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Inviato

Apro questa discussione con lo spirito di rendere un servizio in più a questa splendida sezione e di fornire alcune notizie su Medaglie apparse nell' Asta Varesi dell'Aprile 2007 "Utriusque Siciliae" prendendo in esame un periodo storico che poco ha avuto attenzione e poco se ne è parlato fino ad oggi (Rif. Medaglie).

Mi auguro che con questo mio intervento anch'esse possano godere della giusta importante e della dovuta attenzione, sia dal punto di vista storico che artistico, anche se per alcuni versi mai alla pari con le Napoleonidi e le Borboniche, ma sono pur sempre di Napoli...........che ne dite ?? ;) Chiunque aggiunga ciò che ritiene utile e istruttivo.

Logicamente le Medaglie proposte provengono da foto tratte dal Catalogo dell'Asta.........se qualcuno ne possiede qualche esemplare potrebbe sempre inserirlo nella discussione.

Io direi di partire e la prima che mi preme mostrarvi è l'omaggio a Don Pedro Gyron, Duca di Ossuna, Vicerè di Napoli -

http://it.wikipedia.org/wiki/Pedro_T%C3%A9llez-Gir%C3%B3n,_III_duca_di_Osuna

http://it.wikipedia.org/wiki/Duca_di_Osuna

Varesi 24; Siciliano 15 ( se non altro anche perchè al verso è raffigurato il mio Gravatar);

D/ PETRVS GYRON OSS DVX & VRENIAE COM X in corona di perline; busto a destra con corazza, toson d'oro e colletto di tela (esiste anche la versione con collare ad incespo);

V/ PRIMVS ET IRE VIAM in corona di perline; nel centro cavallo rampante a sinistra, sotto le zampe anteriori, in corsivo la scritta Ju.Grae (non sempre visibile)e dietro la coda 1618;

>

La vita e le bizzarrie di don Pedro Tellez Gyron, Duca di Ossuna, il più napoletano dei vicerè spagnuoli, sono sono narrate con abbondanza di particolari nelle storie e nelle cronache di Napoli; E' nota pure la sua cultura umanistica che gli permetteva di parlare correttamente il latino, di cui aveva appreso in Napoli i primi elementi alla scuola di Andrea Savone. Da tale specifica competenza presero lo spunto gli ideatori della Medaglia per propagare un'idea che si andava maturando e che nascondevano sotto poche parole latine, comprensibili solo da pochi iniziati. Il cavallo del Verso/Rovescio con il capo sottile, il tronco corto, la groppa doppia ed il petto lussureggiante di muscoli è l'immagine perfetta del puledro descritto da Virgilio nel terzo libro delle Georgiche; esso per primo osa percorrere una strada, affrontare fiumi minacciosi ed affidarsi ad un ponte sconosciuto senza temerne il rimbombo; non importa se il cavallo stia a rappresentare il Popolo Napoletano o il Regno tutto e se era veramente nelle intenzioni del Vicerè il rendersi indipendente dalla Corte di Spagna, è certo però che un gruppo di uomini, rappresentati dal giovane puledro, si dichiarava pronto a tutto osare, a seguire vie mai percorse, a sfidare ogni pericolo, il che prova che a Napoli, nel 1618, vicerè e classe colta, forse sollecitati da qualche scaltra Potenza Straniera, macchinavano qualche cosa che, anche se non aveva concrete possibilità di riuscita, certamente raggiungeva lo scopo di creare fastidi alla Spagna e si maturava quello stato d'animo che, 29 anni più tardi, esplose nella rivoluzione di Masaniello.

tratto da BCNN 1956 "Memorie metalliche delle Due Sicilie"

