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Inviato (modificato)

Mi piacerebbe se un giorno i cataloghi discriminassero le quattro tipologie dei 12 tarì del 1793, cosa adesso molto facile in virtù delle belle immagini reperibili dalle recenti aste. Iniziamo con la prima tipologia indicata da Spahr, che io chiamerei testa piccola e aquila piccola (la più rara delle quattro).

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Modificato da 2006augustod
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Inviato

continuo col secondo tipo (Spahr 13), che potremmo chiamare testa piccola e aquila grande, mi permetto evidenziare un errore di stampa commesso nella descrizione della legenda al rovescio che è ISPA / NIA e non ISP / NIA.

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Inviato

adesso il terzo tipo (spahr 14) - caratterizzato da una nuova effige del re che rimarrà quasi invariata nelle coniazioni dei 12 tarì sino al 1804 - questa moneta presenta la legenda al dritto con lettere piccole.

dr6wd2.jpg


Inviato

L'ultima variante per l'anno 1793 (Spahr 15) è caratterizzata da un busto variato e da un diverso profilo del re al dritto.

1ieq1x.jpg


Inviato

Caro Augusto, purtroppo questa affascinante e rara monetazione Palermitana, ha ancora molti lati oscuri, e le sue varietà difficili da reperire, se non per qualche alto nominale passato in asta, meriterebbe maggior attenzione.

Alcuni nominali poi rimangono delle mosche bianche, e comunque non finirò mai di dire che i cataloghi per questa monetazione andrebbero rivisti..

Il primo grande cultore delle varienti, fu il grandissimo Vico D'Incerti, che censì solo per gli ultimo Borboni, Ferdinando IV per Napoli e III° per la Sicilia (poi I° per le Due Sicilie), Francesco I°, Ferdinando II°, e Francesco II°, ben 454 varianti inedite, cioè non figurano sul Cagiati, Sul Corpus o sullo Spahr, e non era stata data notizia prima d'ora.

Malauguratamente non tutti amano le varianti, taluni le definiscono inutili, altri insignificanti, altri ancora non determinanti per la classificazione ufficiale.

A mio modesto parere, invece alcune danno vita a delle vere e proprie tipologie, oltre che aumentare l'interesse e la curiosità di nominali straordinariamente affascinanti, anche per la loro limitata reperibilità nel mercato odierno..

Eros

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Inviato

Caro Augusto, purtroppo questa affascinante e rara monetazione Palermitana, ha ancora molti lati oscuri, e le sue varietà difficili da reperire, se non per qualche alto nominale passato in asta, meriterebbe maggior attenzione.

Alcuni nominali poi rimangono delle mosche bianche, e comunque non finirò mai di dire che i cataloghi per questa monetazione andrebbero rivisti..

Il primo grande cultore delle varienti, fu il grandissimo Vico D'Incerti, che censì solo per gli ultimo Borboni, Ferdinando IV per Napoli e III° per la Sicilia (poi I° per le Due Sicilie), Francesco I°, Ferdinando II°, e Francesco II°, ben 454 varianti inedite, cioè non figurano sul Cagiati, Sul Corpus o sullo Spahr, e non era stata data notizia prima d'ora.

Malauguratamente non tutti amano le varianti, taluni le definiscono inutili, altri insignificanti, altri ancora non determinanti per la classificazione ufficiale.

A mio modesto parere, invece alcune danno vita a delle vere e proprie tipologie, oltre che aumentare l'interesse e la curiosità di nominali straordinariamente affascinanti, anche per la loro limitata reperibilità nel mercato odierno..

Eros

Condivido, ma io mi riferisco ai cataloghi più in voga e cioè Gigante e Montenegro, sui quali viene supinamente accolta la classificazione dello Spahr, ripetendone anche l'errore di stampa da me citato a proposito del pezzo n.13 - a meno che qualcuno non mi posti la foto di un 12 t. 1793 con legenda isp/nia al rovescio (che viene segnalato come appartenente alla collezione dell'autore, ovvero dello stesso Spahr).

Direi quindi che la distinzione di queste 4 varianti sia il "minimo sindacale". Per il resto possiamo sorvolare.


Inviato

Prendo spunto dall'intervento del carissimo Eracle per evidenziare che i 12 tarì 1794 sono stati anch'essi caratterizzati da alcune varianti, però Spahr ne indica una sola tipologia.

Inizio con la foto di un pezzo passato in una recente asta Cayon, caratterizzato da un aquilotto un po' diverso rispetto ai tipi con aquila grande del 1793

nv5u03.jpg


Inviato (modificato)

procedo con il tipo canonico - quello a sinistra - la tipologia piu' comune l'unica censita da Spahr, a confronto con altra moneta avente notevoli diversità di conio

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Modificato da 2006augustod

Inviato

Augusto sei un grande!!! Continua che questa discussione è interessantissima! :D


Inviato

Augusto sei un grande!!! Continua che questa discussione è interessantissima! :D

ciao, sono contento che ti sia piaciuta - purtroppo ho concluso la mia dissertazione - adesso aspetto repliche da parte degli appassionati. Da te invece mi aspetto notizie sul "sentiment" del mercato, visto che stai per partire........ :lol:


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