zecca di Masserano ?

[savoiardo]

L'uscita prevista è nella seconda metà del 2013. Ah, un dettaglio importante: sarà in tedesco...

E.

e questo è un guaio..... :mega_shok:

grazie del tuo intervento e attendo i dettagli al tuo ritorno e prima della mia partenza...

[eligio]

L'uscita prevista è nella seconda metà del 2013. Ah, un dettaglio importante: sarà in tedesco...

E.

e questo è un guaio..... :mega_shok:

grazie del tuo intervento e attendo i dettagli al tuo ritorno e prima della mia partenza...

D'altronde è una pubblicazione di un ente svizzero di stanza a Berna. Chissà, magari ci sarà occasione di pubblicare qualcosa anche in italiano. Ad ogni modo potremo sempre discuterne a Masserano a fine settembre, a margine della conferenza.

Dalla prossima settimana cercherò di aggiungere i dati che ho promesso.

E.

[savoiardo]

grazie!!

[eligio]

Ora che sono rientrato a casa ho potuto rivedere meglio i materiali di questa discussione. A mente serena, con la mia biblioteca a disposizione (e con un monitor più grande!), riesco a fare qualche valutazione in più rispetto a quanto mi è stato possibile fare in viaggio.

Osservando più in dettaglio la moneta di ambidestro, mi sento ora più propenso a spostare l'attribuzione in effetti al periodo di Carlo Emanuele I (bravo savoiardo). Le lettere delle legende sono molto lineari, non hanno alcun tratto neppure vagamente onciale, e la presenza della stella in esergo fa pensare in effetti al segno della zecca di Chambéry.

Quella di andyscudo invece ha caratteristiche ancora diverse, che richiedono qualche riflessione in più.

La moneta quindi andrebbe collocata non prima dell'ultimo decennio del XVI secolo. I documenti hanno diverse incompletezze, ma in quel periodo a Chambéry se ne sarebbe battuto una ventina di migliaia di marchi. Un quantitativo meno consistente di quello che possa sembrare, ma trattandosi di una moneta che doveva avere una circolazione territoriale limitata alla Savoia, forse neppure alla Valle d'Aosta (in Piemonte era prevista una tipologia diversa) poteva trattarsi di un volume tale da costituire lo spunto per delle contraffazioni.

A questo punto mi nascono però molti altri interrogativi sulla coesistenza dei quarti con le lettere C E. A naso mi verrebbe da collocarli prima, rivedendo l'attribuzione tra tipi e ordinanze. Ma qui si rischia di scoprire il vaso di Pandora quando si vanno a considerare ordinanze, segni di zecca, attestazioni documentarie, ... Si finirebbe off-topic, quindi è meglio soprassedere, almeno per ora.

Ho provato a fare una comparazione tra i volumi di quarti emessi sotto Carlo II, ma si è rivelato un tentativo inutile. I dati sono troppo parziali e soprattutto le tipizzazioni dei quarti proposte in letteratura si rivelano inadeguate. Allo stato attuale si dimostra impossibile associare una stima anche solo approssimativa dei volumi ad una singola tipologia. I quantitativi assoluti di quarti di Carlo II sono oltre dieci volte maggiori di quelli di Carlo Emanuele I. Impossibile però dire quale frazione di quarti di Carlo II fosse con la tipologia del "fert" gotico.

E.

[savoiardo]

Osservando più in dettaglio la moneta di ambidestro, mi sento ora più propenso a spostare l'attribuzione in effetti al periodo di Carlo Emanuele I (bravo savoiardo).

E.

grazie....

comunque per quanto riguarda i CE non riesco a capire cosa intendi.....

e comunque anche qui esistono delle contraffazioni che non si riescono a collocare...

i famosi CC e non di meno i CDE (o CFD che dir si voglia) di cui ho parlato ultimamente nella categoria savoia pre-unitari sono certamente delle contraffazioni, ma di dove??? e i CD che invece si trovano di miglior fattura, sono contraffazioni o no???

un mondo intero è ancora da scoprire...

Modificato 26 Luglio, 2012 da savoiardo