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Inviato

Mi sono sempre chiesto come mai la numerazione dei consolati non segue la classica numerazione romana.non capisco come mai il quarto anno di consolato venga inciso sulla moneta così: COS IIII e non COS IV. grazie


Inviato

Mi sono sempre chiesto come mai la numerazione dei consolati non segue la classica numerazione romana.non capisco come mai il quarto anno di consolato venga inciso sulla moneta così: COS IIII e non COS IV. grazie

Ciao,

bella domanda, alla quale personalmente non so rispondere.

Ho visto anche epigrafi con la numerazione VIIII in Inghilterra, come in questo caso a Lindum (Lincoln).post-3754-0-47688200-1339446995_thumb.jp

riferito alla Legio VIIII ovvero IX Hispanica.

Anche ai tempi di Cesare è descritta come VIIII o IX.

E pure sulle monete di Viminacium:

post-3754-0-21110100-1339447242_thumb.jp

Gordiano AN IIII

post-3754-0-32212700-1339447265_thumb.jp

Filippo I

In genere l'ho sempre interpretato come una "corruzione" provinciale. Ma così non è, come giustamente segnali tu.

Vediamo se qualcuno ne sa qualcosa in merito...

Ciao

Illyricum

:)


Inviato

Domanda interessante,

io so che alle volte veniva raffigurato il numero IV romano con 4 stanghette (IIII) per non confonderlo con il sei visto di sfuggita, questa soluzione l'applicavano anche gli orologiai qualche centinaio di anni fà. :hi:

Nik

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Inviato

Direi che almeno nella monetazione dei Flavii l'utilizzo delle forme a noi più familiari nella numerazione dei titoli imperiali (non solo i consolati, ma anche le potestà tribunizie e le acclamazion) è l'eccezione piuttosto che la regola.

Di norma, infatti, il numero 4 è reso con IIII, il 9 con VIIII, il 14 con XIIII.

Mi è noto un unico asse di Domiziano dove il 4° consolato è reso nella forma IV.

Viceversa il numero 19 è sempre reso con XIX e mai con XVIIII.


Inviato

Il numero 4, poteva essere scritto in entrambe i modi, era soggettivo sia per uno scultore di epigrafi che probabilmente per un incisore di conii.

In tutti i periodi romani si riscontrano entrambi i casi e dunque non è certamente una questione di arcaicismo o meno, come non lo è di località, probabilmente.

Si sa solo che in principio la numerazione romana era composta per lo più da simboli e non lettere, come spesso vengono confuse, seguendo un sistema additivo, ossia, IIII, abbiamo anche casi di IIIIII, e così via. Più raro era, invece, il metodo a sottrazione, comunque ampiamente utilizzato: IV, IX, XC, ecc ecc.

Awards

Inviato (modificato)

fin dall'epoca arcaica il carattere privilegiato è sempre stato IIII piuttosto che IV, diffusosi maggiormente in epoca tarda.

Per quanto riguarda la scelta del carattere pare che sia stato maggiormente usato il IIII per un motivo strettamente religioso, poichè le lettere IV usate per indicare il 4 in realtà erano anche le iniziali di Giove (IVPPITER) e quindi poteva risultare blasfemo associare il nome del dio con i vari tipi di manufatti (monete, epigrafi, etc.)

Per quanto riguarda invece l'utilizzo sui quadranti d'orologio le leggende sono tantissime, e nessuna ha maggiore credibilità delle altre, pur rimanendo tutte molto interessanti!

Modificato da Satrius

Inviato

interessanti risposte, grazie.finalmente mi sono tolto questa curiosità


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