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IGNORED

Napoleone e famiglia


Risposte migliori

Inviato

E' una moneta rara ma nulla di più

Grazie per il chiarimento, il prezzo nelle basse conservazioni, più o meno equivalente

agli altri nominali del 40 lire, sia del I° che del II° tipo (escluso il 1807) è dovuto

alla "relativa" frequenza della tipologia o al poco interesse e di conseguenza alla

relativa bassa quotazione, inoltre Le chiedo (data la Sua esperienza) la classificazione

di rarità di tale nominale classificato R (Gigante) e del Gigante n.73 (40Lire 1808 II Tipo)

che lo classifica R2, è corretta questa differenza?


Inviato

il messaggio precedente era sperimentale, non riesco a dare risposte con "aggiungi risposta" ma solo con l'editor completo.

Le due monete hanno pari rarità direi con un premio commerciale per l'1808 ssz per il maggior fascino che la moneta esercita.


Inviato

Siamo giunti alla lira, e qui abbiamo un'anomalia; per la monetazione di Murat la differenza di rarità tra le emissioni del 1812 rispetto al 1813 è notevole, quasi incomparabile, no per la lira dove le due estrazioni sono relativamente simili quanto a frequenza sul mercato, anche se la lira del 1812 commercialmente fa più premio. Ho verificato più conii per il 1812 di quanti non ne abbia trovato per il 1813.

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Inviato

Ed ora l'ultima moneta coniata da Gioacchino Murat in argento. Battuta nel solo 1813 e con pochi conii, potrebbero essere quattro, certamente tre. La mezza lira di distingue per avere il valore in caratteri e non in cifre, il bordo liscio ma a parte questi dettagli è identica ai suoi multipli.

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Inviato

Ed ora per concludere la serie in pezzo in rame a sistema decimale, contemplato con la legge del 19 maggio 1810. Le monete furono battute nel 1813, impresse a freddo, infatti, recano tutte in maniera più o meno marcata l'ombra della moneta originale. I 10 centesimi, 5 centesimi e 3 centesimi furono impressi, secondo Pannuti su monete da 6 tornesi, 3 tornesi, e 9 cavalli. Il sistema decimale non ebbe alcun favore dalla popolazione partenopea, per anni abituata a far di conto in maniera differente, trovava queste monete un'inutile complicazione ai traffici quotidiani. Il 18 agosto 1814 il sistema decimale è abolito ma rimase stabilito che il grano vessi suddiviso in dieci cavalli e non più dodici.

Si presume una coniazione di 450.000 pezzi del 10 Centesimi di cui giunti a noi meno di una decina di esemplari, gli altri tutti ritirati e rifusi. Del 5 Centesimi probabilmente battuti 1.280.000 esemplari, ed infine il 3 centesimi battuto in 1.500.000 pezzi. A discapito di questi numeri il 5 Centesimi è una moneta tra R3 e R4 ed il 3 Centesimi R3. Nella vendita Vitalini - Asta Nomisma 40 ottobre 2009 era presente la serie completa in eccellente stato di conservazione, realizzando una cifra senza alcuna attinenza con il mercato.

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Guest fabrizio.gla
Inviato

Ci saranno altre puntate? :)

del tipo...la sorella Elisa... e la moglie Maria Luigia? (anche se non le sta tanto simpatica ;) )

Inviato

Le donne per ultime, manca un fratello, Elisa, Napoleone II e M.L.d'A per ultima.


