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Napoleone e famiglia


picchio

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Il pezzo di maggior pregio per Clausthal è il tallero della Benedizione dei campi minerari di Mansfelder (sassonia prussiana) coniata nel 1811.

al diritto si ha la testa laureata a destra, come per il tallero di convenzione, può essere grande (rara) e piccola (molto rara o rarissima).

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Al rovescio leggiamo, in basso nel giro 10 Stuck Eine Mark Feine che era per l'appunto il taglio di Lipsia; il titolo dell'argento era di 833,33%

Non sono oggettivamente delle monete ben coniate, spesso hanno il tondello fratturato, i bordi cadenti, debolezze di conio, ma quando sono ben centrate e senza difetti particolari sono esteticamente piacevoli.

Modificato da picchio
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Egregio Picchio,

mi permetto di farle compagnia con quanto nelle mie disponibilità. La moneta è un 120 grana di Gioacchino Murat, moneta molto comune ma sempre molto affascinante. L'esemplare, non so se percettibile dalla foto, si presenta in condizioni di grande conservazione ma la luce (le foto, come per la piastra di Giuseppe Napoleone, sono fatte con lo Ianus, e chi lo usa ne conosce i limiti; ho cercato di evitare i riverberi ma la profondità ne ha risentito) e la tecnica di coniazione hanno appiattito qualche ricciolo e qualche ciocca della barba.

I fondi sono brillantissimi, quasi speculari (come direbbe qualcuno) e la quasi assenza di patina non è da imputare ad un bagnetto miracoloso ma alla conservazione in cassaforte dalla fine degli anni '20; pure in precedenza non è che avesse visto molta luce. Chi vuol credere creda, chi non vuole... pazienza.

vietata la riproduzione, con qualunque mezzo!

Modificato da BiondoFlavio82
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Terza ed ultima zecca a battere monete con i sistemi in uso non decimali è Braunschweig in bassa Sassonia.

Si conia moneta in oro con il ritratto di HN. Ebbene come per Clausthal anche qui abbiamo una moneta fantasma (la non vediamo dopo).

Al diritto la testa di HN, laureata, a sinistra, ed al rovescio il valore in cifre romane, l'anno ed il segno di zecca B (Braunschweig ... per fortuna che non inizia con la C !). Si conia il X e V talleri in oro del peso di 13, 25 grammi e 6,62 grammi al titolo di 895 millesimi di fino.

I X talleri sono battuti negli anni 1811, 1812, 1813 e l'ultimo anno è il più raro delle tre coniazioni ma non c'è gran differenza come apparizioni sul mercato.

I V talleri sono tutt'un'altra storia. I testi riportano gli anni 1811, 1812, 1813. Si vede sempre e solo il 1812, quando appare un V talleri è sempre per questo millesimo. I 1811 mi pare sia passato un esempalre in un'asta teseca e fece una cifra "imbarazzante", da pagarci l'IMU !. Il 1813 mai una volta sul mercato a memoria d'uomo, ma ciò non vulo dire che non esista.

Che non esiste, mai apparsi sul mercato e mai in alcun museo pubblco o collezione privata è l'emissione del 1811 a testa nuda, sia del X e sia del V talleri. Mi stupisco che ancora nei cataloghi si scriva " Variété avec une tete nue, connue à quelques exemplaires", sarei davvero curioso chi conosce questi pochi esemplari e dove sono siti. Purtroppo si fanno libri in sei mesi, e non 10 anni come meriterebbe un argomento così ampio, con una vaga conoscenza della materia e si portano a spasso errori ripetitivi dal 1942 senza verificare la veridicità di quanto scritto.

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Gentile BiondoFlavio,

la bellezza parla da se, è una seconda moneta SPECIALE di cui ci regala le immagini, non ho la minima ragione per dubitare dell'eccezionalità della conservazione.

Ianus è un ottimo sistema per quello che costa, ha un paio di limiti. Io mi sono fatto il mio di accrocchio più versatile, ma ci ho messo anni per calibrarlo. Ianus è molto ben fatto per i cataloghi, tende con il vetro davanti a togliere i riflessi e quindi anche la brillantezza alle monete.

