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Inviato

Buonasera

Mi rifaccio alla discussione iniziata da Sliv77 nello scorso novembre in quanto posseggo anch'io un fiorino che il numismatico che l'ha venduto ha datato come 1° semestre 1449.

Inoltre nella descrizione vene classificato B 2695 e C 189. Se C sta per CNI (scusate ma la mia ignoranza da neofita è immensa) nel volume di Firenze il 189 corrisponde al 2° semestre 1448.

Peraltro anche il maestro di zecca (Giovanni Canigiani) e relativo simbolo, come ho scoperto nella discussione di Sliv77, corrispondono al 2° sem 1448. Secondo CNI nel 1° sem 1449 il maestro di zecca è diverso.

Sempre secondo CNI un'altra differenza è nella legenda del rovescio dove c'è IOAN NES e non IOHA NNES come invece nel 1° sem 1449.

Mi verrebbe da dire, quindi, che si tratta di un 2° semestre 1448.

O sto prendendo lucciole per lanterne?

Infine è corretto classificarlo come BB/SPL? (per quello che si può capire dalle foto)

Direi che anche quello di Sliv77 dovrebbe essere un 2° sem 1448 dato che mi sembra avere le stesse caratteristiche del mio, direi anche nell'errore nella legenda sul diritto rilevato a novembre da ghezzi60 (FLOR IINTIA).

GRAZIE

allego le foto (non ho ancora imparato a unire le immagini) anche se il lato col giglio è sfuocato

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Inviato

Buonasera all’Alpino,

complimenti per il fiorino, anticipo che la monetazione medievale esula dai miei studi (mi occupo solo di classiche) e sono completamente digiuno, però è del periodo in cui visse Cosimo de’ Medici che grazie al suo mecenatismo riuscì a sborsare la bellezza di 85.000 fiorini d’oro per la costruzione di un convento domenicano di Firenze. Ora pongo un piccolo quesito: quale era il potere d’acquisto di un singolo fiorino all’epoca (prima metà del ‘400) e se rapportato alla nostra comune moneta europea quale valore avrebbe oggi rispetto all’euro. Chiedo venia per questa mia intromissione nella monetazione medievale e soprattutto fiorentina.

Grazie, Marcus Didius

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Inviato

Ho letto che tra la fine dei XIV e l'inizio del XV sec, un podere di 5 ettari costava circa 25 fiorini, poi ho letto da qualche parte che Macchiavelli, per i suoi incarichi pubblici guadagnava 5 fiorini al mese...

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Inviato

Comunque, il potere d'acquisto è, effettivamente, un aspetto molto interessante che non viene quasi mai affrontato sul forum... Sarebbe interessante approfondire! ;)

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Inviato

From Magdi:

"Ho letto che tra la fine dei XIV e l'inizio del XV sec, un podere di 5 ettari costava circa 25 fiorini, poi ho letto da qualche parte che Macchiavelli, per i suoi incarichi pubblici guadagnava 5 fiorini al mese..."

un cordiale ringraziamento per la risposta che apre uno spiraglio di luce sulle transazioni dell'epoca.

Marcus Didius


Inviato

Pur essendo totalmente a digiuno in materia mi sembra che l'argomento sia quanto mai complesso e probabilmente con interpretazioni spesso soggettive come mi sembra di intuire da una vivace discussione (peraltro non sono in grado di valutare l'attendibilità di quanto riportato) trovata su un forum "I nostri avi" che vi segnalo anche se riguarda i ducati nel Regno delle due Sicilie

http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?f=6&t=6012


Inviato

Buon Giorno

La cronologia proposta dal CNI per la Repubblica di Firenze è ricavata dall’opera dell’Orsini in modo acritico e riporta le stesse imprecisioni nelle assegnazioni degli zecchieri ai semestri di competenza. La revisione e la verifica di tale datazione è stata effettuata dal Bernocchi a partire dagli anni 60 del secolo scorso. La datazione rivista e corretta, ricostruita sulla scorta dei documenti d’archivio, dovrebbe essere quella definitiva almeno per gli anni successivi al 1317, per gli anni precedenti resta qualche incertezza per alcune tipologie di monete oltre alla mancanza di documenti specifici che consentano di risalire alle figure che hanno operato nella zecca nel primo periodo di attività.

Il semestre di competenza effettivo è quindi il primo del 1449, (diversamente da quanto riportato sul CNI) anche la legenda IOAN NES è corretta per i Fiorini del semestre in questione (il Bernocchi riporta tre varianti per questa moneta, tutte con questa legenda al rovescio) questo non esclude possano esistere variazioni sul tema. Sia nel semestre precedente che in quello successivo la legenda è IOHA NNES pur essendo il medesimo l’incisore, per questo tale particolarità, alla quale non riesco a trovare una motivazione logica, in assenza di documenti resta misteriosa. La H dalla legenda dei fiorini scompare diversi anni dopo, era assente talvolta nelle legende delle monete di argento e mistura, forse un incisore prestato per una emergenza a realizzare le legende.