Inviato

Ultimo dei fratelli ad aver batutto moneta è Luigi Napoleone (Lodewijk Napoleon I re d'Olanda). Come tutti i fratelli nasce in Corsica ad Ajaccio nel 1778. Il rapporto con Napoleone non è facile, ma credo nessuno al mondo potesse avere una relazione normale con un uomo ti tale caratura. Napoleone lo fa convolare a nozze nel 1802 Ortensia de Beauharnais, figlia di primo letto di sua moglie (Giuseppina Tascher de La Pagerie e di Alexandre Beauharnais), cioè figlia della cognata. Far le cose per forza raramente vengon bene, ed infatti il loro fu un matrimonio senza amore, di circostanza. Luigi Napoleone nel 1806 è elevato a Re d'Olanda dal fratello. Prese con serietà e diligenza il ruolo e cercò di curare per quanto possibile gli interesse dei "suoi sudditi" entrando subito in contrasto con gli interessi francesi e subito attriti col fratello. La situazione precipitò in breve tempo, nel 1809 fu dimesso dal comando dell'esercito del Nord, l'anno successivo abdicò a favore del figlio, dando l'occasione a Napoleon edi invadere i Paesi Bassi e di annetterli direttamente all'Impero. Con il titolo di conte di Saint Leu si esilio in Austria, dove per prima cosa si separò dalla moglie. Interessato alla storia ed all'archeologia, dedicò gran parte della sua vita a viaggiare, trasferendosi in Italia, prima a Roma e poi a Livorno dove morì nel 1846.

La monetazione di Luigi Napoleone è la più varia e ... incasinata se mi passate il termne del periodo napoleonico. In quattro anni sostituisce la monetazione secolare olandese, ed ancora tipologicamente in circolazione durante la Repubblica Batava con le emissioni che lo ritraggono al diritto. Conia in oro, in argento affidando la sua immagine al valido incisore GEORGE. Molte monete non furono emesse, altre con tirature talmente limitate da essere considerate prove, altre ancora dei riconi posteriori di metà '800. Da perderci la testa se non si conosce un po di storia numismatica e non ci si affida a qualche importante testo e catalogo d'asta. La mia base è l' HISTOIRE NUMISMATIQUE du ROYAUME DE HOLLANDE par Maurin Theodore Corneille Florent Napoleon COMTE NAHUYS, stampato nel 1858 ad Amsterdam, fondamentale per i riconi e per lo stato dell'arte 50 anni dopo la caduta del regno. In Olanda si usa lo Schulman che oltre alla monetazione ufficiale riporta anche le numerosissime prove, e come testi napolenici il VG ed il De Mey - Poindessault. Il volume di recente presentazione sul mercato edito da D'Antan (Les Monnaies Napoléoniennes) non ha indici di rarità credibili ed è incompleto.

Prima moneta è il doppio ducato che è emesso negli anni 1806-1808 e ricalca la monetazione pre esistente della Repubblica Batava, l'emissione del 1806 è controversa se di appartenenza alla repubblica oppure al regno, a mio giudizio non trattandosi di una sola estrazione è probabile sia stata emessa da entrambe essendo Luigi incoronato il 5 giugno del 1806.

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CONCORDIA RES PAR CRES TRA (CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT TRAJECTUM) armetta di Utrecht,

(nella concordia le piccole cose crescono - Utrecht), nel campo un cavaliere in armatura, volto a destra stringe nella destra una spada e nella sinistra un fascio di fulmini, ai lati la data.

MO: ORD: PROVIN: FOEDER: BELG: AD. LEG. IMP. (MONETA ORDINUM PROVINCIARUM FOEDERATORUM BELGICARUM AD LEGEM IMPERII (Moneta del governo della federazione provinciale del Belgio conformi con la legge dell'Impero), in cartella con cornice a volute e ricci.


Inviato

Complimenti vivissimi per questa interessantissima discussione che, aldilà della Sua modestia, rappresenta per me un vero e proprio testo di riferimento tanto che -se Lei me lo permette- vorrei stamparla e conservarla tra i miei appunti di numismatica.

Cordialissimi Saluti ed ancora grazie


Inviato (modificato)

Rhoss, La ringrazio, non sono affatto modesto, anzi .... è che so quanto vale ciò che ho scritto, e sono pensieri e nulla di più. Stampi pure, ci mancherebbe, ma almeno aspetti di vedere come va a finire !!

Il doppio ducato come detto, è stato battuto per tre anni, dal 1806 (R2+), il 1807 (R2) ed il 1808 ®, sono monete sotto prezzate per rarità ma hanno il difetto di essere sostanzialmente identiche a quelle della Repubblica Batava e quindi hanno poco appeal sui collezionisti napoleonici.