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Inviato

Bella discussione, Pietro, anche perché parte da una delle figure più controverse dell'epoca vicereale napoletana, spesso vicino al popolo (anche se si dice lo fosse più per bizzarria che per vera comprensione) e, altrettanto spesso, avverso alla nobiltà del regno e alla madrepatria spagnola (le voci di complotti per diventare re di Napoli ne provocarono, alla fine, l'allontanamento dal viceregno, allontanamento che fu tutt'altro che tranquillo, visto che egli non voleva cedere il posto al Cardinale Borgia, tanto che si pensò ad un certo momento volesse invadere Napoli, cosa che poi non avvenne). Quanto afferma Siciliano nelle sue "Memorie metalliche delle Due Sicilie", cioè che egli fu "il più napoletano dei vicerè spagnuoli", è confermato anche da racconti secondo cui l'Ossuna era solito "infiltrarsi" tra la popolazione per studiarne i comportamenti, soprattutto durante le feste e le occasioni di confusione. Complimenti ancora per aver aperto questa discussione e buona domenica a tutti.


Inviato

Rimanendo in tema "Gyron" > invocazione in Napoli della protezione della Vergine Immacolata.

Varesi 25 - Siciliano 17

D/ PETRVS GYRON OSS DVX & VRENIAE COM X in corona di perline; busto a destra con colletto di tela; senza data;

V/ SVB TVVM PRAESI CONFVG SAN DEI GENETRIX; in corona di perline;

Nel campo, la vergine immacolata su di una mezzaluna al di sotto della quale vi è un paesaggio; ai lati disposti in due linee verticali, diversi simboli: luna, giglio, specchio, fonte, torre, arca, sole, rosa, orto, palma.

Bronzo mm.46

da "Memorie Metalliche"

Non è possibile dare una spiegazione sicura al misto di sacro e profano contenuto in questa Medaglia.

E' noto che il mistero della Concezione aveva ispirato sempre vivo fervore nei Regnanti, nel clero e nel popolo di Spagna tanto da indurli a chiederne ripetutamente la definizione dogmatica; ma quando più forti erano le pressioni, tanto più s'irrigidiva l'Autorità Apostolica nel suo riserbo, anche perchè vi era dissenso fra i teologi dei Gesuiti e quelli dei Domenicani.

L'Ossuna, non si sa se per calcolo, temperamento, opportunità o personale devozione, sconfinando in un campo esclusivamente riservato alla Santa Sede, intervenne nella contesa in "pro dogma".

E' probabile che la Medaglia ricordi questo poco opportuno intervento nella questione dogmatica o la personale devozione del Vicerè, ma è più probabile che essa sia stata ideata e diffusa da quegli stessi uomini che con il "Primus et ire viam" si dichiaravano disposti a tutto osare ed ora si proponevano di dare un contenuto sacro alla loro propaganda ed un incoraggiamento a quelli che dovevano percorrere le auspicate nuove vie.

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Inviato

Ottimo Pietro!! Grande e proficua idea quella di lanciare una discussione sulle medaglie del Sud del periodo antecedente a quello borbonico (1734). Appena posso darò anche io il mio contributo. Inizio a segnalare questo studio sulla medaglia del 1707 per l'entrata degli austriaci a Napoli e alcune ricerche sull'emblema del cavallo sulle medaglie napoletane. Ecco la copertina. Poi se a qualcuno interessa l'argomento possiamo approfondire. Siamo a vostra completa disposizione. :good:

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Inviato

Ciao Francesco, premetto che non ho la rivista, quindi per gli approfondimenti "rimando" ma dalla pagina che hai postato ....subito due

domande:

a) Figura 4 e 5 nr. 2 Medaglie per lo stesso evento.......perchè ?

b) La figura del Cavallo...........rivolta verso destra "strano", c'è qualche motivo particolare ?