Riguardo alle valutazioni relative al valore e al potere d’acquisto, si tratta di un argomento particolarmente “scivoloso” che si presta a molteplici e contrastanti interpretazioni. Ritengo fondamentale per provare ad affrontarlo immergersi nella realtà del periodo in esame, dedurre una scala di “valori”(che si differenziano in base alle aree geografiche e alle classi sociali) e ricordare che il soddisfacimento dei bisogni primari fondamentali (il “da mangiare”) non era automatico

Se vogliamo semplificare, un fiorino valeva l’oro che conteneva, quello che mutava nel tempo (e nelle diverse aree geografiche) erano i prezzi dei beni.

Ancora più in generale 3,5 grammi d’oro sono stati nelle varie epoche il controvalore di “merci” molto diverse, pensiamo alle spezie o alle persone.

cordialità

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Inviato

Buonasera

Innanzitutto grazie mille per i contributi e per l'esauriente spegazione sulla datazione.

Quantomeno mi sembra non fosse sbagliata l'equivalenza C = CNI.

Peraltro dopo aver iniziato la discussione ho recuperato il cartellino "fisico" e mi sono accorto di due aspetti che mi erano sfuggiti.

Il primo che il fiorino proviene da Ratto e mi sarei enormemente stupito che la sua datazione fosse errata.

Secondo che il cartellino ha un rovescio (che allego) scritto che riporta, tra l'altro, le seguenti note che mi hanno messo un po' in confusione ripetendo le lettere C e B:

C. Tav. XI 365

B. XXVII 18 o 119

Sono ancora C per CNI e B per Bernocchi? Se si, cosa significa la differenza rispetto al C 189 e B2695

Un'ultima cosa. Il lavoro di Bernocchi è reperibile in rete o è solo fisico?

Grazie mille per l'aiuto che vorrete darmi


Inviato

Scusate ho scordato l'allegato. Rimedio Grazie

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Inviato

Buon Giorno,

così come da Lei ipotizzato i rimandi sono alle opere indicate, in particolare gli ultimi riferimenti sono in relazione alle tavole che illustrano i segni di zecca collegandoli al semestre di emissione.

Il rimando all’opera del Bernocchi (C.N.F. Vol II ,Corpus Nummorum Florentinorum) è alla Tavola XXVII del secondo Volume segno 18

Non credo che l’opera del Bernocchi sia disponibile in formato elettronico, sicuramente non in rete, è certamente disponibile per la consultazione in molte Biblioteche oltre che per l’acquisto presso diverse librerie oltre che direttamente dall’editore. È un’opera imponente, per certi aspetti “esagerata” per coloro che non sono ‘gravemente ammalati di questo periodo storico’, resta fondamentale anche se con il progredire degli studi sui documenti e dall’analisi dei dati emersi da scavi portati avanti nel frattempo, alcuni aspetti dovrebbero essere aggiornati.

Mi sento di segnalarLe il MIR Firenze, non confrontabile con il CNF, senza dubbio più accessibile anche economicamente, che abbraccia anche tutta la produzione della zecca successivamente alla repubblica.

Chiudo con una annotazione, ogni appunto, nota, classificazione va visto e valutato in relazione al momento nel quale è stato compilato. Prima della pubblicazione del testo dell’Orsini o successivamente del CNI i riferimenti erano oltre che limitati, “diversi”, come si può verificare scorrendo i cataloghi d’asta. Ho un riferimento al segno “tenaglia chiusa” del periodo a cavallo del 1300 indicato come “dente”, in effetti ricorda un molare. Negli anni ’50 Herbert E. Ives ( già presidente di The American Numismatic Society) che ha pubblicato uno studio sulla datazione dei Fiorini basato sull’analisi stilistica faceva ancora riferimento al CNI e quindi indirettamente all’Orsini. È fondamentale la diffusione della conoscenza, l’accesso alle fonti siano essi documenti o nel nostro caso monete è in molti casi (quasi sempre) precluso a tutti, fatte salve le solite eccezioni, in genere le richieste non sono neppure considerate; se posso capire la necessità di un “filtro” per proteggere alcuni documenti più fragili mi risulta odiosa l’esclusione di chi non appartiene alla cerchia degli eletti. Fortunatamente questo Forum presenta e rappresenta alcune notevoli eccezioni.

cordialità

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Inviato

Ringrazio ancora. E' un piacere ricevere delle risposte così chiare e che danno spunto per tentare qualche personale approfondimento.

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