Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Ho un pò di problemi nell'individuare il giusto grado di conservazione nelle piastre napoletane, nello specifico quelle di Ferdinando II o Francesco II.

Generalmente i miei punti di riferimento sono i capelli del re, o i tre gigli nella "pallina" dello stemma. Il problema nasce quando il conio è stanco. Come faccio a non confondere un conio stanco o molto stanco con l'usura?


Inviato

Ho un pò di problemi nell'individuare il giusto grado di conservazione nelle piastre napoletane, nello specifico quelle di Ferdinando II o Francesco II.

Generalmente i miei punti di riferimento sono i capelli del re, o i tre gigli nella "pallina" dello stemma. Il problema nasce quando il conio è stanco. Come faccio a non confondere un conio stanco o molto stanco con l'usura?

Ciao PerUnaLira, domandina un pò complicata......vediamo un pò....... :blush: credo che sia questione anche di pratica e di molta esperienza; su una moneta si può carpire se si presenta logorata o deteriorata a differenza del conio che potrebbe risultare molto sfruttato dando origine ad impronte basse o molto basse, quindi è il conio ad essere usurato e non la moneta, ma alcune volte potresti trovare anche le due combinazioni.

Consentimi una battuta........ma ti metti a guardare pure il capello ? :blum: :blum:


Guest fabrizio.gla
Inviato

bella domanda... mi piace!

Come dice Pietro è basilare fare l'occhio con la pratica, vederne tante (senza comprarle...) e magari conservare delle foto di monete in alta conservazione per studiarla, e tenerla come riferimento.

Come tu stesso hai giustamente osservato non sempre i dettagli nitidi sono un indice di alta conservazione, proprio perchè a volte i numerosi difetti di conio possono comprendere debolezze e/o schiacciature, senza però influire sulla conservazione (ma certo sul valore finale).

Allora devi tenere conto di altri fattori...

Ad esempio, il lustro, la brillantezza del metallo, e anche... Il colore. Detta così, quest'ultima cosa sembra un'assurdità, però se ci fai caso, la moneta tende ad essere più bianca tanto più è vicina al massimo grado di conservazione.

Ultimo ma non meno importtante, è il fattore luce... Una buona illuminazione permette di avere una più corretta visione della conservazione, e quando questa non è a disposizione, io mi aiuto cercando di esaminare la moneta inclinandola nella parte che ha più luce, per vedere meglio lo stato dei campi, brillantezza, lustro, e se ci sono segni di pulizia meccanica.

Per il resto... tanta pratica, non si finisce mai di imparare, e secondo me, è questo il bello :)

Ciao!

F.

Inviato

In verità...i capelli li conto uno ad uno ;)

Scherzi a parte, prendiamo un caso pratico, la piastra del 1837 su cui vi ho già chiesto un parere (quella dell'ultima asta Varesi) periziata bb/spl.

Guardando i rilievi la giudicherei BB, cosa mi sfugge? Cosa la rende BB/Spl e cosa non la rende splendida?


Inviato

Per valutare lo stato di conservazione una piastra borbonica di Ferdinando II è importante, ma non fondamentale, adocchiare lo stato di usura dello stemma dei Medici (la palla con i tre gigli per intenderci) ed alcune parti più rilevanti della capigliatura. In molti casi l'usura del conio provoca debolezze dell'impronta nei rilievi proprio in suddetti punti, è quindi necessario spostare l'attenzione sulla tonalità della patina, dei fondi (la brillantezza ad esempio) e la nitidezza dei caratteri (se ben taglienti o usurati).


Inviato

Come ogni tondello ha una storia a se, anche la data contribuisce a definire la propria identità, esistono esemplari che definiresti bb, e per quell'anno invece sono in conservazione maggiore.

Oltre gli elementi classici che caratterizzano il loro stato conservativo, entrano in gioco il conio e i punzoni usati per comporre e battere i tondelli.

Noterai, infatti, che alcune date si trovano in conservazione più alta, non perché abbiano circolato di meno, ma solo per la sua natura del conio di origine, in più si tendeva a far lavorare il maggiormente quest'ultimo, tenendo anche conto che il regno era molto vasto, e la sua domanda cresceva, atro particolare la tesaurizzazione....

In definitiva come per alcuni nominali di rame, bisogna conoscere bene questa monetazione altrimenti le illazioni continueranno a farla da padrone…

Ciao Eros

  • Mi piace 1

Inviato

ma prendendo come punto di riferimento la piastra del 1837 : http://www.varesi.it...ywords=italiane

cosa devo guardare e che valutazioni devo fare per capire lo stato di conservazione?

Ma questa linkata è una piastra del 1818, forse hai sbagliato link?

Ad ogni buon conto sappi che le piastre di Ferdinando I di Borbone sono quelle che presentano il maggior numero di difetti di conio. La più bella e la più nitida avrà comunque dei graffietti marginali. In questo tipo di piastra è importante lo stato dei fondi e della capigliatura al di sopra e al di sotto della corona. Per le piastre di Ferdinando II, se può aiutarti come esempio, ti consiglio di dare un'occhiata a queste del 1833, 1834 e 1835 postate in questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/89658-piastra-1834-piccola-differenza/ , noterai che pur essendo in conservazioni straordinarie presentano impercettibili tracce di difetti o rilievi poco nitidi in alcuni tratti.


Inviato

ma prendendo come punto di riferimento la piastra del 1837 : http://www.varesi.it...ywords=italiane

cosa devo guardare e che valutazioni devo fare per capire lo stato di conservazione?

Ma questa linkata è una piastra del 1818, forse hai sbagliato link?

Ad ogni buon conto sappi che le piastre di Ferdinando I di Borbone sono quelle che presentano il maggior numero di difetti di conio. La più bella e la più nitida avrà comunque dei graffietti marginali. In questo tipo di piastra è importante lo stato dei fondi e della capigliatura al di sopra e al di sotto della corona. Per le piastre di Ferdinando II, se può aiutarti come esempio, ti consiglio di dare un'occhiata a queste del 1833, 1834 e 1835 postate in questa discussione http://www.lamoneta....ola-differenza/ , noterai che pur essendo in conservazioni straordinarie presentano impercettibili tracce di difetti o rilievi poco nitidi in alcuni tratti.

il link è giusto...mi riferisco al lotto 1141, metà pagina.


Inviato (modificato)

ma prendendo come punto di riferimento la piastra del 1837 : http://www.varesi.it...ywords=italiane

cosa devo guardare e che valutazioni devo fare per capire lo stato di conservazione?

Un aiuto ti può venire da quanto sono in rilievo le parti della moneta, per cui, come indicatore di usura, puoi usare al dritto i baffi e l'orecchio del sovrano, al rovescio i tre gigli sulla partizione medicea dello stemma (come hai detto che già fai), i dettagli della corona e i dettagli piccoli, come le aquile d'Aragona-Sicilia, il castello ed il leone di Spagna, oltre che i gigli sparsi nelle varie partizioni dello stemma. Per esempio, nella piastra 1837 di cui sopra, al dritto si vedono ancora "molti capelli" (non tanti da SPL pieno, credo...), l'orecchio è un po' appiattito, ma ancora ben delineato; al rovescio, i dettagli della corona sono nitidi e si intravedono i tre giglietti sulla palla dello stemma dei Medici, mentre gli altri dettagli hanno un'usura compatibile con il BB; a metà tra BB e SPL...

Di solito, almeno per quello che ho visto, la stanchezza di conio colpisce spesso i capelli (sia nelle piastre di Feridnando I che II).

Modificato da Galenus

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.