Molto simile al doppio ducato è il ducato, e come il precedente nominale è stato battuto nel 1806 (comunissimo, ho contato una 60na di esemplari apaprsi sul mercato negli ultimi 4 anni) e due varianti : data grande batutta a San Pitroburgo e data più piccola a Utrecht; ed il 1807 con due varianti principali, il 1807 con l'ultima cifra dritta e con un ricciolo detto alla russa zecca di San Pietroburgo. Il tipo con il 7 dritto è non comune e quello con il ricciolo lo potrei definire sin raro.

Queste due monete sono senza il ritratto Luigi Napoleone e quindi non dovrebebro essere in elenco, ma ogni regola ha le sue eccezioni e ... chi non ha in raccolta, collezione una moneta che non c'entra nulla con tutto il resto ?? In oltre sono monete che da noi si vedono poco, ed è un'occasione.

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Questo è il tipo con il 7 alla russa, e notiamo che a differenza del doppio la legenda al diritto uno è nel cerchio perlinato. Il rovescio è identico. Durante il regno di Luigi Napoleone si usò solo una zecca, quella di Utrecht e confermata anche dopo l'annessione all'Impero Francese, ma ... ogni regola ha la sua eccezione ed è il ducato di Dordrecht (si riconosce per la zecca HOL) battuto nel 1806. Si dice coniata in soli 526 esemplari di cui potrebbero essere giunti a noi circa una decina di esemplari.

Mi sono dimenticato dell'emissione del 1808 che decisamente rara e coniata nella sola zecca di Utrecht

Modificato da picchio

Inviato (modificato)

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Finalmente compare anche il ritratto di Luigi nel 1808 sul ducato. Non volendo rompere la tradizione mantiene al rovescio il cavaliere in armatura con lo spadone appoggiato sulla spalla ed il fascio di strali stretto nella sinistra. Al diritto la testa del sovrano a sinistra; il conio non è firmato da dovrebbe essere opera di George. Coniato nel 1808 e 1809 sono due monete rare (LMN le da per R4, probabilmente hanno dei parametri sulle rarità che non sono i miei) sono monete che compaiono tutti gli anni, più pezzi. La legenda è in olandese e non più in latino ed è EENDRAGT MAAKT MAGT tradotto letteralmente per la Concordia fa Potenza (sull'LMN al posto di MAAKT è scritto MAART cioè Marzo ! - scusate il riferimento ma sono a dir poco nero con gli autori di questo libello che non può essere definito un testo serio. Chi si prende la briga e l'onere di scrivere un catalogo con rarità e quotazioni deve avere l'obbligo morale di sapere quello che scrive - LMN è un ottimo assieme a colori ma quanto a rarità e conservazioni e valutazioni è un rischio; i ducati del 1808 e del 1809 sono dati per R4: solo nel 2011 ne sono comparsi tre in asta per anno, in più il 1808 è sicuramente più raro .... va bhe ma tanto ... oramai è scritto).

Di questa tipologia furono coniati circa 280.000 pezzi, e molti del 1809 non entrarono in circolazione, nello stesso anno si cambiò il rovescio con del cavaliere con lo stemma e larga parte del primo tipo rifusi già in zecca.

Modificato da picchio

Inviato

Nel 1809 si passa al nuovo tipo, con il medesimo diritto del tipo precedente ma con il rovescio variato; al cavaliere a piedi si sostituisce lo stemma coronato ed inquartato con le armi dell'impero francese ed i leoni d'Olanda. Ne furono emessi un paio di milioni di pezzi nel 1809, mentre il 1810 è più raro, pur rimanendo una moneta di frequente apparizione sul mercato. Sebbene non sia firmato il diritto è opera dell'incisore GEORGE.

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Questa moneta non era uniformata alla monetazione decimale richiesta da Parigi.


