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Follis di Giustiniano zecca di Roma


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Inviato

DE GREGE EPICURI

Congratulazioni per la ricerca, e attendiamo con interesse i risultati (anche se il livello supera ampiamente le mie competenze bizantine!). Spero di rivederti alla biblioteca della SNI, o a qualche incontro de La Moneta.

Grazie! E' un piacere passare dal virtuale al reale.


Inviato

In un recente articolo di Vittorio Crespi (La svalutazione delle monete divisionali dall’anno 498 all’anno 847) pubblicato in due puntate su “Monete Antiche” (n. 56 2011 e n. 57 2011) vengono riportati dei dati molto interessanti sul peso dei follis bizantini:

1. Dal 21/4/498 al 31/08/512 il follis fu battuto al peso di 9,1 grammi (1/36 di libbra)

2. Dal 1/9/512 al 522 al peso di 18,2 grammi (1/18 di libbra)

3. Dal 522 all’autunno del 538 al peso di 13,6 grammi (1/24 di libbra)

4. Dall’autunno del 538 al 542 al peso di 18,2 grammi (1/18 di libbra) con riferimento alla zecca di Roma

Questi dati confermerebbero la sequenza indicata da Numa Numa (al peso nominale di 13,6 grammi potrebbero essere ricondotte le emissioni “leggere” e a quello di 18,2 grammi le emissioni “pesanti” riportanti al rovescio il simbolo dell’officina monetaria. Purtroppo però nell’articolo in questione non sono riportati riferimenti bibliografici alle rispettive riforme monetarie; sarebbe molto utile poterli reperire.

Se questi dati venissero confermati rimarrebbe solamente la verifica della rispondenza delle sequenze dei conii ad una successione cronologica di questo tipo e tutto tornerebbe.


Inviato

parrebbe in realta` una sequenza distonica ma farebbe tornare i conti da un punto di vista stilistico e chissa1 che fasi tumultuose hanno rappresentato quegli anni da un punto di vista monetario e metrologico.

da approfondire in ogni cas prima di validare la sequenza ipotizzata...


Inviato (modificato)

Un approfondimento dettagliato e approfondito sull’evoluzione metrologica della monetazione bizantina è stato fatto da Wolfang Hahn nel suo MIBE (Money of the Incipient Byzantine Empire, Vienna 2000) da pagina 13 a pagina 20.

Provo a riassumere quanto riportato per il follis:

Dal 498 al 512 il follis fu battuto al peso di circa 9 grammi (1/36 di libbra)

Dal 512 al 538/539 al peso di circa 18 grammi (1/18 di libbra)

Dal 538/539 al 542 al peso di circa 24 grammi (1/131/2 di libbra)

Dal 542 al 548(550 secondo Morrisson) al peso di circa 22 grammi (1/15 di libbra)

Dal 548 (550) al 565 al peso di circa 18 grammi (1/18 di libbra)

Più o meno concordi anche le opinioni di Grierson e della Morrisson.

Nessuno fa menzione della riduzione ponderale del 522 citata da Vittorio Crespi che a questo punto (ma non so come) andrebbe verificata.

Questi dati sono pienamente confermati dai dati riportati da Cecile Morrisson ottenuti elaborando i pesi degli esemplari riportati dal Wroth, dal Tolstoi, sul DOC e della Biblioteca Nationale di Parigi:

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Anche esaminando questi dati fra il 522 e il 538 non c’è traccia di follis del peso di 13,6 grammi (1/24 di libbra).

Modificato da giollo2

Inviato (modificato)

Nel post precedente la situazione “ufficiale”, ora qualche breve considerazione sull’attività di un’importante zecca dopo la conquista di Belisario: CARTAGINE. (nella speranza di ricavare informazioni utili per capire qualcosa su Roma)

Prima della conquista di Belisario a Cartagine la moneta in rame dal valore nominale più elevato era il 42 nummi di Gelimer (530-534) del peso di circa 9-10 grammi:

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Dopo la conquista bizantina, avvenuta nel 533, ci fu una consistente emissioni di follis che terminò nel 541 (situazione analoga a quella verificatasi poi a Roma).

Questi follis si possono dividere in due grandi gruppi:

1. Follis non datati con busto di profilo

2. Follis datati XIII (539/540) e XIIII (540/541)

I follis datati furono emessi in perfetto accordo agli standard della riforma del 538/539 (o meglio allo stesso peso dei contemporanei follis emessi dalle zecche orientali).

