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Inviato

Ai giorni nostri l'emissione di moneta viene seguita dalle banche centrali che stabiliscono l'ammontare del circolante in un determinato momento acquistando o(raramente) vendendo titoli di stato, ma al tempo della Roma imperiale cosa accadeva? Chi stabiliva l'ammontare di moneta da emettere nei vari tagli?e in che maniera veniva "distribuita" al popolo?grazie a tutti


Inviato

il senato mi pare avesse in mano l emissione delle monete di rame , da qui l SC

mentre oro ed argento erano emesse dall imperatore , che utilizzava i proventi delle tasse ma principalmente i bottini di guerra

la distribuzione avveniva attraverso l esercito che era la principale istituzione.

spero di non aver fatto errori :)


Inviato

Ciao,

la mia opinione è che all'epoca non avessero l'occhio molto fino e lungimirante (... adesso?! Mah... ). Se fai caso l'Impero ebbe il suo massimo splendore fino a quando incamerò, grazie alle conquiste, tesori di qua e là. Argento da Spagna, Britannia, oro dalla Tracia e dal Tesoro del Tempio di Gerusalemme (ne cito alcune a caso, i primi che mi vengono a mente...).

Secondo sistema per incamerare denaro: le tasse.

Per certi versi il metallo più importante era l'argento, in quanto con questo metallo lo Stato pagava l'esercito. Proprio il pagamento di quest'ultimo fu una delle concause dell'inflazione che colpì l'Impero nel III secolo. E per questo motivo il tenore dei denari declinò progressivamente.

Comunque come ridistribuiva il denaro?

- esercito

- pagamento edifici pubblici/di culto

- distribuzione anche in soldo al popolo

Considera che non credo che i vari Imperatori si imponessero un ridimensionamento per ridurre il deficit...

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

la parte interessante secondo sarebbe quella di legare l offerta di moneta all economia reale

nel senso che le 2 cose sono legate e l inflazione e` il prodotto di questa

di sicuro nel I e II secolo c e` un forte afflusso di argento che permette un emissione di grandi quantita` di denarii.

ma questo che riflesso aveva nei prezzi ?

in spagna dopo la scoperta dell america c e` stata un inflazione pazzesca perche` l argento era cosi` tanto che si era svalutato rispetto all offerta di beni e servizi e l economia spagnola poi diviene non competitiva.

nel III secolo invece l argento sparisce del tutto (sopratutto verso la fine) e fino al 350 ci son solo monete di rame , da li in poi si assiste invece alla reintroduzione della monetazioe di oro e di argento (solidi e silique) fino a che nel V secolo la monetazione oramai era solo d oro (o quasi) , tutte le transazioni si facevano in oro e al rame ci si badava poco , basti pensare che di alcuni imperatori del V secolo si conoscono i solidi ma non i nummi.

anche qui cosa era successo all economia reale ?

per avere inflazione tu devi avere per forza uno squilibrio tra moneta e beni e servizi , nel senso che troppa moneta corre dietro a troppo pochi beni e quindi si genera inflazione


Inviato

grazie delle risposte. avevo immaginato che l'esercito potesse essere utilizzato come "strumento" di emissione monetaria.quindi la politica monetaria romana è assimilabile alla nostra degli anni 80 quando banca d'italia e ministero dell'economia erano "dipendenti".in questo modo la banca d'italia continuava ad emettere moneta comprando i titoli di stato emessi dal ministero dell'economia.in questo modo si finanziava il debito utilizzato per le spesa pubblica.quando vennero separati i due organismi economici ormai il debito aveva raggiunto valori altissimi e l'inflazione correva a due cifre. Sicuramente questi fattori avranno condizionato la vita dell'impero romano.il debito probabilmente nei primi secoli veniva ripianato grazie ai bottini di guerra e alla "stabilità politica", nonostante un'inflazione crescente.nel III questi elementi sono andati peggiorando perchè a fronte di una iperinflazione non c'era più la capacità di ripianare i debiti in quanto in questo secolo non ci fu una grande stabilità politica(praticamente gli imperatori restavano in carica uno-due anni) e non ci furono più grossi bottini frutto di grandi battaglie, anzi i barbari e i persiani si facevano sentire alle porte dell'impero.forse le cause della crisi dell'impero sono più simili di quanto possiamo pensare alla nostra attuale.


Inviato

non credo che i romani avessero titoli di debito pubblico


Inviato

titoli di debito pubblico no, però il debito si a quanto pare...ecco da dove arriva il nostro debito pubblico :-P

praticamente si stampava moneta proprio come faceva l'italia 30 anni fa.solo che al posto di acquistare titoli di stato italiani, compravano i servigi dei legionari...