Guest fabrizio.gla
Inviato

Ottimo! aspettavo una nuova puntata... e credo come me... molti altri :)

Inviato (modificato)

Ottimo! aspettavo una nuova puntata... e credo come me... molti altri :)

..idem come sopra..erano anni che non controllavo così appassionatamente il forum. Oramai questa discussione " s' ha da finire" ;)

Modificato da guasti2007

Inviato (modificato)

Signori Vi ringrazio, francamente non pensavo di avere dei lamonetatelespettatori così impazienti, quindi metto via le mie monetine anonime di Venezia, cui pensavo di condividere la serata .... le teniamo per un altro serial numismatico. Mi metto gli occhiali "da vicino"; a cinquant'anni il fisico perde qualche colpetto, mi verso un buon bicchiere di vino che dovrà durare tutta la serata, e recupero i tre gradini per prendere i miei libri su Luigi Napoleone e napoloenidi. Ah chiudo la porta dello studio, già che dobbiamo scrivere sarà bene farlo senza sentire rumori molesti ... e per finire, concedetemelo ... mi ascolto Max Bruch il concerto per violino op. 1 n. 26 che ben s'intona a Luigi Napoleone, infelice ribelle di un fratello despota.

Dopo essermi sufficientemente celebrato, passiamo alle cose serie.

Il 20 Gulden ed il 10 Gulden di Luigi Napoleone sono monete di grande rarità e costo. Parliamo di 18/20.000 euro per il 20 Gulden e poco meno per il 10 Gulden. La moneta viene emessa nel 1808 e 1810 per tutti e due i nominali, ma non ho mai visto il 10 gulden del 1808. Non fraintendetemi non l’ho mai visto io ma esiste è molto più raro del 1810. Non ho idea di quanti esemplari siano stati emessi, fortunatamente GEORGE ci ha lasciato numerose prove in rame di queste emissioni, ed è purtroppo di ciò che ci dobbiamo accontentare.

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La prima è con il valore per il 20 Gulden ed è firmata alla base del collo, GEORGE F, la legenda è in olandese, ed il ritratto ben formato; al rovescio lo stemma che abbiamo da poco visto sul ducato di secondo tipo con la legenda Regno d’Olanda. Da notare che la monetazione effettiva non oro non reca sul taglio del collo la firma dell’incisore.

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La seconda è la prova, che non esito definire “goffa” del 10 Gulden senza valore, ne deduco sia del 10 gulden avendo la testa a sinistra e il diametro di questa moneta (ne esiste una simile per il 20 Gulden).

Se voleste vedere la moneta in oro vi era presente un una vendita Kuenker di 4 o 5 anni fa, oppure, catalogo che consiglio in qualsiasi biblioteca numismatico-napoleonica, vendita Bank Leu n. 11 e 14.

Modificato da picchio

Inviato

Il meglio della monetazione sperimentale, saggi, progetti o prove non che ufficiale è certamente l’argento. Con questo metallo gli incisori della reale zecca di Utrecht (ape) hanno dato il meglio della loro capacità artistica. Tra quelle effettivamente battute, quelle disegnate e mai apparse e quelle poi diventate di uso corrente si contano almeno una decina di pezze con l’effige di LN, se pensiamo che i nominali erano pochini la cosa assume un fascino unico.

Da sempre sono rimasto affascinato dalla monetazione non emessa del periodo napoleonico; le prove ed i progetti sono emissioni rare e solitamente non eccessivamente curate, ma GEORGE forse ha dato il suo meglio proprio con questa non emissione.

La prima è una magnifica moneta in argento, un progetto del 50 Stuivers, 20 e 10 . Lo chiamo “delle insegne” ed è a mio giudizio la moneta nobile di tutta la monetazione.

Anche in questo caso dobbiamo accontentarci di una prova in piombo dato il pezzo in argento, che io ricordi è comparso negli ultimi anni solo tre volte (Van Der Dussen 1, Argenor 2003, Usa) facendo sempre cifre superiori ai 10.000 euro.

Nella legenda al diritto con testa a destra Luigi Primo Re d’Olanda, al rovescio lo stemma coronato posto sopra lo scettro e la mano della giustizia decussate. Il conio è opera di Joan George Holtzhey (che si firma GEORGE) e fu scartato dalla commissione, quindi i pezzi conosciuti sono pochi. Esiste un conio quasi identico con la legenda in latino di cui, a mia conoscenza, esisteva solo l’esemplare della celeberrima collezione di Amsterdam proprietà di Otto Keer (dispersa attorno al 1880), ma dove sia oggi quella moneta non ne ho idea alcuna.