Per quanto riguarda le prime emissioni non datate, Cecile Morrisson identifica tre gruppi:

1. Senza simbolo sul petto del busto

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2. Un crismon sul petto

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3. Una croce sul petto

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I relativi dati ponderali (ricavati da Morrisson/DOC/Tolstoi/Wroth) sono i seguenti:

1. Senza simbolo sul petto del busto: Media 14,7 grammi – deviazione standard 2,7 grammi – valore massimo 20,8 grammi e numero esemplari 22

2. Un crismon sul petto: Media 13,2 grammi – deviazione standard 2,1 grammi – valore massimo 16,3 grammi e numero esemplari 11

3. Una croce sul petto: Media 12,5 grammi – deviazione standard 1,9 grammi – valore massimo 15,3 grammi e numero esemplari 19

La prima considerazione è quella che non sembrano esserci state coniazioni dello stesso peso delle precedenti emissioni di Gelimer (9-10 grammi) (situazione diversa da quella verificatasi poi a Roma).

Inoltre, considerando i pesi delle tre emissioni non datate, soprattutto con riferimento al peso massimo riscontrato, sembrerebbe sia stato adottato fin dall’inizio uno standard vicino a quello bizantino (che nel 533 prevedeva un peso del follis all’1/18 di libbra pari a circa 18 grammi) con una graduale, lenta, diminuzione passando dal tipo 1 al tipo 3 (situazione diversa da quella verificatasi poi a Roma).

Modificato da giollo2

Inviato

Alcune considerazioni sui follis con busto frontale della zecca di Roma.

Di essi sono conosciuti due tipi:

1. MIBE 220 – Morrisson p. 114 tipo 1 – DOC manca

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Un solo esemplare noto nella collezione dell’ANS di New York (peso 11,44g)

L’autenticità di questo esemplare è messa in dubbio sia dalla Morrisson che da Hahn (e anche da Bellinger/Grieson poiché non lo riportano nemmeno).

Hahn mette in luce le seguenti anomalie: cerchio perlinato al posto della corona nel giro del rovescio e linea punteggiata anziché lineare all’esergo del rovescio

2. MIBE 221 – Morrisson p. 114 tipo 2 – DOC 329.1 e 329.2

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Tre esemplari conosciuti: British Museum (12,97g), Ermitage - ex coll. Tolstoi (13,50g), coll. privata (13,36g)

Hahn avanza qualche dubbio anche sulla sua autenticità (mancanza dello scudo sulla spalla destra del busto come di consueto presente).

A prescindere dalla loro autenticità o meno, risulta anomalo anche il loro peso: i follis con busto frontale sono stati emessi in seguito alla riforma monetaria del 538/539 al peso di 24-26 grammi e anche negli ultimi anni del regno di Giustiniano il loro peso non era inferiore a 16-18 grammi.

Ammesso che siano autentici non sono stati quindi emessi, come pure i precedenti follis con busto di profilo pesanti 9-10 grammi, secondo gli standard imperiali.

Gli unici follis che possono rientrare in tali standard sarebbero quelli pesanti con simbolo di officina al rovescio che evidenziano un peso (su 19 esemplari: media 15,7 – deviazione standard 2,7 – valore massimo 20,2) conforme allo standard in vigore fino al 538/539 (1/18 di libbra = 18,06 grammi) .


Inviato (modificato)

Tanto per mettere ancora un po’ di carne al fuoco, visto che nessuno interviene, vorrei condividere alcuni dati sui decanummi battuti verosimilmente a Roma durante il periodo della guerra greco-gotica.

A nome di Giustiniano ci sono quattro gruppi di decanummi:

1. D\ Busto di profilo R\ Numerale I fra due stellette e all’esergo ROMA;

2. D\ Busto di profilo R\ Numerale I fra due stellette e nulla all’esergo;

3. D\ Busto frontale R\ Numerale I fra due stellette senza indicazione di data;

4. D\ Busto frontale R\ Numerale I fra due stellette con indicazione di data.

Limitandoci a quelli con il busto di profilo, emessi quasi certamente in contemporanea ai follis oggetto di questa discussione, ho raccolto i pesi di 7 esemplari del tipo 1. e di 80 del tipo 2 ottenendo il seguente grafico (sull’asse delle Y il numero di esemplari e su quello delle X gli intervalli ponderali; colonne rosse decanummi del tipo 1 e colonne blu decanummi del tipo 2):

grafico decanummi.pdf

Per il tipo 2, più comune, risulta abbastanza immediata l’individuazione di due picchi (il campione non è certo rappresentativo ma può fornire ugualmente alcune indicazioni), uno intorno a 2,5-3 grammi e l’altro intorno a 4-4,5 grammi. Questi due picchi potrebbero essere gli equivalenti dei follis rispettivamente di 10-12 grammi (tipo “leggero”) e di 16-18 grammi(tipo “pesante”).

