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L'aquila come simbolo militare


gpittini

Risposte migliori

A fronte della estrema gravità della perdita delle insegne legionarie in battaglia, sottolineo l'enorme importanza che rivestiva il recupero di esse, dal punto di vista morale per il popolo romano e dal punto di vista politico per l'imperatore.

giusto l'anno scorso, mi viene in mente, è uscito un film che tratta proprio di questo tema, "The eagle", che narra della leggendaria scomparsa della IX legione (o meglio della VIIII Legio "Hispana") nei territori a Nord del Vallo di Adriano, in Britannia, con relativa perdita dell'aquila e delle insegne, e dell'avventuroso tentativo di recuperarle.

Il film è tratto da un romanzo inglese "L'aquila della IX legione". Non è una brutta pellicola, anzi, è abbastanza godibile, e una volta tanto ai Romani, pur conquistatori, non viene attribuita la parte di "nazisti dell'antichità".

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A fronte della estrema gravità della perdita delle insegne legionarie in battaglia, sottolineo l'enorme importanza che rivestiva il recupero di esse, dal punto di vista morale per il popolo romano e dal punto di vista politico per l'imperatore.

...narra della leggendaria scomparsa della IX legione (o meglio della VIIII Legio "Hispana") nei territori a Nord del Vallo di Adriano, in Britannia, con relativa perdita dell'aquila e delle insegne, e dell'avventuroso tentativo di recuperarle.

Quella della scomparsa della IX Legio è un enigma.

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http://www.archeosto...egione-perduta/

A tutt'ora non è noto che fine abbia fatto, dopo esser stata di stanza a Eboracum (York),

dove venne sostituita dalla VI Legio Victrix.

post-3754-0-69626100-1336305032_thumb.jp

Da Wiki. (che riprendo per comodità, ma queste considerazioni sono condivise nella massima parte... )

Nel 117 la legione potrebbe aver preso parte alla soppressione di una rivolta tra le tribù caledoni in Scozia.

Nel 120 la IX Hispana fu sostituita a Eburacum dalla VI Victrix: per lungo tempo il destino della legio IX a partire da questa data è rimasto ignoto, tanto da far sviluppare leggende riguardo alla sua scomparsa tra gli Scoti; negli anni settanta la scoperta di alcune iscrizioni ha dimostrato che la legione fu trasferita a Noviomagus Batavorum (moderna Nimega, Paesi Bassi), nella Germania inferiore, dove rimase almeno fino al 131, quando fu nuovamente spostata e inviata, probabilmente, in Oriente.

Si è così ipotizzata la fine di questa legione: in occasione della rivolta di Bar Kochba in Giudea sotto Adriano (132-135); oppure in Armenia o in Cappadocia poco dopo la morte di Antonino Pio (avvenuta 161) ed in seguito alla quale Roma scatenò una controffensiva contro i Parti dal 162; oppure nel corso delle invasioni dei Catti del 162. Di sicuro, la legione cessò di esistere, al più tardi, agli inizi del regno congiunto di Marco Aurelio e Lucio Vero.

Tra le ipotesi appunto c'è quella che sia stata completamente distrutta in uno scontro al Nord contro i Caledoni, scontro di cui non si troverebbe traccia nei resoconti storici per nascondere una verità scomoda, ovvero una pesante sconfitta contro un popolo barbaro.

Restando nel tema "Britannia e legioni" ma uscendo dal tema "Aquila" vi segnalo anche questo link:

http://www.archeomed...ione/34906.html

dove viene descritto il ritrovamento di scheletri di legionari decapitati presso York ed attribuito ad una sorta di "pulizia" di soldati fedeli a Geta effettuata da Caracalla nei ranghi delle Legioni di stanza in Britannia (vuoi mai che ti spuntasse un nuovo Clodio Albino?).

Ciao

Illyricum

:)

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DE GREGE EPICURI

Leggo solo oggi i vostri interventi, perchè sono stato via per qualche giorno: vi ringrazio per i contributi così interessanti, vari e davvero originali! Della scomparsa della IX Legio in Britannia non avevo mai sentito parlare.

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  • 11 anni dopo...
Supporter
Il 3/5/2012 alle 19:08, Druso Galerio dice:

Forse il mito in cui Zeus, trasformato in aquila, riesce finalmente a possedere Europa (che dalla Fenicia era fuggita appunto trasformata in vacca, per scappare dal dio).

Come immagine, potrebbe starci.

Non trovo però il collegamento con Settimio Severo, nello specifico, o con la Mesia (l'episodio mitico avvenne nella Troade, non troppo lontana ma comunque un'altra regione).

 

Salve.

Nel cercare notizie sull’aquila come simbolo militare, ho letto questo intervento di Druso Galerio che parla di un mito in cui Zeus si trasforma in aquila per possedere Europa fuggita dalla Fenicia nelle sembianze di una vacca. A mia conoscenza Europa era partita dalla Fenicia così com’era, sulla groppa di un bellissimo toro bianco di cui Zeus aveva preso le sembianze. Giunto su una spiaggia cretese, Zeus si trasformò in aquila e violentò Europa in un boschetto di salici accanto a una fonte o, come altri dicono, sotto un platano sempre verde.

apollonia

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  • 3 mesi dopo...
Il 3/5/2012 alle 20:22, Caio Ottavio dice:

Salve.

