tale zona della Campania, anche se deve avere circolato per oltre un secolo se il bronzo di Irnthi sembra invece datarsi al 250-225 a.C. e comunque al III secolo a.C.

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ciao,non sono poi cosi convinto che trattasi di motya.

Lo stile del granchio è molto diverso dallo stile dei soliti bronzi di motya.

So di averne già visto uno con il granchio simile,...non ricordo in che vendita..

sembrerebbe piu simile a granchi su lopadusa...(ma non parrebbe di questa zecca)

purtroppo ho poco tempo in questo periodo....cmq ci penso

skuby

Modificato da skubydu
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Purtroppo allo stato attuale non c'è certezza sull'identificazione del diritto.

Per Motya l'opinione prevalente è che sia una testa maschile e non femminile (e infatti il Buceti riferisce correttamente che è una testa virile).

Magari, se si riesce a ricuperare la monetina dalla Soprintendenza, sarebbe utile fare diverse foto con varie angolature della luce, anche se l'identificazione resta difficile a causa delle corrosioni.

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  • 1 mese dopo...

Finalmente, dopo molti mesi sono riuscito a trovare la moneta e fotografarla, però le foto non sono proprio perfette. Il peso della moneta è di 0,9 grammi e il diametro 10 mm. Proprio piccolissima come un centesimo di euro. Allego delle foto per ulteriori notizie da esperti. Un caro saluto ad Acraf.

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A parte che ci vuole una buona esperienza per fare buone fotografie, specialmente su monetine molto piccole....

Poi sono veramente curioso di conoscere l'effettiva competenza di alcune Soprintendenze sulla corretta pulizia e conservazione di una monetina in bronzo: non so cosa hanno effettivamente usato per pulirla.

In ogni caso mi sembra meglio definito il profilo del diritto, che in effetti è una testa virile, con lineamenti molto grossolani e in qualche modo tipici di Irnthi.

Per il modulo e peso potrebbe anche essere il nominale più basso della breve serie a nome di Irnthi:

Sui 4 grammi (scendendo fino a circa 3 grammi)

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Sui 2 grammi

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Il tipo del granchio, illustrato dal bravo Pupillo, peserebbe quasi 1 grammo e quindi potrebbe situarsi al terzo posto di una ipotetica serie....... Non si leggono lettere, ma potrebbero essere solo una o due e fuori campo....

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Ciao Acraf, grazie dei suggerimenti.Per le foto forse ci voleva una fotocamera più professionale, ma la moneta è davvero piccolissima e con la pulizia è diventata scura. Comunque un grazie alla Dr.ssa Lombardo che è stata sempre gentile nell'ufficio di Soprintendenza di Nocera. In ogni caso, spero di trovare qualche altro moneta che possa documentare la storia di Irnthi , quando le piogge saranno abbondanti, naturalmente parlo del luogo di S. Maria a Castello.Per Campomanfoli, il mio paese dove abito, difficimente si potrà trovare qualcosa perchè la zona interessata è diventata un verde attrezzato, quindi chissà quando ci saranno scavi della Soprintendenza, il luogo è tutto da esplorare. La saluto cordialmente. Giuseppe

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Ho avuto modo di corrispondere privatamente con Pupillo, una persona veramente gentile e collaborativa.

Mi ha molto interessato il fatto che la moneta di Irnthi trovata a Campomanfoli, quella riportata nel primo verbale di consegna alla Soprintendenza e in buon stato di conservazione, stava vicino a un'altra moneta di bronzo, pure essa ricuperata, anche se è difficile dire se tale associazione sia reale o invece casuale, a causa dello strato di terreno molto superficiale e quindi soggetto possibili sterri.

Naturalmente anche questa moneta è stata consegnata con regolare verbale. La conservazione è molto più scadente, specialmente al diritto, dove pare di intravvedere una testa femminile a destra, mentre al rovescio c'è chiaramente un granchio, di stile piuttosto particolare. Pare una moneta siceliota, ma per la verità non sono riuscito a identificarla.

Purtroppo non sono stati presi nè il peso nè il diametro, che dovrebbe comunque aggirare sui 20 mm. Si spera di poter rivedere la moneta nel deposito della Soprintendenza a Nocera Inferiore. Ho potuto solo ricavare la foto che era stata utilizzata per il verbale di consegna.

Chiedo la cortesia ad altri se è possibile identificare tale moneta.

attachicon.gifINCERTA n.1 a Campomanfoli (Castel San Giorgio) rid.jpg

Questa mattina sono stato alla soprintendenza archeologica di Nocera Superiore per incontrarmi con la dottoressa Matilde Lombardo. Finora non ne avevo ancora parlato, perchè non riuscivo a trovare il verbale di consegna redatto nel lontano 1992 alla presenza dell'allora responsabile Dottoressa Marisa De Spagnolis. Dicevo che, dopo aver trovato il suddetto verbale, ho preso contatti con la dott. Lombardo che si è dimostrata da subito disponibilissima nel ricercare una moneta da me consegnata riguardante la città di Irnum. Avevo già avuto a che fare con la dott. Lombardo molti anni fà, quando gli segnalai i resti di una villa romana in un castagneto delle montagne tra Cava dei Tirreni e Nocera Superiore. Di seguito il verbale del 1992. Da dire che il citato castello di Materdomini, non è altro che il castello di Rocca Pimontis e che dista in linea d'aria da Castel S.Giorgio, luogo di ritrovamento di altre monete di Irnum da parte dell'utente Pupillo, solo 3-4 km

