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Segni identificativi di zecca


Risposte migliori

Molti argomenti sono stati affrontati diciamolo,ma spunti interessanti o non ancora del tutto approfonditi ci sono sempre.

Per esempio uno che mi ha sempre affascinato,anche perchè l'ho trovato quasi sempre nelle monetazioni studiate è quello dei segni identicativi di zecca o dello zecchiere.

Intendo quelli presenti nella monetazione di Pavia e successive ; nei denari pavesi sono presenti in gran numero e varietà.

Si può definirlo un sistema per identificare le singole emissioni e quindi della possibilità di attribuire a uno specifico funzionario o monetiere la responsabilità per l'emissione di una partita difettosa, fraudolenta, sottopeso o di fino calante.

Quella pavese è rappresentata da cunei, triangoli, punti, varianti delle legende, abbiamo i cunei in quella di Lucca, a Milano negli imperiali piani abbiamo trifogli con o senza stelo e rosette con o senza stelo ,nella monetazione astense le combinazioni sono veramente varie .

Possono essere utili per avere dati sulle cronologie come nel caso dei denari imperiali milanesi, o le quantità di serie prodotte, in alcuni casi potevano essere ripetute nel tempo ,di certo l'aspetto dei segni identificativi è un aspetto da studio e riflessione.

Chi li ha descritti in modo puntuale è stato il Prof. Saccocci nello studio " Il ripostiglio dell'area Galli Tassi di Lucca " in BDN 36-39 ed.2004 : " potevano ripetersi senza per questo implicare omogeneità cronologia.

Questo per il possibile riuso degli stessi punzoni per lungo tempo, oppure perchè certi elementi che sicuramente avevano lo scopo di distinguere " giuridicamente "le varie sotto-emissioni ( cunei, triangoli, punti, piccole varianti nella legenda ), di fatto potevano essere ribaditi presssochè identici in serie diverse ( visto che le combinazioni non erano infinite ), senza per questo implicare alcuna loro contemporaneità."

Quindi segni giuridici ripetibili nel tempo per Saccocci.

L'argomento offre indubbiamente spunti, anche perchè presente in diverse monetazioni, vediamo se qualcuno vuole approfondire in base alle proprie conoscenze di zecca ,io ho lanciato il sasso......

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Tipico il caso dei tirolini di Merano che furono coniati per decenni e che si distinguono per numerosi simboli posti tra la legenda COMES TIROL. Anche in questo caso ci sono simboli che si ripetono, ma a parità di simboli è possibile prendere in considerazione altri elementi, come il piumaggio dell'aquila, per ordinare le emissioni.

Arka

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A proposito di segni e lettere particolari, nel caso della zecca senatoriale romana si riscontra un fenomeno interessante, a mio parere, (anche se in questo caso riguarda XII e XIII secolo) e riferito alla produzione di moneta piccola.

I simboli ai lati della S (Senatvs) sopra il "pettine" sono la base di riconoscimento da parte del pubblico. Mi spiego meglio: in pratica tramite le simbologie veniva comunicato agli utenti ogni periodica caduta di titolo dovuta a svilimento del valore intrinseco della moneta. Non male, vero? Accade anche in altre zecche? Mi interessa......

Invece, ulteriori segni presenti nel campo della croce, potrebbero fare riferimento a probabili zecchieri. In questo caso è comunque difficile dimostrarlo anche a causa della mancanza cronica di documenti scritti, purtroppo.

Forse sono fuori tema ma ........

Saluti

Complimenti, Mario, per il tuo nuovo e interessante articolo ;)

Modificato da adolfos
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Ho lanciato un sasso, credo sia rimasto in fondo al lago..... ;) ,scherzi a parte,quanti segni nelle monete e cosa ci vogliono dire, solo di alcuni capiamo,di altri rimangono difficili le interpretazioni o si può in alcuni casi solo supporre ,ma il bello è anche questo.

Prendiamola allora da un altro punto di vista, un pò malizioso , i segni identificavano anche coniazioni diverse dalla zecca ufficiale ?

Facciamo degli esempi , prendiamo i frisacensi e le monete attribuite ad Aquileia,in poche parole il Bernardi 4 e il 5, il 5 si distingue dal 4 anche, non solo per questo, per tre globetti sul rovescio messi in fila sotto il tempio.

Questo secondo il Bernardi identificherebbe una coniazione di imitazione aquileiese rispetto all'altra di tipo frisacense.

