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Risposte migliori

Inviato (modificato)

..... anche un pò genovese :blum:

Evviva,... ormai è agli atti!!!

Un'altro "pezzo da 90" è dei "nostri" ....

...e ora passiamo ad imparare il dialetto, ripeti:

"Son zeneize, riso ræo strenzo i denti e parlo ciæo"

Modificato da dizzeta
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In attesa che Daniele ci faccia la traduzione.... :rofl: tornerei un attimo sulla guerra di Ghioggia.

Paleologo ha chiesto qualche informazione su questa guerra e prontamente gli sono state fornite le indicazioni per informarsi su internet.....(io già pensavo...come faccio a riassumergli una guerra durata anni con episodi importanti e difficili da riassumere in quattro righe?) invece c'è internet che agevola; e allora?

Apprezzabili quindi le informazioni che invece difficilmente si trovano in internet, salvo fare ricerche mirate e sempre che siano state inserite tali informazioni, e che siano anche leggibili.......

Un plauso a coloro che ci danno queste informazioni e che sono sempre molto interessanti. Ne aggiungo una anch'io.

Cosa restò a Venezia dopo questa guerra; come si ritrovò la città dopo aver profuso tante risorse per condurla?

Tra il 1379 ed il 1380, per la necessità dei prestiti forzosi occorrenti a fronteggiare le spese di guerra (ben 10 per un complessivo 44% del patrimonio imponibile dello Stato) venne effettuato un estimo generale. Nei sei sestieri cittadini furono censite 2.128 persone in possesso di un patrimonio superiore al minimo imponibile, e di queste 1.211 erano nobili e 917 popolari.

Un nobile aveva un patrimonio imponibile di di 60.000 lire di grossi. Nella fascia successiva (da 50.000 a 35.000) si trovavano 4 nobili ed un popolare; nella fascia inferiore, fino a 10.000 lire c'erano 101 nobili e 26 popolari.

S si scende nelle fasce inferiori, troviamo 817 nobili che non superano le 3.000 lire e ben 431 nobili nella fascia minima, tra le 300 e 1.000 lire.....e c'era anche chi aveva meno........

Segue...

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Inviato (modificato)

"Sono genovese, rido raramente, stringo i denti e dico la verità (parlo chiaro)" ... e la frase si pronuncia con i denti serrati ... e c'è anche una spiegazione "onomatopeica" (...parlo con chiarezza nonostante i denti serrati)

Modificato da dizzeta
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Segue

In tutta questa massa di patrimoni e contribuenti, gli anni tragici della guerra incisero in maniera spietata. Le quotazioni delle cartelle dei prestiti precipitavano a candela (dal 92% del prezzo di emissione nel 1375 al 18% - 19% nel febbraio-marzo del 1381).

I contribuenti dovettero dunque vendere le cartelle dei vecchi prestiti a 1/4 o 1/5 del prezzo che avevano pagato per acquistare quelle dei nuovi prestiti forzosi al 100% del loro valore, per chi no ce la faceva, interveniva lo Stato, a confiscare e a vendere la proprietà.

Non stupisce quindi che molti contribuenti, anche ben provveduti, andassero in rovina. Tra il 1380 ed il 1382 si compie un vero e proprio rivolgimento di fortune e situazioni sociali; per molte famiglie la guerra di Chioggia significò la rovina, per altre la perdita di una posizione economicamente privilegiata.

Per contro, l'inserimento di alcune nuove famiglie nel patriziato, quelle che avevano contribuito largamente in denaro o beni, crearono un ricambio che nel breve tempo portò la città a riprendersi dal salasso.

I Vendramin, i Nani, i Pasqualigo ed i Paruta, i Lippomano e i Condulmer sono solo alcune di queste; c'erano anche i Garzoni, ricca discendenza di setaioli lucchesi emigrati.

Nel 1381, infatti, il Senato aveva dovuto deliberare per la costruzione di 4 nuove galee perchè il commercio le richiedeva...i prezzi d'incanto delle galee delle "mude" di Beirut e Alessandria avevano duplicato e triplicato l'offerta minima d'appalto.

