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Inviato

In questi giorni sto leggendo una storia longobarda di Stefano Gasparri da poco arrivata nelle librerie. In un capitolo dedicato all'esercito e in particolare alla leva, l'autore dice che la chiamata alle armi veniva fatta in base alla ricchezza. La cosa interessante è il fatto che la ricchezza si distingueva tra due tipologie: rendita fondiaria e rendita mercantile.

Ricordo che già Bernareggi (1960) aveva scritto che i mercanti fossero molto più importanti di quanto si credesse fino ad allora. Ma se la ricchezza mercantile era citata con quella fondiaria, doveva essere veramente notevole. E forse i secoli bui non erano così cupi come li dipingono...

Arka


Inviato

In questi giorni sto leggendo una storia longobarda di Stefano Gasparri da poco arrivata nelle librerie. In un capitolo dedicato all'esercito e in particolare alla leva, l'autore dice che la chiamata alle armi veniva fatta in base alla ricchezza. La cosa interessante è il fatto che la ricchezza si distingueva tra due tipologie: rendita fondiaria e rendita mercantile.

Ricordo che già Bernareggi (1960) aveva scritto che i mercanti fossero molto più importanti di quanto si credesse fino ad allora. Ma se la ricchezza mercantile era citata con quella fondiaria, doveva essere veramente notevole. E forse i secoli bui non erano così cupi come li dipingono...

Arka

Infatti ho sempre contestato quest'affermazione. Ogni era ha luci e ombre.


Inviato

Interessante spunto Arka che meriterebbe degli approfondimenti.

Concordo sulle luci e ombre di ogni era ; anche Roberta Pardi ne parla,anche se non è un tema centrale,

in " Monete Flavie e Longobarde ",il periodo è quello di Liutprando, il re ha rapporti diretti con i nobili e i potenti del posto , che in cambio delle fedeltà ricevono donazioni di terre.

Quindi sicuramenti possidenti terrieri con le proprie rendite e la loro posizione sociale e di potere conseguente,ma aggiunge sempre la Pardi che Liutprando prende consapevolezza della crescente importanza dei mercanti e della loro mobilità, in quanto si spostavano molto sia da una città all'altra che fuori del Regno.

Le città diventano importanti sia per i nuovi edifici che per ostentazione della ricchezza ; esempio Milano viene citata come " alta urbs " per edifici, riti ecclesiastici e ricchezza del mercato.

In Liutprandi Leges VIII, si legge "la crescita del volume dei commerci è testimoniata dal prestito ad interesse e dall'esistenza di patrimoni costituitisi indipendentemente dall'eredità".

Quindi sicuramente da quello che riporta la Pardi, rendite fondiarie, mercanti che si muovevano molto anche fuori del Regno, mercanti anche usurai e qui ci riallacciamo all'altra discussione sul mercante usuraio del Medioevo anticipando i tempi anche all'era longobarda della pratica.


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