Ma anche in Lucca, quanti segni,cerchietti,stellette, che messaggi ci mandano ? quelli di coniazioni diverse da quelle ufficiali?

Quante ipotesi, quanti studi ! a volte non trovano risposte adeguate e solo purtroppo supposizioni, ma questi sono i messaggi che ci vogliono mandare le monete !

Il bello, poi alla fine è proprio anche questo !

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Mi vengono in mente i simboli degli zecchieri di Firenze... o i simboli segreti sui ducati veneziani e quelli evidenti sui grossi...

Arka

ma per quanto riguerda firenze, ad esempio nei fiorini d'oro, perchè in alto a sinistra del santo ci sono segni identificativi di un determinato periodo? curiosità...

stefano

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Mi vengono in mente i simboli degli zecchieri di Firenze... o i simboli segreti sui ducati veneziani e quelli evidenti sui grossi...

Arka

ma per quanto riguerda firenze, ad esempio nei fiorini d'oro, perchè in alto a sinistra del santo ci sono segni identificativi di un determinato periodo? curiosità...

stefano

Ciao, sono i segni di zecca, dello zecchiere che cambiava ogni 6 mesi a Firenze e quindi rappresentano il responsabile della zecca e sono molti e vari.

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Mi vengono in mente i simboli degli zecchieri di Firenze... o i simboli segreti sui ducati veneziani e quelli evidenti sui grossi...

Arka

ma per quanto riguerda firenze, ad esempio nei fiorini d'oro, perchè in alto a sinistra del santo ci sono segni identificativi di un determinato periodo? curiosità...

stefano

Ciao, sono i segni di zecca, dello zecchiere che cambiava ogni 6 mesi a Firenze e quindi rappresentano il responsabile della zecca e sono molti e vari.

però... grazie per il chiarimento.

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Buonasera,

leggo solo ora questa interessantissima discussione e, ahimè, ....come al solito, ...pur essendo da decenni affascinato da questi misteriosi segni di zecca sulle monete genovesi, non saprei cosa dire.

Forse posso solo tentare di elencare qualche dato con la speranza che, prima o poi, si riesca a decifrare qualche enigma:

-mentre sui primi denari non compaiono segni di zecca, su quelli più tardi iniziamo a vedere qualche simbolo: spina, stella, crescente, lettera n gotica, tali segni sono stati trovati (con una somiglianza impressionante tale da poter dire che sono segni gemelli) anche su alcuni grossi;

- con la coniazione dei genovini d'oro abbiamo una nuova serie di simboli (stella, rosetta, 3 anellini sole trifoglio ritto, 2 foglie, nicchio, maschera, vasetto, rotella di sperone e lettera P);

- sui quartari (che sono una categoria a parte) abbiamo una misteriosa lettera R e la legenda incomprensibile TOMAINVS;

- poi compaiono anche un martello, crocette, alberello e castelletto;

- dopo ancora appare il leoncino (guelfi) e l'aquila (ghibellini) e

- infine compaiono le lettere che dovrebbero rappresentare le iniziali dei nomi degli zecchieri.

Purtroppo non abbiamo documenti che ci diano qualche indicazione in più, se non alcuni nomi di zecchieri (33 nomi dal 1328 al 1427) che non sappiamo collegare ai singoli segni eppure, credo io, un qualche rapporto ci dovrebbe essere...

Tutto qui, non ho altro da aggiungere e mi spiace non riuscire a dare un contributo più concreto alla discussione ...ho come l'impressione che decifrare la "stele di rosetta" sia stato più semplice.

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Awards

Bell'intervento Dizzeta,generalmente tutti segni presenti nelle zecche medievali vengono di massima dagli addetti ai lavori considerati come segni identificativi - giuridici che indicano serie emesse anche in periodi diversi perchè i segni non sono infiniti e che dovrebbero garantire la bontà delle emissioni.

Così risulta ,anche se sono deduzioni ovviamente, e questo credo valga anche per Genova,d'altronde che altro potrebbero significare mi domando io e anche gli altri ? Segni di ornamento o abbellimento come qualcuno ha detto ?Personalmente in questa fase medievale propendo anche io per la prima ipotesi, per la seconda che ci sarà e varrà nella monetazione bisognerà andare avanti nel tempo.

Certamente è un argomento al quale non si è dedicato credo al momento l'attenzione che dovrebbe avere, certamente la mancanza di fonti scritte non aiuta in tal senso.

