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Napoleone e famiglia


picchio

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Maria Luigia, sempre con decreto 22.7.1819 fece anche emettere moneta in oro da 20 lire con le medesime date del 40 lire, un'emissione nel 1815 di 12.800 esemplari ca. ed una seconda più conenuta di soli 1.009 pezzi nel 1832 per lui cui coniazione fece ricorso alla fusione della toeletta d'oro e d'argento, dono della città di Parigi le fece per la nascita del Re di Roma. Il gesto fu di grande umanità dato che il colera imperversava in Europa e Parma ne era stata colpita con veemenza. Maria Luigia con questa regalia contribuì personalmente a ricostituire in piccola parte le finanze dello stato.... certo se l'avesse venduta avrebbe potuto contribuire con ben altro importo; ma tant'è che per far bene a volte si fa il peggio.

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Nel 1832 fu emessa una prova in argento da 20 lire, coniata in vari esemplari, e usata per donativi a corte

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Vedrò di accontentarla con il 5 lire ... non è il 1821 di cui ho visto in vita due soli esemplari; uno venduto da Apparuti e Sternberg che potrebbe essere lo stesso poi in esposizione presso la BSI di Lugano per qualche mese in una magnifica collezione napoleonica con alcume medaglie in oro provenienti dalla vendita Bank Leu ed un secondo in q. SPL nel parmense. La moneta fu "scoperta" da Livio Santamaria che ne fece un saggio sul loro "magazine" negli anni '60. Ci accontenteremo di un 5 lire 1815 ma comunque di ottima tradizione, fu venduto nel listino di Rodolfo Ratto - Catalogo di Monete e Medaglie - Periodico mensile Anno V. Aprile 1916, n. 4, lotto 2312 con descrizione :

2312 Maria Luigia 1815/47 Da 5 LIRE del 1815. AR FDC £. 8.-

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Il 2 lire e del tutto simile al 5 lire mentre la lira ha una variazione, ed infatti è detta lira nuova.

ex listino di Rodolfo Ratto - Catalogo di Monete e Medaglie - Periodico mensile Anno V. Aprile 1916, n. 4, lotto 2315 con descrizione :

2315 Maria Luigia 1815/47 LIRA 1815. AR FDC £. 3.-

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Non va dimenticato che 3 lire per una lira era un prezzo, il commercio si sviluppava con la lira in argento da 5 grammi e si andava a pagare tre volte tanto il nominale, non poco per quei tempi.

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Come del decaduto regno d'Italia si batterono le frazioni della lira, la mezza lira cioè il 10 soldi da 2,5 grammi in argento ed il quarto di lira pari a 5 soldi, Le emissioni furono solamente dtate 1815 e 1830. La prima data è piuttosto comune, mentre il 1830 e decisamente raro per i 50 centesimi, mentre il 25 centesimi è raro ma si trova in bella conservazione. Cambia il tipo ed allo stemma al rovescio abbiamo il unite in monogramma, sormontato da corona ducale, le iniziali di Maria Luigia. Del 10 soldi furono battuti in tutto 126.037 esemplari e del 5 soldi 360.021 in tutte le varie emissioni. Non so quale sia l'incidenza per data.

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Monete di rame non riportano il ritratto di Maria Luigia e quindi non hanno ragione di essere postate, non sono particolarmente rare e compaiono molto di frequente nelle aste italo-sammarinesi.

Probabilmente, lo dico in quanto su queste monete sono sempre molto cauto, nel 1830 furono eseguite delle prove di battitura con il conio preesistente per il centesimo con ritratto della sovrana.

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Non ho trovato alcuna documentazione ufficiale che prevedesse l'utilizzo dell'immagine della Duchessa sulle pezze di rame, però i due conii non hanno alcuna sovrapposizione di informazioni, anzi sono ottimamente compatibili.

E con questo anche l'Imperatrice e risolta, manca solo la sorella Elisa

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Guest fabrizio.gla

Vedrò di accontentarla...

Che dire... super-contento al 1000°/°° :) Many Thanks!

Interessantissimi i riferimenti a prezzi di acquisizione delle monete ai tempi che furono, e il loro pedegree...

Ho segnato il tutto nel mio database...

Ansiosamente aspetterò (e non sarò il solo credo...) il seguito su Elisa...

Piccola parentesi, notizie interessanti sulla vita matrimoniale di Napy con la bella d'Asburgo vengono riportate anche nella sua biografia scritta da Guido Gerosa, edita da oscar mondadori. L'ho trovata interessante, forse un pochino noiosa per l'eccessiva prolissità (almeno per i miei gusti) sui dettagli tattici delle battaglie.

Un salutone!

F.

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Maria Anna Bonaparte, detta Elisa (Ajaccio, 13 gennaio 1777 – Trieste, 7 agosto 1820), sposa a Marsiglia il 5 maggio 1797, il capitano Felice Baciocchi (1762 – 1841) membro della nobiltà corsa, ma poco gradito al fratello.