Inviato (modificato)

Ciao,

se ti leggi la storia dell'Impero capirai quanto fosse importante l'appoggio dei militari (fossero essi "normali" legionari o pretoriani). Elevavano o facevano cadere imperatori. Settimio Severo (personaggio che accelerò l'inflazione che colpì il III secolo...) in punto di morte consigliò ai figli (inascoltato almeno nel primo consiglio): " Siate concordi, pagate bene i soldati, disprezzate gli altri..." Dione Cassio (Xiphilinus) Epitome 'Romaika' del libro LXXVI Capitolo 15.

Mi pare un punto di vista condiviso da molti imperatori romani. ;)

Comunque se osservi a fondo la storia imperiale troverai altre similitudini, ad esempio quella tra l'espansionismo militare romano e quello commerciale moderno.

Certamente al giorno attuale ci sono altre variabili a complicare ed influenzare il quadro...

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65

Inviato

si, sono a conoscenza dell'importanza delle legioni per la politica romana.però non immaginavo fungessero anche da strumenti di politica monetaria.


Inviato

un altra cosa da sottolineare e` il cambiamento del nome dei legionari romani che da milites diventano solidati (i nostri soldati) !

questo avviene quando l esercito` non riusci piu` a reggersi sui bottini di guerra per pagare l esercito e si crea una classe di soldati mercenari che volevano il pagamento in solidi per combattere , da qui il nome di solidati


Inviato

Ciao,

sono a conoscenza dell'importanza delle legioni per la politica romana.però non immaginavo fungessero anche da strumenti di politica monetaria...

Considera che la spesa per il mantenimento dell'esercito era la voce maggiore nelle uscite.

In un primo tempo questa ritornò sottoforma di bottini di guerra ma nel tempo, quando furono conquistati tutti i territori più ricchi, si trasformò in una spesa senza ritorno. La spesa andava per la difesa e non veniva ripianata dalle acquisizioni seguenti le vittorie militari. In pratica Roma aveva goduto fino a quel momento della spinta centrifuga dell'esercito. Questo è il segreto del dominio romano sull'orbis conosciuto: la conquista militare conveniva a tutti: al comandante che incamerava trionfi e bottino, all'Imperatore e allo Stato che incamerava beni e allo stesso singolo soldato che, se portava a casa la pelle, si meritava un bel premio.

In più, nel tempo imperatori come il già citato Settimio Severo ampliarono il numero delle Legioni (vado a memoria sulle 400.000 unità totali), senza considerare i vari auxilia al seguito (che miravano alla cittadinanza romana ma percepivano comunque uno stipendio). Sempre lo stesso Settimio creò l'annona militaris per trovare risorse al mantenimento dell'esercito sottoforma di beni alimentari e abbassò il tenore di argento nei denari per emettere un numero sufficiente a pagare l'esercito. In più, considera nel tempo l'aumento dei salari e i frequenti donativi per mantenere la fedeltà dell'esercito stesso.

Suo figlio Caracalla a sua volta inventò gli antoniniani in argento per battere un maggior numero di monete utili a pagare l'esercito.

Tutto ciò portò ad una grave spirale inflazionistica.

Per contro lo stesso esercito portava in giro le monete e faceva da volano all'economia. Nella Britannia del I secolo giungevano ceramiche fini e da mensa, vino mediterraneo, olive, olio e quant'altro (che le popolazioni locali, legate alle proprie tradizioni, disdegnavano) servisse ai militari di stanza. Questo spingeva il commercio. Il vino, per esempio, dopo un editto di Domiziano, doveva provenire dalle vigne italiche. Da Aquileia partivano carichi di anfore contenenti vino per le legioni renane, ad esempio. Nel tempo la Gallia e la regione renana comiciarono a produrre vino e ceramiche ad imitazione di quelle italiche (terra sigillata, ad esempio). Durante la guerra civile tra Settimio Severo i flussi dal continente verso la Britannia vennero bloccati e la Britannia cominciò a produrre da sè il necessario. Tutto questo per dimostrarti che se all'inizio l'esercito costava ma produceva reddito e commercio, nel tempo fu quasi unicamente un costo senza ritorno nemmeno commerciale.

Spero di esser stato chiaro, il tema è complesso e meriterebbe ampia trattazione. Ma se son riuscito a mantenere un certo ordine forse ti ho trasmesso qualche spunto sul quale meditare.

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

ottimi spunti grazie.ma quello che più mi interessa e che mi fa pensare è proprio il fatto che l'imperatore emettesse moneta tramite il pagamento dell'esercito. Praticamente si emetteva moneta solo in presenza di oro,argento, rame,ecc, quindi le monete avevano un valore reale...solo successivamente gli imperatori, come fossero dei broket, iniziarono a coniare monete il cui valore non era più quello reale, ma fiduciario.Interessante anche questo passaggio.


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