Un caro saluto,

Mario

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Vorrei ricordare che i segni di zecca si trovano fin dai tempi antichi. Chi colleziona i teradrammi di Alessandro Magno ne sa qualcosa. E lo stesso dicasi per gli antoniniani del III secolo e per le monete di bronzo della riforma di Diocleziano. E che dire dei simboli sulle monete longobarde, ancora tutti da scoprire...

Arka

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Vorrei ricordare che i segni di zecca si trovano fin dai tempi antichi. Chi colleziona i teradrammi di Alessandro Magno ne sa qualcosa. E lo stesso dicasi per gli antoniniani del III secolo e per le monete di bronzo della riforma di Diocleziano. E che dire dei simboli sulle monete longobarde, ancora tutti da scoprire...

Arka

Giustissimo Arka, quelli poi Longobardi così discussi e affascinanti di cui ogni tanto ne parliamo tra l'altro.....

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Supporter

Salve, volevo fare solo una breve annotazione.

La sorta di "evoluzione" dei segni dello zecchiere/ emissione tracciata da DZ per la monetazione genovese (probabilmente quartari a parte ... ;)) in realtà è condivisa anche da altre zecche dell'Italia centro-settentrionale.

Io posso portarvi gli esempi delle altre monetazioni tirreniche e toscane che conosco meglio, tenendo ben presente che la monetazione piccola ha una sua tempistica e "curva evolutiva" che non corrisponde sempre puntualmente a quella della monetazione grossa in argento e poi in oro. Inoltre come sappiamo bene, ed è stato ripetuto in più discussioni, gli stessi segni possono riapparire a distanza di tempo, e nel tardo medioevo almeno nello stesso periodo di emissione uno zecchiere era responsabile per le emissioni auree ed un'altro per l'argento e le misture, adottando per ciò segni diversi per i rispettivi "gruppi" (si vedano le indicazioni, sppure di diverso tenore, riportate dai libri della zecca di Firenze ed anche di Genova per quanto è sopravvissuto del tardo Trecento ed inizi Quattrocento).

In linea generale per le zecche che conosco, di cui sopra, si potrebbe dire:

- XII secolo = emissioni segnalate solo dalle diverse interpunzioni in legenda o nel campo, o da variazioni "stilistico-tipologiche"

- dalla fine del XII secolo fino agli anni '30/'40 del XII secolo = comparsa di segni di zecchiere o emissione aggiuntivi, dati da punti, anelletti, cunei o triangoli, spine ed infine da stellette semplici, nella legenda o nel campo

- dalla metà circa del XIII secolo = comparsa di segni di tipo iconografico variati, nella legenda o nel campo

- dal pieno/tardo XIV secolo = i segni di zecca spesso sono costituiti da lettere gotiche o goticizzanti, nella legenda o nel campo; si hanno anche monogrammi o "armette" araldiche, da soli, o associati tra loro.

Una curiosità: fenomeni simili più o meno nel medesimo ambito cronologico si ravvisano anche su materiali e rispetto a segni di altro tipo, come nel caso dei segni di "riconoscimento" (previsti durante la manifattura o realizzati dopo "a cotto") sulle ceramiche medievali, forse con l'unico attardamento delle iniziali o monogrammi, che in tal caso sono presenti soprattutto dal XV secolo.

Un caro saluto a tutt* MB

Modificato da monbalda
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Salve,

ho letto con interesse questa discussione e volevo fare una domanda............ma questi segni venivano usati indiscriminatamente sia per identificare la zecca che il zecchiere o responsabile della zecca ?..... mi spiego come si faceva a distinguere questi segni, se apposti per idendificare la zecca o gli addetti alle mansioni all'inetrno della zecca.

Personalmente trovo alquanto strano questa logica anche perchè se venivano apposti a garanzia della bontà dei pezzi coniati (identificativi quindi del responsabile) o/e per un controllo da parte dello Stato che fossero state prodotte monete secondo le disposizioni impartite, devevano essere sicuramente diversi da quelli identificativi la zecca emittente.

Grazie

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Qui stiamo parlando principalmente delle emissioni del periodo comunale, dove la zecca era scritta esplicitamente nelle leggende o direttamente identificabile da una tipologia univoca. I segni identificativi erano quindi relativi solo alle specifiche emissioni e/o agli zecchieri responsabili.

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