Ciao e grazie


Inviato

La rassegna si è fermata? Era interessante... :(


Inviato

Ciao Michelangelo, stasera posto qualche medaglia. Scusate per l'attesa


Inviato

La rassegna si è fermata? Era interessante... :(

:nono: attendevo con ansia Francesco.....bhe io adesso credo di aver trovato qualcosa in riferimento ai due coni della Medaglia per l'arrivo a Napoli della Regina Giulia Maria !!

da Tommaso Siciliano - Medaglie Napoletane 1806 - 1815 "I Napoleonidi", in Rif. alla medaglia in fig. 5 Siciliano 9 - 1808 egli scrive:

fu anche questa battuta in NApoli, per ricordare lo stesso fatto, ma non dovette piacere e, certamente, non fu la Medaglia Ufficiale; infatti non era neppure compresa nel Medagliere, ove la Zecca conservava tutti i lavori che aveva prodotto.

La forma lenticolare dei pochi pezzi conosciuti ed i numerosi difetti, sei nel dritto che nel rovescio, fanno pensare a delle prove mal riuscite e ad un progetto abbandonato. Poi aggiunge, non sono riuscito, a trovar notizie dell'artista "LE PAJOT" che firmò il dritto nè, fra le duemila e più medaglie che celebrarono l'epopea napoleonica, ve ne sono altre che portano questa firma.

Poi a proposito del Cavallo rivolto a destra ho notato che in quasi tutte (se non tutte) le medaglie Napoleonidi gli animali sono sempre raffigurati rivolti verso destra compreso il Cavallo presente nelle Bandiere del periodo.

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Inviato (modificato)

In onore del Generale Girolamo Carafa “Principe del Sacro Romano Impero”

Varesi 26 – Siciliano 23 mm.55

D/ HIER CARAPHA MARCH PRINCEPS MONTINIGR SAC RO.IMP. & CAP AC L T GNLIS FERD 2° IMP. in corona di perline e con abbreviazioni; busto a sinistra con corazza e colletto di tela; nel taglio del braccio MDCXXIIII;

V/ nel campo, Fenice su tizzoni che ardono;

Girolamo Carafa nacque in Montenero di Abruzzo, feudo della sua famiglia, da Rinaldo; stufiò in Roma letteratura e filosofia presso il Cardinal Antonio, suo zio; Cominciò la carriera militare nel 1587, combattè in Fiandra alle dipendenze di Alessandro Farnese dal quale ebbe il Comando della Cavalleria, fu più volte ferito.

Stette in Ispagna al servizio di Filippo IV, il quale lo inviò in Sicilia con l’incarico di Generale della Cavalleria, vi si trattenne però poco tempo, perché lo chiamò alla sua corte l’imperatore d’Austria, Ferdinando II con la carica di Luogotente Generale di Cesare, riservata ai più alti personaggi dell’Impero, del quale ebbe anche il titolo di Principe per se e per i suoi successori.

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Modificato da peter1

Inviato (modificato)

Per omaggio a Don Luigi Moncada, Pricipe di Paternò, Duca di Montalto ed Alcalà, Presidente del Regno di Sicilia.

Varesi 28 – Siciliano 34 mm.60

D/ ALOISIVS PRINCEPS DVX MONTIS ALTI ET ALCALA REGNI SICILIAE PRO RE. in doppia corona di perline; busto a destra con corazza, manto e decorazione; nel taglio del braccio, M PIRIX;

V/ IN OMNIBVS EGO. in doppia corona di perline; nel centro, donna sedente, con il braccio destro abbraccia e sostiene una colonna, mentre con la mano sinistra regge una bilancia nei cui piatti si vedono fiori e frutta; nell’esergo MDCXXXVIII .

Don Luigi Moncada, Principe di Paternò, Duca di Montalto ed Alcalà fu presidente del Regno di Sicilia e, successivamente vicerè di Sardegna e poi governatore di Valenza; dopo essersi sposato du e volte abbracciò la vita ecclesiastica e fu fatto cardinale dal papa Alessandro VII.

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Modificato da peter1

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Omaggio al Cardinale Francesca Maria Brancaccio

Varesi 30 – Siciliano 31 mm. 79

D/ FRANC MARIA S.R.E. CARDINALIS BRANCATIVS, a tutto campo busto rivolto verso destra;

V/ NEC IPSA IN MORTE RELINQVAM, leone morto con sciame di api nelle feuci; nel fondo, un castello diroccato.