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Inviato (modificato)

Abbiamo visto delle grandi rarità in vil metallo ed ora ci godiamo una finta grande rarità in ... argento. Raramente trovo collezionisti che hanno la sincerità di ammettere finte rarità di monete che posseggono, io sono uno di questi suicida commerciali. Chi ha una moneta coniata in soli trecento esemplari, coniata duecento anni fa di per se tende a considerarla una grande rarità, se poi è quanto riportato sui libri di riferimento, a maggior ragione, purtoppo per me questa moneta è poco più di un R2 nonostante l'esigua tiratura e la ragione della sua ludica emissione.

Questa è una moneta che ha una storia da raccontarci, una storia da belle epoque !

Luigi Napoleone, come abbiamo visto, diventa re d'Olanda il 5 giugno del 1806, per il primo anno non ha l'ardire di imporre ai suoi sudditi monete con la sua effige, ci sta ... è pur sempre un usurpatore, non è olandese, non parla la lingua o il tedesco, è stata una regalia del Buonaparte a mandarlo in dono agli olandesi. Il secondo anno considera che per una grande occasione, capodanno, si possa batter moneta con la Sua effige, e così è. Il primo di gennaio del 1808, con il progetto definitivo di monetazione da 50 stuivers, viene fatto omaggio alle trecento dame che partecipano al ballo dell'anno nuovo nel palazzo reale di Utrecht. Le monete sono emesse con millesimo 1807. Di queste monete esistono prove in rame, stagno, ed un piedfort in argento da 50 grammi già della collezione Faruk coniato in due soli esemplari, e si presume uno per il sovrano. Come la precedente è firmata GEORGE nel collo. Il taglio della moneta è rigato spesso obliquo.

C'è una seconda prova molta simile a questa con il bordo liscio, ed al rovescio KONING RIK VAN HOLLAND ed il bordo liscio. E' illustrata sul MTCFN ma non ho trovato riscontri in aste, sebbene sia certo che è passata al pubblico incanto.

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Sarà .... ma questa moneta per me ha un fascino ... discreto, solo immaginare gli eventi di quel giorno, il palazzo, la corte, Luigi Napoleone che una ad una saluta le dame e ne omaggia la bellezza con questa moneta .... e poi si dice che le monete non danno emozioni ...

Modificato da picchio

Inviato (modificato)

Il realtà qualche piccola differenza con l'emissione definitiva del 1808 c'è, il conio è meno dettagliato, la ragione sta nel cambio di incisore, non più George ma A.J. van der Monde.

Ne furono emesse una quantità notevole con l'utilizzo di più matrici e punzoni, circa 2500.000 esemplari in tutto per gli anni dal 1808 al 1810 ma sempre con il millesimo 1808, infatti varia frequentemente la dimensione dell'ape.

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il bicchiere, a far chiacchiere con voi si è vuotato, e con la gola secca si fa fatica a parlare ....

Buona notte.

Modificato da picchio
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Inviato

Non volevo interrompere la discussione, che sto seguendo dall'inizio, e volevo ringraziare per la stessa alla fine....

Non posso fare a meno di intrufolarmi con un interveto per fare i complimenti al Sig. Picchio che ci sta "propinando" una monografia con uno stile leggero e pieno di competenza.

Condivido quanto detto da Ramossen: rappresenta per me un vero e proprio testo di riferimento

Grazie

Cordiali saluti

M.


Inviato (modificato)

.... Grazie :blush:

Nel 1808 si batte anche il 2 Gulden 2 mezzo, che data l'esiguità dell'emissione è quasi certamente una prova di monetazione, anche se per essere una prova ne furono battute alcune decine di esemplari. I conii utilizzati sono due, il primo con la firma di ... GEORGE ... sempre lui, non ci si può sbagliare... questo conio riporta sempre graffi o strappi di conio sull'effige di Luigi Napoleone, pertanto se vedete gli strappi sapete che è il conio firmato ed è anche quello leggermente più raro. Fu poi prodotto un secondo conio, questa volta non firmato, cui sono rese delle monete senza strappi. Negli ultimi anni, direi dal 2007 ho contato otto esemplari comparsi sul mercato, non ripetuti.

