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Inviato (modificato)

I miei studi classici sono, ahimè, alquanto risalenti nel tempo.

Posso solo dirti che nelle note introduttive del volume "The Syro-Phoenician Tetradrachms and their fractions, l'autore Michel Prieur indica anch'egli la stessa forma estesa, al genitivo, forma estesa per la sigla ΔΗΜΑΡΧ ΕΞ, presente sulle monete di Traiano.

Buona serata.

Modificato da FlaviusDomitianus

Inviato (modificato)

Salve a tutti,

non ho mai fatto studi classici ma posto l'esempio seguente che mi ha sempre aiutato a decifrare le monete emesse dai Severi in Siria:

ΔΗMAPX. EΞ. VΠATOC. TO. Δ.= Δημιαρχικης Eξουςιας Υπατος Το Δ. ovvero l’Imperatore con l’incarico di Console per la Quarta volta, equivalente alla leggenda romana Tr. Pot. Cos. IV.

(nel corsivo ho modificato della prima parola l'ultima η che in realtà è accentata e, della seconda parola la lettera iniziale E che risulta essere una TE in monogramma - tutti caratteri non trasmissibili).

Marcus Didius

Modificato da Marcus Didius

Inviato

Moneta interessante, avevo immaginato che si trattasse di Traiano.

Io ho in collezione una dracma con identico rovescio (civetta tra due lire) coniata però sotto Domiziano.

post-22231-0-83034200-1341231451_thumb.j

Riguardo a queste monete, gli autori di R.P.C. vol. 2 (pagg. 223-224), affermano che una serie di indizi concordanti (qualità dei conii, finezza del metallo, orientamento dell'asse di conio) porterebbero a ritenere fondata l'ipotesi che le dracme licie, al pari di altre tipologie coeve (come i cistofori e alcune dracme della Cappadocia) siano state in realtà coniate dalla zecca di Roma.

Inoltre le dracme licie sembrerebbero essere metrologicamente identiche ai denarii romani dello stesso periodo.


Inviato

Ho preso atto e aggiornato di conseguenza la pagina del sito interessata.

Grazie per le informazioni.

Giulio De Florio


Inviato (modificato)

La stragrande maggioranza dei complementi espressi in latino tramite l'ablativo, è resa in greco tramite il dativo, quindi non escludo che alcune leggende possano recare proprio quest'ultimo caso, che spesso funge da vera e propria panacea nell'ambito delle declinazioni greche.

Un saluto

Modificato da doppiodenaro

Inviato

Mi è stato fatto notare dal proprietario che le arpe della sua moneta hanno due sole corde mentre in tutti gli esempi da me rilevati (ben 16) le corde sono sempre tre. Noto per altro che nella moneta di Domiziano sopra postata una delle arpe ha tre corde ed una due. Noto infine che in un'immagine, purtroppo non molto chiara da A Catalogue of the Greek coins in the British Museum: Catalogue of the Greek Coins of Lycia, Pamphylia, and Pisidia Volume 19 (v. http://archive.org/stream/cataloguegreekc03medagoog#page/n5/mode/2up) le corde di una delle due arpe potrebbe essere due.

Qualcuno ha qualche idea o qualche immagine di dracme di Traiano della Licia con due sole corde?

Saluti.

Giulio De Florio


Inviato

Onestamente non avevo fatto caso a questo dettaglio, di cui peraltro gli estensori del R.P.C. non parlano, considerandolo presumibilmente una mera variante stilistica.

Comunque anche in un'altra dracma di Domiziano che ho in collezione (RPC II 1504 - caduceo tra due lire) lo strumento di sinistra ha tre corde e quello di destra due. In altra moneta con una sola lira (RPC II 1502) le corde sono tre.


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