E' uno dei conii più comuni per le emissioni del 1810 ... ma levati il cappello davanti ad una simile conservazione; per esperienza non posso che dirLe che, mentre il 1809 è raggiungibile in questa qualità per il 1810 gli esemplari così sono pochi ma pochi davvero. Nell'asta Curatolo, un pezzo del 1810, particolare per la verità, avevo 10 anni ai tempi e giocavo con le figurine e non andavo a vedere monete, era di una tale conservazione eccezionale per il tipo e per la moneta che fece una cifra blu £. 2.350.000 la metà del 12 carlini testa a destra. Aveva una ghiera di contenimento molto precisa ed in incuso il gir di rosette completamente differente dai tipi soliti. In catalogo era riportato che si trattava di un esempalre di presentazione ex collezione Guilloteau.

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Non restiamo a pettinar le bambole, smacchiare i leopardi, raddrizzare le gambe ai cani .... ed affrontiamo l'ultimo problema della monetazone tedesca. Il piede decimale di HN coniato a Parigi ed a Cassel.

Monetazione per Cassel include il 40 franchi 1813 (R4 l'equivalente tedesco del grand'ammiraglio murattiano). I dati danno 5.545 pezzi battuti che di per se sono una certa ma a noi ne sono giunti pochi pochissimi esemplari, tanto che per non perderne la memoria fu riconiato, privatamente in una 80na di esempalri nel luglio del 1867. La differenza è minima, l'originale oggi vale circa 80.000/100.000 euro mentre il riconio ne fa 5.000; dato che 100.000 euro non li ho ed un riconio per il riconio non spendo 5.000 euro l'immagine la dovrete andare a cercare in Coin Archive. C'è poca differenza tra le due emissioni, diciamo il colore dell'oro ed un paiodi dettagli che non vi sto a dire, uno non vi interessano e due ... è meglio che non si sappiano. La vera differenza sta nel giro, nell'originale GOTT ERHALTE DEN KOENING e nel riconio è liscio.

Per mia fortuna, così ho qualcosa da mostrare, il 20 franchi è identico .... solo più piccolo. Hanno come segni distintivi di zecca la testa di cavallo e la C nel 1809 (jaeger 40) e con testa di aquila e C (Jaeger 41) negli anni 1808, 1809, 1811, e 1813 che manca ai cataloghi antecedenti la vendita della Bank Leu collection Victoire Napoleone (quella delle medaglie d'oro per intenderci) dove quest amoneta comparve per la prima volta. L'AKS riportava nel 2005 due esemplari conosciuti, sono almeno 4 se non 5, fa poca differenza, è comunque di grandissima rarità, ed è stata recentemente venduta da Maison Palombo a Ginevra credo.

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Ci sono poi coniazioni a bordo liscio che sono delle prove o dei riconi, la cosa non mi è chiara (mmetto i miei limiti - per me sono prove, ed in alcuni casi salti di ghiera).

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Dire la verità non è un gran costo e non pesa, quinidi : :good:

Luca , Guasti , Rhoss siete tutti appassionati di monete napoleoniche ....

Modificato da picchio
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Se il 40 ed il 20 franchi coniati a Cassel sono pressoche identici, il 10 e 5 franchi oro lo sono egualmente tra loro. Non sappiamo esattametne quanti pezzi furono battuti (si sa solo che nel 1813 furono monetati per un controvslore di 4.351.630 pistole) ma non pochi sono nelle collezioni e molti parcheggiate negli stock dei commercianti e case d'asta, ma anche per loro vale la regola della conservazione, ed in più per i maniaci della varianti, gli assi di rotazione alla tedesca oppure alla francese. taanto che si presume che solo quelli con assi alla tedesca siano stati coniati a Cassel. mentre quelli con gli assi contrapposti siano effettivamente usciti dalla zecca di Parigi. .... non chiedetelo a me, sono uno scribacchino :).

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Dire la verità non è un gran costo e non pesa, quinidi : :good:

Luca , Guasti , Rhoss siete tutti appassionati di monete napoleoniche ....

Buonasera Signor Picchio,

io qui posso solamente farle i complimenti per la minutezza nonchè ricchezza di tale "tesi numismatica", ma devo riconoscere i miei limiti: posso intervenire (e lo farò volentieri) parlando della Duchessa, ragazza sol che diciottenne convolata ad ingiuste nozze con l'Imperatore francese e di un matrimonio celebrato l'11 marzo 1810 da cui nacque Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte, il futuro Re di Roma.