Per tutti e dui i conii al bordo la legenda: DE NAAM DES HEEREN ZY GELOOFD che dovrebbe essere traducibile, in "Crediamo nel nome del Signore"

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L'esemplare sopra illustrato è senza strappi quindi ....

La provenienza è un'asta di Raffaele Negrini ed è uno dei pochi esemplari battuti in Italia nel dopo guerra.

Aggiungo qua; sempre con il ritratto di Luigi Napoleone ci sono altre due monete rare, la prima è il Rijksdaalder con la testa di LN ed al rovescio lo stemma coronato; il valore espresso con le sigle R - Dr, si tratta di un R2 con una certa tendenza ad essere sovrastimato dal mercato - Negli ultimi anni anni almeno una decina di esemplari, ne ricordo un che fece in Germania nel 2009 14.000 euro ed un altro nel 2007 in Svizzera 10.000 franchi.

Un secondo tipo con testa di Luigi Napoleone ed al rovescio il cavaliere stante in armatura come lo abbiamo già incontrato sul ducato. Ecco questo invece è un bell'errequattro pieno. Nel 2009 in USA fece la tombola di 40.000 $ che è una follia, ma in 30 anni l'ho vista solo tre volte.

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Inviato

Monetazione ufficiale in argento si esaurisce con il 50 Stuivers di van der Monde, i progetti, al contrario, sono numerosi e rari. Troverei più corretto, dato il numero non proprio esiguo di pezzi coniati, ma certo non sufficiente a coprire le esigenze commerciali, definire queste monete di ostentazione. Sono troppe per essere dei saggi o prove di conio, parliamo sempre di qualche decina di esemplari e troppo poche perchè siano immesse sul mercato, inoltre ho notato sono leggermente superiori al peso ipotetico legale.

Il Gulden o Fiorino è coniato nel 1808, 1809 e 1810 anno di grande rarità.

Anche questo progetto reca la firma GEORGE, sebbene poco visibile su questo esemplare.

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Inviato

Ultimo esemplare, in argento con il ritratto reale è il 10 Stuivers, di cui esistono numerosi riconii, principalmente in rame.

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Come le altre questa emissione non era stata concepita per l'introduzione sul mercato, dove ancora la quasi totalità dei commerci faceva uso della vecchia monetazione della Repubblica Batava ed emissioni precedenti, con l'utilizzo del Rijksdaalder.


Inviato

Napoleone II (Napoléon, François, Joseph, Charles) di Francia (Tuileries, 20 marzo 1811 – Schoenbrunn, 22 luglio 1832) , figlio di Napoleone Bonaparte e della seconda moglie Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, ebbe alla nascita i titoli di Principe Imperiale e Re di Roma da parte di Napoleone, mentre il titolo di Duca di Reichstadt gli fu dato durante l’esilio del padre sullo scoglio di Sant’Elena; il 22 luglio 1822 per decisione del nonno materno Francesco I d'Austria. In realtà il titolo gli garantiva rendite di tutto rispetto ed una vaga autonomia di movimento. Per brevissimo tempo fu anche Imperatore dei francesi; tra il 22 giugno 1815 ed il 7 luglio dello stesso anno. Napoleone non poteva pensare di sopravvivere politicamente a se stesso.

Si spense a soli 21 anni in seguito ad un accidente preso dopo una promenade a cavallo non curata, non mi ricordo esattamente. Era di costituzione fragile e salute cagionevole, e nel 1832 con il grado di colonnello dovette rinunciare agli incarichi militari. Chiuse gli occhi a Schoenbrunn, nella stessa camera ove il padre, dopo Wagram, detto le condizioni di pace all’Austria. Non ebbe figli … certi e non si sposò anche se correva voce qualche discendenza in giro l’abbia lasciata. La sua morte fu un sollievo per tutti i governi restaurati; nel 1830 i rivoltosi in Francia gridavano il suo nome per le strade al punto che Carlo X dovette abdicare (certo non fu quella la ragione ma … ). In tutta franchezza un problema i meno per un’Europa e per l’Impero Austriaco che erano prossimi agli eventi del 1848. Fu seppellito in Austria nella Cripta dei Capuccini, per non alimentare alcun sentimento nazionalistico in Francia, e solo nel dicembre del 1940 le sue spoglie furono portate agli Invalidi a fianco del padre., esattamente 100 dopo quelle di Napoleone I.