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Come potete notare dal verbale, la scritta sulla moneta è "ISNOI" e non "IDNOI". Ricordo perfettamente il rovescio col toro e la scritta. Naturalmente la "S" non è proprio così, ma è la esse dell'alfabeto etrusco o osco. Questa mattina purtroppo fra le monete messemi a disposizione dalla dott. Lombardo non c'era quella che cercavo. Ho avuto modo però di vedere la moneta col granchio che ha consegnato Pupillo. Una moneta che meriterebbe essere fotografata per bene, perchè è veramente bella. Preso dalla foga di trovare la moneta da me consegnata, non ho pensato di pesare la moneta di Pupillo (ma credo che il peso sia sul grammo o poco più). Come ho detto in precedenza, la dottoressa si è dimostrata veramente una persona splendida, tanto che ha telefonato ad un collaboratore che si metterà a mia disposizione nella ricerca della suddetta moneta, quando tornerà in sede tra un paio di settimane. Si spera di trovarla in un locale pieno zeppo di reperti. Purtroppo la soprintendenza di Nocera ha subito non molto tempo fà, uno sfratto esecutivo. In 2 giorni son dovuti traslocare in un altro stabile, fortunatamente di proprietà del comune, per cui c'è stata un pò di confusione nella sistemazione degli uffici e dei reperti. Questi ultimi, mi ha rassicurato la dott. Lombardo, sono in perfetta sicurezza.

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Ciao Dareios, se vedi in alto ci sono le misure e il peso della moneta con il granchio rispettivamente gr.0,9 e diametro mm.10, piccolissima come un bottone di una camicia. Purtroppo, la moneta potrebbe essere fotografata in migliori condizioni, ma da un fotografo professionale, poichè con le macchine piccole digitali non vengono risultati buoni. Comunque , penso che la dottoressa Lombardo, persona squisita, ti abbia parlato di me in quanto martedi scorso sono stato li. Purtroppo anche l'altra mia moneta con il toro rinvenuta a Campomanfoli non si riesce a trovare, ci sono solo i verbali di aquisizione.

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Ciao Pupillo, in effetti sono stato molto poco a parlare con la dottoressa e non abbiamo avuto il tempo di ampliare la discussione. Gli ho parlato del forum e di quanti stanno discutendo di queste monete. Volevo approfondire con lei invitandola a prendere un caffè e mentre scendevamo al bar sotto l'ufficio, incrociamo un signore con delle carte che la cercava, ed è dovuta ritornare in ufficio :angry:

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Penso che questa interessante discussione metta in evidenza come sia possibile avviare una proficua collaborazione tra una Soprintendenza e i privati, specialmente quelli radicati nel territorio e avevano già consegnato con lodevole lungimiranza e prontezza monete casualmente rinvenute sul terreno alla locale Soprintendenza e senza problemi di strascichi legali.

Considerando anche i noti problemi riguardanti la situazione dei depositi nelle varie Soprintendenze (e purtroppo non tutte hanno eguale disponibilità verso cultori privati), sarebbe un bene che ci sia una sorta di pressione affinchè cultori numismatici (sia privati sia accademici) possano verificare l'effettivo stato di tutela delle monete ivi custodite.

L'episodio dell'ufficio della Soprintendenza di Nocera, uno dei tanti dislocati nel nostro paese, che è stato pure sfrattato e quindi sottoposto a forzato trasloco, con rischi di non ritrovare al loro posto monete correttamente verbalizzate (almeno due esemplari di Irnum, trovati in momenti ben diversi, mancano ancora all'appello), mi sembra piuttosto inquietante....

Solo con una mobilitazione di attenti osservatori numismatici del posto, come Pupillo e Dareios, diventa possibile seguire l'effettivo stato delle cose.

Questo forum può funzionare da cassa di risonanza, offrendo anche utili consigli e nuovi spunti di ricerca.

Qui siamo ancora alla ricerca della misteriosa zecca Irnum e sta emergendo pure forse un nominale inedito (con granchio) che, senza la segnalazione di Pupillo, sarebbe presto dimenticato.....

Solo con una seria collaborazione fra i vari personaggi coinvolti, allargando magari anche alla principale Soprintendenza di Salerno (che sicuramente custodisce più di una decina di esemplari di Irnum, specialmente quelli trovati a Punta della Campanella e già pubblicati con pessime foto in B/N su un volume molto specialistico e quindi noto solo all'ambiente accademico, ma reperibili anche nella raccolta degli scritti di Attilio Stazio) diventa possibile acquisire interessanti informazioni, anche per un nuovo studio.

E' il solito e vetusto discorso della fruibilità del materiale numismatico pubblico, che deve essere il vero punto di partenza per un dialogo fra privati e pubblici.

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