Nella spartizione ed assegnazione nepotistica dell’Italia ad Elisa e consorte capitano le rovine della Repubblica di Lucca ed il 18 marzo 1805, Napoleone crea ad hoc il principato di Lucca e Piombino per la sorella. Il 3 marzo 1809 divenne granduchessa di Toscana.

"la Madame", come era uso essere chiamata dai suoi sudditi in maniera non propriamente edificante (era lo stesso nomignolo per le signorine di facili costumi), si preoccupò lei stessa di amministrare i paesi assegnatile dal potente fratello, ma non riuscì mai a godere dei favori della popolazione dei territori da lei retti, diffidando soprattutto dei suoi sforzi per francesizzare l'antica repubblica.

Portò avanti riforme e numerosi tentativi per modernizzare la fu repubblica; durante il dominio Baciocchi-Bonaparte fu emesso, il 24 marzo 1808, il "Codice rurale del Principato di Piombino", di notevole importanza. La corte di Lucca fu meta di artisti e studiosi, attori e musicisti. Con una oculata politica economica risolleva il principato, nelle opere vi è l’allungamento della via Maestra Pisana conosciuto con il nome di Via della Principessa, riordina il catasto, e prepara i progetti per il collegamento di Siena al mare di Piombino, opera che sta vedendo la luce con soli 200 anni di ritardo. Nel solo 1808 vengono spesi 400.000 franchi per opere pubbliche che considerate le dimensioni dello stato sono una cifra importante. Non va dimenticata la bonifica della pianura di Piombino tra il 1806 ed il 1813 e la ripresa dei lavori si ebbe solo nel 1831. Alla caduta dell’impero non ebbe ne fortuna ne riconoscenza. Spogliata di tutto fu prigioniera in Austria, allo Spielberg, e dopo innumerevoli traversie riparò a Bologna e poi a trieste dove si spense per un male incurabile, ed è sepolta nella basilica di San Petronio a Bologna.

Ha coniato 4 nominali, tutti con i busti accollati suoi e del marito Felice. Lo scopo di questa breve carrellata di ritratti napoleonici non è nulla di più di una chiacchierata tra amici, quindi sorvolo sullo stato generale della monetazione in Toscana, ma faccio volentieri notare che la monetazione non è in lire, bensì in franchi, caso unico, dopo la repubblica Subalpina.

Nel Principato l’introduzione del sistema decimale basato sul franco non esclude la vecchia moneta, in Archivio di stato ci sono pile di documenti dove i capitoli di spesa sono espressi sia in franchi sia in lire da 20 soldi o 240 denari, la ragione principale è che la moneta decimale, di fatto, viene introdotta solo nel 1810.

Vi invito, per coloro che vogliono approfondire la materia alla lettura dell’opera di Lorenzo Bellesia sulla monetazione di Lucca, ed indispensabile il quaderno Mario Rasile XLVII settembre e ottobre 2001 : “Quattro monete per una principessa” …. invece sono cinque ma lo vediamo poi.

Le date per le emissioni del 5 Franchi sono quattro 1805 (83.309 p.c.), 1806 (81.610 p.c.) 1807 con ogni probabilità assorbita nella coniazione dei 174.960 esemplari del 1808.

Per gli anni 1805 ci conoscono 6 conii, un conio solo per il 1806 e 1807 e 6 conii per il 1808.

Le varianti sono nelle dimensioni dei fiocchi, dei busti, nei rami di alloro con bacche e nell’acconciatura della Principessa.

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Solitamente vengono classificati i cinque franchi per la legenda, come PIOMBINO . e 1805 . io preferisco la classificazione con il fiocco che lega la base dei rami di alloro.

In questo caso i busti piccoli e busti piccoli e fiocco ampio con nastri pendenti

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Buonasera Sig. Picchio, complimenti per la stesura (e non solo) della duchessa. Lo ammetto, ero davvero ansioso (da alcuni anni) di ammirare alcune delle sue monete relative alla sovrana..una collezione davvero imponente. La disturbo solo un attimo (perdoni se torno indietro) in merito ad uno scudo 1832 da me oggi stesso visionato. Moneta 5 lire 1832, argento 900, fondo specchio, peso decisamente nella norma (aimè, non avevo bilancina ed venditore sfuggente, non dispongo di foto), contorno: liscio, senza la scritta in incuso DIRIGE ME DOMINE. Ho subito controllato il Pagani prove e progetti, memore che lo scudo del 1815 "prova" è segnalata senza tale dicitura al contorno, ma nulla riguardo la data 1832. La moneta è coniata, non vi sono tracce di fusione. Forse una medaglia-moneta postuma? Di falsi ne ho visti parecchi e di tutti tipi, ed escludo trattasi di falso. Non ho alcuna informazione a riguardo, Le chiedo gentilmente qualche info se dovesse esserle capitata sottomano una moneta di tal tipo. Ringrazio molto.

Marco

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Le rispondo rapidamente: per quel che ne so ci sono delle coniazioni posteriori del conio del 1815 e del 1832 che risultano avere dettagli meno definiti, ma di un esemplare a bordo liscio è la prima volta che lo sento per il 1832.