Non ebbe che solo un vago ricordo del genitore, gli eventi lo allontanarono ad appena tre anni; si narra che durante l’esilio Napoleone chiese al figlio – attraverso una missiva stranamente non censurata dal suo aguzzino Hudson Lowe – di scrivergli una lettera; e Franz (come lo chiamavano in Austria) per tutto il foglio scrisse : “ Padre vi adoro e vi stimo con tutto me stesso”, la lettera fu recapitata a Napoleone che, la conservò sin in punto di morte in un piccolo scrigno, ed era uso leggerla con gran frequenza. Non penso possa esistere pena maggiore per un padre sapere di non poter mai più rivedere il figlio. Napoleone I è stato dipinto come un macellaio di carni umane, conquistatore di popoli ed usurpatore, figlio della storia che viveva, figlio della rivoluzione più sanguinaria che il genere umano abbia mai generato, dove per quanto grandi fossero le fosse comuni non riuscivano a star dietro alla lama della ghigliottina. Non ci dimentichiamo che fu la prima rivoluzione a comandare a morte chi regnava per diritto divino (DEI GRATIA); cosa ci si poteva aspettare da chi è cresciuto e sposato questa causa. Napoleone uomo era ben altra cosa, innamorato della moglie austriaca, che non lo sopportava in alcuna maniera, e padre di un figlio che il destino gli ha portato via a tre anni.

Le monete di Napoleone II non sono “buone” ! In che senso, mi chiederete … che non sono buone … e basta. Non esiste alcun documento storico che ne decreti l’emissione ufficiale, la data 1816 è una fantasia. Le monete furono coniate durante il secondo Impero di Napoleone II privatamente, ed a tutt’oggi non si sa se in Belgio oppure in Francia. L’effige dell'Aiglon (l'aquilotto) è probabilmente come la ricordava il padre.

Privatamente sono stati stampati in argento il 5,2,1, demi e quarto di franco. In rame 10,5,3, e un centesimo, più varie prove in rame dei pezzi in argento e piedfort. Come coniazione privata non dovrebbe rientrate nel collezionismo puro, ma è sempre un elemento storico che ben si integra con l’epopea del I impero. Tutte le monete recano la parola ESSAI sotto il valore al rovescio.

Porto due saggi (mi pare la parola più idonea per questa produzione) il 2 Franchi in argento ed il 10 centesimi 1816 (?)

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Notiamo che anche come saggio ci saono alcune incongruenze a partire dalla data 1816 ed il titolo di Imperatore. Luigi XVIII è re di Francia dal 8 luglio 1815 e rimane sul trono sino al 16 settembre del 1824.

inutile dire che la Francia dall'8 luglio cessa di essere un Impero ma un Regno. mancano i segni di zecca, cosa inusuale per le emissioni ufficali ed il nome dell'incisore.

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Inviato

Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo-Lorena, nota in numismatica come Maria Luisa d'Austria (Vienna, 12 dicembre 1791 – Parma, 17 dicembre 1847).

Figlia dell'imperatore austriaco Francesco II, nel 1810 sposa Napoleone Bonaparte per svariate ragioni; Napoleone esigeva una consorte che potesse affermare la sua dinastia imperiale e farlo accettare nella nobiltà del XIX secolo (Vico non avrebbe trovato nulla di meglio per un corso e ricorso storico ) mentre Francesco II necessitava garanzie di non aggressioni ulteriori all'impero e quindi fornire una figlia come merce di scambio parve la cosa migliore da farsi. Dopo Wagram l'Europa è ai piedi dell'Imperatore dei francesi, e nonostante le reticenze di Maria Luigia a sposare un borghese di nessun lignaggio ed una nobiltà autoimposta deve accettare la ragion di Stato.