Tra coloro che si erano arricchiti in questo frangente, c'era il nuovo doge Michele Morosini; dopo la resa dei genovesi che si erano insediati in Chioggia, il mercato immobiliare del borgo era crollato; Michele Morosini fece incetta di case per circa 25.000 lire; prendeva tutto ciò che gli veniva offerto da coloro che avevano bisogno di contanti....a chi gli chiedeva perché immobilizzasse tanto denaro in immobili dal futuro incerto, giacché la guerra non era finita, lui rispondeva Se la città deve aver mal io non voglio aver ben.

Il patriottismo gli rese bene....a guerra finita si trovò un patrimonio immobiliare che valeva 100.000 lire.

Come sempre è avvenuto in simili occasioni, la speculazione - per chi se la può permettere - frutta oro!

Saluti

Luciano


Inviato

..... anche un pò genovese :blum:

Evviva,... ormai è agli atti!!!

Un'altro "pezzo da 90" è dei "nostri" ....

...e ora passiamo ad imparare il dialetto, ripeti:

"Son zeneize, riso ræo strenzo i denti e parlo ciæo"

Amo la costiera ligure e la frequento come molti milanesi, d'altronde è il nostro approdo al mare più vicino , come per altri , è quello quindi come si fa a non amare Genova e la Liguria ! Siamo tutti un pò liguri !


  • 2 settimane dopo...
Inviato

DISFIDA!

Vogliamo parlare un po' del "gatto"? ... in fondo era "culo e camicia" (...ops ...sorry....) con gli Sforza.

Per evitarvi inutili ricerche vi cito una frase di Lorenzo de Medici:

« se le cose andavano bene per il gatto, significava che per Genova si metteva male »

Sto "studiando" ... ma questa è una grossa parola ... un libretto che esordisce:

"...ci sono documenti nei fondi dell'Archivio di Stato di Milano, i milanesi li hanno sempre trascurati e i genovesi non sono mai andati a cercarli..."

Non dico altro se no finisce subito ....

Ciao, ciao ....

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Ciao

Simbolo araldico dei Fieschi, che avevano sul cimiero un felino......ma qui mi fermo, non è cosa mia... :rofl: :rofl: :rofl: :blum:

Saluti

Luciano


Inviato

Ottimo come primo passo ....ma mi dispiace contraddirti: la "faccenda" è anche tua, sia come milanese che come veneziano ....e gli Sforza?

PS ....avverto comunque: non createvi troppe aspettative, parlo di cose serie e di documenti d'epoca ...ma non credo abbiano rilevanza "fondamentale"

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Inviato (modificato)

Sentiamo.....sentiamo invece, siamo qui per apprendere la storia,che ci fossero dei " problemini ", "problemoni "all'epoca lo si legge tra le righe, qualcosa ho riportato anch'io in verità, ma giustamente bisogna sempre sentire le due campane :blum:

Modificato da dabbene

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Inviato

:unknw: Io passo.....

Con il primo indizio non è stato difficile trovare la soluzione; ma per il prosieguo sono nel guado......non mi viene in mente nulla....un altro aiutino? :pleasantry:

Saluti

Luciano


Inviato

I Fieschi (ed i loro uomini) erano anche chiamati "gatteschi". Esiste anche un gruppo storico incentrato sui Fieschi che si chiama così.

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Inviato

Allora il gatto, i Fieschi, i Fieschi nel XV secolo acerrimi nemici degli Sforza ,si contendevano con questi i possedimenti liguri, in particolare sulla Riviera Ligure, quindi nemici .......,non sembrano esserci da quanto si legge buoni rapporti.


Inviato

... ma poi, attraverso matrimoni e alleanze strategiche, la situazione cambia ...a Genova si rafforzano "illi de Auria et de Spinula" mentre diventano perseguitati "illi de Flisco" ....

Il "rapporto" di cui parlo va dall'anno 1447 al 1547 ....

Ah, non ultimo, c'entra in qualche modo anche Masserano .... chissà se potrebbe essere una buona preparazione per l'incontro di Settembre prossimo...

Più aiutino di così ....