Ora, mi sembra più che doveroso prestare attenzione ed apprendere.

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La monetazione in argento è simile a quella in oro e sono coniate a Parigi e Cassel, per queste emissioni come per le precedenti si presume che le emissioni con assi contrapposti siano parigine e parallele di Cassel, dato che è un ginepraio limitiamoci a descrivere ciò che i conii ci mostrano. Testa di cavallo a sinistra e J per Jeuffroy a destra.

Recentemente da Negrini è comparso un esemplare (ma avessi scritto una volta correttamente esemplare senza doverlo correggere !) da 5 franchi 1808 (R3-4) con il bordo in incuso ma in francese, DIEU PROGETE LA FRANCE al solito del GOTT ERHALTE DEN KOENIG, chiaramente data l'innato disinteresse dei compilatori di cataloghi di perdere tempo sui tagli delle monete, la cosa è passata nell'oblio ed è un peccato in quanto non viene citata in alcun testo, ad eccezione del precedente esemplare (anche sta volta !!) venduto nel 2006 collezione Harald Boettcher - che collezione !!!! tutte monete tedesche ma tutte tutte , vendita Harald Moeller - . Quindi non ci sono dubbi di sorta che le monete fossero approntate indifferentemente a Parigi e Cassel, sarebbe da studiare i conii ... ma chi ha voglia e tempo di farlo ?? Le immagini dei conii sono state pubblicate dal museo della zecca di Parigi.

Dato che come setto sono avvero simili prendiamo un 5 franchi a caso, non quello dell'1808 che ha realizzato 11.000 euro e sono tantini, dato che il 1809 costa meno di un quarto, di questo ci accontentiamo.

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Una raccomandazione ... attenzione alle prove per la maggior parte sono state fatte nella seconda metà dell'800, i conii sono rimasti in giro e credo (l'ho letto ma non ricordo dove - quindi chiacchiera da bar) prestati ed una officina privata che si è divertita nella riproduzione di molte monete a piede decimale. Quelle originali sono pochine.

Mi scuso per i numerosi errori di ortografia, pensare che ero nelle trasmissioni da milite

Modificato da picchio
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... ma Napoleone III no !

Why? :D

Mi sembra di capire che non Le risulta simpatico :)

Io così come Guasti, non posso far altro che rimanere nel mio ruolo di osservatore... ad assorbire tutta la conoscenza numismatica che traspare da questa stupenda discussione.

Volevo chiederLe inoltre se è possibile affrontare, così come per le prove del Regno d'Italia, anche la grandissima varietà di prove con data incompeta, presenti nella monetazione decimale di HN

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Io l'affrontrei anche, magari lo facciamo in un'altra discussione. Le ho risposto sopra cosa penso, per 3/4 sono riconii. Quelli in Nickel tutti, in rame vanno visti. Al più mi sarà più semplice dirLe quelli che per me non lo sono.

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Ci sarebbe da discutere su quanto asserito Sutherland,

Saluti Signor Picchio

Complimenti per le notevoli monete fino quì esposte,

perchè non è d'accordo con quanto asserisce Sutherland (se mi posso permettere)

Modificato da oento
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Buongiorno Oento,

non vorrei aprire un topic nel topic, quando arrivo in fondo provvedo :).

Lucadisegn85,

Nulla in contrario a Napoleone III, se siamo qui oggi molto lo si deve alle sue sconfitte militari. Non trovo il nesso tra le due monetazone, la prima internazionale e varia, mentre quella di N III è prettamente francese e scimmiotta quella del primo impero.

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Torniamo in Italia con la monetazione di Giuseppe Napoleone per Napoli e poi il trasferimento del sovrano in Spagna. Come per il Soldo anche per le piastre di Giuseppe Napoleone è stata pubblicata una monografia con tutte le varianti edite per gli anni 1806 - 1808, dato che l'articolo è fruibile a colori (http://www.panorama-numismatico.com/la-monetazione-di-giuseppe-napoleone-per-il-regno-delle-due-sicilie/) non sto a dilungarmi eccessivamente. BiondoFlavio ha pubblicato un esemplare di grande fascino e rarità per il 1806. Troverei stupido postare un secondo esemplare per questa data, considerato che gli anni sono solo tre, posterei le immagini degli altri due anni. Lo spirito non è comparativo, numisamticamente la qualità non fa la minima differenza, al più serve per meglio leggere i dettagli, quindi per il 1807 l'immagine sarà di una moneta non bella di conservazione ma da spenderci qualche parola.