Membro di un’insigne famiglia patrizia di Napoli, lasciò la sua città e l’esercizio forense, al quale si era dedicato, per abbracciare in Roma la vita ecclesiastica; frequentò la casa del cardinale Maffeo Barberini che, assunto al pontificato, lo creò prima vescovo e nel 1633 cardinale.

Il verso della medaglia costituisce una chiara manifestazione di gratitudine del porporato verso l’alto protettore.

Il Brancaccio era fra i papabili nel conclave del 1670, ma vi fu il veto della Spagna per dissapori avuti con il vicerè di Napoli mentre era vescovo di Capaccio; morì nel 1675 e dispose che la sua biblioteca fosse da Roma trasportata a Napoli ed aperta al pubblico, cosa che fu eseguita dai suoi eredi, che lo ordinarono in un’apposita sala annessa alla chiesa di Sant’Angelo a Nido, patronato della famiglia Brancaccio; ora è incorporata nella Biblioteca Nazionale.

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  • 4 settimane dopo...
Inviato

Filippo V Re di Spagna per la ristabilita tranquillità nelle Due Sicilie.

Siciliano 68

Sotto il busto del Re: F. - S. Vrbani

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Inviato

Al rovescio troviamo una bellissima immagine di Nettuno armato di tridente, in piedi su una conchiglia. Alla sua sinistra, il Regno delle Due Sicilie.

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Inviato (modificato)

Masaniello ed Oliviero Cromwell - Varesi 29; Siciliano 40

Al dritto busto di Cromwell tre quarti a destra fiancheggiato da due guerrieri con corazza ed elmo che gli sorreggono sul capo una corona di alloro e con l'altra mano si appoggiano agli scudi che hanno a lato; sotto il busto, in una cartella contornata da fregi a cartoccio la scritta OLIVAR CROMWEL / PROTECTOR V .ENGEL / SCHOT EN IRLAN (Alcuni esemplari portano inciso nel taglio "VIOLENTA IMPERIA NEMO CONTIVIT DIV."

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Modificato da peter1

Inviato

Al verso busto di Masaniello tre quarti a destra fiancheggiato da due popolari che gli sorreggono sul capo una corona di re mentre con l'altra mano si appoggiano a due scudi; sotto il busto, in una cartella contornata da fregi a cartoccio, la scritta MASANIELLO VISSCHE / EN CONINCK V. NAPLES / 1647

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  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

Battaglia Navale combattuta presso Messina dalle flotte Francese ed Ispano Olandese.

Siciliano 51 - Varesi 32

mm 41 - R2

D/ LVDOVICVS MAGNVS REX CHRISTIANISSIMVS; testa rivolta verso destra.

R/ ALIMENTA MESSANAE; baia con navi prossime ad approdare; su di esse vola una Vittoria avente nella destra un fascetto di spighe e nella sinistra una corona di alloro; nell'esergo HISPAN AD FRETUM / SICUL DEVICTIS / M.DC.LXXV

La fazione dei "Malvizzi" composta dai nobili ed ottimati di Messina, bistrattata dallo stratigoto Diego Soria, marchese di Crispano determinò di chiamare in aiuto le armi Francesi e riconobbe per su re Luigi XIV; iFrancesi lieti di creare un altro focolaio di guerra nel Mediterraneo, accettarono.

Il Vicerè interino di Sicilia, Marchese di Bajona, per ridurre i ribelli all'obbedienza, pensò di affamarli e stabilì il blocco della città per terra e per mare, che venne reso più severo dal suo successore Marchese di Villafranca; ma i francesi, con la battaglia navale del 9 febbraio 1675, riuscirono a liberare in maniera definitiva il porto e potettero rifornire di viveri la Città.

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Modificato da peter1

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