E’ molto interessante notare che il tipo 1, molto raro, con ROMA all’esergo sembra essere (pur nella scarsità di esemplari reperiti) piuttosto omogeneo con un peso medio di 2,5-3 grammi, corrispondente al follis “leggero” di 10-12 grammi.

post-7879-0-37237400-1352386541_thumb.jp post-7879-0-54838600-1352386549_thumb.jp

Inoltre, è possibile rilevare anche una certa somiglianza fra il ritratto del decanummo con ROMA all’esergo e quello di alcuni follis “leggeri” che abbiamo definito di stile “degradante”:

decanummo:

post-7879-0-37237400-1352386541_thumb.jp

follis:

post-7879-0-52689900-1352386617_thumb.jp post-7879-0-00843900-1352386641_thumb.jp

Mi piacerebbe confrontare le vostre opinioni su questo punto: il decanummo con ROMA all'esergo potrebbe essere stata la prima emissione, abbandonata quasi subito per un conio di rovescio più semplice senza la scritta (si tratta di monete molto piccole e la semplificazione nella preparazione dei conii poteva essere importante). Vennero poi battuti i decanummi di uguale peso (2,5-3 grammi) senza la scritta e solo in seguito quelli di 4-4,5 grammi.

Questa successione costituirebbe una conferma di un analogo trend anche nei follis (prima i tipi leggeri e poi quelli pesanti).

Cosa ne pensate?

Modificato da giollo2

Inviato

Il tema è piuttosto complesso. Chi lo studia può essere d'aiuto, ma chi si limita a leggere fa sicuramente fatica a dare pareri o suggerimenti. L'argomento è sicuramente interessante e merita un approfondimento.

Arka


Inviato

E' anche vero che a volte da osservazioni, richieste di chiarimenti, domande, più o meno pertinenti, possono scaturire sviluppi imprevisti nella discussione e/o approfondimenti di aspetti trascurati.

Inoltre ravviverebbero quello che sta diventando un noioso monologo di uno che non è assolutamente uno studioso della materia e che fino a pochi mesi fa non si era mai interessato alle emissioni bizantine della zecca di Roma.


Inviato

Noioso no, anzi credo che siamo in molti (almeno due dei quattro gatti che seguono le bizantine ;) ) a leggere le Tue osservazioni...

Arka


Inviato

In questo periodo ho avuto poco tempo per seguire la discussione. Appena posso leggerò attentamente le ultime novità, sperando di dare il mio contributo. Comunque non demordere, stai facendo un ottimo lavoro!


  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

In questo periodo ho avuto poco tempo per seguire la discussione. Appena posso leggerò attentamente le ultime novità, sperando di dare il mio contributo. Comunque non demordere, stai facendo un ottimo lavoro!

Modificato da giollo2

Inviato (modificato)

r

Modificato da giollo2

Inviato

Ho riguardato più attentamente la discussione, soprattutto le ultime riflessioni sui decanummi. La tua ipotesi sulla "semplificazione" dell'ersergo mi sembra plausibile, soprattutto se integrata dai dati ponderali. Anche l'osservazione sulle somiglianze dei ritratti possono essere un argomento importante che mi sento di condividere. Al momento le mie conoscenze non mi permettono di aggiungere nulla in più a quello che hai ipotizzato, ho comunque la sensazione generale che tu sia "sulla buona strada". Ripeto, l'idea di valutare l'evoluzione del follis rapportandolo a quella del decanummo è molto stimolante. Stai considerando anche gli altri nominali enei?


Inviato (modificato)

Scusate ma ho problemi ad inserire messaggi; i post 87 e 88 sono tentativi abortiti.

Provo ora da un altro computer.