Va condsiderato che le 5 lire di Maria Luigia sono state prodotte in più metalli, per ostentazione in oro, e per prova in rame e stagno. Il bordo liscio può essere determinato, in rarissimi casi non da una prova, per la quale non ne vedo la ragione ma da un uno non corretto della virola di contenumento che non ha inciso la legenda. Mi è capitato un 5 lire di Napoleone I 1814 con il bordo liscio, quasi certamente per un salto di virola.

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Inviato (modificato)

Secondo tipo per l'emissione del 5 franchi è con i busti medio/grandi, varia la legatura dei rami, l'acconciatura di Elisa, il profilo del consorte.

Il 1807 è un anno non comune, anche se sarebbe opportuno considerare tutti i conii fiorentini per Lucca e Piombino rari e, non solo per data dove il 1805 e 1808 apparirebbero comuni.

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Modificato da picchio
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Terzo conio il 1808 con la data corretta o sovrapposta, ed i busti grandi. Il fiocco non ha pendenti come il precedente. Il fatto che non sia conosciuta con esattezza l'emissione di esemplari del 1807 e che vi siano più conii corretti del 1807 in 1808 m ifa supporre che nei dati di emissione del 1807 siano stati inglobati nella produzione del 1808 che è piuttosto ampia.

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Il franco alla stregua del suo multiplo non reca impressa la reale data di emissione, i 60.625 esemplari furono coniati successivamente al 1808.

con data 1805 si conoscono due esemplari; il primo di prova, seppur abbia circolato, Ex collezione Heiserman, poi collezione privata emiliana, ed infine collezione Vitalini vendita Nomisma 40. E' l'esemplare citato dal Pagani ed ha i busti per dimensione e per stile completamente diversi alla monetazione ufficiale. Un secondo esemplare, non più di prova ma datato 1805 con i conii definitivi è stato offerto dalla rinnomata casa d'asta NAC a Milano mi pare nel 2007. La moneta è comparsa in Francia acquistata da un collezionista che ha visto l'ottima opportunità di guadagno è stata messa in vendita a Milano. Ha realizzato più di 30.000 euro comprata da un commerciante del centro Italia che solitamente non ha interesse per queste monete. Dove sia la moneta lo ignoro. Chiuso l'inciso di questi due unicum, passiamo alla monetazione ufficialmente nota.

Anche per questa mnetazione abbiamo alcune varianti di conio a seconda degli anni, ma sono varianti meno marcate di quanto non siano per il 5 franchi.

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in rame sono stati battuti il 5 centesimi del peso di 10 grammi ed il 3 centesimi da 6 grammi di rame. Per queste due emissioni per un totale di 71.500 pezzi estratti del 5 ct e 225.000 del 3 ct esistono alcune varianti di conio che vanno dalle dimensioni del tondello all'acconciatura dei capelli ed ai punzoni utilizzati per la legenda.

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.... ma non avevamo detto che erano tre i pezzi in rame ...bhe in verità sono due coniati ed uno progettato: ne colgo l'occasione per concludere questa carrellata sulla monetazione con ritratto napoleonica con una moneta poco conosciuta.

Il centesimo di Elisa e felice, una moneta coniata in zecca con tanto di conio specificatamente approntato, quindi un costo non esiguo sostenuto, e mai passato all'emissione ufficiale. La moneta è in piombo ed è inequivocabilmente di zecca, cosa poi ne è stato di eventuali pezzi in rame, ad oggi non ne sono mai comparsi. Questa tipologia non è pubblicata al momento in alcun testo, non ultimo il lavoro di L. Bellesia sulla monetazione di Lucca.

con questa moneta, a me molto cara per le circostanze cui ne venni in possesso, apro nuovi interrogativi sulla monetazione napoloenica, quante ancora sono le monete che non ci sono note e che languono in musei e collezioni private ? Quante ancora ne vedermo pubblicate sul C.N.N. ??

Spero di avervi appassionato alla numisamtica di questa famiglia borghese che per 20 anni ha governato l'Europa tra cento guerre, mille battaglie ed altri accadimenti prodigiosi.

Per informazioni sulla monetazione napoleonica non esitate a contattere "picchio" per MP o vi risponderò direttamente da questa discussione, che non è la mia discussione ma la discussione di chi apprezza questa monetazione e mi auguro vorrà aggiungere quanto meglio ritenga opportuno. Avrei piacere di non avervi tediato troppo con le mie elucubrazione e .... buon Napolone a tutti.

Fine.

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Guest fabrizio.gla

Spero di avervi appassionato alla numisamtica di questa famiglia borghese che per 20 anni ha governato l'Europa tra cento guerre, mille battaglie ed altri accadimenti prodigiosi.

Assolutissimamente!

Molte grazie!

:)

F.

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Se Picchio mi ospita in questa stupenda discussione, vorrei aggiungere una curiosità: l'evoluzione della firma di Napoleone attraverso gli anni. Sinceramente non mi ero mai imbattuto in un tal numero di varianti della stessa firma. L'ho tratto da un vecchio numero dell'Annuario Numismatico Rinaldi.

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