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I conii di della piastra sono 4 per il 1807, con cifre corrette 1807 su 1806, il 1807, 1807 con legenda spaziata, questo esemplare, ed il tipo unico con dataa destra e valore a sinistra.

Nell'immagine notiamo la spaziatura tra la parola PRINC e GALLIC che è presente solo su questo conio cui al momento ho reperito unicamente l'esemplare qui illustrato ex vendita Nomisma di qualche anno fa (chiaramente non specificato in catalogo per le ragioni già espressamente dette). Altro elemento particolare di questa monetazione più da ancienne regime che da nuove monarchie è la legenda in latino. Una delle poche per il periodo in Italia. Nel Regno d'Italia, delle due Sicilie, le Repubbliche rivoluzionarie, Elisa e Felice (che la sostituiscono al latino del regno di Etruria), sono tutte in italiano.

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Nel 1808 abbiamo 5 conii reperiti ed incrociati tra loro, è una monetazione che per un paio di essi è facilmente reperibile in conservazione splendida o migliore. Pecca la fragilità dei tondelli che spesso cedevano sotta la pressione del torchio, quindi si hano monete di bel modulo, freschezza di metallo ma con fratture. Il collezionista che va per tipologia generalmente acquista questa data senza troppo badare alla rarità del conio. Per un esemplare di grande qualità vi rimando alle immagini postate da BiondoFlavio.

Modificato da picchio
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Complimenti discussione davvero interessante :clapping: ( e che arriva al momento giusto dato che alla prossima di Varesi ho adocchiato proprio due marenghi del genere )

Mi pare ci sia solo il 20 franchi 1809 di Cassel, prezzo assai invitante per la moneta, l'ho vista ed è fresca a discapito del BB+ assegnatole dal "cerbero" Varesi ! Sempre nell'asta c'è un esemplare di rarità ed eccellente qualità, l'80 reales del 1813 una moneta che raramente si trova in bella conservazione e che vedremo tra poco. A mio parere è la stima del "cerbero" è ad invito e non mi stupirei fosse già stata superata in prevendta.

Alberto non ti arrabbiare, tanto ho visto che in questo topic non ci vieni ... occhio non vede e cuore non duole !

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Giuseppe Napoleone dal 6 luglio 1808 nomianato re di Spagna, a scriverlo mi vien strano; un Imperatore che fa i re a sua volontà. Quando si è bambini, si gioca con i soldatini io avevo sempre il re, era il soldato più glorioso, l'unico immortale, che resisteva a tutto, invincibile. Giuseppe Napoleone, invece come re ha cercato di barcamenarsi alla bene e meglio ed in lui c'era assai poco di glorioso e di invincibile. A Napoli si trovava bene, città tranquilla, tutto sommato era ben sopportato dalla popolazione purchè lasciasse fare e non infererisse eccessivamente con l'andamento cittadino, invece, fu trasferito di punto in bianco in una nazione, calda, torrida politicamente, nel mezzo di un'insurrezione e dove vigeva ancora l'Inquisizione. Decisamente il fratello non gli fece alcun regalo dandogli la corona di Spagna; gli cambiò l'umore, infatti, è rappresentato dismesso e triste sulle monete spagnole, le meno caratterizzate ed incisive di tutto il periodo.

Le zecche attive per la monetazione del regno sono due, Madrid e Siviglia; Barcellona batte moneta per i francesi, ma la situazione è più complessa tali e tanti furono gli stravolgimenti politici della città durante l'occupazione francese. Non hanno l'effige del sovrano recano il simbolo cittadino quindi andavano bene sia per gli occupanti francesi, sia per i realisti spagnoli - sebbene la rivalità tra Barcellona e Madrid non sia solo questione calcistica dei giorni nostri - . Giuseppe Bonaparte non prova neppure ad introdurre il sistema decimale, è già preoccupato di suo di non sconvolgere la vita a suoi sudditi prima che i moti insurrezionali, supportati dagli inglesi, lo spazzino via.

Segue quindi i tagli precedenti al suo arrivo; 320 reales come multiplo una moneta di grande modulo e di disceta rarità battuta per due anni e tre differenti varianti.

