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Inviato

Ciao

Vi presento il mio denario.

Anno: 118 AC

Famiglia: Pomponia Lucius Pomponius Cn. f. Crassus Cnaeus.

Ceca: Narbo

Anverso:

Casco testa alata di Roma, guardando a destra

Lucii POM(PONI)i. CNaei. Filii

56woz.jpg

Reverso:

Guerriero gallico nudo brandisce una lancia

nella mano destra e l'altra uno scudo, un carnix e briglia.

k2earo.jpg


Inviato

Bella moneta,gradevole,per lo stato di conservazione diciamo una qBB,ma cosa volevi sapere,qualcosa di preciso??

borgia.


Inviato (modificato)

Salve.

Bel denario serrato. E' interessante la figura del guerriero gallo sul carro: per molto tempo i Galli così come i Germani costituirono un vero e proprio incubo nell'immaginario romano, sia militare che civile. A questo link potrai trovare molte informazioni sulla tua moneta: http://numismatica-c...moneta/R-G287/1

E' di particolare rilievo, dal punto di vista storico, la legenda nell'esergo del rovescio: infatti, la moneta è firmata da L. Licinio Crasso e Cn. Domizio Enobarbo in qualità di duoviri incaricati della fondazione di nuove colonie. Il Domizio Enobarbo in questione fu console romano nel 122 a.C. Era il figlio di Gneo Domizio Enobarbo, che fu console nel 162 a.C. Appena eletto console si recò nella Gallia Transalpina per muovere guerra agli Allobrogi, colpevoli di aver dato asilo a Tutomotulo, re dei Salluvi (nemici dei Romani), che avevano devastato il territorio degli Edui, alleati di Roma. Nel 121 a.C., con l'assistenza del generale Quinto Fabio Massimo Allobrogico, sconfisse una coalizione di Allobrogi e dei loro alleati Arverni, comandata dal re Vituitus (o Bituitus), presso l'oppidum di Vindalium, alla confluenza del Sulga e del Rodano. Dopo questa vittoria la pacificazione di questo territorio poté proseguire senza più incontrare una vera resistenza da parte delle popolazioni locali. Nel 118 a.C. creò la colonia di Narbo Martius (Narbo è il nome locale del fiume e Martius deriva dal nome del dio Marte, cui la città venne dedicata), che divenne presto il centro principale della provincia della Gallia Narbonense.

Per collegare più facilmente la nuova colonia con l'Italia, Gneo Domizio Enobarbo ordinò la costruzione di una strada che prese il suo nome, la Via Domizia, che collega le Alpi alla valle del Rodano, arrivando fino ai Pirenei. Questa via, costruita inizialmente per scopi militari, fornì un forte stimolo per lo sviluppo dell'economia, e agevolò gli scambi commerciali della provincia con Roma e la Spagna.

Rientrato a Roma divenne censore nel 115 a.C. con Lucio Cecilio Metello Diademato.

Morì intorno al 104 a.C., lasciando due figli, Gneo Domizio Enobarbo (console nel 96 a.C.) e Lucio Domizio Enobarbo (console nel 94 a.C.).

La parte che ho evidenziato ritengo sia direttamente collegabile con il tuo denario e ne costituisce il retroscena storico.

Modificato da Caio Ottavio
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Inviato (modificato)

La prima emissione serrata romana è su un denario anonimo (RRC 79/1) recante il simbolo della ruota. La serie 282 rappresenta il secondo caso di emissione di denari serrati, ed è legata, come ha scritto Caio Ottavio, al finanziamento di una grande arteria stradale.

Dopo questa emissione, il collegamento serrati-strada si perde, ma è stato evidenziato che emerge più chiaramente un collegamento fra emissione di denari serrati e periodi di emergenza pubblica: furono infatti emessi durante le guerre cimbriche (106-105 a.C.), il governo sillano (83-79) e la rivolta di Spartaco (72-70).

Quindi, è stato immaginato che i serrati siano collegati all0'esigenza di sostenere spese straordinarie, per finanziare la costruzione di strade (nei primi due casi), o sostenere ingenti spese pubbliche (nel periodo sillano) o infine gravi emergenze militari (negli altri casi) [in verità, nella mia ignoranza questa osservazione mi lascia un po' dubbioso: se si sceglie a caso un qualunque anno della Repubblica, un grande sforzo militare era comunque in corso!]. In tali casi, trovandosi lo Stato nella situazione di monetare metallo con urgenza, sebbene in lega non ottimale (in particolare, con più piombo e meno rame, quindi menor esistente alle sollecitazioni del conio), sia stato elaborato lo stratagemma di tagliarne i bordi, per distribuire le tensioni che altrimenti avrebbero provocato la frattura delle monete.

Poiché tuttavia non si può negare che ild enario serrato assomigli un po' a una ruota (a una ruota dentata, diremmo noi oggi), e visto che le prime due emissioni, come ti ho detto, sembrano ricollegabili alla costruzione di grosse arterie stradali, è stato anche supposto che proprio questo aspetto estetico abbia inizialmente suggerito lo stratagemma, seppur rivelatosi utile sul piano tecnico.

Questo, appunto, è il collegamento fra la tua moneta e la via Domiziana.

Aggiungo che al tuo Enobarbo è attribuito (come committente ovviamente, non come artista ...) questo bellissimo e famosissimo monumento, che risale giustappunto all'epoca immediatamente antecedente alla sua morte:

http://it.wikipedia....omizio_Enobarbo

post-13865-0-68426400-1342454823_thumb.j

Modificato da L. Licinio Lucullo
  • Mi piace 1

Inviato

un altra ipotesi per la serratura era quella di evitare le falsificazioni e i suberati

ma in realta` esistono suberati anche per questi tipi

ne ho postato uno qualche mese fa


Inviato

Se a qualcuno interessa, segnalo un articolo originale e ben fatto che riguarda proprio la serratura dei denarii:

"La serratura dei denarii repubblicani come sistema di gestione indipendente di valuta sicura non falsificabile" a firma di A. Guidarelli, apparso su Monete Antiche numero 21, Maggio/Giugno 2005.


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Bella moneta dracma76! :)

Ne avevo vista una simile qualche tempo fa in un mercatino, ma il rovescio era decisamente più rovinato, così come il bordo dentellato....


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