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Gobbetti


quattrino

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Supporter

Cari amici,

avete mai sentito parlare dei “gobbetti”? Ho letto anni fa un articolo su CN che diceva che un tempo si usava trasformare monete in amuleti portafortuna battendoli da un lato fino a creare una “gobba” sull’altro lato.

Girando per mercatini, ne ho trovati due:

Il primo è più rudimentale. Si notano sul rovescio chiaramente i colpi. La moneta è (o meglio era) un 10C Umberto I.

Il secondo sembra più professionale. I colpi non si vedono e la curvatura è decisamente più precisa. Si tratta di un 5 C di VE II. Il rovescio è praticamente liscio. Il possessore doveva avere un gran bisogno di fortuna! :lol:

Sarà un caso che in entrambe le monete la parte “battuta”, cioè quella concava, è il rovescio? Forse per rispetto al ritratto del Re?

Ne sapete qualcosa di più? Era un’usanza solo delle campagne o anche nelle città? Si usavano sia al nord che al sud?

Ciao :)

Ecco il primo:

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Supporter

Ed ecco il secondo:

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Ciao quattrino,

l'articolo di CN a cui fai riferimento si trova nel N. 148 del gennaio 2003 ed è stato scritto da Mario Monari. Tratta dei "gobbini", cioè dei 5 centesimi (o "soldi") coniati subito dopo l'unità d'Italia. Questi gobbini venivano deformati ad arte soprattutto nelle zone povere del sud Italia e, tenuti in tasca come amuleti, venivano strofinati quale aiuto provvidenziale nei momenti di maggiore bisogno.

Nell'articolo si parla soprattutto dei pezzi da 5 centesimi, ma anch'io ho già avuto modo di vedere esemplari da 10 centesimi di Umberto I trasformati in amuleti.

Pur privi di valore economico, questi gobbini sono ricchi di storia e forniscono una importante testimonianza sulle superstizioni che coltivavano gli italiani.

Sono davvero monete interessanti :) !

Marco

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Supporter

Grazie Marco! :)

Non riuscivo proprio a ricordare il numero di CN.

Fabio

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Confermo che se ne trovano sia dei 5 e 10 centesimi di modulo grande che dei 10 centesimi ape. Mi ero appunto domandato se questi "scodellati" avessero qualche funzione, frazie della segnalazione!

Ciao, P. :)

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  • 7 anni dopo...

Riprendo questa discussione anni dopo per postare il mio modesto contributo alla storia dei "gobbetti". Avevo letto anche io l'articolo di CN in questione, era sul primo numero di quella rivista che comprai, quando avevo solo 12 anni, appassionandomi al mondo della numismatica.

Di recente ho acquistato il mio primo gobbetto. Si tratta di un 5 centesimi Spiga del 1921. Penso che la lavorazione sia d'epoca, perché le zone intaccate (soprattutto al rovescio) si sono patinate uniformemente.

Mi scuso per le foto, decisamente brutte, ma per ora è il massimo che posso fare.

Best regards.

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Sull'argomento c'è anche un lavoro di Gianni Graziosi

"Gobbini" e monete talismano

pubblicato in due parti su «Panorama Numismatico»

n. 202, dicembre 2005, pp. 42-49 (prima parte)

n. 203, gennaio 2006, pp. 42-47 (seconda parte)

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Interessante, non avevo mai sentito questa storia sui gobbetti. E' proprio vero che in numismatica non si finisce mai di scoprire cose nuove. La moneta: per alcuni sterco del diavolo, per altri amuleto portafortuna. Adesso che hai messo la pulce nell'orecchio guarderò con più attenzione in giro a mercatini.Non per un discorso economico, ma perchè anche questa è storia della moneta. Sicuramente ne avrò viste, ma non conoscendole le ho sempre snobbate. Grazie per questa segnalazione.

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  • 2 settimane dopo...

Fresco fresco di stampa:

Gianni Graziosi

Santalene, gobbini e penny della fortuna (prima parte)

«Il Giornale della Numismatica», n. 2 (25), Febbraio 2014, pp. 50-55

Non l'ho ancora letto (giornale preso ieri), ma non ho dubbi che sarà documentatissimo e interessante, come tutti i lavori del prof. Graziosi

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  • 1 anno dopo...

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