A seguire l'80 reales in oro; controverso se sia da considerarsi un marengo o meno - i puristi di questa "specialità" l'abiurano.

Abbiamo due tipologie dell'80 reales, testa nuda, oppure con un nastro, sottile che la cinge (come viene rappresentato anche sul 320 reales), le emissioni sono per cinque anni 1809 e 1810 di primo tipo e 1811,12,13 di secondo tipo con il nastro che lega il capo.

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sigle M (Madrid) e • A•I e R N sono per Antonio Rafael Narvaez e Isidoro Ramos de Manzan

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Guest fabrizio.gla

Bisognerebbe caricare la mitraglia dei "mi piace"... ma non basterebbe una cartuccera!

Mi ero perso questa discussione non seguendo questa sezione, ma leggendo dal commento di picchio nella sezione stati preunitari mi ci sono fiondato peggio di una gallina quando gli buttano il mangime...

Che dire... grazie per queste bellissime monete, e le interessanti note a corredo.

Complimenti sinceri anche a biondoflavio per l'eccezionalità dei Suoi esemplari.

Proporrei di mettere la discussione in evidenza... ha assunto davvero un carattere enciclopedico per le info e la bellezza delle immagini che contiene. Una chicca davvero...

Cordialmente,

F.

Modificato da fabrizio.gla
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Bisognerebbe caricare la mitraglia dei "mi piace"... ma non basterebbe una cartuccera!

Mi ero perso questa discussione non seguendo questa sezione, ma leggendo dal commento di picchio nella sezione stati preunitari mi ci sono fiondato peggio di una gallina quando gli buttano il mangime...

Che dire... grazie per queste bellissime monete, e le interessanti note a corredo.

Complimenti sinceri anche a biondoflavio per l'eccezionalità dei Suoi esemplari.

Proporrei di mettere la discussione in evidenza... a assunto davvero un carattere enciclopedico per le info e la bellezza delle immagini che contiene. Una chicca davvero...

Cordialmente,

F.

La ringrazio a nome delle monete, purtroppo, però, non sono mie :unknw:, ma non sa quanto mi piacerebbe... le mie tasche, ad oggi, non sono sufficientemente profonde. Mi accontento di fotografarle e di lavore al catalogo della collezione che le conserva con altre belle chicche. (Quando dicevo di voler "contribuire con quanto nelle mie disponibilità" intendevo le foto ^_^ )

Modificato da BiondoFlavio82
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Purtroppo oggi manca un catalogo fatto come si deve del periodo napoleonico, ci sto lavorando da anni, ma il tempo non basta mai, tra il lavoro quello vero, famiglia e tanti elementi da da verificre finisce che arrivati in fondo si ricomincia da capo. Qui mi diverto a postare dei pensieri che impegnano poco o nulla ed hanno l'ambizione di voler avvicinare quante persone vaganti sul forum ad una monetazione che è tra le più varie ed internazionali mai battute in Europa, seconda solo a quella greca classica. Grazie a BiondoFlavio ed al fortuanto possessore dei nummogioelli che ha autorizzato la pubblicazione.

Giuseppe Napoleone conia in argento nelle zecche di Madrid e Siviglia, ma principalmente Madrid, riconoscibile per la lettera M, S è la sigla di Siviglia. Assieme alle sigle della zecca si aggiungono quelle degli assaggiatori, responsabili della coniazione; AI, IG, IA, RN, RS per Madrid e LA per Siviglia.

Si conia a Madrid la pezza da 20 reales negli anni 1808-1812 con sigle AI, 1812 IA e 1813 RN e cambia anche il tipo. Nel 1810 si conia una emissione rara con le sigle IA e solo nel 1812 una emisisone per Siviglia anche questa rara ma non in maniera eccessiva. Varianti ne abbiamo ? Orpo se ne abbiamo, dalla legenda, cifre spaziate, la forma del collo, l'acconciatura solo per parlare del diritto; al rovescio le principali sono quelle rispetto alla grandezza dell'aquila ed i mondi tra le colonne d'Ercole. Ne furono estratti circa 2.500.000 pezzi in tutto. Emissioni comuni 1809, 1810 AI, 1811, 1812, e si trovano facilmente in bello stato di conservazione.

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