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Inviato (modificato)

salve! sfogliando virtualmente il catalogo dell'asta 64 della NAC mi sono imbattuto in questa moneta che sinceramente non avevo mai visto e di cui si possono notare diverse particolarità. Il peso è di 7 grammi più o meno e viene descritta come asse: ma ha ancora senso nel 275-276 parlare di asse? è vero, il peso lo ricollega a un asse, ma in quell'epoca di forte incertezza e svalutazione era vantaggioso coniare assi di peso quasi pieno? o forse questo esemplare potrebbe essere un sesterzio ridotto? del resto avevo vagamente sentito dire una volta che gli ultimi "sesterzi" o pseudotali vengono coniati da Floriano e questo potrebbe essere uno di quelli. Inoltre al rovescio compare S-C, scomparso sui bronzi già da Aureliano dopo la rivolta dei monetieri per volere dello stesso, come punizione verso il Senato per avervi preso parte. Perchè qui ricompare? forse come omaggio di Floriano e un segno da parte sua di voler restituire al Senato questo privilegio? Del resto Tacito, suo fratellastro, attuò già una politica riconciliatoria verso quell'istituzione che tra l'altro lo scelse come successore di Aureliano. L' S-C su questa moneta di Floriano può essere intesa come una (breve) prosecuzione della politica di Tacito.

che ne pensate voi?

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Modificato da le90

Inviato

gran bella moneta.....

certo che 2000 CHF.....

per me non e` un asse , se gli aureliani valevano 5 denari communis dopo la riforma ed erano argentati questa doveva esser qualcos altro.

detto questo anche aureliano emetteva sesterzi dupondi e assi che son molto rari ma chissa cos erano , stesso discorso per postumo


Inviato

gran bella moneta.....

certo che 2000 CHF.....

per me non e` un asse , se gli aureliani valevano 5 denari communis dopo la riforma ed erano argentati questa doveva esser qualcos altro.

detto questo anche aureliano emetteva sesterzi dupondi e assi che son molto rari ma chissa cos erano , stesso discorso per postumo

già anche aureliano emetteva tali nominali, certamente più rari rispetto agli antoniniani...per esempio questo post-7757-0-64632600-1335980045_thumb.jp

che spesso viene descritto come dupondio e con un peso di 12-15 grammi...con tutta l'inflazione dell'epoca è plausubile che si mettessero a coniare dupondi di peso pieno ? con tutto il bronzo necessario a coniarli? altre volte viene descritto come doppio sesterzio...anche qui andiamo a infilarci in una situzione complessa...se intendiamo questa come una monetazione "ortodossa" ( ma sempre considerando la crisi) e non come nominali nuovi allora dovremmo considerare l'"asse" di Floriano un "sesterzio" e il "dupondio" di Aureliano "doppio sesterzio"...seppur sempre un'ipotesi, nel quadro dell'inflazione dell'epoca, appare a mio avviso più plausibile delle catalogazioni a cui sono soggette nelle aste...quello che mi sembra di vedere è che alcune case d'asta si basino molto sul peso della moneta il che può andare finchè ci si muove nell'ambito del I-II secolo ma nel III secolo, specialmente nella seconda metà, si deve tener conto della crisi galoppante e si deve lo stesso tener conto di ciò che è raffigurato sulla moneta (corona, corona radiata). Ad esempio una volta vidi un denario di Caracalla giovanile (quindi prima che fosse da solo al potere e che attuasse la sua riforma monetaria) che siccome pesava 4,8 grammi venne descritto come antoniniano...come poteva esserlo se la riforma caracalla ancora doveva farla! Oppure un'altra volta un dupondio di Traiano (quindi II secolo) di 9 grammi catalogato come asse...per me i pesi standard monetari della riforma di augusto vanno abbandonati dalla metà del III secolo fino a diocleziano.


Inviato

secondo me bisogna partire dall aureliniano e da quanto valeva per capire questa moneta

in questo periodo l inflazione non e` piu` un problema come nel periodo di gallieno.

con aureliano la moneta si stabilizza e viene rivalutata tanto e vero che alcuni sostengono che i radiati imitativi di tetrico servissero come frazioni dell aureliniano.

l altra cosa da considerare e` che gia dal 250 i sesterzi secondo me non valevano piu 1/4 di denario ma di piu` e venivano utilizzati come riserva di valore , vedi il ripostiglio di biassono con 50kg di sesterzi messi via dopo il 260.

se non erro gli aureliniani valevano 20 sesterzi o 5 denari communis da qui il simbolo XX I (20 a 1) o in greco KA.

hai visto le 2 monete di rame di postumo e treb gallo che ho postato ?

non han riscosso molto successo


Inviato

interessante , pero` non risolve il problema di cosa fosse questa moneta e quanto potesse essere la sua tariffa.

secondo me bisogna ancora partire dal valore del aureliniano e dalla riforma


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