Il viaggio verso Parigi è un'odissea, per prima cosa fu sposata per procura a Vienna, non oppose neppure tanta resistenza; a 18 anni si è incoscenti, ed immaginava che nessuno l'avrebbe comunque obbligata a prender carrozza per la Francia; e che diamine i francesi avevano già decollato la prozia e questo papà non potra mica esserselo dimenticato ... avrà pensato mentre scriveva ad un'amica sull'impossibilità di trasferirsi a Parigi.

Invece il 1 aprile 1810 a Saint Cloud il matrimonio civile ed un paio di giorni dopo quello religioso, con non pochi problemi dato che il suo divorzio dalla prima moglie non era stato ratificato e quindi risultava essere bigamo ... ma se gli imperatori non hanno qualche privilegio chi dovrebbe averli !.

Probabilmente troppo giovane per comprendere il suo ruolo nella storia, quando Napoleone perse tutto perse anche sua moglie che non lo seguì a Sant'Elena, ne gli sarebbe stato permesso farlo, non gli scrisse e sparì nell'oblio. Napoleone ne fu innamorato e lei ubbidiente acconsentì a farsi amare, ma nulla di più. Se ne tornò a Vienna nel 1814, non particolarmente dispiaciuta del destino del consorte all'Elba. Durante una vacanza per riprenersi dal patimento ... di quanto accaduto al marito, non a lei, ad Aix le Bain le fu assegnato per scorta e compagnia un generale austriaco: Adam Albert von Neipperg dopo breve tempo ... la cosa divenne di dominio pubblico e Maria Luigia fu aspramente criticata in Austria e Francia, ma era giovane ... Nel 1816 (vi entrò in Parma il 19 aprile 1816) ebbe in appannaggio il Ducato di Parma nell'austriacante Italia, tra il regno Lombardo Veneto ed Gran duato di Toscana, due possedimenti austriaci nel Belpaese. Nel 1817 nacque una bambina dalla sua unione con il Generale Neipperg, e nel 1819 nacque Guglielmo; poi altri du efigli che morirono quasi subito. Non essendo coniugata con il Generale i figli non potevano vivere a Palazzo. Per quanto giovane la sua esistenza era già piena di spine e non poco ardimentosa. Alla morte di Napoleone, sposò con nozze morganatiche il suo generale nell'agosto del 1821. Nel febbraio del 1829 il generale Neipperg muore, e con una procedura non semplice vi è il riconoscimento dei figli da lui avuti da parte della casa d'Asburgo. Poi la tragedia della morte per tisi del figlio primogenito nel 1832, nuove nozze nel 1834 con il Conte de Bombelles statista e politico. Maria Luigia si spense nel 1847 lasciando un profondo e forte ricordo nella Parma che con tanto amore governò.

Questo è un semplicistico quadro della complessa personalità di Maria Luigia d'Austria, vi invito a navigare sul Web per farmi un'idea più precisa di questa donna, tre volte moglie e cinque volte madre, imperatrice per pochi anni e duchessa per una vita.

Coniò moneta utilizzando la zecca di Milano alle dipendenze del ritornato Luigi Manfredini, ed infattii simboli sono gli stessi che compaiono sulle monete del primo marito (ironia della sorte). Coniò moneta da 40 e 20 lire in oro, 5, 2, 1, lira in argento poi 10 e 5 soldi sempre in argento e tre pezzi in rame. E' semplice da collezionare per tipologia, meno per data, c'è una moneta conosciuta in soli 4 esemplari e non credo sia facilemnte reperibile.

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Le date riportate sulle monete non sono quelle reali delle varie estrazioni, il 1815 fu battuto parecchi anni dopo con il decreto del 22 luglio del 1819 si determinò l'introduzione del sistema decimale nel Ducato e l'emissione di moneta in oro ed in argento. La data accoppiata all'effige della Duchessa è anacronistica dato che Maria Luigia vi giunse solo l'anno seguente. Le monete furono poste in corso legale nell'agosto 1819. Negli anni seguenti si coniarono 219.000 ca. pezzi con data 1815 e 36.670 con millesimo 1821


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