L'Aquila, come insegna, fu introdotta nell'esercito romano dal generale Caio Mario e inizialmente era fatta d'oro e d'argento. Fu Augusto a ordinarne la fabbricazione in solo oro. Come ho già detto, l'iconografia presentava il rapace posato su di un fascio di fulmini e di solito aveva le ali spiegate, ma poteva averle anche chiuse. Era custodita dalla Prima Coorte, la più numerosa, composta dai legionari più esperti e valorosi, e veniva portata da un sottufficiale: l'Aquilifero. In epoca altoimperiale, la perdita dell'Aquila legionaria comportava lo scioglimento della Legione coinvolta e l'allontanamento dalle armi con disonore per coloro che si erano macchiati di tale delitto (vedi la sconfitta di Teutoburgo nel 9 d.C.1). Questo significava che i legionari che perdevano l'Aquila non potevano più essere integrati nei ranghi di nessun'altra legione e non potevano ambire neanche al premio di congedo. La loro vita finiva con la carriera! I militari romani, poi, dovevano difendere l'Aquila ad ogni costo, fino a sacrificare l'ultimo uomo della Coorte. Perchè questo sacrificio estremo era richiesto? L'Aquila era un simbolo religioso e militare allo stesso tempo. Non si possono scindere le influenze religiose da quelle militari perchè dalle une dipendono le altre. L'uccello era l'animale sacro a Giove e veniva posto sul fascio di fulmini per sottolineare la potenza d'impatto che avevano le legioni durante il combattimento. Non a caso, era l'Aquila l'insegna che dava coraggio e spronava i soldati al combattimento. La religione, poi, è molto presente negli eserciti romani, più di quanto immaginiamo: vi erano dei sacerdoti (gli aruspici) che erano incaricati di seguire la legione e di sacrificare delle vittime animali prima dello scontro decisivo. Dalla lettura dei loro visceri avrebbero tratto gli auspici per la battaglia imminente. Ecco perchè i legionari dovevano proteggere l'Aquila ad ogni costo: era simbolo di Giove, padre degli dei e divinità più importante per tutto l'Impero. Tra la fine del I secolo d.C. e gli inizi del II, invece, la perdita dell'Aquila da parte delle legioni non comportò più necessariamente lo scioglimento delle stesse, ma solamente un grave segno di vergogna e umiliazione.

1 Vedi anche: R. Iula, "Varo, il volto della sconfitta", edito su Monete Antiche, Novembre/Dicembre 2011.

 

Bellissima ed esaustiva spiegazione grazie!!

Mi ha dato modo di conoscere una parte della storia di cui ero ignaro, e avvicinato ulteriormente alla curiosità/desiderio di collezionare monete con la tematica aquila, militare.

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  • 8 mesi dopo...
Il 03/05/2012 alle 18:27, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Ne abbiamo già parlato ripetutamente; la discussione più completa è quella di Illyricum (Rovesci imperiali aviari: una ricerca semiseria- che al contrario era serissima!). Volevo sottolineare solo qualche dettaglio ed esemplificare. E' vero che l'aquila è stata raffigurata in primis come animale sacro a Zeus, ed è passata così dalla monetazione greca a quella romana; ma in quest'ultima è andata poi assumendo una connotazione specificamente militare. Le aquile erano insegne delle Legioni e venivano come tali custodite e difese in battaglia fino all'estremo; per lo più vi è al rovescio di certi tipi una raffigurazione di 3 o 4 insegne militari, una delle quali portante l'aquila. Alcune legioni avevano poi l'aquila come loro emblema specifico , ad es. nel 3° secolo la Legio V Macedonica, acquartierata a Potaissa in Dacia.

L'aquila "militare" caratteristica stringe nel becco una corona d'alloro, segno della vittoria: la troviamo così sui tetradrammi di Antiochia, ma anche ad Alessandria d'Egitto, sui bronzi di Costantino e Licinio "Iovi conservatori". Si può pensare, almeno in generale, che solo l'aquila che regge la corona alluda ad una dimensione militare; altre aquile (v. la discussione prima citata) si riferiscono a Giove ed al suo culto, oppure hanno a che fare con la divinizzazione post-mortem nelle monete di consacrazione. Ecco qualche esempio. Il primo è di Alessandria d'Egitto, mostrata recentemente (Claudio 2°):

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quale e' il fonte di questa moneta  ?

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Supporter

@GIULIANO59

Innanzi tutto benvenuto sul forum e in questa sezione in particolare.

In realtà, il primo passaggio avrebbe dovuto essere questo:

Nuovi arrivati, presentazioni - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo

Ciò per consentirci di conoscerci tutti un po' meglio.

Ma tant'è, ci può stare. Sei nuovo del forum e devi un po' capire come funziona.

Ho visto che hai riportato all' attenzione una discussione molto vecchia, citando un post di 12 anni fa. Niente male, ci manca. In questo caso, però, l'ideale sarebbe stato aprire una nuova discussione a tuo nome (per dare giusto risalto ai tuoi quesiti e le tue considerazioni) taggando questa e facendo un minimo di raccordo.

Come capita spesso in questi casi, infatti, si e' ormai perso un po' il "fil rouge" che legava i  vari posts della discussione e quindi, a maggior ragione, e' importante cercare di essere circostanziati nei quesiti da porre. Qui hai la fortuna che il nostro @gpittini e' ancora un utente attivo ed anche tra i più preparati e disponibili.
 

Ciao.

Stilicho

 

 

 

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4 ore fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

@GIULIANO59 A quale moneta ti riferisci in particolare?

 

A livello puramente ermeneutico, credo che il signore vorrebbe vedere il dritto del tetradrammo di Claudio II che hai pubblicato 12 anni fa.

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