Avendo richiesto per motivi di studio (e pagato i relativi diritti)
all'American Numismatic Society le immagini dei follis di Giustiniano I delle
loro collezioni, le monete sono state fotografate e le immagini aggiunte al
loro catalogo online consultabile al seguente link:

http://www.numismatics.org/search/results?q=denomination_facet%3A%22follis%22+AND+department_facet%3A%22Byzantine%22+AND+issuer_facet%3A%22Justinian+I%22+AND+mint_facet%3A%22Rome%22+AND+imagesavailable%3Atrue



Modificato da giollo2

Inviato
Ho riguardato più attentamente la discussione, soprattutto le ultime riflessioni sui decanummi. La tua ipotesi sulla "semplificazione" dell'ersergo mi sembra plausibile, soprattutto se integrata dai dati ponderali. Anche l'osservazione sulle somiglianze dei ritratti possono essere un argomento importante che mi sento di condividere. Al momento le mie conoscenze non mi permettono di aggiungere nulla in più a quello che hai ipotizzato, ho comunque la sensazione generale che tu sia "sulla buona strada". Ripeto, l'idea di valutare l'evoluzione del follis rapportandolo a quella del decanummo è molto stimolante. Stai considerando anche gli altri nominali enei?

per quanto riguarda i mezzi follis ho fatto una semplice elaborazione dei pesi di una settantina di esemplari: i risultati sembrano evidenziare anche in questo caso un raggruppamento intorno a 4,5-5,0 grammi (presumibilmente emissioni contemporanee ai follis di 10 g e ai decanummi di 2,5-3 grammi) e un altro, più numeroso intorno a 7,5-8,5 grammi (presumibilmente emissioni contemporanee ai follis di 16-17 grammi e ai decanumi di 4-4,5 grammi).

Ecco di seguito i grafici, il primo in cui gli esemplari sono raggruppati in base alla coppia di simboli presenti al rovescio e il secondo relativo a tutti gli esemplari.

Grafico 1:

post-7879-0-16536900-1355926836_thumb.jp

Grafico 2:

post-7879-0-97076700-1355926844_thumb.jp


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Torno a questa discussione, perchè oggi consultando un catalogo turco di monete bizantine al Museo Bottacin mi sono imbattuto in quattro esemplari del follis do Giustiniano per Roma. La cosa che mi ha colpito è che uno di questi sopra la M al posto della croce sembra avere un'aquila con la testa volta all'indietro.

Arka


Inviato

Molto interessante. Sarebbe possibile postare le immagini dei quattro esemplari? Mi faresti un grosso favore: è in fase di stampa un mio piccolo lavoro sullo studio dei conii e forse sono ancora in tempo per aggiungere anche questi.

Un nuovo esemplare è presente anche sul catalogo della prossima asta Varesi, ma si tratta di una coppia di conii di cui ho già censito 3-4 esemplari.


Inviato

E' un testo del Museo Bottacin, dovresti fare la richiesta a loro. Ma i dati li ho in ufficio...

Arka


Inviato

Grazie. Se tu fossi così gentile da fornirmi, appena puoi, i riferimenti (se possibile anche il n. di pagina o della tavola).


Inviato

I quattro esemplari sono in un catalogo di Monete Bizantine a cura di Erdogan Atak che si trova nella sezione NUM BB, ma purtroppo non ho il numero. Se non basta devi avere pazienza, appena possibile Ti do i dati completi.

Arka


Inviato (modificato)

Grazie. Non c'è fretta. Se riesci, quando puoi, a farmi avere i riferimenti precisi faccio un richiesta dettagliata al Bottacin.

P.S.: E' forse questo:

Antik Bizans sikkeleri kataloğu =
Antique Byzantine coins
Erdoğan Atak. Published 1988 by Antikite Yayınları in Cağaloğlu, İstanbul .
Written in Turkish.

In tal caso mi servirebbe il numero della pagina (testo) e della Tavola in cui sono le immagini.

Grazie ancora.

Modificato da giollo2

Inviato

Sì, è quello. Le monete, se ben ricordo, sono la 110, 111, 112 e 113. Il testo è in turco e tra l'altro non abbiamo capito se è un catalogo ad uso collezionistico (ma parrebbe così) o di una collezione.

Arka


Inviato

Grazie Arka!

Ho già inoltrato la richiesta.

A buon rendere.


  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Torno a questa discussione, perchè oggi consultando un catalogo turco di monete bizantine al Museo Bottacin mi sono imbattuto in quattro esemplari del follis do Giustiniano per Roma. La cosa che mi ha colpito è che uno di questi sopra la M al posto della croce sembra avere un'aquila con la testa volta all'indietro.

Arka

Ho ricevuto le scansioni (veramente gentili al Bottacin!) ma guardando le immagini e traducendo le descizioni delle monete non ho trovato traccia di quello che può sembrare un'aquila. Le immagini delle monete 113 e 114 sono sufficientemente interpretabili e si vede la crocetta; quelle delle monete 111 e 112 non sono molto leggibili ma la didascalia dice chiaramente che in alto c'è una croce. I conii inoltre non sembrano insoliti e dovrebbero rientrare in quelli che ho censito.

Modificato da giollo2

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