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Inviato

Beh, i Fieschi a Messerano facevano affari, contraffazioni di varie monete dalle milanesi in primis, ma mi risulta anche di veneziane......o sbaglio ? Non per nulla il titolo della relazione è " Messerano, la sua zecca, le sue monete ; tra falsi miti e scomode verità " e lì da " scavare c'era molto.....,sia su Milano che su Venezia e altri ancora......


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Inviato

Venezia certamente, ma più marginalmente rispetto a Milano, Genova e Savoia.

Di certo i Fieschi imitarono i sesini e le gazzette veneziani, ma degli altri stati i tipi furono molti di più

saluti

luciano


Inviato

Se non disturbo troppo, prima di arrivare a ...dove volevo arrivare ... e quindi stravincere la "Disfida"...

mi piace raccontarvi un po' dei Fieschi perchè, secondo me, è una famiglia importante e la sua biografia, forse, non è conosciuta ...almeno come la racconta lo scrittore da cui sto copiando.

"illi de Flisco" - i discendenti di Ugo Fliscus, conte di Lavagna stabilitosi a Genova intorno al 1180 - appaiono inizialmente quasi estranei ai contrasti civili che si susseguono con sempre maggiore frequenza sino a diventare una costante della vita della Superba.

Nel 1243 l'elezione a Papa di Sinibaldo Fieschi, che assume il nome di Innocenzo IV, trascina però la famiglia a schierarsi con decisione. Capi riconosciuti della fazione dei "Rampini" cui si oppone quella dei "Mascherati", favorevoli all'Imperatore Federico II, padrone di una florida impresa commerciale che consente loro una vera e propria politica di potenza, i Fieschi guidano Genova alla vittoria nella difficile lotta con l'Imperatore. Alla sua morte, i Fieschi favoriscono la riconciliazione e permettono il ritorno dei fuoriusciti, con alcuni dei quali sono imparentati. La concordia è destinata a durare poco e, mentre si delinea la crescita delle forze popolari, i "Cappellacci", si assiste allo scontro tra fazioni che - non a caso - prendono il nome dalle famiglie da cui sono capitanate.. In un susseguirsi di vittorie e sconfitte e di alleanze trasversali "illi de Flisco et de Grimaldi" e "illi de Auria et de Spinula" dominano la vita politica genovese sino al 1339.

La nomina di "Doge a VIta" di Simon Boccanegra, che sancisce la definitiva ascesa al potere dei "Cappellacci", non ha sostanziali ripercussioni sulla tenuta dei governi, che risulta precaria quanto e più di prima. Dei quattro "Dogi a vita" che muoiono in carica, soltanto Giano I Fregoso si spegne per cause naturali. Miglior fortuna non hanno i Governatori in nome di potenze straniere che, in quella situazione, trovano ampi margini di manovra.

La cronica mancanza di coesione tra forze politiche della Superba e il loro continuo sfaldamento finiscono per innestare un meccanismo attraverso il quale i gentiluomini - cui peraltro sono spesso andati gli alti comandi militari e le missioni diplomatiche - rientrano in scena.

Si formano così col tempo la "parte" degli Adorni e quella dei Fregosi, sostenuta la prima dagli Spinola, la seconda dai Doria, e caratterizzate da forti tensioni interne che fanno crescere a dismisura il fenomeno delle alleanze trasversali e delle subfazioni.

Imparentati con grandi signori d'Italia, inseriti ad altissimo livelllo nella gerarchia cattolica, divisi in rami di cui quello di Torriglia è il più esposto politicamente, i Fieschi appaiono una forza a sè. Pur contando su tradizionali appoggi in città,specialmente nel Borgo dei Lanieri di Ponticello, dominato dal loro palazzo di Vialata, è sui feudi posti nell'Appennino che essi fondano la forza militare. Nei periodi di contrasto con chi controlla Genova, i Fieschi trovano di volta in volta nei Castelli di Torriglia, Roccatagliata, Savignone e Montoggio, rifugi sicuri dove attendere il momento opportuno per rientrare in città, verso la quale muovono al comando dei loro sudditi armati al grido di "gatto, gatto!", l'emblema di famiglia che portano nel cimiero.

E' stato troppo lungo? ....no, dai è ....l'antefatto a quello che verrà dopo.....

PS: chiedo scusa agli autori, saranno citati con il loro bellissimo libro quanto prima.....

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